Associazione di studio, formazione e informazione per gli ufficiali giudiziari e gli uffici NEP.
Sito realizzato e curato da Arcangelo D'Aurora - auge@auge.it - www.auge.it
47100 Forlì - via Silvio Pellico 18 - Tel. 0543/370367 - 3472358950

sindacati – interfungibilità – interpelli – FTP Giustizia - 5 dicembre 2003


  

Cari amici, cari colleghi,

con la presente intendo informarvi sulle mie ultime scelte con la speranza (mai persa) di trovare o ritrovare quell’unione necessaria a trasformare le speranze/aspirazioni in fatti concreti.

 

Come ormai è ben noto alla maggioranza dei “fedelissimi” amici che mi seguono attraverso il sito o i seminari da me organizzati, ho sospeso la mia attività all’interno dell’Unione Italiana degli Ufficiali Giudiziari. Detta scelta è stata dettata principalmente per motivi personali più che per questioni associative. Pertanto con questa scrittura mi limiterò ad esporre quelle che saranno le mie scelte future non disdegnando, tuttavia, di  offrire  la mia collaborazione  all’UIUG,  con qualsiasi contributo “tecnico”, che se richiesto non mi sentirò di far venire meno nell’interesse della categoria.

 

Dopo una lunga riflessione, mi sono reso conto che non è giusto stare in disparte ad osservare il declino degli ufficiali giudiziari, degli uffici NEP e dell’intero settore della giustizia… Quando mi guardo intorno… quando ascolto la disperazione di tanti colleghi.. quando assisto alle interminabili umiliazioni che la categoria subisce quotidianamente da parte di una amministrazione, poco attenta a quelle che sono le reali esigenze di quelli come noi che tentano, oltre il confine del dovere, di rappresentare degnamente l’immagine dello Stato…mi chiedo:

 

Che cosa sta succedendo?

Dove è finito il confine tra Stato democratico e disordine sociale?

Chi ha interesse a che la giustizia italiana sia all’ultimo gradino europeo?

Chi ha il compito di tutelarci contro le “inadempienze” istituzionali?

 

Questi mille interrogativi, che tutti gli operatori della giustizia si pongono,  inducono a ritenere ed intravedere un comportamento dell’amministrazione poco consono alla efficienza della stessa! Comportamento tanto palesemente strano quanto comprovato dalle continue contraddizioni istituzionali, che  concordano sulla necessità di efficienza ma la smentiscono con i fatti.

 

E il sindacato dov’è? Coloro che possono dare un contributo sostanziale ad una corretta gestione degli uffici congedano i nostri “rappresentanti”con una stretta di mano ed un sorriso, che nasconde la certezza di assumere decisioni esattamente opposte!

 

Il vero problema della giustizia italiana, che  porta il nostro Stato ad occupare l’ultimo gradino europeo con condanne sulla lentezza a discapito dei cittadini italiani, non è costituito dai tagli economici bensì dagli sprechi e dagli interessi poco pubblici che prevalgono su quelli della collettività!

 

Fino a quando il nostro paese sarà ai margini della giustizia europea, non ci sarà sviluppo per tutti noi operatori della giustizia. L’emarginazione dello Stato italiano è la nostra emarginazione.

 

 

La scelta di unirmi al gruppo sindacale F.L.P. - Giustizia di Paola Saraceni, con la quale in passato abbiamo avuto spesso scontri di opinione sulle strategie da seguire per dare una dignità e professionalità agli ufficiali giudiziari, - sempre nel rispetto di determinate regole – nasce da alcune riflessioni:

 

-          la F.L.P. è un sindacato nuovo non solo come nascita, ma come mentalità , come espressione di rivendicazioni che non sono basate sull’ipocrisia;

-          è un sindacato al momento  non politicizzato, con la speranza che non lo sarà mai altrimenti sarò il primo a revocare la mia delega;

-          da quando Paola è uscita dalla CISL, l’ ho osservata e fino ad oggi ha avuto una coerenza di idee molto chiara e mai contraddittoria;

-          credo che con lei si possa veramente costruire  per tentare di dare un vero volto alla parola sindacato … ed io voglio esserle a fianco per provarci…. Con la consapevolezza che tutto dipenderà dal fatto di percorrere con costanza la strada da lei intrapresa, senza compromessi celati con l’amministrazione, e con la trasparenza e la forza delle idee degli iscritti.

