Caltanissetta, 28.01.2001
Caro collega,
con grande soddisfazione generale di noi Ufficiali Giudiziari la sera
del 23.01.2001 il ddl.7195 è diventato legge.
Come al solito le norme che ci riguardano, o per incompetenza o per
malizia, sono sempre oscure, nebulose e ingarbugliate.
Stando a quanto dettato dalla norma trattasi di forfettizzazione di
somme spettanti agli Ufficiali Giudiziari e agli Aiutanti Ufficiali
Giudiziari per gli anni 1998-1999, e il relatore precisa che "...si
vuole attribuire a ciascun lavoratore addetto agli Uffici UNEP unimporto che non si discosta da quello medio percepito nell'anno 1997".
A parte la costituzionalità o meno della norma, mi chiedo quali
criteri saranno adottati e da chi saranno stabiliti, volendo evitare
una miriade di ricorsi.
Vari potrebbero essere e ne elenco i più immediati:
1)secondo quanto è stato riscosso dal singolo Ufficiale Giudiziario nel
1997, indipendentemente dalla sede in cui prestava o ha prestato
servizio successivamente;
2)secondo quanto si è riscosso per singolo Ufficio nel 1997 suddiviso
per i componenti allora presenti;
3)secondo quanto si è riscosso per singolo Ufficio nel 1997 suddiviso
per i componenti presenti nel 1998 e poi nel 1999;
4)secondo una distribuzione generale pro capite,indipendentemente dalla
presenza nelle singole sedi nel 1997 con riferimento alla somma
complessiva introitata dall'Erario nel 1997.
I criteri di cui ai nn.1)2)3) genererebbero una infinità di
problematiche, a cui accenno brevemente, chiedendomi come bisognerebbe
regolarsi per la liquidazione delle spettanze a chi nel 1997:
a) è stato assente dal servizio dal servizio per alcuni bimestri,
ma nel 1998 e 1999 vi è stato presente per sei bimestri; o viceversa;
b) aveva la qualifica di Assistente UNEP per alcuni bimestri,
mentre per l'ultimo ha avuto la qualifica di Collaboratore UNEP e ha
prestato servizio in una sede diversa;
c) ha prestato servizio in più sedi perché trasferito su domanda o
d'ufficio nello stesso anno o negli anni successivi;
d) ha prestato servizio soltanto nell'ultimo giorno dell'ultimo
bimestre (assunto il 30\12\1997);
e) non ha prestato alcun giorno di servizio a causa di malattia,
di aspettativa, di sospensione, per aver preso servizio nel 1998, o per
altro motivo;
f) ha riscosso somme ingenti, o irrisorie, nella sede in cui
prestava servizio, rispetto alla sede in cui è stato trasferito;
g) ha riscosso la percentuale in più sedi essendovi stato
applicato per alcuni o per tutti i bimestri del 1997; oppure è stato
applicato presso altre sedi, oltre quella in cui era in pianta, nel
1998 e 1999;
h) ha riscosso la percentuale su somme confiscate dall'Erario,mentre negli anni 1998-1999 non aveva diritto a riscuotere dette
somme; o viceversa;
i) è stato sospeso dal servizio negli anni 1997-1998-1999, per il
quale periodo dovevano essere accantonate le somme di cui agli
artt.74,75,122 del DPR. 15.12.1959 n. 1229.
A questo punto è prevedibile l'intervento di qualche affabilissimo
funzionario del nostro Ministero, il quale con qualche circolare, tesa
sempre a interpretare la norma in senso restrittivo, taglierà le gambe
a tutti.
Ritengo che l'unico criterio valido, e il meno iniquo, da applicare
sia quello accennato al punto n.4. Non solo. Aiuterebbe a risolvere il
problema anche per gli anni 2000 e 2001 e, ipotesi non ultima, potrebbe
costituire la base per l'istituzione di una somma fissa per gli anni
successivi, previ accordi tra le OO.SS. e gli Organi competenti, prima
che qualcuno proponga di eliminarla del tutto.
Chi ha lumi, e non soltanto ingordigia, aiuti a dipanare il
bandolo.
Distinti saluti.
Giannuzzo Marino
Ufficiale Giudiziario
Corte d'Appello Caltanissetta
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