angelo@auge.it www.auge.it 0543/370367 - 3472358950
La
giustizia, le poste e la marcia su Roma degli ….. ONOREVOLI!
347/2358950 – angelo@auge.it www.auge.it
“……Prima in ufficio sentivo gli umori dei
colleghi sugli ultimi eventi che ci riguardano. Un coro di "si va bé"..."vediamo
se funziona"..."chi scriverà le buste?"..."tanto poi alla
fine ritornano sempre da noi!"..."se ci tolgono tutti sti biglietti di
cancelleria,ci fanno pure un favore"
Frasi
spezzate ,rimbrotti, gorgoglii,assestamenti pindarici per mandare giù
l'ennesima pillola. Non indignazione, non istinto di rivalsa ,non un moto di
ribellione hanno sentito le mie orecchie. Tutti,piuttosto,a quantificare il
danno economico a fare un pari e dispari della situazione...a pensare sempre e
solo al sintomo e non alla malattia! Sicuramente ai più non è ancora chiaro
di quanto sia stupido e pericoloso preoccuparsi degli spiccioli quando si
rischia l'estinzione”
Questo
scrive una delle tante colleghe che ha capito che la convenzione delle poste non
è quel che qualcuno dice un’inevitabile conseguenza del progresso
tecnologico, né si tratta del più o del meno introito delle mendicanti
trasferte, ma … in una mancanza di rispetto per chi per decenni, sotto la
pioggia, la neve, il caldo, a volte mettendo a rischio la propria vita, ha
adempiuto ad un dovere nel rispetto e nel nome dello Stato.
Oggi,
forse non serviamo più, non siamo considerati, non rientriamo in un programma
“italiano” di adeguamento del paese al mutamento del mercato del diritto.
Non si investe sui nostri uffici, ma si tende a isolarli sempre più, a
renderli giorno dopo giorno sempre più inefficienti perché c’è una volontà
forte di evitare di scoprire che se gli ufficiali giudiziari fossero messi in
condizioni di operare in modo dignitoso e informatizzato, darebbero non solo un
servizio di qualità, ma di prestigio allo Stato e di reali garanzie di tutela
al cittadino.
Nonostante, per esperienza, sappiamo che la questione delle poste non sarà
l’ultima vergogna, assistiamo con rassegnazione, come dei predestinati ad ogni
evento che calpesta il nostro orgoglio e rispetto non solo di Ufficiali
Giudiziari, ma di esseri umani.
Così
è capitato con la questione della percentuale: non esiste al mondo un
lavoratore che, privato di una parte fondamentale della retribuzione, non
insorga con forza e si accontenta
degli spiccioli cumulati in diversi
bimestri con un sorriso e con la frase di rito
“ Meglio di niente”.
Così
è capitato con l’indennità di amministrazione, con la tassazione delle
trasferte, così ..all’infinito.
Vi invito a leggere attentamente quanto segue ( a volte sono
volontariamente ripetitivo su alcuni punti), perché questo mio contributo di
far capire la portata di questa convenzione non è solo finalizzato
all’aspetto della funzione, ma ad evidenziare un altro rischio elevato …
l’esubero di personale…la mobilità!
In data 15 luglio il Ministero della Giustizia ha sottoscritto con
la società privata Poste Italiane S.p.A. un accordo in merito
alla notificazione a mezzo posta degli atti
giudiziari in materia penale e civile (a richiesta di ufficio).
Cosa
prevede la convenzione?
La prima considerazione da fare è che
il ministero continua a ripetere che la convenzione è utile agli ufficiali
giudiziari e non è un obbligo utilizzarla. Questo è vero, è falso, è
entrambi, perché tutti conosciamo l’interpretazione “ tutta ministeriale”
della legge 890/1982 e successive modificazioni ed integrazioni che
consente all’Ufficiale Giudiziario di avvalersi del servizio postale per la
notifica degli atti in materia civile e penale e
OBBLIGA lo stesso a servirsi di tale servizio per la notifica di
atti civili ed amministrativi al di fuori del comune ove ha sede il suo ufficio.
