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Associazione di studio, formazione e informazione per la valorizzazione della figura dell’Ufficiale Giudiziario e gli uffici N.E.P. |
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Le interrogazioni in formato pdf.
Mozione del Consiglio Regionale Sardo
Pagina aggiornata: venerdì 02 ottobre 2009
NB. I commenti alla fine delle interrogazioni
16/11/2004 (angelo) Dedico questa pagina alle interrogazioni parlamentari sulla questione assunzione/convenzione nella speranza che possa essere utile a tutti coloro che mi affiancano in questa lotta, come materiale da consegnare nei nostri incontri con i politici o altre autorità istituzionali. Pertanto l'invito a collaborare nel trasmettermi materiale non pubblicato sarà gradito da tutti noi..in AUGE.
Enrico Buemi, gruppo SDI (collegio Settimo Torinese), Imprenditore .Firmatario dell’interrogazione
3. Marcella Lucidi, gruppo DS, (collegio Roma), Avvocato; Anna Finocchiaro, gruppo DS, (collegio Sicilia), Magistrato e responsabile giustizia del Partito; Francesco Bonito, gruppo DS, (collegio Cerignola), Magistrato;
Firmatari dell’interrogazione n. 15643 in data 4 Ottobre 2004.
4. Andrea Annunziata, gruppo La Margherita (collegio Cava dè Tirreni), Avvocato; Giuseppe Fanfani, gruppo La Margherita (collegio Arezzo), Avvocato;
Firmatari dell’interrogazione n. 11305 del 15 Ottobre 2004.
5. Vincenzo Siniscalchi, gruppo DS (collegio Napoli Vomero), Avvocato pubblicista; Aldo Cennamo, gruppo DS (collegio S. Giorgio a Cremano), Dirigente statale;Franca Chiaromonte, gruppo DS (collegio Campania 1), Giornalista, Laurea in Filosofia”;
Firmatari dell’interrogazione n. 15947 del 19 Ottobre 2004.
6.Giuseppe Gambale, gruppo La Margherita (collegio Pozzuoli), Cardiologo ;
Firmatario dell’interrogazione n. 15989 del 21 Ottobre 2004.
7. Pietro Maurandi, gruppo DS (collegio Iglesias), Docente Universitario;Francesco Carboni, gruppo DS (collegio Alghero), Avvocato;
Firmatari dell’interrogazione n. 15990 del 21 Ottobre 2004.
8.Francesco Onnis, Gruppo AN (collegio Serramanna –CA-), Avvocato;
Firmatario dell’Interrogazione n. 542 del 9 Novembre 2004.
9. Pier Paolo Cento (Verdi) Interrogazione a risposta scritta 4-11012 - presentata giovedì 23 settembre 2004 nella seduta n.513
10.
DELMASTRO DELLE VEDOVE, GHIGLIA, GIANNI MANCUSO, MEROI, ARRIGHI e FATUZZO
(AN) Interrogazione
a risposta orale 3-03764 presentata martedì 28 settembre 2004 nella seduta n.516
11. Giuseppe Firrarello Interrogazione a risposta scritta 4-07607 - presentata mercoledì 3 novembre 2004 nella seduta n.688
12. «Mazzoni, D'Alia, Filippo Maria Drago, Lucchese, Rotondi, Gianni Mancuso, Naro, Giuseppe Drago, Azzolini, Liotta, Di Giandomenico, Tucci, Romano, Zanetta, Perrotta, Volontè, Daniele Galli, Dorina Bianchi, Capuano, Borriello, Di Virgilio, Grimaldi, Marinello, Masini, La Starza, La Grua, Cardiello, Lamorte, Angela Napoli, Antonio Pepe, Briguglio, Landolfi, Ricciuti, Oricchio, Spina Diana, Cicala, Gioacchino Alfano, Iannuccilli, Gianfranco Conte, Antonio Russo, Tarditi, Nuvoli, Fallica, Milanese, Angelino Alfano, Giacomo Angelo Rosario Ventura, Falanga, Benedetti Valentini, Blasi, Maione».
Interpellanza urgente 2-01357 - martedì 9 novembre 2004 nella seduta n.542
13. Giovanni Marras - Interrogazione a risposta scritta 4-11673 - presentata mercoledì 17 novembre 2004 nella seduta n.548
14. Beatrice Maria Magnolfi - Interrogazione a risposta scritta 4-11662 - presentata martedì 16 novembre 2004 nella seduta n.547
15. Luciano Guerzoni - Interrogazione a risposta scritta 4-07661 presentata martedì 16 novembre 2004 nella seduta n.696
16. Pietro Cannella - Interrogazione a risposta scritta 4-11282 - presentata giovedì 14 ottobre 2004 nella seduta n.528
17. Giuliano Pisapia - Interrogazione a risposta scritta 4-11428 - presentata mercoledì 27 ottobre 2004 nella seduta n.535
18. Vincenzo Milioto - Interrogazione a risposta scritta 4-11403 presentata martedì 26 ottobre 2004 nella seduta n.534
19. Italo Bocchino (AN) Interrogazione a risposta scritta 4-11687 presentata lunedì 22 novembre 2004 nella seduta n.549
Atto
Camera
Interrogazione
a risposta
immediata in
Assemblea
3-02743 - presentata da
ENRICO BUEMI
martedì 7 ottobre 2003 nella seduta n.369
BUEMI.
- Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il processo di liberalizzazione del servizio postale, attuato secondo quanto
previsto dalla direttiva 97/67/CE (recepita dal decreto legislativo 22
luglio1999, n. 261), imponeva, com'è noto, una serie di misure idonee al
raggiungimento dell'equilibrio gestionale;
il piano d'impresa 1998-2002, per il raggiungimento del pareggio di bilancio, ha
provocato una serie di disfunzioni e problemi, soprattutto nei piccoli comuni e
nelle aree periferiche delle grosse città, in seguito alla dismissione o alla
chiusura parziale di numerosi uffici;
in questo modo il servizio postale è andato via via perdendo il suo ruolo di
servizio sociale, assumendo quello esclusivo d'impresa;
questa realtà sta portando a delle situazioni paradossali, come quella
denunciata da numerosi cittadini, che affermano che la loro corrispondenza
inviata con procedura cosiddetta ordinaria spesso non arriva a destinazione o in
ogni caso ciò avviene con moltissimo ritardo;
tutto ciò potrebbe essere interpretato come una costrizione ad usare il
servizio cosiddetto «prioritario», che, come sappiamo, è fornito ad un costo
maggiorato rispetto a quello ordinario;
questa situazione appare in netto contrasto con quanto previsto nel contratto di
programma, stipulato con il ministero delle comunicazioni, di concerto con il
ministero dell'economia e delle finanze, nel quale si stabilisce che la Società
Poste italiane s.p.a., in quanto fornitore del servizio universale, è tenuta a
garantire a tutti gli utenti la possibilità di usufruire, comunque, di un
servizio ordinario;
tale contratto di programma, scaduto nel dicembre 2002 e secondo le informazioni
estratte dal sito internet del ministero delle comunicazioni, non
ancora rinnovato, prevede all'articolo 4, comma 4, che «il ministero effettua
le verifiche e le ispezioni necessarie per verificare l'andamento della gestione
dei servizi e il rispetto degli obblighi del servizio universale ..» -:
a quando risale l'ultima verifica del ministero delle comunicazioni sulla qualità
del servizio universale, con particolare riferimento ai tempi di recapito della
posta ordinaria, e cosa si intenda fare per garantire tale servizio in tempi
certi, senza dover costringere gli utenti a servirsi della posta prioritaria per
avere la garanzia dell'arrivo a destinazione della propria corrispondenza.
