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In attesa di
ricevere le vostre piccole storie, curiosità, aneddoti (si raccomanda la brevità
per ragioni di spazio), ne racconto solo due, STORIE VERE di Gaetano e Peppino,
due colleghi ancora in servizio. 1-TITOLO : SOLLECITO. Anni sessanta. Gaetano, Ufficiale giudiziario in servizio presso una
Pretura in Sicilia: una montagna di lavoro ed un organico costituito da una sola
unità, Gaetano appunto. Tutto solo,
specie di notte e chiuso in quel sgabuzzino, chiamato ufficio, trascorreva
lunghe ore, a volte troppe corte per una giornata, per smaltire quel carico di
lavoro troppo pesante per una persona sola. Una mattina
arriva un comunicato del solito “cancelliere” del Tribunale : una nota che
ha per oggetto: sollecito. Un pignoramento
per un credito erariale “campione penale” di poche migliaia di lire che
Mariuccio, disoccupato e distante un’eternità, non aveva onorato. Ho cose più importanti da fare,
pensò Gaetano, e si avviò con la sua cartella strapiena di penale a far visita
ai suoi destinatari, mal distribuiti nel proprio mandamento.Una settimana
dopo arrivò il secondo sollecito. Stessa fine del
primo. Terzo
sollecito, un po’ cattivo. Gaetano allora decise di fare qualcosa. Si alzò
prese una cartella, ci scrisse sopra “SOLLECITI” e inserì i tre comunicati
nella cartella che posò sul tavolo (non c’erano cassetti). Dopo che la
cartella prese volume, arrivò il giorno fatale, una nota con su scritto: “ 10° E ULTIMO SOLLECITO!!!!!!” Gaetano, sospirò
con sollievo, sorrise e inserendo l’ultimo sollecito nella cartella, archiviò
la cartella definitivamente. “Meno male, è finita” e proseguì il suo tour. angelo TITOLO:
UFFICIO
"UNICO" Anni settanta. Peppino, era in una piccola Pretura calabrese e
come raramente accade, decise di fare cinque giorni di ferie. Al
suo ritorno, si aspettava di aprire la porta del suo interrato e di trovarsi di
fronte un ammasso di arretrato. Invece trovò una sorpresa, un avviso sulla
porta:”Gli uffici della Pretura si sono trasferito in via…”. Va
nel nuovo Ufficio e nel corridoio incontra il cancelliere. “Dove
mi avete sistemato? Disse sorridendo. “Non
so” rispose il cancelliere. Si mette a
girare da solo nel Palazzo, ma non trova una stanza disponibile. C…,
si sono dimenticati di me! Va
da pretore e scopre con sconcerto che si sono realmente dimenticati
dell’ufficio NEP. E ora? Non lo so, rispose il giudice. Peppino,
sfrattato e senza un tetto, si trovò per strada. Carmelina,
una vecchietta, che abitava vicino ai nuovi uffici, vide Peppino in quello
stato, e lo fece accomodare in casa per offrirgli un caffè. Dopo aver ascoltato
lo sfogo dell’UFFICIALE GIUDIZIARIO, gli offrì una stanza della sua casa,
come ricezione atti, ed il nipotino di 11 anni, come collaboratore. Fu
così che Peppino, degustò ogni mattina il buon caffè di Carmelina, la nonnina
tutto cuore. |