Un
obbligo che l’amministrazione ritiene non solo quando la richiesta è fatta da
una parte privata, ma anche nel caso dell’autorità giudiziaria.
Secondo
questa interpretazione ministeriale il legislatore, per gli atti su
richiesta d’ufficio, cioè quanto “paga” lo Stato, ha
emanato una legge in cui obbliga i propri ufficiali giudiziari a
spendere denaro pubblico a favore di un privato (poste SpA) piuttosto che
contenere la spesa pubblica privilegiando la notifica a mani a costi nettamente
inferiori se non addirittura irrisori.
Vi
sembra che ha una logica tutto questo?
Oppure
ha ragione il ministero quando scrive (nota del 28/2/02):
” Quest’ufficio ribadisce di non poter fornire interpretazioni o dare
direttive che stravolgono i contenuti cogenti della normativa predetta, anche se
ciò comporta un aggravio per l’Erario di circa sette miliardi di
lire all’anno per le sole notifiche penali da eseguirsi a mezzo posta.”
Tale
interprestazione ovviamente non è contestabile se la parte è un privato, in
quanto è un suo problema se prende la decisione di spendere una maggiore cifra
nell’affidare un atto nelle mani di un portalettere piuttosto che fidarsi
della notifica fatta a mani dal vero professionista di questo delicato istituto.
La
convenzione precisa che le poste accetteranno gli atti da notificare per i quali
l’Ufficiale Giudiziario intende utilizzare il servizio (a discrezione
dell’U.N.E.P.)…. No comment (è una presa per i fondelli vista
l’obbligatorietà della premessa della convenzione).
Tenuto conto che già oggi il costo medio per ogni notificazione è di euro
8,37 (fonte ministeriale), è facilmente immaginabile quanto tutto
questo incide negativamente “in milioni di euro” sul bilancio passivo dello
Stato.
E
lo Stato cosa fa? Corre ai ripari per frenare questa emorragia?
Per
niente!
Infatti
il Dipartimento del MG stipula una convenzione milionaria con le poste e … il
Capo dipartimento si lamenta dei fondi insufficienti per la giustizia.
Se
pur non ancora ufficializzata, e
tenuto conto che la convenzione sarà operativa da quest’anno, è facile
prevedere che “la partenza” sarà arrangiata, nel senso che prima della
trasmissione al centro servizi tramite firma digitale, per mancanza di
strumenti, l’Ufficiale Giudiziario dovrà ancora firmare buste e atti da
consegnare nelle mani delle poste per l’imbustamento, il trattamento dei dati,
scansione degli avvisi di ricevimento e restituzione all’U.N.E.P.
Tale
servizio è estendibile anche alle notificazioni degli atti giudiziari ad
istanza di parte.
Questa
è solo la base di partenza, ma se alzate un po’ la testa oltre l’orizzonte
vi renderete conto dello scenario che si sta aprendo a nostro sfavore:
-
la
firma digitale,
cioè poche persone che possono essere distaccate per tale servizio e inviare
centinaia di atti al giorno al centro servizi,
-
il
consiglio nazionale forense
che ha già espresso parere favorevole ad aderire alla convenzione per gli atti
civili e con molta probabilità, tenuto conto che possono già ora parzialmente
notificare direttamente, farà a meno dei nostri uffici;
-
l’Ufficiale
Giudiziario che corre solo per gli atti urgenti
-
Gli
ufficiali giudiziari che…si chiedono come è potuto succedere tutto questo!
Come
legittima il Ministero l’accordo con le poste italiane?
A
tale domanda risponde con la nota ministeriale del 13 gennaio 2004
a firma del dr Angelo Gargani, Vice Capo Dipartimento
dell’Organizzazione giudiziaria:
Punto
1:” nella certezza degli esiti delle notificazioni postali
nell’ambito dei procedimenti, con conseguente diminuzione dei tempi
“giudiziari”, in quanto la conoscenza tempestiva degli effettivi esiti della
notificazione postale eliminerebbe la causa di molti rinvii delle udienze.”
Punto
2: “nel
miglioramento della trasparenza del processo di notificazione”
Punto
3..”nella
disponibilità delle immagini degli A.R.”