(3-02743)
Atto
Camera
Interrogazione
a risposta
orale 3-03677
presentata da
ENRICO BUEMI
lunedì 13 settembre 2004 nella seduta n.505
BUEMI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il servizio giustizia che lo Stato deve fornire è in una situazione di profonda
crisi, in particolare nelle regioni meridionali e, soprattutto, in Campania;
questo degrado si evidenzia in particolar modo nel settore delle notifiche degli
atti giudiziari, ove è gravissima la carenza di personale, dimezzato rispetto
alla già insufficiente pianta organica;
alcuni uffici di ricezione degli atti da notificare risultano aperti addirittura
per una sola ora al giorno, con un prevedibile grave danno per gli operatori del
diritto e la conseguente necessità, nel campo della giustizia penale, che le
notifiche siano effettuate da agenti di polizia e carabinieri, distolti in tal
modo dai propri compiti istituzionali;
in data 3 agosto 2004 il Consiglio dei Ministri ha deciso di procedere
all'assunzione di soli 154 vincitori di concorso sui 443 aventi diritto;
tutto ciò è avvenuto in forza della convenzione stipulata con le Poste S.p.a.
per la notifica degli atti giudiziari, convenzione che prevede costi certamente
più alti per le finanze pubbliche e che non risolverà assolutamente i problemi
di efficienza del settore, andando semmai ad aggravare l'efficienza del servizio
postale;
è un fatto grave che tale convenzione arrivi dopo l'accordo intervenuto tra
Mediolanum S.p.a. e Poste Italiane S.p.a., con la quale si è stabilito che
tutti i depositi bancari dei promotori finanziari Mediolanum, avverranno presso
gli sportelli delle Poste italiane -:
se il Ministro della Giustizia valuti opportuno che un accordo intervenuto tra
soggetti privati vada, nella sostanza, ad aggravare il bilancio statale;
se il relativo provvedimento è passato al vaglio della Corte dei Conti;
se, nei fatti, non ritiene che sarebbe stato meno oneroso, per lo Stato,
procedere all'assunzione dei vincitori e degli idonei con vantaggi immediati per
il servizio notifiche e meno oneri per lo Stato, visto che il servizio notifiche
viene fornito a pagamento senza oneri aggiuntivi per Stato. (3-03677)
Interrogazione
a risposta
orale 3-03775
presentata da
MARCELLA LUCIDI
lunedì 4 ottobre 2004 nella seduta n.520
LUCIDI,
FINOCCHIARO e BONITO. - Al Ministro della giustizia, al Ministro
dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
lo svolgimento dei processi prevede la notificazione di una serie di atti da
parte degli ufficiali giudiziari, titolari per legge di questo istituto, i quali
certificano che l'atto abbia raggiunto la sfera di conoscenza del destinatario;
la mancata notificazione di atti giudiziari è spesso ragione di rinvio di
processi, a causa di una cronica carenza di ufficiali giudiziari, denunciata
ripetutamente dagli operatori del settore;
il 15 luglio 2004, il ministero della giustizia ha sottoscritto con le Poste
Italiane SpA una convenzione sulle notificazioni a mezzo del servizio postale in
materia civile e penale;
il 29 luglio 2004, il Consiglio dei ministri ha deliberato l'assunzione per
l'anno 2004 di soli 154 ufficiali giudiziari su un totale di 443 vincitori di
concorso, in ragione di carenza di fondi;
la convenzione sottoscritta dal ministero della giustizia con le Poste Italiane
SpA prevede un costo medio a destinatario della raccomandata dell'atto
giudiziario di circa dieci euro. Tale importo medio risulta sensibilmente
maggiore rispetto ai rimborsi attualmente disposti in favore di Ufficiali
giudiziari, che variano da euro 0,33 ad un massimo di euro 1,20 in materia
penale;
l'applicazione di tale convenzione, a fronte della notevole mole ordinaria di
atti giudiziari che vengono emessi in Italia, consente di ipotizzare per il
futuro un carico di spese sul bilancio statale ben maggiore di quanto non
sarebbe costato l'espletamento dello stesso servizio da parte degli ufficiali
giudiziari già in servizio e dei legittimi vincitori e idonei del concorso
predetto, che invece, resteranno in attesa di una assunzione futura;
le rappresentanze sindacali, oltre a manifestare la loro contrarietà ad
un'ipotesi che penalizza i vincitori e gli idonei del concorso per ufficiali
giudiziari - che vedono rinviata a data da destinarsi l'aspettativa legittima di
una loro assunzione - esprimono forti preoccupazioni rispetto alla decisione di
delegare l'attività delle notifiche alle poste -:
quali valutazioni esprimano in merito al futuro del ruolo degli ufficiali
giudiziari e se non ritengano utile attivare tutti gli strumenti necessari per
un confronto con le rappresentanze dei lavoratori della categoria, con
l'obiettivo di offrire indicazioni certe circa la futura assunzione dei
vincitori del concorso e di verificare la compatibilità della convenzione
sottoscritta con Poste Italiane SpA con l'ordinario svolgimento da parte degli
ufficiali giudiziari della loro funzione istituzionale. (3-03775)
Atto
Camera
Interrogazione
a risposta
scritta
4-11305
presentata da
ANDREA ANNUNZIATA
venerdì 15 ottobre 2004 nella seduta n.529
ANNUNZIATA
e FANFANI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro per la funzione
pubblica. - Per sapere - premesso che:
in data 15 luglio 2004 il Ministero della Giustizia ha stipulato una convenzione
con le Poste Italiane SpA in relazione alla gestione integrata degli avvisi di
ricevimento delle notificazioni a mezzo del servizio postale;
la convenzione, si è prefissato l'obiettivo di ridurre la durata dei tempi di
definizione del processi a causa di numerosi rinvii per la mancata restituzione,
all'ufficio giudiziario, della cartolina di ritorno della notificazione a mezzo
del servizio postale;
la suddetta convenzione prevede, tra l'altro:
l'obbligo per l'Ufficiale Giudiziario di notificare a mezzo posta atti, a
richiesta dell'autorità giudiziaria, da eseguirsi fuori del comune sede
dell'ufficio anche quando a volte il costo del servizio postale è dieci volte
superiore all'indennità di trasferta per la notifica a mani;
un costo di 8,37 euro per destinatario oltre al costo dei servizio di
imbustamento e di eventuali varianti organizzative o tecnologiche;
la facoltà di recedere tre mesi prima dello scadere dell'anno, ma in caso di
recesso da parte dell'amministrazione dovrà tenere indenne poste delle spese
sostenute, dei lavori eseguiti e del mancato guadagno;
la sostituzione della firma sull'originale atto dell'Ufficiale Giudiziario con
la firma digitale;
che gli atti vanno consegnati dall'Ufficiale Giudiziario alle poste trenta
giorni prima dell'udienza;
che la convenzione possa essere estesa anche agli atti civili su richiesta di
parte privata, previo parere del consiglio nazionale forense;
che l'ufficiale Giudiziario sia distaccato presso un presidio U.N.E.P. nei
centri servizi delle poste al fine di sorvegliare che gli impiegati postali
rispettano la riservatezza nel trattamento dei dati;
in Italia la media delle notificazioni a mezzo del servizio postale ammontano a
2.500.000 atti circa annualmente, mentre il preventivo di spesa per il triennio
è stato calcolato complessivamente in euro 13.601.250 pari a 1.625.000 atti
(125.000 nel 2004, 500.000 nel 2005 e 1.000.000 nel 2006);
a seguito dell'espletamento delle formalità relative all'assunzione dei
vincitori del concorso a 445 posti di ufficiale giudiziario, stante la
dichiarata mancanza di fondi, è stata prevista per l'anno 2004 un'assunzione
parziale di sole 248 unità (800 circa sono i vincitori ed idonei del concorso)
-:
se, in riferimento a quanto sopra premesso i ministri in indirizzo, ciascuno per
le rispettive competenze, intendano chiarire i seguenti aspetti;
quali siano le ragioni per cui, stante l'inaffidabilità del servizio delle
Poste nel recapitare in tempo utile le cartoline di ritorno il ministero della
giustizia ha inteso ricorrere alla suddetta convenzione;
quali siano le ragioni per cui come avviene in quasi tutti i paesi europei, non
si è ritenuto di incentivare la notificazione a mano eseguita dall'Ufficiale
Giudiziario, stante le maggiori garanzie di tutela e difesa del destinario
dell'atto, specialmente quando si tratta di atti giudiziari;
quali siano le ragioni per cui l'Ufficiale Giudiziario, rappresentante dello
Stato e quindi obbligato ad operare nell'interesse dello Stato, viene obbligato
a notificare per posta gli atti di cui al punto 1 della premessa, tenuto conto
del maggior aggravio di spesa per l'erario;
perché nel determinare il costo unitario medio per raccomandata di 8,37 euro
non sia stata esclusa la provvigione che il ministero paga alle poste, pari al
15 per cento mensile sul pagamento differito delle raccomandate che se tramutata
in tasso di interesse risulta pari al 180 per cento;
perché non è stata fatta una gara di appalto prima della convenzione;
quali sono i vantaggi per le poste di espletare un servizio al medesimo prezzo
di quello già svolto in via esclusiva, considerando i costi aggiuntivi di
personale, mezzi, cauzione, penali, eccetera;
perché, in caso di recesso di servizio inaffidabile da parte delle poste
l'amministrazione è tenuta al pagamento delle spese sostenute, dei lavori
eseguiti e del mancato guadagno;
perché la convenzione limita la consegna di atti 30 giorni prima dell'udienza
senza considerare la natura dell'atto (civile o penale) e gli atti giudiziari
privi di udienza;
quale vantaggio si ricava a che la convenzione sia estesa anche agli atti civili
su richiesta privata;
quale tipo di attività svolgerà l'Ufficiale Giudiziario presso il presidio
U.N.E.P. nel centro servizi delle poste;
se la firma digitale possa essere utilizzata dall'Ufficiale Giudiziario su
documenti informatici, in che modo può la stessa sostituire la firma apposta
sull'originale dell'atto giudiziario cartaceo;
quali siano le ragioni per cui se la notifica telematica è un atto esclusivo
dell'Ufficiale Giudiziario, su richiesta della parte e diretta ad un
destinatario, essa è stata inserita nella convenzione, tenuto conto che non può
esservi interferenza in questa attività da parte di terzi e tanto meno dalle
poste;
quali siano le ragioni per cui nel preventivo di spesa del triennio non sono
stati considerati 7.500.000 di atti per una spesa complessiva di euro
62.775.000, ma solo 13.601.250 euro;
perché non si è ritenuto di investire il denaro destinato alle poste per
informatizzare gli uffici UNEP e cercare delle soluzioni per incentivare la
notifica a mano fatta dall'Ufficiale Giudiziario;
perché non si ritenga di revocare la convenzione e assumere oltre il resto dei
vincitori anche gli idonei del concorso a copertura di tutti i posti in
organico, al fine di incentivare la notificazione fatta a mano, tenuto conto che
sono giovani laureati e sono in grado di offrire al cittadino maggiori
informazioni sui contenuti dell'atto giudiziario contrariamente a quello che può
fare un portalettere che consegna una busta chiusa;
se, inoltre, in considerazione delle tante riserve e perplessità suscitate da
questa convenzione, non si ritenga necessario considerare l'ipotesi di una sua
opportuna revoca e assumere, invece, oltre il resto dei vincitori anche gli
idonei del concorso da Ufficiale Giudiziario a copertura di tutti i posti in
organico, al fine di incentivare la notificazione fatta a mano, tenuto conto che
un Ufficiale Giudiziario di nuova nomina costa allo Stato 24.535 euro all'anno,
pari a 70 euro al giorno, cioè il costo di circa 7 raccomandate previste dalla
convenzione e che questi giovani laureati sono certamente in grado di offrire ai
cittadino maggiori informazioni sui contenuti dell'atto giudiziario
contrariamente a quello che può fare un portalettere che consegna una busta
chiusa;
se, infine, non si ritenga opportuno provvedere all'assunzione degli idonei del
concorso da Ufficiale Giudiziario anche per coprire la cronica carenza degli
uffici di cancelleria, cosi come prevedono le norme in materia di concorsi
unici.