 

 

Quindi, non solo a Paola ma anche ai miei colleghi che mi leggono, intendo proporre di costruire un gruppo di lavoro per ogni settore della giustizia, al fine di elaborare un vero programma di rivendicazione rivoluzionario  al punto da portare a compimento la scalata verso la dignità, la professionalità e le gratificazioni economiche cui tutti aspirano.

Un programma contenente le linee generali sui punti che si vogliono portare a termine,  che coinvolga tutti gli iscritti come parte attiva, e mai passiva, di problemi e problematiche anche individuali.

 

Con Voi, inoltre, non vorrei ripetere i tanti errori che ho commesso in passato, ma intendo costruire “il sindacato degli iscritti”. Frase banale diranno in tanti, ma oggi i sindacati sono diventati, alla pari delle assicurazioni, istituzioni in cui l’assicurato ossia l’iscritto paga  per obbligo e per avere una copertura, ma spesso capita che  “al bisogno” quando il problema diventa più grande il lavoratore si ritrova immancabilmente da solo a lottare.

 

Un vero sindacato, in una situazione come quella attuale, non deve solo occuparsi di presenziare alle decisioni già assunte, perché imposte dalle cattedre dell’amministrazione, o occuparsi solo di problematiche di carattere generale, come ad esempio le riqualificazioni. E’ necessario dare ascolto alle voci, spesso silenziose, degli iscritti. I piccoli e grandi problemi dell’ISCRITTO, infatti, a volte portano alla rassegnazione, alla sfiducia ed al totale disinteresse verso chi deve rappresentarli.

 

E anche quando questi “grandi” obiettivi vengono raggiunti con l’accordo di tutte le confederazioni, l’iscritto si chiede, visto il coro al grido di vittoria,: ma il mio sindacato per me cosa ha fatto? Quando i benefici riguardano TUTTI, iscritti e non, cosa differenzia un sindacato dall’altro? Quale incentivo spinge un lavoratore ad iscriversi ad uno di essi o a nessuno?

 

Ed è sulla base di questi presupposti che deve  differenziarsi un sindacato. Un sindacato che è palesemente “politico” che fiducia può offrire all’iscritto? Un sindacato palesemente di colore, che fiducia può offrire ad un lavoratore quando c’ è la consapevolezza che se governa lo stesso colore non ci sarà scontro sulle decisioni palesemente ingiuste; mentre  se  governa il colore opposto  lo scontro diventa strumentale. 

 

Sono un Ufficiale Giudiziario e consentitemi di aprire una finestra su questo settore U.N.E.P. che mi riguarda direttamente, per esprimere alcune considerazioni, spero costruttive per tentare di porre rimedio a quelle “liti” di basso livello a cui ho assistito in questi ultimi anni.

 

Il vero problema degli U.N.E.P. è la mancanza di una politica di rivendicazione comune, nonostante  tutti sono consapevoli che si sta affondando un mare aperto senza orizzonti di riferimento.

 

Il problema che maggiormente si discute in questo anno è la famosa “interfungibilità” delle funzioni tra ufficiali giudiziari B3 e C1.

Tutti dimenticano che la differenza tra B3 e C1 riguarda “solo posizioni economiche”. Le funzioni sono un’altra cosa.

 

Si assiste a:

B3 che rivendicano diritti alla titolarità del servizio esecuzioni.

C1 che rivendicano diritti allo svolgimento del servizio notificazioni

B3 che non sono interessati al servizio esecuzioni, ma vogliono continuare a svolgere le notificazioni;

C1 che vogliono continuare a svolgere solo le esecuzioni

 

In questa confusione di totale sbandamento per tutti, dove ognuno vuol dare la propria interpretazione, ovviamente diversa, si perde il vero punto di vista quello di analizzare, senza preconcetti, la reale situazione nonché la vera soluzione del problema.