Punto
4 “nella possibilità di effettuare controlli di conformità della
documentazione relativa agli esiti, solo nei casi dubbi o soggetti a
contestazione delle parti”
Punto
5
nella
razionalità del recupero delle spese di notificazione.
Ed,
infine conclude la nota ” Si ritiene opportuno sottolineare che l’accordo
di cui non inciderà minimamente nella professionalità dell’Ufficiale
Giudiziario deputato all’attività di notifica degli atti”
Perché
la FLP GIUSTIZIA UNEP si è opposta alla sottoscrizione di tale accordo?
La
motivazione principale è tutta nell’ultima frase della nota ministeriale
“rovesciata”: perché incide negativamente nella professionalità
dell’Ufficiale Giudiziario!
In
che modo?
E’
ben noto a tutti gli ufficiali giudiziari l’articolo 107 dell’ordinamento
nonché la Legge
20 novembre 1982, n. 890 e successive modificazioni
“In
materia civile, amministrativa e penale, l'ufficiale giudiziario può avvalersi
del servizio postale per la notificazione degli atti, salvo che l'autorità
giudiziaria disponga o la parte richieda che la notificazione sia eseguita
personalmente.
L'ufficiale
giudiziario deve avvalersi del servizio postale per la notificazione degli atti
in materia civile ed amministrativa da eseguirsi fuori del comune ove ha sede
l'ufficio, eccetto che la parte chieda che la notificazione sia eseguita di
persona.”
e
le relative interpretazioni ministeriali:
1.
obbligo
di notificare a mezzo posta fuori comune (atti su richiesta dell’autorità
giudiziaria) anche quando la raccomandata è superiore alla trasferta (nota
del 10 gennaio 2002)
2.
l’autorità
giudiziaria può richiedere la notifica a mani fuori comune solo se ci sono
PARTICOLARI motivi, che potrebbero essere dettati da ragioni di urgenza della
notifica stessa.
3.
Infine
ribadisco …i costi del 2001……” Quest’ufficio ribadisce di non
poter fornire interpretazioni o dare direttive che stravolgono i contenuti
cogenti della normativa predetta, anche se ciò comporta un aggravio per
l’Erario di circa sette miliardi
all’anno per le sole notifiche penali da eseguirsi a mezzo posta.”
In
questa situazione pre-convenzione, in cui lo Stato “si obbliga” e obbliga i
suoi ufficiali giudiziari a spendere milioni di euro a favore dello Poste, solo
perché non consente a chi è in grado di valutare un risparmio di denaro
pubblico, non posso non chiedermi, cosa succederà da domani in poi.
Succederà
che un esercito di ufficiali giudiziari marcerà in un deserto senza nemico,
senza usare le armi e morirà di sete.
Tenuto
conto che il servizio notificazioni è quello che maggiormente è in costante
aumento e che richiede una crescita proporzionale di personale, è lecito
chiedersi:
1.
perché bandire un concorso con 450 nuove
assunzioni e assumerne solo 102 nel 2004? Viene spontaneo pensare che i 154
saranno utilizzati per tamponare la situazione di oggi, ma nel 2005,
a convenzione operativa, non sarà più necessario incrementare il
personale U.N.E.P.
2.
quando sarà introdotta la firma digitale
quante persone saranno sufficienti a smistare,
firmare e inviare gli atti da postalizzare direttamente al centro?
3.
quando
saranno terminate (se) tutte le riqualificazioni del personale U.N.E.P. e la
inevitabile e graduale soppressione della categoria dei B3 Ufficiali Giudiziari,
cosa andranno a fare i circa 6000 dipendenti U.N.E.P. ?
4.
perché le Istituzioni non hanno voluto
seguire la strada tracciata dall’Europa sull’importanza dell’atto di
significazione da effettuarsi a mani proprie?
5.
perché
non investire negli uffici NEP, ad un costo nettamente inferiore di quello delle
Poste, su come risolvere il disservizio notificazioni tenendo presente come base
la tutela dei diritti del cittadino;
6.
perché il ministero non ha mai ritirato il
precedente accordo con le poste che prevedeva la corresponsione di una
provvigione del 180% annuo per il pagamento differito delle spese postali
nonostante più volte si è denunciato pubblicamente questa oscenità?