(4-11305)
Atto
Camera
Interrogazione
a risposta
in Commissione
5-03602
presentata da
VINCENZO SINISCALCHI
martedì 19 ottobre 2004 nella seduta n.530
SINISCALCHI,
CENNAMO e CHIAROMONTE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere -
premesso che:
in data 15 luglio 2004 il Ministero della Giustizia ha stipulato una convenzione
con la società Poste Italiane S.p.A. per attuare una modifica nella gestione
delle notificazioni di atti giudiziari per i processi penali e civili;
in data 29 luglio 2004 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto di
autorizzazione alla assunzione per l'anno in corso di un numero molto ridotto di
ufficiali giudiziari, notevolmente inferiore a quello dei vincitori di concorso;
la consistente limitazione delle assunzioni di vincitori di concorso sarebbe
stata determinata da esigenze di contenimento della spesa pubblica;
oltre alla richiamata limitazione il provvedimento ministeriale registra una
penalizzazione per le sedi giudiziarie dei distretti meridionali essendosi
utilizzato un criterio di priorità per gli uffici giudiziari del centro-nord;
la convenzione stipulata dal Dipartimento dell'Organizzazione Giudiziaria del
Ministero Giustizia e la società Poste Italiane S.p.A. ha certamente
determinato un incremento della spesa pubblica per le notificazioni di atti
giudiziari;
da una mera comparazione di costi emerge una evidente maggiorazione della spesa
pubblica nel rapporto tra l'attività di notificazione svolta dall'ufficiale
giudiziario e la sostituzione della stessa a mezzo posta;
il rischio di un pesante incremento per la spesa pubblica afferente la
sostituzione della notifica «a mani» con quella postale, era stato già
prospettato al Ministero con interrogazione (5-02876 Siniscalchi) presentata il
16 febbraio 2004 e rimasta priva di risposta;
alla luce di tale incremento di spesa non sembra coerente e logico il criterio
adottato per la limitazione delle assunzioni a discapito di ufficiali giudiziari
vincitori di concorso o risultati idonei alle prove;
la penalizzazione determinatasi nei confronti dei numerosi ufficiali giudiziari
rimasti esclusi dalle recenti assunzioni non sembra compatibile né con una
esigenza di miglioramento del servizio fornito ai cittadini né tanto meno con
una razionalizzazione delle spese;
non può non rilevarsi come la professionalità e l'efficienza di un servizio
gestito direttamente da professionisti competenti e qualificati - quali gli
ufficiali giudiziari - appare indispensabile per garantire l'efficienza della
attività di notificazione presso ciascuna sede giudiziaria -:
se il Ministro interrogato non intenda adottare urgenti quanto opportuni
provvedimenti allo scopo di consentire la legittima e corretta assunzione di
tutti gli ufficiali giudiziari vincitori di pubblico concorso, attualmente
rimasti esclusi;
se non ritenga necessario, anche allo scopo di consentire l'assunzione dei
predetti ufficiali giudiziari, procedere ad una revisione della convenzione
stipulata con la società Poste Italiane S.p.A. (5-03602)
Atto
Camera
Interrogazione
a risposta
scritta
4-11366
presentata da
GIUSEPPE GAMBALE
giovedì 21 ottobre 2004 nella seduta n.532
GAMBALE.
- Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
è stato bandito e concluso un concorso per ufficiali giudiziari, per 443 posti;
in data 15 luglio 2004 il ministero della giustizia ha sottoscritto con le Poste
Italiane Spa una convenzione sulle notificazioni a mezzo del servizio postale
degli atti giudiziari in materia civile e penale;
in data 29 luglio 2004 il Consiglio dei ministri, ha bloccato le assunzioni
degli ufficiali giudiziari limitando l'assunzione per l'anno 2004 a soli 154
ufficiali, per poi comunicare con nota del ministero della giustizia del 28
settembre 2004, prot. 119/5/1239/T.E./I, l'ampliamento del numero da 154 a 248
ufficiali su 443 vincitori, motivando tale limitazione per l'anno 2004, con la
mancanza di fondi;
il ruolo di ufficiale giudiziario rappresenta una figura istituzionale di
riferimento per il buon funzionamento della giustizia, in quanto è l'organo che
più di ogni altro rappresenta l'effettività della legge, attraverso la
certificazione, sulla base della titolarità dell'istituto ad essi riconosciuto
per legge, che gli atti abbiano raggiunto la sfera di conoscenza del
destinatario;
si registrano nei distretti di tutta Italia considerevoli vacanze di organico;
l'assegnazione degli incarichi ha registrato la preferenza dei distretti con
sede al nord Italia, prescindendo da una verifica effettiva dei casi di maggiore
necessità di organico (Roma, Napoli, Palermo, Milano, Torino), a danno dei
giovani meridionali vincitori ed idonei del concorso ad ufficiale giudiziario;
l'accordo con le Poste italiane S.p.A. prevede un costo medio a destinatario
della raccomandata dell'atto giudiziario di circa 10 euro, che sicuramente,
considerando i milioni di atti giudiziari emessi in Italia, inciderà sul
bilancio statale molto di più di quanto non verrebbe a costare il disbrigo del
servizio da parte dei legittimi vincitori idonei del concorso (da 0,33 ad un
massimo di 1,20 euro in materia penale);
la delega delle attività di notifiche alle poste, non assicura la garanzia
della effettività della conoscenza legale degli atti, in quanto tale requisito
può essere certificato solo dagli ufficiali giudiziari, previa ricerca e
consegna dell'atto all'effettivo destinatario -:
se il Ministro della giustizia non ritenga necessario predisporre un
approfondimento sulla vicenda che ha interessato gli idonei vincitori al
concorso per ufficiali giudiziari, in modo da ripristinare le condizioni di
effettività della legge e della giustizia. (4-11366)
Atto
Camera
Interrogazione
a risposta
orale 3-03764
presentata da
SANDRO DELMASTRO
DELLE VEDOVE
martedì 28 settembre 2004 nella seduta n.516
DELMASTRO DELLE VEDOVE, GHIGLIA, GIANNI MANCUSO, MEROI, ARRIGHI e FATUZZO. - Al
Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la protesta degli ufficiali giudiziari italiani, che hanno proclamato uno
sciopero per il giorno 29 settembre 2004, nasce dalla convenzione stipulata fra
Ministero della Giustizia e Poste Italiane S.p.A. per la notifica di 2.500.000
atti;
al di là della questione dei costi previsti dalla convenzione, talune
perplessità nascono dalla considerazione che la maggior parte dei rinvii dei
processi civili e penali è dovuta proprio alla mancanza di prova documentale
della notifica degli atti eseguiti a mezzo posta;
appare dunque di difficile comprensione, per gli operatori del diritto, che si
sia prescelta l'implementazione di un sistema di notificazione che, fra tutti,
è certamente quello che ha generato i maggiori problemi -:
quali siano le ragioni di strategia generale che hanno indotto a ritenere utile,
sia dal punto di vista economico sia, soprattutto, sul piano della efficienza e
della efficacia del servizio, la stipula della convenzione con Poste Italiane
S.p,A. per la notificazione degli atti giudiziari, alla luce del fatto che, con
assoluta certezza, si può affermare che la stragrande maggioranza dei rinvii
dei processi civili e penali è determinata dall'assenza di prova documentale
della effettiva notificazione degli atti eseguita mediante il servizio postale e
inoltre, se, alla luce della considerazione meramente statistica che precede,
siano state richieste prestazioni particolari per la consegna dei plichi
contenenti atti giudiziari.(3-03764)
Atto
Camera
Interrogazione
a risposta
orale 3-03903
presentata da
FRANCESCO ONNIS
martedì 9 novembre 2004 nella seduta n.542
ONNIS.
- Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. -
Per sapere - premesso che:
con P.D.G. 8 novembre 2002, erano indetti i concorsi pubblici, distrettuali, per
esami, per la copertura di 443 posti vacanti nella figura professionale di
ufficiale giudiziario, area funzionale C - posizione economica C1 del personale
del Ministero della giustizia - amministrazione giudiziaria, disponibili negli
Uffici Notificazioni Esecuzioni e Protesti;
secondo i dati diffusi dalla stampa, risultavano scoperti ben 817 posti, sui
2.289 previsti nella pianta organica di quelle figure professionali (Il
Messaggero, edizione del 14 ottobre 2004, pagina 15);
pertanto, la programmata assunzione di 443 ufficiali giudiziari avrebbe comunque
consentito di coprire poco più della metà dei posti vacanti sopra evidenziati;
ai sensi dell'articolo 1 del bando di concorso sopra indicato, i candidati
potevano presentare domanda di partecipazione alle prove selettive per i posti
disponibili in un solo distretto (o gruppo di distretti) di Corte d'appello;
la disposizione da ultimo citata chiariva che «le assunzioni in servizio dei
vincitori saranno subordinate all'autorizzazione concessa dalla Presidenza del
Consiglio dei ministri - Dipartimento della Funzione pubblica»;
le prove d'esame, contemplate dai concorsi in questione ed esaurite in date
diverse presso i vari distretti di Corte d'appello interessati, risultavano
comunque concluse, su tutto il territorio nazionale, prima dell'estate del
corrente anno;
con nota in data 1o aprile 2004, il Ministero della giustizia
richiedeva alla Presidenza del Consiglio l'autorizzazione ad assumere i 443
vincitori dei concorsi predetti e rimarcava le gravi carenze d'organico nei
ruoli di quelle figure professionali;
tuttavia, la Presidenza del Consiglio autorizzava l'assunzione, nell'anno 2004,
di soli 248 vincitori, motivando tale scelta, a quanto è dato conoscere, con
l'insufficienza dei fondi a disposizione;
il Ministero della giustizia decideva di procedere alle 248 assunzioni,
autorizzate dalla Presidenza del Consiglio, nei soli distretti di Corte
d'appello del settentrione e, segnatamente, in quelli di Torino (66 posti a
concorso), Milano e Brescia (94 posti a concorso), Trento, Trieste, Venezia
(complessivamente, 58 posti a concorso) e Genova (30 posti a concorso);
per contro, si è appreso che i vincitori dei concorsi svoltisi nei restanti
(nove) distretti (o gruppi di distretti) di Corte d'appello non saranno assunti,
almeno nel corrente anno;
il Capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei
servizi presso il Ministero della giustizia ha voluto chiarire che la decisione
di privilegiare innanzi tutto le esigenze delle suindicate sedi settentrionali,
assumendo i vincitori di tutti i posti ivi messi a concorso, era stata assunta -
su proposta del Direttore generale del personale - in considerazione della
«maggiore carenza percentuale di ufficiali giudiziari», oggettivamente
registrata in quei distretti (Il Messaggero, cit.);
tale motivazione non sembra potersi facilmente armonizzare, tuttavia, con la
scelta di mettere a concorso, ad esempio, 39 posti nel distretto di Corte
d'appello di Firenze (ove, al momento, non si farà luogo alle assunzioni),
contro i 30 della sede di Genova (ove, come si è ricordato, tutti i vincitori
saranno chiamati in servizio entro quest'anno);
le carenze d'organico sarebbero comunque considerevoli in tutti gli Uffici
N.E.P. e nel distretto della Corte d'appello di Cagliari sarebbero addirittura
di recente aumentate;
sarebbe poi utile conoscere se, in vista della decisione di concentrare le
assunzioni nelle sole sedi settentrionali, siano stati considerati altri
fattori, derivanti dall'analisi della situazione concreta, quali, ad esempio, la
quantità e qualità del carico lavorativo che attualmente ed effettivamente
grava su ciascuno degli uffici interessati, l'età del personale in servizio,
magari prossimo al collocamento in quiescenza, la possibilità di far ricorso,
con maggiore o minore facilità e con costi più o meno contenuti, alle
applicazioni temporanee per coprire i posti vacanti, l'effettiva presenza in
servizio, o l'assenza, prevedibilmente duratura (ad esempio per maternità o
aspettativa), del personale formalmente incardinato presso i diversi uffici;
secondo quanto da più parti lamentato, la scelta di non assumere i vincitori
del concorso svolto presso gli altri nove distretti (o gruppi di distretti) di
Corte d'appello deluderebbe ingiustamente le legittime aspettative di quei
candidati, che per espressa previsione del bando, avevano potuto concorrere
presso solo una delle sedi interessate e che avevano superato una selezione
probabilmente più rigida, in considerazione del numero inferiore di posti messi
a concorso;
tra l'altro, si evidenzia che, quand'anche si decidesse, in futuro, di assumere
i vincitori oggi esclusi dalla chiamata, essi sarebbero comunque penalizzati
dalla minore anzianità di servizio, nei confronti dei 248 colleghi di concorso
già immessi in ruolo;
al momento, i 195 vincitori che non saranno assunti nel 2004 non risultano aver
ottenuto alcuna assicurazione circa il loro futuro ingresso in servizio;
viene altresì segnalata l'esigenza di conoscere se i candidati che, all'esito
del concorso, sono stati riconosciuti idonei, pur non rientrando tra i
vincitori, potranno aspirare all'assunzione, nei limiti delle risorse economiche
a tal fine rese disponibili e, possibilmente, fino all'integrale copertura degli
817 posti vacanti;
a tale proposito, si sottolinea che l'ufficiale giudiziario, essendo chiamato a
svolgere funzioni essenziali per il regolare svolgimento dei processi e delicate
attività stragiudiziali, forma, con il giudice e il cancelliere, un unico
organo complesso della giurisdizione, e che, pertanto, sarebbe indispensabile
favorirne l'impiego e ottimizzarne il servizio;
nel settore delle notificazioni degli atti giudiziari, tradizionalmente affidato
dal legislatore (articoli 148 del codice di procedura penale e 137 del codice di
procedura civile) alle competenze degli ufficiali giudiziari, il Ministero della
Giustizia, in data 15 luglio 2004, ha concluso una convenzione con Poste
Italiane spa, con scadenza 31 dicembre 2006, avente ad oggetto «la gestione
integrata degli esiti delle notificazioni a mezzo posta»;
tale convenzione farebbe seguito e darebbe attuazione a un accordo di programma
stipulato il 10 maggio 2001 dal Ministro della giustizia dell'Esecutivo di
sinistra allora in carica;
ad avviso degli ufficiali giudiziari e secondo le analisi critiche delle loro
associazioni di categoria, la predetta convenzione comporterebbe un aumento dei
costi che lo Stato oggi sostiene per le notificazioni degli atti giudiziari e
sacrificherebbe importanti risorse economiche più proficuamente utilizzabili
per formalizzare in tempi brevi le assunzioni dei vincitori (ed eventualmente
anche dei candidati idonei e non vincitori) dei concorsi sopra indicati;
peraltro, le notificazioni eseguite a mezzo del servizio postale, senza
coinvolgere gli ufficiali giudiziari e la loro specifica professionalità,
offrirebbero minori garanzie circa l'effettiva conoscenza dell'atto da parte del
destinatario;
tale conseguenza sarebbe particolarmente preoccupante, in quanto l'effettiva
conoscenza di taluni atti, condizionando la possibilità di avvalersi di
facoltà sottoposte a termini preclusivi, assicura l'effettivo esercizio del
diritto di difesa, nel processo civile e penale -:
quali ragioni abbiano ispirato la scelta di procedere all'assunzione autorizzata
dei 248 vincitori del concorso per ufficiale giudiziario, cui si è fatto
riferimento, nei soli distretti di Corte d'appello di Torino, Milano, Brescia,
Trento, Trieste, Venezia e Genova;
se non si ritenga opportuno procedere all'immediata assunzione di tutti i 443
vincitori del concorso predetto, facendo comunque conoscere, in caso negativo,
se, e in quale data, essi potranno essere chiamati in servizio;
se, in considerazione delle gravi carenze d'organico che, a fronte delle
delicatissime funzioni individuate dalle legge, affliggono gli Uffici N.E.P, su
tutto il territorio nazionale, non possa prevedersi la futura immissione in
ruolo anche dei candidati risultati idonei (ma non vincitori) nel concorso in
questione, nell'ambito delle risorse finanziarie che potranno essere rese allo
scopo disponibili e, ove possibile, fino alla copertura di tutti i posti oggi
vacanti;
quali motivi abbiano suggerito di concludere, in data 15 luglio 2004, la citata
convenzione tra il Ministero della giustizia e Poste Italiane spa e se essa
possa effettivamente interferire con l'assunzione dei vincitori del concorso per
ufficiale giudiziario, sopra indicato;
se - in base ai dati già a disposizione del Governo e agli ulteriori elementi
di conoscenza che potrà ritenersi opportuno acquisire - siano da ritenere
fondate le osservazioni, sopra sintetizzate, circa la maggiore onerosità, per
