LETTERA APERTA al SEGRETARIO del LISUG

Caro Laganà,

so che non dovrei risponderti su quanto hai scritto nella lettera diretta alla Commissione di riforma del processo civile, perché non fa parte del mio stile polemizzare con persone che non hanno la mia stima (come collega ovviamente), ma intendo precisare alcuni punti indicati nel documento al solo scopo di informare i pochi colleghi che in buona fede possano cadere nella trappola delle false speranze.

1)      Ti diffido a continuare a proclamarti rappresentante della maggioranza degli Ufficiali Giudiziari perché ritengo sei perfettamente a conoscenza del numero di deleghe che sono pervenute al Ministero dalle Corti di Appello.  Non mi sembra che gli iscritti LISUG siano la maggioranza degli ufficiali giudiziari in quanto sei molto molto lontano nel rappresentare  con oltre 900 iscritti la categoria degli Ufficiali Giudiziari … C1. Se così fosse ti pregherei di ufficializzare le tue affermazioni e di comunicarmelo in quanto non avrei più motivo di sacrificarmi per portare avanti le mie idee.

Non ti nascondo che noi dell’UIUG ci riteniamo onorati del continuo crescere dell’Associazione, abbiamo superato i 400 iscritti ed i simpatizzanti sono sempre più numerosi, anche se devo segnalare, come tu ben sai, che la passività di questa categoria si manifesta maggiormente rispetto a tutte le altre perché i risultati non arrivano e quando arrivano spesso sono provocati da iniziative di singoli colleghi che si rivolgono ai giudici. Quindi ti pregherei di non approfittarne di questa situazione di passività rivendicando nelle sedi istituzionali numeri che presumo non hai. Puoi solo farlo presso le sedi dell’Agenzia dove il numero di ufficiali giudiziari conta poco visto che la rappresentatività è legata all’intero comparto giustizia e dove anche confederazioni con qualche iscritto ha un peso specifico rilevante nelle contrattazioni.

2)      La terminologia “Prezzolati” da te utilizzate per definire gli Ufficiali Giudiziari liberi professionisti è offensivo non nei nostri confronti -  perché tutti noi ufficiali giudiziari italiani ci sentiamo gratificati e orgogliosi di non avere, grazie a Dio, un riconoscimento economico basato sulla qualità delle prestazioni, ma di avere il privilegio di essere gli unici al mondo a tassare anche le spese vive - ma lo è nei confronti  dei colleghi dell’Unione Internazionale che grazie anche al nostro sostegno economico (UIUG e LISUG) di 10.000 euro (5.000 a testa) stanno portando avanti un progetto di figura unica dell’ufficiale giudiziario europeo libero professionista (Anche se, nonostante la tua presenza fisica al consiglio permanente dell’Internazionale, da buon italiano, ti sei limitato a diffondere un documento di critica sulla “Trattoria” trascurando i contenuti interessanti e innovativi che sono emersi nel dibattito).

 

3)      Provo vergogna per te e per l’immagine che hai saputo offrire della categoria, ai componenti della commissione tentando di sminuire un collega, un Ufficiale Giudiziario,  al quale dovresti essere grato perché “da solo” si è assunto l’onere di rappresentare la categoria e di ostacolare rivendicazioni “interessate” di altri professionisti sulle nostre funzioni, sulla nostra pelle. Se il Ministro ha respinto l’istanza LISUG per la nomina di un vostro rappresentante, personalmente sono amareggiato perché poteva essere l’occasione di unire le forze e lottare “uniti” per riappropriarci delle nostre funzioni scippate e rivendicarne nuove. Così non è stato,  ma voglio rassicurarti che il collega pur essendo un “fautore” della libera professione nella sua veste ufficiale di componente della commissione si è attenuto a quello che era il suo compito:” la riforma del processo civile”.

