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La giustizia, le poste e la marcia su Roma degli ….. ONOREVOLI!

 

di Arcangelo D’Aurora – organizzatore F.L.P. della manifestazione U.N.E.P.

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     “……Prima in ufficio sentivo gli umori dei colleghi sugli ultimi eventi che ci riguardano. Un coro di "si va bé"..."vediamo se funziona"..."chi scriverà le buste?"..."tanto poi alla fine ritornano sempre da noi!"..."se ci tolgono tutti sti biglietti di cancelleria,ci fanno pure un favore"

Frasi spezzate ,rimbrotti, gorgoglii,assestamenti pindarici per mandare giù l'ennesima pillola. Non indignazione, non istinto di rivalsa ,non un moto di ribellione hanno sentito le mie orecchie. Tutti,piuttosto,a quantificare il danno economico a fare un pari e dispari della situazione...a pensare sempre e solo al sintomo e non alla malattia! Sicuramente ai più non è ancora chiaro di quanto sia stupido e pericoloso preoccuparsi degli spiccioli quando si rischia l'estinzione”

 

Questo scrive una delle tante colleghe che ha capito che la convenzione delle poste non è quel che qualcuno dice un’inevitabile conseguenza del progresso tecnologico, né si tratta del più o del meno introito delle mendicanti trasferte, ma … in una mancanza di rispetto per chi per decenni, sotto la pioggia, la neve, il caldo, a volte mettendo a rischio la propria vita, ha  adempiuto ad un dovere nel rispetto e nel nome dello Stato.

 

Oggi, forse non serviamo più, non siamo considerati, non rientriamo in un programma “italiano” di adeguamento del paese al mutamento del mercato del diritto.  Non si investe sui nostri uffici, ma si tende a isolarli sempre più, a renderli giorno dopo giorno sempre più inefficienti perché c’è una volontà forte di evitare di scoprire che se gli ufficiali giudiziari fossero messi in condizioni di operare in modo dignitoso e informatizzato, darebbero non solo un servizio di qualità, ma di prestigio allo Stato e di reali garanzie di tutela al cittadino.

 

  Nonostante, per esperienza, sappiamo che la questione delle poste non sarà l’ultima vergogna, assistiamo con rassegnazione, come dei predestinati ad ogni evento che calpesta il nostro orgoglio e rispetto non solo di Ufficiali Giudiziari, ma di esseri umani.

 

Così è capitato con la questione della percentuale: non esiste al mondo un lavoratore che, privato di una parte fondamentale della retribuzione, non insorga con forza e  si accontenta degli spiccioli  cumulati in diversi bimestri con un sorriso e con la frase di rito    “ Meglio di niente”.

 

Così è capitato con l’indennità di amministrazione, con la tassazione delle trasferte, così ..all’infinito.  

 

      Vi invito a leggere attentamente quanto segue ( a volte sono volontariamente ripetitivo su alcuni punti), perché questo mio contributo di far capire la portata di questa convenzione non è solo finalizzato all’aspetto della funzione, ma ad evidenziare un altro rischio elevato … l’esubero di personale…la mobilità!

 

       In data 15 luglio il Ministero della Giustizia ha sottoscritto con la società privata Poste Italiane S.p.A. un accordo in merito alla notificazione a mezzo posta degli atti  giudiziari in materia penale e civile (a richiesta di ufficio).

 

Cosa prevede la convenzione?

 

      La prima considerazione da fare è  che il ministero continua a ripetere che la convenzione è utile agli ufficiali giudiziari e non è un obbligo utilizzarla. Questo è vero, è falso, è entrambi, perché tutti conosciamo l’interpretazione “ tutta ministeriale”  della legge 890/1982 e successive modificazioni ed integrazioni che consente all’Ufficiale Giudiziario di avvalersi del servizio postale per la notifica degli atti in materia civile e penale e  OBBLIGA lo stesso a servirsi di tale servizio per la notifica di atti civili ed amministrativi al di fuori del comune ove ha sede il suo ufficio.