lo Stato, delle notificazioni eseguite a cura di Poste Italiane spa, secondo la
convenzione cui si è fatto riferimento, e circa la minore affidabilità del
servizio, rispetto a quello finora svolto dagli ufficiali giudiziari,
soprattutto a causa delle incertezze che potranno sussistere sull'effettiva
conoscenza degli atti notificati, da parte del destinatario;
qualora dette osservazioni fossero da considerare fondate, quali iniziative si
ritenga opportuno assumere per recedere dalla citata convenzione o per ottenere
di rideterminarne i contenuti
Interrogazione a
risposta
scritta
4-11371
presentata da PIETRO
MAURANDI
giovedì 21 ottobre 2004 nella seduta n.532
MAURANDI e
CARBONI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nel dicembre 2002 è stato bandito un concorso nazionale, su base distrettuale,
per 443 ufficiali giudiziari, distribuiti fra 13 distretti di Corte d'Appello,
al fine di coprire in parte i posti vacanti nei suddetti distretti;
le prove concorsuali si sono concluse nel giugno del 2004 e il Ministero della
Giustizia ha in corso di pubblicazione le relative graduatorie;
da fonti di stampa si apprende che il Ministero avrebbe deciso di assumere solo
248 ufficiali giudiziari invece dei 443 previsti, coprendo i posti dei distretti
con maggiori carenze;
il risultato è che verranno assunti i vincitori di concorso per i distretti di
Torino, Milano, Brescia, Trento, Trieste, Venezia, Genova, mentre tutti i
distretti del Centro Sud e delle isole più quelli di Bologna e di Firenze, non
avranno alcun miglioramento nelle dotazioni di posti di ufficiale giudiziario;
il risultato è anche che i vincitori di concorso nei diversi distretti potranno
essere superati nell'assunzione da altri vincitori, che hanno riportato un
punteggio inferiore;
il bando di concorso prevedeva la possibilità di criteri di scaglionamento, ma
non prevedeva che essi potessero riferirsi ai distretti piuttosto che ai posti
da coprire nei singoli distretti o ai singoli concorrenti;
il fatto che lo scaglionamento per distretti non sia previsto dal bando ma sia
il frutto di una decisione successiva alla conclusione dei concorsi, ha impedito
ai concorrenti di poter decidere eventualmente se concorrere per i distretti con
maggiori carenze di organico -:
quali siano le motivazioni che inducono il Ministero a non coprire interamente i
posti messi a concorso;
se non ritenga che il criterio di scaglionamento per distretti costituisca una
grave turbativa della procedura concorsuale, che interviene pesantemente sulle
aspettative dei vincitori di concorso;
se non ritenga di dover modificare quel criterio, prevedendo una copertura
parziale dei posti in più distretti, al fine di evitare discriminazioni fra i
distretti stessi e fra i vincitori del concorso nei diversi distretti. (4-11371)
Atto
Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-11012
presentata da PIER PAOLO CENTO giovedì 23 settembre 2004 nella seduta n.513
CENTO.
- Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
gli ufficiali giudiziari, in tutta Europa, rappresentano una figura
istituzionale di riferimento per il buon funzionamento della giustizia, in
quanto sono l'organo che più d'ogni altro rappresenta «l'effettività» della
legge, in Italia invece, la tendenza è quella di far scomparire questa figura,
in particolare nelle regioni meridionali come la Campania, privatizzando i
servizi a costi elevatissimi per il cittadino;
il buon funzionamento della giustizia è carente proprio per la mancata
notificazione degli atti giudiziari dovuta al personale insufficiente, tanto che
alcuni uffici di ricezione degli atti da notificare risultano aperti addirittura
per una sola ora al giorno, con un prevedibile danno per gli operatori del
diritto e la conseguente necessità, nel campo della giustizia penale, che le
notifiche siano effettuate da agenti di polizia e carabinieri;
in data 3 agosto 2004 il Consiglio dei ministri ha deciso di procedere
all'assunzione di soli 154 vincitori di concorso sui 443 aventi diritto;
tutto ciò è accaduto subito dopo la convenzione che il Ministero della
giustizia ha sottoscritto con le Poste Italiane SpA per quanto riguarda le
notificazioni a mezzo del servizio postale in materia civile e penale;
detta convenzione produrrà, secondo l'interrogante, costi certamente più alti
per le finanze pubbliche e non risolverà assolutamente i problemi d'efficienza
del settore, andando semmai ad aggravare la validità del servizio postale e
quello dell'emergenza lavoro in Italia -:
se non ritenga che sarebbe stato meno oneroso per lo Stato procedere
all'assunzione dei vincitori e degli idonei al concorso per Ufficiale
Giudiziario con vantaggi immediati per il servizio notifiche poiché questo
ultimo è fornito a pagamento senza oneri aggiuntivi e con un notevole risparmio
di spesa pubblica. (4-11012
Atto
Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-07607
presentata da GIUSEPPE FIRRARELLO
mercoledì 3 novembre 2004 nella seduta n.688
FIRRARELLO. – Al Ministro della giustizia. Premesso che:
con decreto ministeriale dell'8 novembre 2002,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 98 del 13 dicembre 2002, è
stato indetto un concorso pubblico distrettuale per la copertura di 443 posti
vacanti nella figura professionale di ufficiale giudiziario, area funzionale C-
inquadramento economico C1 del personale del Ministero della giustizia,
amministrazione giudiziaria, disponibili negli uffici notificazioni, esecuzioni
e protesti;
il concorso era su base distrettuale (distretto o gruppi di distretto in ogni
singola Regione) e nel bando veniva specificato che i concorrenti avrebbero
potuto concorrere in un solo distretto;
la procedura concorsuale è stata conclusa da poco e darà luogo alla
proclamazione, in totale, di 443 vincitori e di 753 idonei;
con decreto del Presidente della Repubblica 25 agosto 2004, il Ministro della
giustizia è stato autorizzato ad assumere, per l'anno in corso, il contingente
di soli 154 ufficiali giudiziari C1;
con nota del 28 settembre 2004, il capo dipartimento dell'organizzazione
giudiziaria del personale e dei servizi comunicava la decisione di incrementare
le assunzioni di ulteriori 94 unità;
il Ministero della giustizia, nonostante la grave carenza di organico che
interessa tutti gli UNEP, ha deciso di procedere a 248 assunzioni tutte
autorizzate per i soli distretti del Nord;
il fatto che lo scaglionamento per distretti non sia previsto dal bando ma sia
il frutto di una decisione successiva alla conclusione dei concorsi ha impedito
ai concorrenti di poter decidere eventualmente se concorrere per i distretti con
maggiori carenze di organico, e ciò a danno dei vincitori ed idonei
meridionali, sottoposti tra l'altro ad una selezione più dura a causa
dell'elevato numero di concorrenti a fronte di un minor numero di posti messi a
concorso;
i posti previsti dall'attuale pianta organica degli ufficiali giudiziari C1 sono
2289, di questi sono effettivamente coperti 1468, quindi l'attuale scopertura è
di circa 821 posti (salvo pensionamenti);
se ciò fosse vero saremmo in presenza di un arbitrio assolutamente
ingiustificato con evidenti profili di incostituzionalità per disparità di
trattamento fra i medesimi aventi diritto,
l'interrogante chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno che si proceda al più presto
all'assunzione di tutti i 443 vincitori del concorso per ufficiale giudiziario
con l'aumento del 10% , così come previsto in tutti i precedenti concorsi, al
fine di evitare una ingiustificata disparità di trattamento e di ripristinare
le condizioni di effettività della legge e della giustizia;
quali siano i suoi intendimenti in ordine all'utilizzo completo della
graduatoria degli idonei al fine di coprire tutti i posti previsti nella
dotazione organica dell'amministrazione giudiziaria per la figura dell'ufficiale
giudiziario C1 e, in applicazione della vigente normativa in materia,
segnatamente dell'art. 9 della legge n. 3 del 2003, procedere all'assunzione dei
restanti idonei nelle cancellerie giudiziarie al fine di coprire i vuoti di
organico ed alleviare anche se in minor misura le disfunzioni della giustizia,
la cui carenza di personale è denunciata da tutti i Capi degli Uffici
Giudiziari.(4-07607)
Atto
Camera
Interpellanza
urgente
2-01357
presentata da
«Mazzoni,
D'Alia, Filippo Maria Drago, Lucchese, Rotondi, Gianni Mancuso, Naro, Giuseppe
Drago, Azzolini, Liotta, Di Giandomenico, Tucci, Romano, Zanetta, Perrotta,
Volontè, Daniele Galli, Dorina Bianchi, Capuano, Borriello, Di Virgilio,
Grimaldi, Marinello, Masini, La Starza, La Grua, Cardiello, Lamorte, Angela
Napoli, Antonio Pepe, Briguglio, Landolfi, Ricciuti, Oricchio, Spina Diana,
Cicala, Gioacchino Alfano, Iannuccilli, Gianfranco Conte, Antonio Russo, Tarditi,
Nuvoli, Fallica, Milanese, Angelino Alfano, Giacomo Angelo Rosario Ventura,
Falanga, Benedetti Valentini, Blasi, Maione».
