12/10/2004 Elio Guadagno

 

Mi rivolgo a tutti coloro che, sulla carta, risulterebbero vincitori ed idonei del concorso ad ufficiale giudiziario ed in particolare a coloro che risulterebbero vincitori ed idonei del concorso per il distretto di Corte di Appello di Firenze. Sappiamo, ormai ufficialmente, che il Ministero ha deciso di coprire le sedi vacanti dei distretti del Nord Italia facendo anche capire che in questo momento non è possibile fare altri sforzi finanziari (i giornali li leggiamo tutti, e le notizie per il 2005 non sono affatto incoraggianti; anzi!).

 

Vorrei proporre le seguenti personali riflessioni e sapere cosa ne pensate.

Prima di tutto affrontiamo l’aspetto giuridico della questione.

Se il Ministero è uscito allo scoperto dichiarando con documento ufficiale in che modo procederà alle assunzioni, vuol dire che sa di poterlo fare.

 

Se andiamo a rileggere il bando di concorso, è espressamente detto all’art. 1 che “ le assunzioni in servizio dei vincitori del concorsopotranno essere condizionate da criteri di scaglionamento degli ingressi e da ricorso a contratti di lavoro a tempo parziale”. Non solo: l’art. 14, 2° comma del bando prevede che “ Una percentuale di ogni scaglione di vincitori che sarà assunto in serviziodovrà stipulare un contratto di lavoro a tempo parziale”. Questo è quanto prevede il bando di concorso che parla espressamente di scaglionamento nelle assunzioni. Su ciò non credo si possano fare discussioni.

 

Tuttavia, a parte i dubbi sulla legittimità di tale previsione e tralasciando l’aspetto (ancora poco chiaro delle assunzioni part-time, previste obbligatoriamente), ciò che desta gravi dubbi di legittimità è il criterio di scaglionamento che vorrebbe utilizzare il Ministero.

Tale criterio, infatti, non tiene affatto conto delle posizioni soggettive di tutti coloro che hanno preso parte allo stesso concorso (e che di questo ne risulterebbero, alla pari, vincitori) e servirebbe a soddisfare un’esigenza esclusivamente finanziaria oltre che di copertura di sedi che si sono e si renderanno vacanti al nord in misura proporzionalmente maggiore rispetto al centro-sud.

 

Indubbiamente, per consentire l’attuazione del diritto (sacrosanto) di trasferimento degli ufficiali giudiziari in servizio l’Amministrazione giudiziaria è costretta a ricorrere a criteri di scaglionamento dei vincitori (in pectore) che non sono basati su valutazioni oggettive, preludendo a gravi disparità di trattamento fra i vincitori dell’unico concorso bandito (sarà fondamentale verificare se, all’esito delle procedure di trasferimento, siano rimasti nei distretti del centro-sud i posti vacanti da coprire con i vincitori del concorso!). 

 

Bisogna evidenziare che il concorso è stato organizzato a livello distrettuale solo per tener conto di necessità organizzative (nel bando di concorso, nella parte introduttiva, è espressamente detto) e cioè senza che la previsione dello svolgimento distrettuale potesse determinare situazioni giuridiche differenziate tra i concorrenti nei vari distretti.

 

Voglio dire che lo svolgimento del concorso a livello distrettuale rappresenta solo una modalità organizzativa ma non modifica la posizione giuridica dei concorrenti, tanto è vero che il concorso è unico e i vincitori che saranno assunti verranno inseriti nell’unica graduatoria NAZIONALE degli ufficiali giudiziari (non essendo prevista una graduatoria distrettuale successiva all’assunzione in servizio).

 

In definitiva, chi entra oggi in servizio inizia a maturare prima degli altri tutti i diritti connessi alla posizione lavorativa, tra cui l’anzianità di servizio, che si ripercuote su tutti gli istituti contrattuali che disciplinano il rapporto di lavoro, tra cui  quello del diritto ai successivi trasferimenti di sede. Infatti, a parità di assunzioni in termini temporali, la posizione nella graduatoria nazionale degli ufficiali giudiziari si basa, innanzitutto, sulla votazione complessiva riportata negli esami.

 

In proposito si veda l’art. 50 del D.P.R. 1229/59 che richiama gli artt. 19 e 20 del medesimo testo. 