Un obbligo che l’amministrazione ritiene non solo quando la richiesta è fatta da una parte privata, ma anche nel caso dell’autorità giudiziaria.

 

Secondo questa interpretazione ministeriale il legislatore, per gli atti su richiesta d’ufficio, cioè quanto “paga” lo Stato, ha emanato una legge in cui obbliga i propri ufficiali giudiziari a spendere denaro pubblico a favore di un privato (poste SpA) piuttosto che contenere la spesa pubblica privilegiando la notifica a mani a costi nettamente inferiori se non addirittura irrisori.

Vi sembra che ha una logica tutto questo?

Oppure ha ragione il ministero quando scrive (nota del 28/2/02): ” Quest’ufficio ribadisce di non poter fornire interpretazioni o dare direttive che stravolgono i contenuti cogenti della normativa predetta, anche se ciò comporta un aggravio per l’Erario di circa sette miliardi di lire all’anno per le sole notifiche penali da eseguirsi a mezzo posta.”

 

Tale interprestazione ovviamente non è contestabile se la parte è un privato, in quanto è un suo problema se prende la decisione di spendere una maggiore cifra nell’affidare un atto nelle mani di un portalettere piuttosto che fidarsi della notifica fatta a mani dal vero professionista di questo delicato istituto.

 

La convenzione precisa che le poste accetteranno gli atti da notificare per i quali l’Ufficiale Giudiziario intende utilizzare il servizio (a discrezione dell’U.N.E.P.)…. No comment (è una presa per i fondelli vista l’obbligatorietà della premessa della convenzione).

 

    Tenuto conto che già oggi il costo medio per ogni notificazione è di euro 8,37 (fonte ministeriale), è facilmente immaginabile quanto tutto questo incide negativamente “in milioni di euro” sul bilancio passivo dello Stato.

E lo Stato cosa fa? Corre ai ripari per frenare questa emorragia?

Per niente!

Infatti il Dipartimento del MG stipula una convenzione milionaria con le poste e … il Capo dipartimento si lamenta dei fondi insufficienti per la giustizia.

 

Se pur non ancora  ufficializzata, e tenuto conto che la convenzione sarà operativa da quest’anno, è facile prevedere che “la partenza” sarà arrangiata, nel senso che prima della trasmissione al centro servizi tramite firma digitale, per mancanza di strumenti, l’Ufficiale Giudiziario dovrà ancora firmare buste e atti da consegnare nelle mani delle poste per l’imbustamento, il trattamento dei dati, scansione degli avvisi di ricevimento e restituzione all’U.N.E.P.

Tale servizio è estendibile anche alle notificazioni degli atti giudiziari ad istanza di parte.

Questa è solo la base di partenza, ma se alzate un po’ la testa oltre l’orizzonte vi renderete conto dello scenario che si sta aprendo a nostro sfavore:

-          la firma digitale, cioè poche persone che possono essere distaccate per tale servizio e inviare centinaia di atti al giorno al centro servizi,

-          il consiglio nazionale forense che ha già espresso parere favorevole ad aderire alla convenzione per gli atti civili e con molta probabilità, tenuto conto che possono già ora parzialmente notificare direttamente, farà a meno dei nostri uffici;

-          l’Ufficiale Giudiziario che corre solo per gli atti urgenti

-          Gli ufficiali giudiziari che…si chiedono come è potuto succedere tutto questo!

Come legittima il Ministero l’accordo con le poste italiane?

 

A tale domanda risponde con la nota ministeriale del 13 gennaio 2004   a firma del dr Angelo Gargani, Vice Capo Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria:

 

 Punto 1:” nella certezza degli esiti delle notificazioni postali nell’ambito dei procedimenti, con conseguente diminuzione dei tempi “giudiziari”, in quanto la conoscenza tempestiva degli effettivi esiti della notificazione postale eliminerebbe la causa di molti rinvii delle udienze.”

Punto 2: “nel miglioramento della trasparenza del processo di notificazione”

Punto 3..”nella disponibilità delle immagini degli A.R.”