7.
perché inserire nella convenzione la
possibilità di essere utilizzata anche per gli atti civili su richiesta delle
parti private?
Domande
che non richiedono una risposta perché è tutto così chiaro: ci stanno
portando all’esubero di personale per poi dirottarci verso altri orizzonti
che non è certamente, purtroppo, la liberalizzazione della professione.
Dopo
questi “brevi cenni” pensate ancora che, come scrive il Dr Gargani, non
inciderà minimamente sulla professionalità dell’Ufficiale Giudiziario?
E’
la nostra eutanasia!
Nota
FLP di risposta al dr Gargani, già resa pubblica, sui vantaggi della
convenzione .
In
questo contesto ritengo utile riportare una parte dell’informativa FLP in
risposta alla nota Dr Gargani:
Non
corrisponde al vero che la conoscenza tempestiva degli effettivi esiti della
notificazione postale eliminerebbe la causa di molti rinvii delle udienze.
Il
rinvio delle udienze causate dalle notifica per posta sono sostanzialmente due:
In
merito al punto a), non è colpa degli UNEP se il legislatore ha previsto che
quando l’ufficio NEP invia un atto a mezzo posta deve indicare come mittente
l’autorità giudiziaria richiedente. Basterebbero pochi spiccioli per
risolvere questo problema: un computer, un programma di compilazione
informatizzata delle raccomandate e un collegamento in rete con gli uffici di
cancelleria.
In
merito al punto b), non crede che dovrebbe essere la SPA Poste a
potenziare questo servizio, a sue spese, per garantire una più rapida e
efficiente prestazione e trasparenza sul ricevimento del plico da parte del
destinatario? Cosa c entra il Ministero di Giustizia che già paga a prezzo
salato un servizio, senza considerare la provvigione del 180% annuo (circa) per
il pagamento differito delle notificazioni a mezzo posta.
Inoltre
non è colpa degli UNEP se la trasmissione degli atti a mezzo posta avviene in
prossimità delle udienze, stante la montagna di carte in cui affoga il
personale delle cancellerie sotto organico.
Punto
2 della nota ministeriale: “nel
miglioramento della trasparenza del processo di notificazione”
Su
questo punto viene spontanea una domanda: “Crede veramente in quello che
scrive?”. Il processo di notificazione è un istituto tra i più
importanti nel sistema giudiziario e certamente la trasparenza non è la
consegna in busta chiusa da parte del postino di un atto. Questo è l’esatto
contrario! L’utilizzo della notificazione a mezzo posta dovrebbe avere delle
restrizioni, così come avviene all’estero. Penso che Lei sia a conoscenza sul
numero di processi che vengono rinviati dai giudici europei perché ritengono
inaffidabile la notifica per posta e “gradiscono” la notifica a mani fatta
dagli ufficiali giudiziari ( Lo prevede anche il regolamento UE 1348/2000).
Privilegiare questo tipo di notificazione significa incidere negativamente non
solo nella giustizia europea ma negli investimenti nel nostro paese.
L’utilizzo
di questo termine “trasparenza” nel processo di notificazione ed in
relazione alla notifica per posta crede che non offenda la dignità e la
professionalità degli ufficiali giudiziari come organo primario deputato
all’attività di notificazione? Vogliamo
solo farLe presente che l’Ufficiale Giudiziario, con mezzo proprio e
nonostante gli sia riconosciuto un rimborso spese di pochi centesimi (a
tassazione Irpef) garantisce questa trasparenza grazie alle utili informazioni
che fornisce al destinatario quando consegna un atto giudiziario. E’ questo il
vero punto della trasparenza:” le garanzie che lo Stato deve fornire al
cittadino quando notifica un atto per informarlo sui diritti/doveri e gli
effetti della notificazione. Questo certamente non avviene in busta chiusa ma
attraverso l’istituto della … significazione!
Punto
3 della nota ministeriale..”nella
disponibilità delle immagini degli A.R.”
Mi
sembra che questo punto serva solo per allungare il “brodo” del punto 1.