 

4)      Non è mia intenzione dare consigli, ma ti invito a riflettere contestualmente ad una personale e onesta autocritica,  insieme ai tuoi confratelli confederali, anche se  oggi sei in polemica, spero non hai dimenticato, quando in quelle stanze rinfrescate dell’ARAN, vi siete stretti la mano alla conclusione della sottoscrizione del contratto. Non avevate però previsto il pasticcio che avete provocato sulla pelle di NOI tutti  ufficiali Giudiziari. Ed oggi, nella totale confusione di idee, rispunta fuori la proposta del libero professionista dipendente. A parte il disastro che provocherebbe se venisse istituzionalizzato una simile figura per l’Ufficiale Giudiziario, ritengo che non sia giusto da parte tua non portare a conoscenza dei tuoi iscritti il documento UIL a firma di Bosco (pubblicato anche sul sito uiug.com)  sulla recente conclusione dei lavori della commissione paritetica in relazione alle figure che possono inserirsi nell’area dei liberi professionisti dipendenti  e sulle possibilità che ha la nostra categoria di farne parte (meno di zero).

5)      Condivido però alcune proposte di nuove funzioni dell’Ufficiale Giudiziario indicate ne documento  anche perché sono quelle che da anni figurano nei nostri documenti ufficiali;

6)      Trovo invece aberrante ciò che scrivi al punto g) : sinergia con l’IVG. Non ho commenti perché questo punto è talmente indecoroso che offende la dignità di tutti noi ufficiali giudiziari. Ti assumi tutta la responsabilità di fronte ai colleghi, di fronte alla tua coscienza … e di fronte ai colleghi della tua stessa segreteria come Rocco e Roberto che stimo molto e perciò non posso credere che condividano quanto da te proposto.

Ne approfitto per rivolgere un invito alla categoria di tutti gli ufficiali giudiziari: non serve piangere sul versato o scaricare le colpe su altri senza essere propositivi,  occorre affrontare con dignità le avversità e con una nuova mentalità capire BENE cosa significa realmente riqualificare la professione dell’Ufficiale Giudiziario. Solo la valorizzazione delle nostre funzioni è la capacità operativa è l’unica strada che potrà restituire all’Ufficiale Giudiziario il ruolo che di diritto gli spetta nella nostra società democratica.

La libera professione non deve essere un motivo di spaccatura della categoria, ma deve essere vista come una proposta, non alternativa alla situazione disastrosa in cui ci troviamo, ma come un investimento su se stessi, sulle proprie capacità e solo dopo aver approfondito le proprie conoscenze, esprimere la propria opinione. Non fatevi strumentalizzare con le stupidità della terzietà o dal fattore economico perché coloro che hanno approfondito le proprie conoscenze non si pongono queste domande.

L’importante è che in voi scompaia il “Dubbio”. Lo so che il nuovo può far paura a qualcuno, è normale, ma non posso concepire il rifiuto dell’ignorante che esprime opinioni senza avere le necessarie conoscenze. Io non ho dubbi, ma ho una sola paura: l’istituzione dell’ufficiale giudiziario europeo è un’esigenza che l’Italia non potrà sottrarsi ed il rischio è che altre figure prendano il nostro posto. Chi non crede a questo continui pure a rivolgersi ai sindacati o ai giudici per ottenere il C2 o il C3 come un’unica soluzione capace di dare prestigio alla professione e rifletta sulla vera missione/funzione dell’Ufficiale Giudiziario, sulla terzietà, sui secondi che bisogna attendere dietro una porta chiusa prima di redigere “un mancato” o sul il rischio, che accettiamo, di vedere aprire una porta e sperare di tornare a casa… e tutto questo mentre il sindacato rivendica una indennità di rischio che non ci viene riconosciuta.

  Questo è quanto avevo da dirti caro Laganà. La mia prima e ultima nota finisce qui: non intendo aprire dibattiti con te e non risponderò mai più alle tue provocazioni. Cercherò di ignorarti, ma ti auguro tanta fortuna quando dovrai giustificare il tuo operato di fronte ai tuoi iscritti.

   Se ti può far piacere devo dirti che non sei il solo collega che non stimo (ti rispetto come persona), ma c’è di peggio, cioè il collega di …, quello dalle grandi capacità oratorie, che sa criticare in modo unico poiché ha la certezza che nessuno potrà mai contestagli nulla perché … nulla ha fatto!.

Angelo (Arcangelo D'Aurora)


 DOCUMENTO UFFICIALE DEL LISUG a firma del Segretario Generale - GIUGNO 2002 diretto al Presidente della Commissione per la riforma del codice di procedura civile Prof. avv.Romano Vaccarella


TORNA ALLA PRIMA PAGINA