 Punto 4 “nella possibilità di effettuare controlli di conformità della documentazione relativa agli esiti, solo nei casi dubbi o soggetti a contestazione delle parti”

Punto 5 nella razionalità del recupero delle spese di notificazione.

 

Ed, infine conclude la nota ” Si ritiene opportuno sottolineare che l’accordo di cui non inciderà minimamente nella professionalità dell’Ufficiale Giudiziario deputato all’attività di notifica degli atti”

 


Perché la FLP GIUSTIZIA UNEP si è opposta alla sottoscrizione di tale accordo?

 

La motivazione principale è tutta nell’ultima frase della nota ministeriale “rovesciata”: perché incide negativamente nella professionalità dell’Ufficiale Giudiziario!

 

In che modo?

E’ ben noto a tutti gli ufficiali giudiziari l’articolo 107 dell’ordinamento nonché la Legge 20 novembre 1982, n. 890 e successive modificazioni

“In materia civile, amministrativa e penale, l'ufficiale giudiziario può avvalersi del servizio postale per la notificazione degli atti, salvo che l'autorità giudiziaria disponga o la parte richieda che la notificazione sia eseguita personalmente.

L'ufficiale giudiziario deve avvalersi del servizio postale per la notificazione degli atti in materia civile ed amministrativa da eseguirsi fuori del comune ove ha sede l'ufficio, eccetto che la parte chieda che la notificazione sia eseguita di persona.”

 e le relative interpretazioni ministeriali:

1.      obbligo di notificare a mezzo posta fuori comune (atti su richiesta dell’autorità giudiziaria) anche quando la raccomandata è superiore alla trasferta (nota del 10 gennaio 2002)

2.      l’autorità giudiziaria può richiedere la notifica a mani fuori comune solo se ci sono PARTICOLARI motivi, che potrebbero essere dettati da ragioni di urgenza della notifica stessa.

3.      Infine ribadisco …i costi del 2001……” Quest’ufficio ribadisce di non poter fornire interpretazioni o dare direttive che stravolgono i contenuti cogenti della normativa predetta, anche se ciò comporta un aggravio per l’Erario di circa sette miliardi all’anno per le sole notifiche penali da eseguirsi a mezzo posta.”

 

In questa situazione pre-convenzione, in cui lo Stato “si obbliga” e obbliga i suoi ufficiali giudiziari a spendere milioni di euro a favore dello Poste, solo perché non consente a chi è in grado di valutare un risparmio di denaro pubblico, non posso non chiedermi, cosa succederà da domani in poi.

 

Succederà che un esercito di ufficiali giudiziari marcerà in un deserto senza nemico, senza usare le armi e morirà di sete.

 

Tenuto conto che il servizio notificazioni è quello che maggiormente è in costante aumento e che richiede una crescita proporzionale di personale, è lecito chiedersi:

1.      perché bandire un concorso con 450 nuove assunzioni e assumerne solo 102 nel 2004? Viene spontaneo pensare che i 154 saranno utilizzati per tamponare la situazione di oggi, ma nel 2005,  a convenzione operativa, non sarà più necessario incrementare il personale U.N.E.P.

2.      quando sarà introdotta la firma digitale quante persone saranno sufficienti a  smistare, firmare e inviare gli atti da postalizzare direttamente al centro?

3.       quando saranno terminate (se) tutte le riqualificazioni del personale U.N.E.P. e la inevitabile e graduale soppressione della categoria dei B3 Ufficiali Giudiziari, cosa andranno a fare i circa 6000 dipendenti U.N.E.P. ?

4.      perché le Istituzioni non hanno voluto seguire la strada tracciata dall’Europa sull’importanza dell’atto di significazione da effettuarsi a mani proprie?

5.       perché non investire negli uffici NEP, ad un costo nettamente inferiore di quello delle Poste, su come risolvere il disservizio notificazioni tenendo presente come base la tutela dei diritti del cittadino;

6.      perché il ministero non ha mai ritirato il precedente accordo con le poste che prevedeva la corresponsione di una provvigione del 180% annuo per il pagamento differito delle spese postali nonostante più volte si è denunciato pubblicamente questa oscenità?

