Articolo
dell'11/1/2004 pubblicato sul quotidiano Il Resto del carlino - cronaca di
Ferrara.
Lettera aperta ad un amico e collega.
… mi sono veramente stancato.
Mi riferisco ad un articolo apparso sul resto del carlino, cronaca di Ferrara, l’11/1/2005, in cui è stata inserita una mia dichiarazione strumentalizzata da alcuni idioti e riportata a tam tam per diffondere notizie false sulla mia persona e sulle mie opinioni.
Non volevo rispondere per non cadere nel solito ingranaggio di basso livello che spesso ha contraddistinto questa categoria, ma lo faccio per il rispetto che sento per Andrea, un vero amico, un Ufficiale Giudiziario B3, che mi ha convinto a dichiarare pubblicamente il mio pensiero sulla interfungibilità.
L’articolo in questione descrive una brutta situazione che si è venuta a creare tra gli ufficiali giudiziari ed il dirigente U.N.E.P. dopo un ordine di servizio non limitato all’interfungibilità, ma all’intera organizzazione dei servizi U.N.E.P. con la relativa distribuzione dei carichi di lavoro.
Premesso che il contendere era principalmente l’ordine di servizio firmato dallo stesso dirigente e vistato dal Presidente del Tribunale, come organizzazione sindacale ho stigmatizzato che l’ordine di servizio su una questione così spinosa che riguarda i carichi di lavoro (e che l’articolo in questione illustra in modo chiaro il malessere dell’U.N.E.P. di Ferrara) non è stato oggetto di contrattazione, ma di semplice informativa che il dirigente ha attivato a mezzo e-mail.
La contrattazione infatti avrebbe valutato sia la effettiva necessità dell’ordine di servizio o in subordine avrebbe consentito una discussione sui criteri rispondenti sia alla funzionalità del servizio sia alle specifiche esigenze di ciascun Ufficiale Giudiziario.
Mi preme ribadire che il giornalista, nel sintetizzare in meno di due righe la mia dichiarazione - fatta a mezzo telefono e della durata di circa un minuto - non ha riportato con precisione il mio pensiero.
“Il
dirigente dovrebbe valutare in base alle esigenze, invece si è fatto tutto
senza alcuna distinzione.”
Su
questa frase si è detto di tutto…
Vi rammento che sulla questione dell’interfungibilità ho sempre espresso la mia opinione, pensiero e interpretazione personale, e che ho avuto modo di scrivere nei vari comunicati (che trovate sul sito auge).
Vi riporto testualmente l’ultima (tutte le precedenti sono su questa linea), che ho scritto nel comunicato dopo la manifestazione di Roma in cui le critiche sono state tutte positive da molti ufficiali giudiziari (B3 e C1).
L’interfungibilità
ha fatto il gioco perverso a favore del governo e dell’amministrazione.
Strumentalizzata da più parti è venuta meno al vero significato per cui i
sindacati l’hanno voluta e sottoscritta.
Sono
favorevole all’interfungibilità, sono
contrario a questa strumentalizzazione perché essa doveva rappresentare uno
strumento in più per gestire le risorse umane, per organizzare al meglio gli
uffici NEP.
Tutti
fanno tutto è pura follia e in quegli uffici dove questo principio è stato
applicato sono convinto che tanti sono i disagi per coloro che o per età o per
altri cento motivi devono riorganizzare la propria vita lavorativa.
Non
è mia intenzione polemizzare con nessuno, ma ascolto e leggo le centinaia di
lettere dei colleghi B3 e C1: l’individualità di ognuno di noi va rispettata.
Organizzare o gestire le risorse umane significa valutare, ascoltare e applicare dei criteri che tengono conto delle capacità, preparazione e attitudini di ognuno di noi.
La
stessa amministrazione in una delle tante note su questo argomento (13 novembre
2003) scrive..
……
il requisito dell'eventualità nell'espletamento delle funzioni di notificazione
da parte del C1, contrattualmente previsto, va evidentemente coordinato con le
esposte situazioni di opportunità e necessità, che per altro verso possono
determinare l'intervento dell'ufficiale giudiziario B3 nell'assolvimento
delle attività di esecuzione per una più equa distribuzione, del lavoro in
funzione del suo carico, del personale in servizio e delle esigenze di
giustizia.
Del resto, se così non fosse verrebbe tradito o travisato lo spirito stesso del contratto che sul tema delle attribuzioni non trasuda disposizioni dalle connotazioni rigide, perentorie e assolutizzanti, ma formulazioni improntate alla flessibilità, fungibilità, gradualità.
Questa,
da sempre è la mia OPINIONE… flessibilità,
fungibilità, gradualità.
Al
di là di questo o altra interpretazione, questa strumentalizzazione nel voler
imporre a tutti gli uffici l’interfungibilità mi preoccupa.
Tanti
sono i B3 in grado di svolgere tutte le funzioni attribuite all’Ufficiale
Giudiziario, ma penso a quei B3 che la rifiutano perché non si sentono pronti e
perché sono in “guerra” con i C1.
Non
è il semplice pignoramento, ma tutti quei casi particolari in cui non basta
studiare, ma si ha bisogno del conforto del collega anziano che ti suggerisce
come fare.
Spero
e auguro per il bene di tutta la categoria che si istauri presto un rapporto
professionale vero, senza distinzione di posizioni economiche, ma uniti per una
vera crescita professionale verso l’alto e verso la qualità dei nostri
servizi.
Caro Andrea, ti ringrazio per avermi difeso contro coloro che
hanno strumentalizzato questa frase giornalistica insignificante, ma non
spendere in questo modo le tue energie. Ci tengo anche a dirti di non farti
coinvolgere da quei sindacati che alzano il dito contro le nuove assunzioni dei
vincitori ed idonei che vanno contro le riqualificazioni. Sappiamo tutti ormai
che le riqualificazioni sono state dichiarate illegittime sia dal TAR che dalla
Corte Costituzionale, come sappiamo tutti che una delle principali cause della
nostra inefficienza è la cronica carenza di personale.
Cerca
di guardare avanti…verso il futuro di questa nostra professione.
Come
tu ben sai sono tra i primi promotori per una professione liberale come in tutti
i paesi europei, ma la situazione attuale italiana è veramente critica per il
futuro dell’Ufficiale Giudiziario.
Cerchiamo
di difenderci uniti.
Cerchiamo
di non abbassare la testa ed in particolare di non creare nel nostro interno
altre spaccature che producono solo effetti negativi e ci allontanano sempre più
dalle reali esigenze di noi tutti professionisti.
Siamo soli e abbandonati dall’amministrazione, la quale
invece di investire nei nostri uffici per incrementare le entrate dello Stato,
preferisce consolidare il potere di alcuni privati a caro prezzo e rischiando di
compromettere tutela e garanzie costituzionali per il cittadino.
Spero
che queste due pagine di breve lettura serva a coloro che hanno dubitato sulla
mia persona per capire che non si giudicano le persone per sentito dire o da due
righe giornalistiche , ma chiedendo spiegazioni al diretto interessato.
Le
mie battaglie le ho sempre fatte con il cuore e la passione… a volte anche
sbagliando, ma mai con il vestito sindacale o politico …
sempre come Ufficiale Giudiziario.
Ciao
Angelo
(arcangelo
d’aurora)