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La Storia dal 1895 ad oggi

 


ANEDDOTI

In attesa di ricevere le vostre piccole storie, curiosità, aneddoti (si raccomanda la brevità per ragioni di spazio), ne racconto solo due, STORIE VERE di Gaetano e Peppino, due colleghi ancora in servizio.


 1-TITOLO : SOLLECITO.

Anni sessanta.  

Gaetano, Ufficiale giudiziario in servizio presso una Pretura in Sicilia: una montagna di lavoro ed un organico costituito da una sola unità, Gaetano appunto.

Tutto solo, specie di notte e chiuso in quel sgabuzzino, chiamato ufficio, trascorreva lunghe ore, a volte troppe corte per una giornata, per smaltire quel carico di lavoro troppo pesante per una persona sola.

Una mattina arriva un comunicato del solito “cancelliere” del Tribunale : una nota che ha per oggetto: sollecito.

Un pignoramento per un credito erariale “campione penale” di poche migliaia di lire che Mariuccio, disoccupato e distante un’eternità, non aveva onorato.

Ho cose più importanti da fare, pensò Gaetano, e si avviò con la sua cartella strapiena di penale a far visita ai suoi destinatari, mal distribuiti nel proprio mandamento.Una settimana dopo arrivò il secondo sollecito.

Stessa fine del primo.

Terzo sollecito, un po’ cattivo. Gaetano allora decise di fare qualcosa. Si alzò prese una cartella, ci scrisse sopra “SOLLECITI” e inserì i tre comunicati nella cartella che posò sul tavolo (non c’erano cassetti).

Dopo che la cartella prese volume, arrivò il giorno fatale, una nota con su scritto:

“ 10° E ULTIMO SOLLECITO!!!!!!”

Gaetano, sospirò con sollievo, sorrise e inserendo l’ultimo sollecito nella cartella, archiviò la cartella definitivamente.

“Meno male, è finita” e proseguì il suo tour.

angelo


 TITOLO: UFFICIO "UNICO"

Anni settanta

Peppino, era in una piccola Pretura calabrese e come raramente accade, decise di fare cinque giorni di ferie.

Al suo ritorno, si aspettava di aprire la porta del suo interrato e di trovarsi di fronte un ammasso di arretrato. Invece trovò una sorpresa, un avviso sulla porta:”Gli uffici della Pretura si sono trasferito in via…”.

Va nel nuovo Ufficio e nel corridoio incontra il cancelliere.

“Dove mi avete sistemato? Disse sorridendo.

“Non so” rispose il cancelliere.

Si mette a girare da solo nel Palazzo, ma non trova una stanza disponibile.

C…, si sono dimenticati di me!

Va da pretore e scopre con sconcerto che si sono realmente dimenticati dell’ufficio NEP.

E ora?

Non lo so,  rispose il giudice.

Peppino, sfrattato e senza un tetto, si trovò per strada.

Carmelina, una vecchietta, che abitava vicino ai nuovi uffici, vide Peppino in quello stato, e lo fece accomodare in casa per offrirgli un caffè. Dopo aver ascoltato lo sfogo dell’UFFICIALE GIUDIZIARIO, gli offrì una stanza della sua casa, come ricezione atti, ed il nipotino di 11 anni, come collaboratore.

Fu così che Peppino, degustò ogni mattina il buon caffè di Carmelina, la nonnina tutto cuore.


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