7.      perché inserire nella convenzione la possibilità di essere utilizzata anche per gli atti civili su richiesta delle parti private?

 

Domande che non richiedono una risposta perché è tutto così chiaro: ci stanno portando all’esubero di personale per poi dirottarci verso altri orizzonti che non è certamente, purtroppo, la liberalizzazione della professione.

 

Dopo questi “brevi cenni” pensate ancora che, come scrive il Dr Gargani, non inciderà minimamente sulla professionalità dell’Ufficiale Giudiziario?

E’ la nostra eutanasia!

Nota FLP di risposta al dr Gargani, già resa pubblica, sui vantaggi della convenzione .

In questo contesto ritengo utile riportare una parte dell’informativa FLP in risposta alla nota Dr Gargani:

 

Non corrisponde al vero che la conoscenza tempestiva degli effettivi esiti della notificazione postale eliminerebbe la causa di molti rinvii delle udienze.

Il rinvio delle udienze causate dalle notifica per posta sono sostanzialmente due:

  1. mancanza di elementi nell’ A.R. per individuare il fascicolo;
  2. mancato ricevimento dell’A.R. da parte dell’autorità richiedente;

 

In merito al punto a), non è colpa degli UNEP se il legislatore ha previsto che quando l’ufficio NEP invia un atto a mezzo posta deve indicare come mittente l’autorità giudiziaria richiedente. Basterebbero pochi spiccioli per risolvere questo problema: un computer, un programma di compilazione informatizzata delle raccomandate e un collegamento in rete con gli uffici di cancelleria.

 In merito al punto b), non crede che dovrebbe essere la SPA Poste a potenziare questo servizio, a sue spese, per garantire una più rapida e efficiente prestazione e trasparenza sul ricevimento del plico da parte del destinatario? Cosa c entra il Ministero di Giustizia che già paga a prezzo salato un servizio, senza considerare la provvigione del 180% annuo (circa) per il pagamento differito delle notificazioni a mezzo posta.

Inoltre non è colpa degli UNEP se la trasmissione degli atti a mezzo posta avviene in prossimità delle udienze, stante la montagna di carte in cui affoga il personale delle cancellerie sotto organico.

 

Punto 2 della nota ministeriale: “nel miglioramento della trasparenza del processo di notificazione”

 

Su questo punto viene spontanea una domanda: “Crede veramente in quello che scrive?”. Il processo di notificazione è un istituto tra i più importanti nel sistema giudiziario e certamente la trasparenza non è la consegna in busta chiusa da parte del postino di un atto. Questo è l’esatto contrario! L’utilizzo della notificazione a mezzo posta dovrebbe avere delle restrizioni, così come avviene all’estero. Penso che Lei sia a conoscenza sul numero di processi che vengono rinviati dai giudici europei perché ritengono inaffidabile la notifica per posta e “gradiscono” la notifica a mani fatta dagli ufficiali giudiziari ( Lo prevede anche il regolamento UE 1348/2000). Privilegiare questo tipo di notificazione significa incidere negativamente non solo nella giustizia europea ma negli investimenti nel nostro paese.

 

L’utilizzo di questo termine “trasparenza” nel processo di notificazione ed in relazione alla notifica per posta crede che non offenda la dignità e la professionalità degli ufficiali giudiziari come organo primario deputato all’attività di notificazione?  Vogliamo solo farLe presente che l’Ufficiale Giudiziario, con mezzo proprio e nonostante gli sia riconosciuto un rimborso spese di pochi centesimi (a tassazione Irpef) garantisce questa trasparenza grazie alle utili informazioni che fornisce al destinatario quando consegna un atto giudiziario. E’ questo il vero punto della trasparenza:” le garanzie che lo Stato deve fornire al cittadino quando notifica un atto per informarlo sui diritti/doveri e gli effetti della notificazione. Questo certamente non avviene in busta chiusa ma attraverso l’istituto della … significazione!

