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15 ottobre 2003 accordo SINDACATI / AMMINISTRAZIONE sul riavvio delle procedure di riqualificazione del personale dell'organizzazione giudiziaria
Il testo dell'accordo tra ministero della Giustizia e sindacati sulla riqualificazione del personale dell'organizzazione giudiziaria
Roma, 15 ottobre 2003
Comunicato stampa
Raggiunto l'accordo tra ministero della Giustizia e sindacati sulla riqualificazione del personale
In un clima di profonda e ritrovata collaborazione – così come rilevato da tutte le organizzazioni sindacali presenti - si è svolta al ministero della Giustizia la conferenza stampa per presentare l'intesa raggiunta tra i vertici dell'Amministrazione della giustizia e i rappresentanti dei lavoratori sulla riqualificazione del personale.
L'intesa riguarda 24.499 lavoratori per i quali, un percorso di riqualificazione o corso-concorso costituito da un'apposita prova d'esame renderà possibile il passaggio a una superiore posizione economica all'interno della stessa area o il passaggio all'area immediatamente superiore.
La partecipazione alla conferenza stampa del ministro Roberto Castelli e del sottosegretario Jole Santelli, per dichiarata ammissione degli stessi, ha inteso sottolineare la volontà politica di arrivare ad un accordo teso a soddisfare le legittime richieste dei dipendenti del ministero della Giustizia disattese da anni.
Per il ministero, oltre al sottosegretario Santelli che ha personalmente partecipato alle trattative, erano presenti Nicola Cerrato, capo del Dipartimento dell'Amministrazione Giudiziaria; Angelo Gargani, vice capo dipartimento; Carolina Fontecchia, direttore generale del personale; e Giuseppe Belsito, direttore generale del bilancio e della contabilità.
Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti tutti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali firmatarie dell'accordo e che rappresentano l'81% della forza lavoro del personale della giustizia: Cosimo Arnone della CGIL FP, Giuseppe Capogrosso della CISL FPS, Nino Nasone della UIL PA e Massimo Battaglia dell'UNSA SAG.
PRO - i punti positivi del LISUG - UIL
Partecipazione
di tutti i Colleghi ai corsi di formazione. E’ stata così riparata una
ingiustizia epocale perpetrata dall’Amministrazione in combutta col
“gatto e la volpe” del CCI 5.4.2000. Tutti, ripeto TUTTI, gli Ufficiali
Giudiziari parteciperanno ai corsi e sosterranno un esame finale sulle
materie della formazione al termine del quale la Commissione esprimerà un
giudizio di idoneità. |
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Gli
ufficiali giudiziari che hanno partecipato ai corsi di Genova dovranno solo
ultimarli con la prova finale così come ridisegnata dall’allegato accordo |
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Gli
ufficiali giudiziari già ammessi al percorso formativo sono automaticamente
ammessi al percorso formativo per ufficiale giudiziario C2 |
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Il
percorso formativo dell’ufficiale giudiziario viene diviso in due
fasi:prima verso C2, poi verso C3 |
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Ciascun
dipendente del Ministero della Giustizia potrà scegliere un solo percorso
formativo e la contemporaneità dei corsi C1>C2 e C2>C3 del
Cancelliere, diversamente per quanto riguarda gli ufficiali giudiziari,
impedirà sgradite incursioni |
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Purtroppo,
non siamo riusciti a far
riconoscere punteggi ulteriori e/o diversi per le mansioni superiori svolte, ma –
vista l’aria che tirava- i risultati raggiunti possono dirsi più che
soddisfacenti. |
Contro - i punti negativi del FLP
è stato modificato il CCI 5/4/2000 rompendo così
l’equilibrio tra la flessibilità concessa e la valorizzazione professionale; |
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pregiudica l’aspettativa di tutti quelli che oggi sono utilmente
collocati nelle graduatorie, perché esse verranno modificate
dall’inserimento dei nuovi partecipanti ai corsi di riqualificazione; |
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è inasprita la prova finale in quanto il vecchio accordo prevedeva una discussione sulla sola relazione scritta, oggi è previsto anche un esame orale su tutte le materie oggetto del corso |
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crea ulteriore nuovo contenzioso in quanto l’ampliamento
della partecipazione ai percorsi di formazione (100%) non dà la possibilità, a
chi non ha prodotto a suo tempo la domanda pensando ad una non collocazione
utile in considerazione della limitazione dei posti, di partecipare al percorso
