Considerazioni di Sergio Tranquilli su: ARAN-sindacati di categoria per l’istituzione di una separata area dei professionisti nell’area C del comparto ministeri (conclusi i lavori della commissione paritetica)

(documento pubblicato sul sito uil)

La commissione paritetica per l’istituzione nell’area “C” di una separata area dei professionisti, nella parte conclusiva dei suoi lavori, esplicitamente ammette i limiti delle proposte formulabili allo stato attuale. Esse riguardano i criteri per l’individuazione dei destinatari della norma contrattuale e delle relative professionalità, ma non contengono analisi quantitative, né riferimenti descrittivi del personale da inquadrare. Ciò perché le amministrazioni sono al momento impegnate nei processi di riqualificazione del personale e nella revisione dei profili, che comporteranno dei mutamenti negli assetti organizzativi attualmente vigenti. Per cui qualsiasi valutazione in tal senso potrebbe rivelarsi non più attendibile entro breve termine.

In relazione a questo aspetto del problema è stata attribuita particolare rilevanza alla previsione di un’area nel cui ambito collocare le posizioni economiche ed i profili professionali definiti ex novo.

Su questo preciso punto il confronto tra amministrazioni, sindacati ed ARAN avrebbe evidenziato che le attese connesse alla costituzione dell’area, sono sicuramente più ampie rispetto all’effettiva applicabilità delle disposizioni legislative, che invece pongono alcuni limiti invalicabili.

Esponenti di rilievo di quelle organizzazioni sindacali che propugnano l’inserimento degli ufficiali giudiziari nell’area dei professionisti dipendenti, sostengono che la categoria ha tutti i requisiti per essere compresa nell’ambito delle norme previste dagli artt. 13 comma 1) lettera b) e 37 comma 1) del CCNL 1998/2001, riservando opportune soluzioni alternative all’attuale mancanza dell’albo professionale.

Oltre a ciò i medesimi esponenti giudicano che l’attuale fase di riqualificazione colloca la categoria in un’area funzionale che si estende dalla fascia economica B3 fino alla C3, senza alcuna finalità se non quella di alimentare confusione di ruoli. Dunque, per riappropriarsi delle identità occorre garantire l’esclusività e l’autonomia delle funzioni ed alleggerirsi dalle figure che ne condizionano uno sviluppo in avanti, non realizzabile se permangono le promiscuità.

 Non siamo per niente d’accordo con questa tesi. Innanzitutto per l’approccio tutto “interno” e saccentemente autocelebrativo; inoltre  si prescinde dall’analisi della grave situazione della giustizia civile, che è, pertanto, complessivamente ed ampiamente sottovalutata nella sua negativa incidenza sociale.

I rimedi ipotizzati sono quindi quelli non direttamente e propriamente finalizzati a superare le ripercussioni negative di un’agonizzante giustizia civile, quanto piuttosto quelli idonei a perpetuare rendite di posizione.

In particolare si vuole perpetuare quella “ambiguità” che ha finora caratterizzato lo status dell’ufficiale giudiziario in Italia.

 Ciò premesso, non escludiamo, che tale condizione di ambiguità possa caratterizzare la fase transitoria, nel passaggio dalla figura di ufficiale giudiziario pubblico dipendente a quella di ufficiale giudiziario libero professionista, magari con temporizzazioni diverse da regione a regione, stante la prossima disciplina dell’esercizio delle professioni liberali in senso federalistico, come da modifica del dettato costituzionale.

 Ma per restituire credibilità alla giustizia civile ed in particolare all’esecuzione è  imprescindibile la riforma totale della figura dell’ufficiale giudiziario, esaltandone l’autonomia e la professionalità quale ausiliario processuale. Occorre eliminare la doppia figura dell’ufficiale giudiziario e dell’aiutante ufficiale giudiziario, strutturandoli come liberi professionisti e pubblici ufficiali.  

 Sergio Tranquilli Dirigente UNEP Piacenza


 

DOCUMENTO UIL (Bosco): ARAN-sindacati di categoria per l’istituzione di una separata area dei professionisti nell’area C del comparto ministeri.(Conclusi i lavori della commissione paritetica). (documento pubblicato sul sito uil)

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