 

Punto 3 della nota ministeriale..”nella disponibilità delle immagini degli A.R.”

 

Mi sembra che questo punto serva solo per allungare il “brodo” del punto 1.

 

Punto 4 della nota ministerialenella possibilità di effettuare controlli di conformità della documentazione relativa agli esiti, solo nei casi dubbi o soggetti a contestazione delle parti”

 

I casi dubbi o di contestazione delle parti si ha quando vi è incertezza dell’avvenuta notificazione.  Lei ritiene che i Giudici si sentiranno liberi di decidere o rinviare esaminando una immagine degli AR? Non crediamo sia questo il punto, ma i casi dubbi vanno basati su altri principi: diritto alla difesa/certezza della conoscenza.

 

Punto 5 della nota ministeriale nella razionalità del recupero delle spese di notificazione.

 

Prima della razionalità ci sono le spese di notificazione che non sono a carico solo dello Stato ma anche del cittadino.Quanto costerà una notifica per posta al cittadino…. Ai cittadini?

Dieci euro a destinatario più accessori?

 

 La rinuncia alla provvigione da parte della SpA, non è un compromesso perché è stato un accordo che non doveva esserci… Se paradossalmente lo Stato chiedesse un prestito bancario per il pagamento delle spese postali a pagamento differito, ci sarebbe stato un risparmio di diversi milioni di euro utili a potenziare i servizi degli uffici NEP.

Cosa dire dei milioni di euro che lo Stato deve ancora versare alla SpA poste?

Questo accordo assomiglia tanto ad un pignoramento ad istanza della SpA del servizio notificazioni!

Ad ogni modo questo punto non è chiaro… razionalità è sinonimo di ragionevolezza… razionalità è sinonimo di efficienza …. In relazione alle spese postali… è l’esatto contrario!

 


Perché la FLP ritiene contraria alla legge la sottoscrizione di tale accordo?

 

I motivi sono diversi ed è su questi punti che saranno presentati dei ricorsi in ogni sede istituzionale nazionale ed europea per far abortire questa convenzione nonché ogni forma di lotta.

 

1. RISERVATEZZA/PRIVACY

Sono convinto che dopo tutte le manifestazioni contrarie alla convenzione da parte delle organizzazioni sindacali, l’amministrazione ha già risolto il problema della riservatezza dei dati da trattare dal soggetto non pubblico.

 

Spero solo che sia una soluzione “poco intelligente” che ci potrà permettere di bloccare l’accordo con un ricorso al TAR o alla Corte europea.

 

Se il codice di p.c. in materia di riservatezza sulla notificazione di atto mediante deposito nella casa comunale, non consente neanche al dipendente comunale di maneggiare e leggere gli atti depositati dall’Ufficiale Giudiziario, ma li devono ricevere in busta chiusa, mi chiedo, se la legge non si fida di un pubblico ufficiale comunale non vedo perché deve fare una eccezione per i dipendenti privati delle poste SpA.

 

2. I COSTI.

Le previsioni  sui costi, secondo una stima fatta dal ministero per il triennio 2004/2006 è calcolato su 2.500.000 atti (volume delle notificazioni a mezzo posta presunto nei tre anni).

Cifre che tenuto conto della carenza degli organici, e dell’obbligatorietà dell’utilizzo della posta, tenderanno ad aumentare vertiginosamente.

 

Il costo per notifica come accennato sarà di circa 10 euro.

Anche qui la questione non regge.

Tutte le amministrazioni quando devono affidare un servizio ad un privato hanno l’obbligo delle gare di appalto. Se tale servizio è già stato affidato in via esclusiva ad una società, come nel nostro caso, allora non ci deve essere incremento di spesa.

Pertanto, se l’amministrazione ha calcolato l’attuale costo in 8,37 euro, non può affidare il servizio alle poste ad un prezzo inferiore, anzi, dalle 8.37 di dovrebbe anche eliminare la provvigione (180% annuo) che costituisce un sovrapprezzo ingiustificato.  Forse a qualcuno è sfuggito ma il testo unico sulle spese di giustizia prevede la possibilità di utilizzare per la spedizione delle notificazioni altre società.