martedì
9 novembre 2004 nella
seduta n.542
Atto
Camera
Interrogazione
a risposta
scritta
4-11673
presentata da
GIOVANNI MARRAS mercoledì 17 novembre 2004 nella
seduta n.548
MARRAS. - Al Ministro
della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nel dicembre 2002 il Ministero della Giustizia, al fine di far fronte alle
ingenti carenze d'organico degli UNEP, bandiva un concorso per 443 posti di
Ufficiale Giudiziario. Il bando prevedeva che i candidati dovessero presentare
domanda di partecipazione per i posti disponibili in un solo distretto o gruppo
di distretti di Corte d'Appello;
nel mese di giugno 2004 le prove d'esame si concludevano in tutti i distretti di
Corte d'Appello;
nell'agosto 2004 il Consiglio dei Ministri bloccava le assunzioni (per mancanza
di fondi) autorizzando l'assunzione per l'anno 2004 di soli 102 Ufficiali
giudiziari, aumentati, solo dopo pochi giorni, a 154;
il 28 settembre 2004 (ovvero il giorno precedente la manifestazione di protesta
tenutasi davanti a Palazzo Montecitorio, che ha visto protagonisti diversi
Ufficiali Giudiziari in servizio, oltre che vincitori ed idonei di concorso), il
Ministero comunicava l'incremento delle assunzioni di ulteriori 94 unità, per
un totale di 248, numero che, a detta del Ministero, dovrebbe essere sufficiente
a coprire le carenze nei distretti che hanno maggiori vacanze di organico,
ovvero, sempre a detta del Ministero, dei soli distretti del nord;
il Ministero giustifica il provvedimento adducendo a ragione della scelta, le
maggiori carenze percentuali di Ufficiali Giudiziari nei distretti del nord. Non
specifica affatto, però, che tale situazione di grave carenza d'organico, si
verifica in molti altri distretti, fra i quali, occorre ricordare in particolar
modo, il distretto di Corte d'Appello di Cagliari, dove a seguito della
conclusione dell'interpello per Ufficiali Giudiziari C1, le vacanze sono
aumentate di quasi 10 unità;
siffatta determinazione viola l'articolo 1 del bando di concorso (v. in
allegato) che prevede la possibilità di condizionare le assunzioni in servizio
dei vincitori di concorso, secondo criteri di scaglionamento degli ingressi,
attuando, invece, una vera e propria assunzione parziale. Il Ministero, secondo
la disposizione sopra citata, dovrebbe assicurare l'assunzione dei vincitori in
misura proporzionale nei vari distretti;
l'attuazione di questa decisione, rinviando con assoluta incertezza l'assunzione
dei restanti 195 vincitori, si traduce in una grave violazione dei loro
fondamentali diritti costituzionali; verrebbe, infatti, riconosciuta ai 248
vincitori di concorso, da assumersi entro il 2004, una posizione privilegiata
nella graduatoria nazionale ai fini delle aspettative di anzianità, rispetto a
chi verrebbe assunto successivamente; le posizioni in graduatoria sono, invero,
determinate, fra gli altri criteri, dalla data di assunzione in servizio, come
recita testualmente l'articolo 51 del decreto del Presidente della Repubblica n.
1229 del 1959 e successive modifiche -:
quale sia l'attuale entità dei fondi stanziati per il concorso in titolo;
se non ritenga opportuno, in presenza del blocco delle assunzioni nel pubblico
impiego e di relativa scarsità di risorse, procedere alle assunzioni in modo
proporzionale per ogni singolo distretto regionale, prevedendo, altresì, la
possibilità dell'assunzione dei restanti 195 vincitori. (4-11673)
Atto
Camera
Interrogazione
a risposta
scritta
4-11662
presentata da
BEATRICE MARIA MAGNOLFI martedì 16 novembre 2004 nella
seduta n.547
MAGNOLFI e LULLI. - Al
Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
gli uffici giudiziari della città di Prato vivono da tempo una situazione di
emergenza per costante mancanza di organico;
questa emergenza è testimoniata in modo inequivocabile dall'enorme divario fra
i bisogni (180.000 abitanti solo nel capoluogo, di cui oltre il 10 per cento
stranieri; circa 26.000 imprese iscritte alla camera di commercio; 3.119 cause
civili iscritte solo nel 2001) e il numero di magistrati e di personale
amministrativo in organico;
per quanto riguarda la situazione della procura della Repubblica, da tempo è
stata denunciata la totale inadeguatezza di una pianta organica che prevede
sette magistrati a fronte di un carico di lavoro che, al 31 ottobre 2004,
ammonta a circa 21.000 notizie di reato pendenti;
l'imminente trasferimento di due sostituti procuratori che lasceranno gli uffici
di Prato in questi mesi è destinato a rendere ancor più pressante la
necessità di un intervento per far fronte a questa situazione;
il settore del personale amministrativo versa, se possibile, in condizioni
ancora più drammatiche;
anche qui la pianta organica, già di per sé insufficiente, risulta in buona
parte scoperta;
l'unità Unep (Ufficio notifiche esecuzione e protesti) del tribunale di Prato
ha ricevuto nel 2003 circa 80.000 atti da notificare con 116.000 destinatari e
per il 2004, ad oggi, ci sono circa 66.000 atti registrati con quasi 100.000
destinatari;
per contro, sono previsti sulla carta 23 ufficiali giudiziari, mentre ne
risultano impiegati soltanto otto e manca uno dei quattro operatori Unep in
organico;
non migliore è la situazione del personale amministrativo delle cancellerie
dove risulta vacante più del 30 per cento della pianta organica prevista (sono
impiegate 56 delle 72 unità previste);
in questa situazione l'amministrazione della giustizia a Prato è destinata a
subire disfunzioni e ritardi sempre maggiori -:
se il Governo intenda prendere misure per rispondere in maniera più adeguata
alle esigenze degli uffici giudiziari della città di Prato e della sua
provincia;
se in particolare, intenda rivedere la dotazione organica del Tribunale, della
Procura e del personale amministrativo che appare gravemente sottostimata
rispetto a qualsiasi criterio e parametro quantitativo e qualitativo;
se quantomeno intenda garantire la totale copertura dei posti previsti
nell'organico della Procura e del personale amministrativo delle cancellerie del
Tribunale e della Procura di Prato;
se, in particolare, siano previste assunzioni per l'Ufficio Notifiche Esecuzioni
e Protesti di Prato a seguito del concorso per 443 Ufficiali Giudiziari
espletato lo scorso anno e in che tempi si è previsto di agire. (4-11662)
Atto
Senato
Interrogazione
a risposta
scritta
4-07661
presentata da
LUCIANO GUERZONI martedì 16 novembre 2004 nella
seduta n.696
GUERZONI. – Al Ministro
dell'economia e delle finanze. Posto che:
Atto
Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-11282
presentata da PIETRO CANNELLA giovedì 14 ottobre 2004 nella seduta n.528
CANNELLA,
ANTONIO PEPE, BRIGUGLIO, CRISTALDI, LISI, LAMORTE, CARUSO, PORCU e MIGLIORI. - Al
Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
con provvedimento del Direttore Generale dell'8 novembre 2002, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica Italiana n. 98 del 13 dicembre 2002, è stato
indetto concorso pubblico distrettuale per la copertura di 443 posti vacanti
nella figura professionale di Ufficiale Giudiziario, area funzionale C-posizione
economica C1 del personale del Ministero della Giustizia;
nel bando era indicato il numero di posti a concorso nei diversi distretti e
veniva specificata la possibilità di domanda per uno solo di essi non
prevedendo nulla in ordine ad eventuali precedenze territoriali nelle
assunzioni;
le prove concorsuali in Sicilia terminavano nel mese di febbraio 2004 e nel
successivo mese di aprile veniva approvata la graduatoria;
con nota del 1o aprile 2004 il Ministero di Giustizia chiedeva alla
Presidenza del Consiglio l'assunzione dei 443 vincitori del concorso
sottolineando la grave carenza di organico nell'ambito della figura
professionale degli ufficiali giudiziari;
tuttavia, in data 3 agosto 2004, il Consiglio dei Ministri decideva di procedere
all'assunzione di soli 154 vincitori di concorso sui 443 aventi diritto;
con successiva nota del 28 settembre 2004 il Capo Dipartimento
dell'Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi comunicava la
decisione di incrementare le assunzioni di ulteriori 94 unità, ma le
autorizzava solo e unicamente per i distretti del Nord Italia ovvero per quelli
di Torino, Milano, Brescia, Trento, Trieste, Venezia e Genova sul presupposto di
una asserita grave mancanza di personale in quelle sedi;
nella medesima nota, però, si soggiungeva che non sarebbero state dimenticate