Punto
4 della nota ministeriale
“nella
possibilità di effettuare controlli di conformità della documentazione
relativa agli esiti, solo nei casi dubbi o soggetti a contestazione delle
parti”
I
casi dubbi o di contestazione delle parti si ha quando vi è incertezza
dell’avvenuta notificazione. Lei
ritiene che i Giudici si sentiranno liberi di decidere o rinviare esaminando una
immagine degli AR? Non crediamo sia questo il punto, ma i casi dubbi vanno
basati su altri principi: diritto alla difesa/certezza della conoscenza.
Punto
5 della nota ministeriale
nella
razionalità del recupero delle spese di notificazione.
Prima
della razionalità ci sono le spese di notificazione che non sono a carico solo
dello Stato ma anche del cittadino.Quanto costerà una notifica per posta al
cittadino…. Ai cittadini?
Dieci
euro a destinatario più accessori?
La
rinuncia alla provvigione da parte della SpA, non è un compromesso perché è
stato un accordo che non doveva esserci… Se paradossalmente lo Stato
chiedesse un prestito bancario per il pagamento delle spese postali a pagamento
differito, ci sarebbe stato
un risparmio di diversi milioni di euro utili a potenziare i servizi degli
uffici NEP.
Cosa
dire dei milioni di euro che lo Stato deve ancora versare alla SpA poste?
Questo
accordo assomiglia tanto ad un pignoramento ad istanza della SpA del servizio
notificazioni!
Ad
ogni modo questo punto non è chiaro… razionalità è sinonimo di
ragionevolezza… razionalità è sinonimo di efficienza …. In relazione alle
spese postali… è l’esatto contrario!
Perché
la FLP ritiene contraria
alla legge la
sottoscrizione di tale accordo?
I
motivi sono diversi ed è su questi punti che saranno presentati dei ricorsi in
ogni sede istituzionale nazionale ed europea per far abortire questa convenzione
nonché ogni forma di lotta.
Sono
convinto che dopo tutte le manifestazioni contrarie alla convenzione da parte
delle organizzazioni sindacali, l’amministrazione ha già risolto il problema
della riservatezza dei dati da trattare dal soggetto non pubblico.
Spero
solo che sia una soluzione “poco intelligente” che ci potrà permettere di
bloccare l’accordo con un ricorso al TAR o alla Corte europea.
Se
il codice di p.c. in materia di riservatezza sulla notificazione di atto
mediante deposito nella casa comunale, non consente neanche al dipendente
comunale di maneggiare e leggere gli atti depositati dall’Ufficiale
Giudiziario, ma li devono ricevere in busta chiusa, mi chiedo, se la legge non
si fida di un pubblico ufficiale comunale non vedo perché deve fare una
eccezione per i dipendenti privati delle poste SpA.
2.
I COSTI.
Le
previsioni sui costi, secondo una
stima fatta dal ministero per il triennio 2004/2006 è calcolato su 2.500.000
atti (volume delle notificazioni a mezzo posta presunto nei tre anni).
Cifre
che tenuto conto della carenza degli organici, e dell’obbligatorietà
dell’utilizzo della posta, tenderanno ad aumentare vertiginosamente.
Il
costo per notifica come accennato sarà di circa 10 euro.
Anche
qui la questione non regge.
Tutte
le amministrazioni quando devono affidare un servizio ad un privato hanno
l’obbligo delle gare di appalto. Se tale servizio è già stato affidato in
via esclusiva ad una società, come nel nostro caso, allora non ci deve essere
incremento di spesa.
Pertanto,
se l’amministrazione ha calcolato l’attuale costo in 8,37 euro, non può
affidare il servizio alle poste ad un prezzo inferiore, anzi, dalle 8.37 di
dovrebbe anche eliminare la provvigione (180% annuo) che costituisce un
sovrapprezzo ingiustificato. Forse
a qualcuno è
sfuggito ma il testo unico sulle spese di giustizia prevede la possibilità di
utilizzare per la spedizione delle notificazioni altre società.
Come
vedete, non si bada a spese.
3.