Come vedete, non si bada a spese.

 

3. GARANZIE

Questo ritengo l’aspetto più importante di tutto questo contesto: quali garanzie offre la convenzione al cittadino?

Ci sarebbero fiumi di parole, così come tanti sono i convegni, seminari che all’estero si organizzano per discutere quanto una notifica a mezzo posta mette in serio pericolo la tutela dei diritti alla difesa di ogni cittadino appartenente ad uno stato democratico.

 

Senza andare poi tanto lontano, non mi risulta che un solo Procuratore Generale, nei vari discorsi di inaugurazione dell’anno giudiziario, nel lamentarsi dei processi rinviati per difetto di notifica, ha auspicato che il servizio sia affidato alle poste S.p.a. Varie le proposte avanzate di modifica del codice di procedura tendenti ad una semplificazione del procedimento di notificazione, in particolare quella che, a costo zero, prevede la notificazione penale presso gli avvocati, una volta nominati.

Come vedete non siamo i soli a non essere ascoltati, ma a lasciarci le penne si.

 

Signor ministro, Signor Capo Dipartimento e Vice C.D.,

 

-         Lo sapevate che in molti paesi dell’unione europea esiste un divieto alla notificazione per posta quando, in particolare, se si tratta di atti introduttivi o equivalenti?

-         Siete a conoscenza che se un destinatario è assente per più giorni rischia di non venire mai a conoscenza del contenuto di un atto?

-         Lo sapete cosa significa significazione?

-         Vi rendete conto di quanta responsabilità state affidando ad un postino che senza conoscere il contenuto della busta verde, non ha la consapevolezza degli effetti a volte sconvolgenti per il destinatario?

-         Lo sapete voi chi sono io?

 

Sono un Ufficiale Giudiziario che non ha solo un contatto formale con il cittadino, ma entro nelle loro case, ascolto la loro disperazione ed esasperazione, vivo i loro problemi, soffro quando non riesco a tutelare i loro diritti perché non ho mezzi per farlo e sorrido…per rabbia  …. quando ascolto voi che parlate senza conoscere nulla di me.

 

Io non sono un semplice “passa carte”, come risulta dalla relata di notifica in cui indico il nome e la qualifica di chi riceve l’atto: i destinatari degli atti spesso mi trattengono  per un braccio quando vedono che ho fretta, mi bloccano nelle loro case perché vogliono saperne di più, mi sollecitano delle informazioni che sulle carte non sempre sono chiare.

Io, Ufficiale Giudiziario, sono sempre disponibile in questo, studio di notte se necessario, e pur non essendo un obbligo (come all’estero con l’atto di significazione) lo sento come un dovere e un diritto per il cittadino, e sapete perche?

Perché sono il professionista di questo importante istituto, considerato da tutti voi non come uno strumento di diritto, di difesa e tutela del cittadino, ma di mercato (business ).

 

A questo punto cari colleghi, se ci sono ancora perplessità segnalatemi, forse qualcosa mi è sfuggito.

 

Cosa possiamo fare ora?

 

 

Una sola cosa: non arrendersi! Non abbandonare per “manifesta inferiorità”…

 

Organizzatevi o seguitemi in una storica battaglia in cui per una volta il protagonista è l’Ufficiale Giudiziario….. 28 e 29 settembre 2004.

 

 

  Angelo(arcangelo d’aurora)

Ps. Un collega mi ha detto..”Angelo attento che se la manifestazione si rilevasse un fiasco, ti bruci!”

Sai, collega, è come in una finale di calcio in cui a 15 minuti dalla fine perdi per due a zero. A questo punto se uno si sente un perdente molla, altrimenti attacca con tutte le energie che gli sono rimaste e tenta…tenta almeno di andare ai supplementari.

 Il rischio?

 È quello di beccare altri gool.

 Beh, io per natura non mi arrendo mai anche a rischio di bruciarmi..come dici tu.


concorso  

 

 

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