formativo; |
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non elimina l’attuale contenzioso in quanto non supera i
limiti imposti dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 194/2002, nonché le
ordinanze emanate dai vari Giudici in tutt’Italia; |
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i posti disponibili per i riqualificandi restano 24.999, mentre il
personale tutto continuerà ad espletare le funzioni
interfungibili dettate dal CCI 5/4/2000; |
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non è quindi possibile, per chi risulterà idoneo, godere
economicamente e giuridicamente del passaggio alla posizione economica
superiore; |
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vengono disattese le aspettative del personale dell’area
B in quanto, anche per detto personale, così come per il personale dell’area
C, sarà possibile partecipare ad un solo corso di riqualificazione e per la sola
posizione economica superiore; |
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non è chiaro perché soltanto gli Ufficiali Giudiziari (C1) potranno,
seppur in due tornate, effettuare di fatto il doppio salto e nemmeno si
comprende come ciò si potrà attuare, poiché il CCNL 1998/2001 recita
esplicitamente:“le amministrazioni possono bandire concorsi pubblici o avviare
gli iscritti nelle liste di collocamento anche per i posti di cui alla presente
lettera b) solo se la selezione stessa ha avuto esito negativo o se mancano del
tutto all'interno le professionalità da selezionare”. |
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La
FLP-GIUSTIZIA ritiene infine che l’ingente somma di denaro, che sarà
impegnata per la “cosiddetta formazione” (riteniamo che così come proposta
non raggiunge l’obiettivo) deve essere invece utilizzata per ricollocare tutto
il Personale Giudiziario, che è stato costretto a
formarsi sul campo a causa delle numerose riforme della Giustizia. |
RIQUALIFICAZIONE AVVIO… OPPURE…. ADDIO
Oggi,
14
ottobre 2003,
a distanza di quattro anni dalla firma del contratto integrativo, si è giunti a
quello che per alcuni – CGIL-CISL-UIL-UNSA è un accordo, per altri come la
RdB è un pasticcio giuridico-amministrativo che renderà la riqualificazione
una macchina pesantissima da avviare e peggio ancora da concludere.
Veniamo
al dunque:
1.
E’ riconosciuta prevalente la posizione economica di provenienza.
Tradotto in parole semplici significa che nessuno, tranne gli Ufficiali
Giudiziari, potrà realizzare il doppio salto.
2.
Coloro che avevano fatto domanda ed erano stati ammessi a partecipare a
più corsi di formazione dovranno, dopo che l’Amministrazione avrà provveduto
a controllare le domande, optare entro 15 giorni dalla comunicazione ufficiale
per una sola possibilità.
3.
l’amministrazione si è limitata ad un impegno a reperire i fondi
necessari al passaggio tra le aree, al momento, pertanto rimane al palo la
riqualificazione per tutta l’area A e B, fintanto che non si trovano i soldi.
4.
E’ aumentata del 100 % l’ammissione ai corsi di formazione, per cui,
quasi tutti i lavoratori potranno accedervi, anche coloro che oggettivamente non
hanno possibilità concrete ma, la contropartita è che oltre alla già prevista
tesina scritta, oggetto di valutazione e votazione da parte della Commissione
sarà anche una prova orale che verterà su tutte le materie comprese nel corso
di formazione.
LA PRIMA DOMANDA CHE AFFIORA SPONTANEA E’: “ PERCHE’ IL 30 OTTOBRE 2002 QUESTI STESSI SINDACATI HANNO CHIAMATO I LAVORATORI ALLO SCIOPERO SU UNA PIATTAFORMA CONCORDATA CHE NON PREVEDEVA NESSUNO DI QUESTI PUNTI? FORSE LA PARTECIPAZIONE ALLO SCIOPERO DEI LAVORATORI NON E’ IMPEGNATIVA DURANTE LA TRATTIVA CON LA PARTE PUBBLICA?
Altra
nota dolente e purtroppo non secondaria, è che questo meccanismo oltre a
prevedere la rielaborazione di tutte le graduatorie – per i motivi di cui ai
punti 1. e 2. –; richiedere tempi biblici per arrivare a conclusione – per i
motivi di cui al punto 4. –
affida
la sorte di
tanti partecipanti al punteggio da 1 a 10 che le commissioni esaminatrici
assegneranno al candidato. Come il solito questo dispendio di tempo, denaro ed
energie ricadrà sempre e solo sui dipendenti della Giustizia, che ormai
rappresenta il fanalino di coda della Pubblica Amministrazione.
C’è
di che sentirsi umiliati, svenduti, e inascoltati!!!
La RdB P.I. chiama tutti coloro che intendono dissentire da quest’accordo sindacale, a mandare i loro e-mail alla casella di posta elettronica: info@giustizia.rdbcub.it, promuovendo contestualmente una battaglia civile sui posti di lavoro, invitando i lavoratori ad inviare fax di protesta presso il Ministero ed a chi riterranno più opportuno.