 

Parto da una lettura “degli atti e dei fatti”:

1)     L’ultima circolare ministeriale del 13/11/2003 (sito www.auge.it/circolari)

Tale ampliamento di competenze per l'ufficiale giudiziario B3, tuttavia, non può generare erronee aspettative o richieste pretenziose in termini di rigida obbligatorietà di promiscuità di compiti, in quanto di certo non è stata operata una equiparazione tout court tra il personale delle due aree funzionali, le quali ultime restano ben distinte, nella previsione generale dell 'allegato A del C.C.N.L. comparto Ministeri 1998-2001, per contenuti professionali, modalità di accesso e requisiti specifici….omissis…….nel rispetto dei principi generali e delle norme pattizie citate, si devono valutare e adottare localmente le soluzioni più giuste e ragionevoli per il buon andamento degli uffici al fine di ottenere come risultato, al contempo, un 'equa distribuzione dei carichi di lavoro per il personale intero e un elevato livello di efficienza del servizio per la piena soddisfazione dell’utenza.”

2)     la figura del B3, nelle nuove piante organiche, è stata ridotta da circa 2500 unità a circa 1700;

3)     la figura di area C  da 1700  è sta ampliata ad oltre 2500

4)     il servizio notificazione è quello che richiede maggiori risorse umane

5)     il servizio esecuzione è in preoccupante calo.

6)     le poste stanno per siglare un accordo con il ministero (volontà Fassino con l’approvazione di Castelli) sulla gestione totale della notificazione penale e civile a richiesta di ufficio

7)     per il servizio protesti, se non lo si sa,  giace in parlamento un disegno di legge sottoscritto da politici sia di destra che di sinistra a braccetto, di affidare il servizio anche agli avvocati

8)     le notificazioni civili possono essere fatte dagli avvocati, e non si  può escludere un ulteriore ampliamento della competenza così come più volte manifestato dalla classe forense in diverse sedi anche internazionali;

9)     le esecuzioni erariali alle banche maggiori azioniste dei diversi concessionari di riscossione

10)  per le esecuzioni civili,… per ora solo voci di corridoio, ma anche in questo settore si sta studiando come privatizzare il servizio pubblico.

 

Quindi partendo da quanto detto, senza bisogno di valutare, interpretare o litigare la prima e unica domanda che bisogna porsi è:

 

che fine farà l’Ufficiale Giudiziario?

 

Cavillare su queste interpretazioni è dannoso e distruttivo, così come trovo assolutamente inconcepibile quello che sta succedendo in questi giorni sull’affiancamento dei B3 ai C1.

 

Su questo “falso” problema mi rivolgo ai dirigenti UNEP, ed essendo anche io uno di loro, cercherò di esprimere il mio pensiero attraverso la soluzione adottata all’interno del mio ufficio.

 

La pianta organica di Cesena era costituita da 3 B3 e da 4 C1. Il carico di lavoro riguarda per l’80% il servizio notificazioni e per il resto servizio esecuzioni e protesti.

E’ stato soppresso un posto di B3, dopo aver chiesto l’ampliamento a quattro B3. I miei colleghi C1, tutti laureati, non hanno esitato un attimo a capire la situazione ed a collaborare al servizio notificazioni unitamente ai  B3.

 

Quando è stato organizzato il corso sulle esecuzioni, alla scuola di formazione,  riservato ai B3, come dirigente, non potevo che complimentarmi con una iniziativa che puntasse alla formazione degli ufficiali giudiziari B3 alla luce di un il contratto che ha previsto la possibilità di una collaborazione in tutte le attività che per legge spettano all’Ufficiale Giudiziario C1. Visto che è nell’interesse di ogni ufficio avere personale preparato, non ho esitato a dare oggi delle direttive sull’affiancamento.

 

Alla strumentalizzazione di questi giorni sinceramente non riesco a dare una spiegazione logica.