Ed allora, l’assunzione scaglionata sulla base di un criterio discrezionale, non previsto dal bando, e che consegue ad esigenze di carenze finanziarie ed organizzative dell’Amministrazione, lede quelle situazioni giuridiche (qualificabili quali interessi legittimi nella fase antecedente alle assunzioni e, poi, quali diritti soggettivi, nella fase successiva alla firma dei contratti individuali di lavoro) appartenenti ai vincitori del medesimo concorso che, paradossalmente, pur avendo conseguito un punteggio maggiore dei vincitori che verranno, presumibilmente assunti, nei distretti del Nord, si vedrebbero discriminati gravemente ove non venissero assunti contemporaneamente.

 

In conclusione: può considerarsi legittimo un comportamento (che prenderà forma in graduatorie e contratti di lavoro per quella parte di vincitori) con il quale l’Amministrazione pubblica crea di fatto vincitori di seria A e di serie B di un medesimo concorso? Per i motivi esposti, ritengo proprio di no e, pertanto, qualsiasi azione giudiziaria venga intrapresa non potrà prescindere dall’impugnativa degli articoli del bando di concorso che prevedono lo scaglionamento sulla base di un criterio non definito a priori, lasciato alla libera ed arbitraria determinazione dell’Amministrazione e, per di più, dal contenuto in forte odore di illegittimità.

 

Passando alle iniziative di carattere non legale, credo che queste siano le più auspicabili per vari motivi.

 

Innanzitutto, eviterebbero un sicuro contenzioso costoso, lungo (considerati i tempi della giustizia, anche di quella amministrativa) e dagli esiti incerti. Inoltre, eviterebbero un blocco delle assunzioni quale prevedibile effetto dell’accoglimento di un’istanza cautelare, con il conseguente rischio di perdere la copertura finanziaria già prevista per le 248 assunzioni per l’anno 2004.

Pertanto, proporrei queste soluzioni.

 

Una petizione collettiva al Ministero della Giustizia presentata da i tutti i potenziali vincitori del concorso organizzati a livello distrettuale e diretta a sollecitare l’assunzione di tutti i vincitori prospettando le eventuali azioni legali a difesa delle proprie situazioni giuridiche.

 

Sensibilizzare qualche politico della maggioranza (che non sia della Lega!) per presentare – come qualcuno ha giustamente suggerito - un  emendamento alla finanziaria. Di recente (vedi “Il Sole 24 ore “ del 10 ottobre 2004 n. 280) è stata proposta da parte di esponenti della maggioranza la  presentazione, per l’approvazione tra il 20 e il 30 ottobre p.v., di un maxi-emendamento alla Finanziaria.

L’emendamento da inserire dovrebbe contenere le stesse previsioni già contenute nell’ultima legge finanziaria n. 350/2003 art. 3, comma 55 che prevedeva la deroga dal blocco generale delle assunzioni di cui al comma 53 per “… le immissioni in servizio dei vincitori di concorso espletati alla data del 30 settembre 2003”.

 

Analoga previsione dovrebbe essere inserita nella legge finanziaria per il prossimo anno individuando e richiamando espressamente nella norma “l’immissione in servizio dei vincitori del concorso a 443 posti di ufficiale giudiziari espletato alla data del (…credo del 30 settembre 2004) non rientrati nelle assunzioni del 2004”. Per fare ciò, ritengo, dovrebbe già essere stata predisposta ed approvata la graduatoria da parte del Ministero per tutti i distretti.

 

Sul punto chiedo una risposta da parte di Angelo e suoi chiarimenti nonché considerazioni in generale su tutto quanto esposto.

 

E’ inutile dire che l’ultima ipotesi prospettata deve essere avanzata a giorni, perché i tempi sono davvero strettissimi.

Cerchiamo tutti gli appoggi possibili ed immaginabili, coinvolgendo tutte le persone che possono aiutarci a perorare la nostra causa.

Per gli idonei le strade sarebbero le stesse. Ovviamente, se le prospettive per i vincitori sono poche, per gli idonei lo sono ancora meno.

Solo uniti per una sfida comune di tale importanza si può tentare di raggiungere qualche risultato.

Attendo di conoscere i vostri pensieri in merito.

Vi saluto, nella speranza di poterci conoscere tutti presto.

Elio Guadagno


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