UNIONE
ITALIANA
UFFICIALI
GIUDIZIARI
Ho ricevuto la prima e-mail ma ho aspettato a rispondere perché
ti sapevo in ferie. Non so come hai avuto il mio indirizzo di posta
elettronica ma sono molto felice del contatto. Tutto quello per il quale vi
state battendo io che sono "vecchio" l'ho già vissuto molto tempo
fa, sono sempre stato contro la statalizzazione ed a favore della libera
professione ma evidentemente i grandi potentati sindacali non hanno mai
permesso che avessimo una dignità.
Sono un Aiutante/Assistente/Ufficiale Giudiziario (mi è stata
comunicata oggi la circolare con la quale a seguito del contratto integrativo
dobbiamo rifare i timbri con la nuova qualifica Sic..) ed in effetti mi è
venuto un gran da ridere. Se questo è il vantaggio della firma del contratto
integrativo è veramente un bel successo.
Sicuramente a gennaio me ne andrò in pensione ma vado con un
gran vuoto perché non si possono dimenticare 40 anni di lavoro e sopratutto
del nostro di lavoro.
Dal 1964 ho distrutto per lo stato ben 11 automobili : le
prima 8 acquistate nuove e le ultime tre usate e da un conteggio fattomi dalla
Corte forse non arriverò a percepire più di 2.100.000 mensili. Questo è ciò
che ci viene offerto.
Cosa si può fare sopratutto per chi rimane e per i giovani che
si vedono depauperare sistematicamente del lavoro redditizio per la copertura
delle spese e delle tasse rimanendo solamente con il penale a totale rimessa e
con distanze, sopratutto per sedi come la mia di Pontassieve, che vanno fino
ai 198 km andata e ritorno a 2.360 lire, senza civile perché per gli avvocati
costa troppo, con le comunicazioni che non si possono fare a mano perché
dobbiamo ingrassare le Poste che percepiscono oltre la spesa viva anche
un aggio del 15% ?
Non so dare una spiegazione come non sono riuscito a darla in
questi anni passati. Bisogna lottare ma sopratutto bisogna creare in tutti una
mentalità che consideri l'Ufficiale Giudiziario di Roma o Milano o
delle grandi sedi con gli stessi diritti ed esigenze di quello del
più sperduto Tribunale del nostro Paese: sicuramente la strada è quella di
creare una cassa comune ove possano confluire una parte di trasferte per
venire incontro ai colleghi delle sedi più disagiate,
smetterla di continuare ad interpellare il Ministero con i
quesiti interpretativi più assurdi (quanti ne ho letti in tutti questi anni
sul Mondo Giudiziario) ognuno si sente un legislatore. Creiamo una struttura
alla quale ogni singolo problema possa essere giudicato e possa essere data
una risposta valida per tutti.
Ora qui mi fermo. Ringrazio del contatto e sono sempre disposto
al colloquio via Internet. Purtroppo è personale perché in ufficio pur
avendo i computer (siamo stati tra i primi nel 1986) ora non abbiamo soldi per
poter fare il collegamento, ma comunque di tutto quanto potrò essere
informato sarà mia premura comunicarlo all'ufficio stesso: i primi di
settembre dopo che ci saremo tutti provvederemo anche all'adesione.
Grazie e saluti
Benito Pucci