le esigenze degli altri distretti che anzi «potranno trarre beneficio
dall'avvio della mobilità dai distretti che usufruiranno delle nuove assunzioni»
-:
come si possa conciliare la denunziata carenza di personale al Nord Italia con
l'intento di avviare la mobilità dal Settentrione al Meridione;
se non ritenga, stante l'alto principio del buon andamento e dell'imparzialità
della Pubblica Amministrazione, che la decisione adottata privilegi
esclusivamente ed ingiustificatamente i vincitori dei distretti del Nord con
grave disparità di trattamento in danno dei vincitori dei distretti esclusi del
Centro e del Sud;
quali siano le ragioni per cui non si sia provveduto alla distribuzione delle
assunzioni in misura proporzionale ai posti vacanti nei vari distretti così da
garantire parità di trattamento tra tutti i vincitori;
se e quando, infine, si procederà all'assunzione degli ulteriori 195 vincitori
del concorso. (4-11282)
Atto
Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-11428
presentata da GIULIANO PISAPIA mercoledì 27 ottobre 2004 nella seduta n.535
PISAPIA e RUSSO SPENA. - Al
Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il servizio notificazioni curato dagli ufficiali giudiziari ha raggiunto da
tempo in alcuni uffici notevoli livelli di inefficienza, dovuta soprattutto alla
carenza di organico;
più volte il Ministro in indirizzo ha rassicurato il Paese sul miglioramento
del servizio non appena fossero terminate le prove selettive del concorso per
ufficiale giudiziario bandito nel 2002;
tuttavia, il Consiglio dei Ministri, in data 3 agosto 2004, ha approvato il
decreto del Presidente della Repubblica di autorizzazione all'assunzione per il
corrente anno di soli 154 ufficiali giudiziari a fronte dei 443 vincitori ed
idonei al concorso che si è concluso nei primi mesi del 2004;
l'autorizzazione all'assunzione solo parziale degli aventi diritto (pari al 25
per cento circa del totale) sarebbe stata dettata dalla necessità di
contenimento della spesa pubblica;
tutti i 443 vincitori, avendo superato il concorso, hanno comunque maturato il
diritto di venire assunti dall'amministrazione;
ciò considerato, vi è da notare che, nel luglio 2004, il Ministero della
giustizia, nell'ottica di accelerare il servizio notificazioni, ha stipulato una
convenzione con le Poste italiane Spa per la gestione integrata degli esiti
delle notificazioni a mezzo del servizio degli atti giudiziari in materia civile
e penale;
indipendentemente dai motivi che hanno indotto il Ministero a stipulare la
convenzione, è indubbio che questa, comportando costi molto elevati per lo
Stato, ha determinato l'assunzione solo di una piccola percentuale di quanti
risultati vincitori al concorso per ufficiale giudiziario, e non invece della
totalità degli aventi diritto;
tale situazione, oltre che ingiusta rispetto a chi, pur essendo risultato
vincitore del concorso, non è stato assunto, non risolve neppure i problemi
derivanti dalla carenza di organico degli ufficiali giudiziari in quanto, da un
lato, vi sono notificazioni che non possono essere delegate a chi non ha una
specifica preparazione e, dall'altro, gli ufficiali giudiziari hanno anche
compiti, peraltro particolarmente delicati, diversi dalle notifiche di atti
giudiziari -:
se il Ministro non ritenga di dover procedere al più presto all'assunzione di
tutti i 443 vincitori del concorso per ufficiale giudiziario conclusosi nei
primi mesi del corrente anno, sia per evitare una ingiustificata disparità di
trattamento, sia per rendere più efficiente e più garantita la delicata
attività svolta dagli ufficiali giudiziari.(4-11428)
Interrogazione
a risposta scritta 4-11403
presentata da VINCENZO MILIOTO martedì 26 ottobre 2004 nella seduta n.534
MILIOTO. - Al
Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
con provvedimento del direttore generale dell'8 novembre 2002, pubblicato in
GURI n. 98 del 13 dicembre 2002, è stato indetto un concorso pubblico
distrettuale per la copertura di 443 posti vacanti nella figura professionale di
ufficiale giudiziario, area funzionale C-inquadramento economico C1 del
personale del ministero della giustizia, amministrazione giudiziaria,
disponibili negli uffici notificazioni, esecuzioni e protesti;
nel bando veniva indicato il numero di posti a concorso nei diversi distretti e
veniva altresì specificato che i concorrenti avrebbero potuto presentare
domanda in uno solo di essi;
salvo previsione di un possibile scaglionamento degli ingressi, nulla veniva
previsto in ordine ad eventuali precedenze nelle assunzioni, facendo così
implicitamente prediligere i distretti dove i singoli candidati risiedevano;
le prove concorsuali in Sicilia sono state espletate con esemplare rapidità,
terminando già nel mese di febbraio 2004 mentre nel successivo mese di aprile
veniva approvata la graduatoria;
in fase di completamento della procedura concorsuale nei diversi distretti, il
ministero della giustizia, con nota del 1 aprile 2004, del Capo dipartimento
dell'organizzazione giudiziaria, personale e servizi, direttore generale del
personale e della formazione, Ufficio III Concorsi ed assunzioni, chiedeva alla
Presidenza del Consiglio dei ministri, ufficio programmazione pubblica
amministrazione, l'assunzione dei 443 vincitori del concorso suindicato,
sottolineando la grave carenza di organico nell'ambito di tale figura (817 posti
vacanti su 2289) con conseguente pregiudizio alla tutela di diritti dei
cittadini;
con decreto del Presidente della Repubblica. 25 agosto 2004, il Ministro della
giustizia è stato autorizzato ad assumere per l'anno in corso, il contingente
di soli 154 ufficiali giudiziari C1;
con nota del 28 settembre 2004, il capo dipartimento dell'organizzazione
giuziaria del Personale e dei Servizi, comunicava la decisione di incrementare
le assunzioni di ulteriori 94 unità, mediante utilizzo della quasi totalità
della somma già stanziata per le assunzioni consentite dalla legge finanziaria
2003;
il ministero della giustizia, nonostante la grave carenza di organico che
interessa tutti gli UNEP, decide di destinare le 248 assunzioni autorizzate ai
soli distretti del Nord, ovvero ai distretti di Torino, Milano, Brescia, Trento,
Trieste, Venezia e Genova col presupposto che questi ultimi hanno gravissime
carenze di personale, aggiungendo tuttavia nella già citata nota del 28
settembre 2004 che: «non saranno contestualmente dimenticate le esigenze degli
altri distretti che potranno trarre beneficio dall'avvio della mobilità dai
distretti che usufruiranno delle nuove assunzioni»;
la vicenda ha trovato un rilevante, come non poteva essere altrimenti, interesse
sugli organi di stampa;
i vincitori del concorso in Sicilia, come in altre regioni, reclamano
correttamente il rispetto ad un diritto acquisito, in virtù di un concorso
pubblico correttamente espletato;
all'interrogante appaiono quanto meno contraddittori, quando non palesemente
discriminanti, gli sviluppi e le decisioni prese a seguito del concorso stesso,
a deciso vantaggio di alcuni partecipanti rispetto ad altri;
altrettanto complessa e di difficile comprensione, appare all'interrogante la
decisione, per cui le esigenze dei distretti discriminati, per i quali non
sarebbe possibile procedere alle nuove assunzioni, dovrebbero essere corrisposte
grazie all'avvio delle procedure di mobilità dai distretti che invece potranno
usufruire delle nuove assunzioni -:
quali iniziative intenda adottare il Ministero per chiarire una vicenda che ha
assunto connotazione discutibili e per molti versi controversi per ripristinare
il pieno rispetto del diritto e la naturale esigenza di chiarezza e giustizia di
molti cittadini italiani, per rispondere con uguale prontezza alle difficoltà
di tutti i distretti UNEP italiani, secondo principi di imparzialità ed
efficienza e per evitare l'affermarsi dell'insopportabile dubbio di odiose
discriminazioni nell'erogazione dei servizi ai cittadini e nel loro corretto
accesso al lavoro;
se non ritenga che, alla luce di quanto esposto, sarebbe stato e sarebbe più
comprensibile secondo principi di logicità, equità, imparzialità e parità di
trattamento, in considerazione del limite posto, richiedere una distribuzione
delle assunzioni tra tutti i distretti in misura proporzionale ai posti vacanti
e banditi in concorso, dando così agli uffici con maggior carenza di organico
la possibilità di usufruire di un maggior numero di assunzioni. (4-11403)