GARANZIE
Questo
ritengo l’aspetto più importante di tutto questo contesto: quali garanzie
offre la convenzione al cittadino?
Ci
sarebbero fiumi di parole, così come tanti sono i convegni, seminari che
all’estero si organizzano per discutere quanto una notifica a mezzo posta
mette in serio pericolo la tutela dei diritti alla difesa di ogni cittadino
appartenente ad uno stato democratico.
Senza
andare poi tanto lontano, non mi risulta che un solo Procuratore Generale, nei
vari discorsi di inaugurazione dell’anno giudiziario, nel lamentarsi dei
processi rinviati per difetto di notifica, ha auspicato che il servizio sia
affidato alle poste S.p.a. Varie le proposte avanzate di modifica del codice di
procedura tendenti ad una semplificazione del procedimento di notificazione, in
particolare quella che, a costo zero, prevede la notificazione penale
presso gli avvocati, una volta nominati.
Come
vedete non siamo i soli a non essere ascoltati, ma a lasciarci le penne si.
Signor
ministro, Signor Capo Dipartimento e Vice C.D.,
-
Lo
sapevate che in molti paesi dell’unione europea esiste un divieto alla
notificazione per posta quando, in particolare, se si tratta di atti
introduttivi o equivalenti?
-
Siete a
conoscenza che se un destinatario è assente per più giorni rischia di non
venire mai a conoscenza del contenuto di un atto?
-
Lo
sapete cosa significa significazione?
-
Vi
rendete conto di quanta responsabilità state affidando ad un postino che senza
conoscere il contenuto della busta verde, non ha la consapevolezza degli effetti
a volte sconvolgenti per il destinatario?
-
Lo
sapete voi chi sono io?
Sono
un Ufficiale Giudiziario che non ha solo un contatto formale con il cittadino,
ma entro nelle loro case, ascolto la loro disperazione ed esasperazione, vivo i
loro problemi, soffro quando non riesco a tutelare i loro diritti perché non ho
mezzi per farlo e sorrido…per rabbia ….
quando ascolto voi che parlate senza conoscere nulla di me.
Io
non sono un semplice “passa carte”, come risulta dalla relata di notifica in
cui indico il nome e la qualifica di chi riceve l’atto: i
destinatari degli atti spesso
mi trattengono
per
un braccio quando vedono che ho fretta, mi bloccano nelle loro case perché
vogliono saperne di più, mi sollecitano delle informazioni che sulle carte non
sempre sono chiare.
Io, Ufficiale Giudiziario, sono sempre disponibile in questo, studio di notte se necessario, e pur non essendo un obbligo (come all’estero con l’atto di significazione) lo sento come un dovere e un diritto per il cittadino, e sapete perche?
Perché
sono il professionista di questo importante istituto, considerato da tutti voi
non come uno strumento di diritto, di difesa e tutela del cittadino, ma di
mercato (business
).
A
questo punto cari colleghi, se ci sono ancora perplessità segnalatemi, forse
qualcosa mi è sfuggito.
Cosa
possiamo fare ora?
Una
sola cosa: non arrendersi! Non
abbandonare per “manifesta inferiorità”…
Organizzatevi
o seguitemi in una storica battaglia in cui per una volta il protagonista è
l’Ufficiale Giudiziario….. 28
e 29 settembre 2004.
Ps.
Un collega mi ha detto..”Angelo attento che se la manifestazione si rilevasse
un fiasco, ti bruci!”
Sai,
collega, è come in una finale di calcio in cui a 15 minuti dalla fine perdi per
due a zero. A questo punto se uno si sente un perdente molla, altrimenti attacca
con tutte le energie che gli sono rimaste e tenta…tenta almeno di andare ai
supplementari.
Il
rischio?
È
quello di beccare altri gool.
Beh, io per natura non mi arrendo mai anche a rischio di bruciarmi..come dici tu.
Webmaster: Arcangelo D'Aurora (angelo) ufficiale giudiziario dirigente UNEP di Cesena (FC) - © Tutti i diritti riservati. La riproduzione del materiale pubblicato è vietata se non è citata la fonte. Ogni contravvenzione sarà perseguita a norma di legge. |