 

Alcuni C1 sostengono che i B3 hanno fatto un concorso per lo svolgimento delle sole notificazioni, ma non posso non pensare che trascurano di valutare la portata del contratto e delle riqualificazioni che prevedono una graduale soppressione dei B3 con il passaggio nella posizione economica C1, così come per i C1 nella posizione economica C2 e C3.

 

Provo ad immaginare che alcuni sostengono la tesi del titolo di studio, ma non posso poi non pensare che  dimenticano che la maggioranza dei C1 non ha la laurea, me compreso, eppure molti, senza laurea dirigono anche uffici di corti di appello.

 

Si  dice che i B3 non hanno una preparazione adeguata, ma non bisogna dimenticare che il mestiere di ufficiale giudiziario non lo si impara dopo l’idoneità del concorso, ma sul campo attraverso la capacità di approfondire con studio costante, con l’esperienza e spesso grazie all’aiuto di qualche collega più anziano che ha saputo trasmettere il suo sapere.

 

Quindi per favore, gli ex B3, si facciano avanti per spiegare se è stato il concorso riservato agli interni a dare una “professionalità” da C1, o  tutti i C1 di una certa età dicano, se veramente pensano che le riqualificazione daranno maggiore competenza a dirigere un ufficio da C3… smettiamola con questi insulti alla professionalità di chi occupa una posizione economica inferiore e viceversa, concentriamoci tutti insieme sulla valorizzazione della funzione, della significazione, dell’esecuzione e sulla unità, per evitare di ricercare la valorizzazione o dignità in quel sospiro di sollievo dato alla presentazione delle istanze di dimissioni.

 

Invito quindi tutti gli ufficiali giudiziari a rispettarsi, perché siamo tutti in dirittura di arrivo e verso un traguardo pericoloso.... quasi pronti, non ad alzare le braccia in segno di vittoria... ma in segno di resa.

 

Questa spaccatura sta alimentando le aspettative di quelli che non sono tanti, ma hanno ben capito il business che ruota intorno alle nostre funzioni… peccato che ancora noi ufficiali giudiziari non abbiamo preso coscienza di questo.  

 

Angelo (Arcangelo D’Aurora)

 

Nb.

Se non condividi il mio pensiero ti invito ad esprimere la tua opinione sul forum/interfungibilità nel sito www.auge.it/interfungibilita_b3.htm  … voglio capire se c’è qualcosa che….mi sfugge.

 

 

F.L.P.
Federazione Lavoratori Pubblici
e Funzioni Pubbliche

Coordinamento Giustizia – Emilia Romagna

Arcangelo D’Aurora (angelo) – fax 0547/22434 – daurora@tiscali.it

 

Ad Angelo D’Aurora

FTP – Giustizia – Emilia Romagna

Caro Angelo,

innanzitutto, complimenti per il preziosissimo aiuto che ci fornisci con le tue e-mail ed il tuo sito.

Sono una collega di Napoli, dal 1996 in servizio presso l'ufficio NEP di
Milano (Corte d'Appello).

Mio marito lavora a Napoli ed abbiamo due bambini, di cinque ed un anno.

E' dal 1996 che tentiamo di ricongiungerci ma, ad oggi, nulla sembra muoversi in riferimento ad interpelli, trasferimenti, etc.

Insomma, non vediamo spiragli ..

Gradirei conoscere il tuo pensiero in merito al problema dei trasferimenti,
eventualmente, fornendomi qualche suggerimento per tentare qualche soluzione
(domanda, documentazione da inviare al Ministero, etc.).Grazie ancora e buon lavoro.

 

Questa è una email di Nunzia una collega che non è iscritta, e mi chiedo:

pensate che a questa collega le importi molto delle riqualificazioni? Ha interesse ad iscriversi ad un sindacato? Oppure ha bisogno del sindacato per risolvere un suo problema?

Se un sindacato non è in grado di risolvere un problema così grande per Nunzia, constatare questa rassegnazione ai silenzi del ministero, mi chiedo quale è la connessione sindacato/lavoratore?