Atto
Camera
Interrogazione a
risposta
scritta
4-11687
presentata da ITALO BOCCHINO (AN) lunedì 22 novembre 2004 nella
seduta n.549
con decreto ministeriale dell'8 novembre 2002, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 98 del 13 dicembre 2002, è stato indetto un concorso
pubblico distrettuale per la copertura di 443 posti vacanti nella figura
professionale di ufficiale giudiziario, area funzionale C - posizione economica
C1 del personale del ministero della giustizia - amministrazione giudiziaria,
disponibili negli uffici notificazioni esecuzioni e protesti;
in base a quanto disposto dall'articolo 1 del bando di concorso
«le assunzioni in servizio dei vincitori saranno subordinate all'autorizzazione
concessa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - dipartimento della
funzione pubblica»;
la procedura concorsuale si concludeva, su tutto il territorio nazionale, prima
dell'estate del corrente anno, con un totale di 443 vincitori e 753 idonei;
già con nota del 1o aprile 2004 il ministero della giustizia
richiedeva alla Presidenza del Consiglio l'autorizzazione ad assumere 445 ufficiali
giudiziari,
sottolineando peraltro che la grave carenza d'organico si riverberava
sull'efficienza del servizio svolto dalla suddetta categoria professionale,
attirando le lamentele sia degli uffici giudiziari sia dei vari Ordini degli avvocati;
con decreto del Presidente della Repubblica 25 agosto 2004, si autorizzava il
Ministro della giustizia ad assumere, per l'anno in corso, il contingente di
soli 154 ufficiali
giudiziari
C1;
con nota del 28 settembre 2004, il capo dipartimento dell'organizzazione
giudiziaria del personale e dei servizi comunicava la decisione di incrementare
le assunzioni di ulteriori 94 unità, per un totale di 248 unità assunte,
nonostante la grave carenza di organico che interessa tutti gli UNEP;
sempre nella nota del 28 settembre 2004 si prevedeva che le 248 assunzioni
fossero tutte autorizzate per i soli distretti di Corte d'appello del Nord e, in
particolare, 66 posti a concorso per Torino, 94 posti per Milano e Brescia, 58 posti
complessivi per Trento, Trieste e Venezia, e 30 posti a concorso
per Genova, escludendo, di fatto, dalle assunzioni i vincitori di concorso
dei restanti distretti di Corte d'appello, almeno per il corrente anno;
secondo notizie di stampa, il Capo del Dipartimento dell'organizzazione
giudiziaria del personale e dei servizi presso il Ministero della giustizia ha
affermato che la decisione di privilegiare le assunzioni nelle Corti d'appello
del settentrione è stata dettata dalla «maggiore carenza percentuale di uffici
giudiziari»
(da Il Messaggero del 14 ottobre 2004) e che, comunque, gli altri
distretti «potranno trarre beneficio dall'avvio della mobilità dai distretti
che usufruiranno delle nuove assunzioni»;
nonostante tali dichiarazioni, i vincitori del concorso e i dichiarati idonei esclusi dalle
assunzioni, riunitisi in un comitato, hanno rivendicato la legittima aspettativa
all'assunzione acquisita dalla vincita del concorso
pubblico, sottolineando che la decisione assunta difficilmente si concilia con
le carenze organiche denunciate nelle Corti d'appello del Meridione;
sempre secondo notizie di stampa, i posti previsti dall'attuale pianta organica
degli uffici giudiziari C1 ammonterebbero a 2289, e di questi sarebbero coperti
attualmente 1468, per una scopertura di circa 821 posti, salvo pensionamenti;
si segnala che, anche qualora si decidesse di assumere i vincitori oggi esclusi,
si avrebbe comunque per loro una penalizzazione dovuta alla minore anzianità di
servizio rispetto agli attuali già immessi in ruolo;
il 15 luglio 2004 il ministero della giustizia ha inoltre concluso una
convenzione con Poste Italiane S.p.A. avente ad oggetto «la gestione integrata
degli esiti delle notificazioni a mezzo posta», convenzione che, secondo le
associazioni di categoria degli ufficiali giudiziari, comporterebbe, oltre alla gravissima
conseguenza della perdita delle garanzie circa l'effettiva conoscenza dell'atto
da parte del destinatario, anche un aumento dei costi sostenuti dallo Stato per
le notificazioni degli atti giudiziari, tradizionalmente affidati dal legislatore (ex articolo
148 c.p.p. e articolo 137 c.p.c.) agli ufficiali giudiziari senza costi aggiuntivi;
tale convenzione darebbe attuazione a un accordo di programma stipulato il 10
maggio 2001 dall'Esecutivo di sinistra allora in carica;
secondo agenzie di stampa, data la forte carenza di personale, oggi il 90 per
cento delle notifiche in materia penale sono nel Mezzogiorno consegnate da
agenti di pubblica sicurezza e da carabinieri, distratti dai loro compiti di
ordine pubblico (da ANSA del 15 ottobre 2004) -:
quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato per chiarire la
vicenda sintetizzata in premessa, al fine di ripristinare il normale andamento
delle attività giusprocedurali, posto che le delicatissime mansioni svolte
dagli Ufficiali
Giudiziari,
sia nell'ambito del processo che in ambito stragiudiziale, sono indispensabili
per coadiuvare l'operato degli organi giudiziari;
se in particolare il Ministro interrogato, nel rispetto dell'alto principio del
buon andamento e dell'imparzialità della Pubblica amministrazione, non ritenga
opportuno che si proceda all'assunzione di tutti i 443 vincitori di concorso
pubblico, al fine di evitare quella che appare una ingiustificata disparità di
trattamento;
quali siano in particolare le ragioni per le quali non si è provveduto alla
assunzioni in misura proporzionale ai posti vacanti nei vari distretti di Corte
d'appello al fine di garantire parità di trattamento tra tutti i vincitori;
se siano da ritenere più onerose per lo Stato le notificazioni eseguite a cura
di Poste Italiane S.p.A. secondo la convenzione riportata, e se siano fondate le
osservazioni secondo cui tali notificazioni così effettuate comporterebbero
minore affidabilità del servizio, posto il fondamentale principio che la
comunicazione di un atto giudiziario è garanzia di difesa di ogni cittadino
italiano.(4-11687)
16/11/2004 Salvatore Saba: “La presente per far conoscere chi e come si sia attivato nella sede istituzionale Prima e Sovrana, per porre fine ad una ingiustizia in itinere o meglio abbia svolto le funzioni di Parlamentare-Medico sul letto di una Costituzione colpita al cuore.
Cosciente della limitata audience di un sito internet, sia pure straordinario nel settore, ma altro non offre questo “Convento” ove l’informazione ci “informa” solamente ma completamente: di un’Isola dei famosi (per un attimo ho pensato si trattasse di “noi”…, vedere certi Direttori di TG e Vallette che si occupano di opere d’arte fa proprio montare la testa a chiunque); di pubblicità ove un tizio chiama il figlioletto con un altro nome tanto distratto da una nuova automobile (abolirei tutte le garanzie del giusto processo pur di vederne l’autore assicurato alle patrie galere); ore interminabili di sciocchi e sciocchezze, giochi, svaghi, sollazzi, coriandoli e diversivi in una atmosfera da impazzimento generale, in una realtà virtuale, costruita nel tavolino di qualche mentecatto che ha scambiato “la scala dei valori” per un palinsesto concorrente con “Ok il prezzo è giusto”. Ma questo può ben essere argomento di una prossima puntata.
Si
allegano quindi le interrogazioni parlamentari aventi ad oggetto: il concorso
“Nazionale” su base distrettuale, per 443 ufficiali giudiziari, e la
convenzione fra il Ministero della Giustizia e le Poste Italiane relativamente
alla notificazione degli atti giudiziari.
Credo proprio che non basterà un “Fiume” a fermare le idee, la trasversalità politica che sta lentamente maturando sotto forma di Interrogazioni Parlamentari ne è un esempio accecante. Grazie a tutti, e agli amici Francesco Carboni e Pietro Maurandi anche per la collaborazione data a questa raccolta. Grazie anche a te Angelo per la tua determinata battaglia contro il … silenzio.
16/11 Alessandro Maiello > San Prisco.
Anche i verdi si sono mossi presentando interrogazione parlamentare. Sono in contatto con il vice presidente della commissione giustizia On.Cento,al quale ho rivolto l'invito di partecipare alla manifestazione del 1 Dicembre.Ci sono buone probabilitàche sia dei nostri. Nei prossimi giorni avrò una risposta. Forza non molliamo!
Bravo Alessandro!
Allego la missiva che abbiamo inviato noi. INVIATELA TUTTI.
Anna e Renato