 

Il caso di Nunzia è solo un esempio emblematico, ma tante sono le situazioni drammatiche in cui oggi vivono tanti operatori della giustizia.

 

Paola, ufficialmente ti chiedo di dare una mano a Nunzia … senza chiedere la tessera, perché centinaia sono le Nunzie .. che aspettano…almeno da parte tua … una speranza.


Caro Angelo,

da anni, timidamente e con l' umiltà dell' "aiutante", seguo la tua attività sul sito.

Leggo, rifletto, e di sicuro ho imparato molto. Ci sono ormai degli uffici paragonabili al "Deserto dei tartari" in tutto e per tutto, dove tanti piccoli Drogo (il protagonista) aspettano come lui, nell' isolamento, il tanto agognato trasferimento impegnati a fare un lavoro al quale non riescono più a dare un senso....Perdona il paragone letterario, magari male espresso, ma vedendo la comparsa sul forum di qualche collega B3 che descrive il suo disagio e anche di qualcuno che nel contempo propone qualche soluzione mi è venuto in mente quel libro....una realtà irreale? Mica tanto! Per questo oggi ho deciso di rompere gli indugi, di scrivere......Ma non scrivo per raccontare dove lavoro e come, la mia situazione sarà simile a quelle di tanti altri...anche io sono "incastrata" dal fatto che non ci sono interpelli da secoli, schiavizzata dall' orario di lavoro virtuale, da un ambiente saturo di tensione e immancabilmente vado in rosso con il "rimborso delle spese effettivamente sostenute"

Quando incontro o sento per telefono colleghi-amici sparsi per tutta Italia sono pochi coloro che mi dicono che nel loro ufficio va ancora tutto bene. E allora ecco perché scrivo! Per chiedere PERCHE'? Perché se il disagio, per usare un eufemismo, è dilagante non uniamo le nostre forze e facciamo qualcosa? E' dal 1997 che si parla del futuro della nostra categoria, eravamo uniti e motivati, pronti a giocare d' anticipo per andare a migliorare la nostra posizione....Quel che abbiamo "ottenuto" è noto a tutti: ora ci facciamo le guerre tra poveri tra colleghi..........

sembra quasi che non abbiamo neanche orgoglio come cittadini della Repubblica Italiana. PRIDE, orgoglio. C'è stato anche il DOG PRIDE (niente da dire, io amo gli animali), ma la nostra categoria è fatta da tanti microcosmi a se' stanti o da persone che patiscono gli stessi mali? Ma noi non abbiamo un ORGOGLIO? un senso di appartenenza?

 

E' arrivato il momento di vedersi, discutere, confrontarsi....guardandosi in faccia, superare rancori e prese di posizione, guardare LA SOSTANZA DELLE COSE..... Ecco, io nel mio piccolo, nel chiedere PERCHE' ho una proposta da fare: INCONTRIAMOCI, in tanti, senza pulpiti, ma anche senza false speranze, incontriamoci per prendere coscienza che tutto quel che stiamo perdendo e subendo è recuperabile e risolvibile solo se saremo tutti a volerlo e solo con una RICOSTRUZIONE TOUT COURT del sistema! Allora mi rivolgo a Ettore, Adriana, Vincenzo, Giovanna ( the last but not the least) miei colleghi B3 che scrivono sul forum, a tutti gli altri che non ho riconosciuto, a chi legge soltanto, ai C1, C2,C3......incontriamoci sullo stesso piano per una volta, vediamoci in qualche città.......COSTRUIAMO SULLE ROVINE SPARSE DA CHI CI VUOL DEMOLIRE!!!!!!

Con la stima di sempre LAURA.


  Non ha bisogno di commenti... solo una riflessione


Webmaster: Arcangelo D'Aurora (angelo) - © Tutti i diritti riservati. La riproduzione del materiale pubblicato è vietata se non è citata la fonte.Ogni contravvenzione sarà perseguita a norma di legge.

 

Torna alla pagina Interfungibilità