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Avellino 22 agosto 2008

Avellino > In presenza dell’UIHJ è stata costituita la sezione  AUGE-Avellino > Presidente: Pasquale Porciello.

    Se me l’avessero detto qualche mese fa che in pieno Agosto venti e più ufficiali giudiziari si sarebbero riuniti entusiasti in un’aula di un Palazzo di Giustizia a discutere di Libera Professione avrei riso in faccia al mio interlocutore, e invece alla fine il mio interlocutore ha riso in faccia a me, perché è accaduto per davvero che il 22 Agosto scorso io mi sia ritrovato con ventidue colleghi di Avellino e dintorni, a discutere con interessato entusiasmo del progetto di legge Berselli, e di tutti i suoi risvolti. 

   Colleghi da Nocera Inferiore, da Sorrento, da Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi, da Napoli e da Avellino hanno accolto il nostro invito e sono venuti a darci il loro appoggio, a dirci che loro c’erano e volevano la libera professione, alla faccia di che dice che la maggior parte dei colleghi non è interessata alla cosa. 

 

   Ad Agosto quindi, non a Maggio o Gennaio, io, Andrea Mascioli vice Presidente Auge, Gennaro Gallo dell’Unep di Pavia e Cinzia Grapsi che nell’ambito Auge si occupa degli operatori giudiziari, eravamo lì con loro, a parlare del DDL Berselli e di libera professione in Italia e in Francia. 

 

 Sì in Francia, perché insieme a noi c’era anche Rose-Marie Bruno, huissier de Justice ad Arles e delegata dell’UIHJ per l’Europa e l’Africa, presente ad Avellino in qualità di rappresentante dell’UIHJ nell’ambito dell’impegno assunto personalmente da Jaques Isnard di appoggiare l’AUGE nel suo progetto di liberalizzazione dell’ufficiale giudiziario italiano.  

 

   E Rose-Marie l’ha detto chiaramente che l’UIHJ è vicina all’Auge e la sostiene in tutte le sue attività di promozione dello statuto liberale dell’ufficiale giudiziario, nonché di formazione mettendo a disposizione i docenti dell’ENP (scuola nazionale di procedura per gli ufficiali giudiziari). 

 

   E’ tutto pronto insomma, dobbiamo solo muoverci a far approvare la legge. Dobbiamo manifestare il nostro appoggio e incamminarci, perché prima ci si mette in cammino e prima si raggiunge la metà. Anche questo ha detto Rose-Marie, forte della sua esperienza francese: “certo io sono stata fortunata sotto questo aspetto perché quando ho iniziato nel 1983 in Francia l’ufficiale giudiziario era già un libero professionista, ma ho avuto altri problemi perché ho dovuto comprare uno studio da un ufficiale giudiziario che andava in pensione e ho dovuto tirarlo sù, rifarmi una clientela. Voi sotto questo aspetto siete più avvantaggiati perché cominciate da zero e non dovete spendere molti soldi per uno studio. Poi se pensate che il vostro progetto di legge prevede anche le associazioni tra più ufficiali giudiziari non vi resta che far approvare la legge quanto prima e cominciare. Poi pian piano aggiusterete la rotta”. 

  E a chi chiedeva proprio questo, cioè che ad alcuni spaventavano le difficoltà iniziali, lei che nell’ambito UIHJ ha seguito vari paesi durante l’attuazione della riforma ha tranquillamente spiegato come la maggior parte dei paesi dell’est, dopo la caduta del muro di Berlino abbiano riorganizzato, grazie alla consulenza del presidente Isnard, il proprio sistema giudiziario optando per l’ufficiale giudiziario liberale. “E se loro ce l’hanno fatta non vedo perché non potreste farcela anche voi. Tutto sta a cominciare” ha concluso Rose-Marie nel suo italiano-francesizzato ma che si comprendeva benissimo.

 

   Tutto sta a cominciare abbiamo ribadito anche io e Andrea Mascioli, perché se la Grecia , il Portogallo, l’Estonia, la Repubblica Ceca , tanto per citare gli ultimi stati che hanno attuato la riforma, ce l’hanno fatta, anche noi ce la faremo. E per chi ha sempre sbandierato la Germania come modello di professionismo dipendente, Rose–Marie ci ha informati che anche loro adotteranno la riforma perché il ministro della Giustizia, che prima si opponeva al progetto, ora sembra intenzionato a dare il suo consenso per cui quanto prima i colleghi tedeschi ci saluteranno e saranno liberi professionisti tout cour. 

 

   Che altro dire insomma. E’ stata una giornata da ricordare quella di Avellino, una giornata in cui abbiamo avuto l’ennesima certezza che qualcosa stia veramente cambiando. Abbiamo avuto la sensazione che non si aspetti altro che si approvi la legge perchè sembra che molti colleghi abbiano in testa già un modello organizzativo, un’idea di come impostare il loro studio e abbiano acquisito la consapevolezza che in queste condizioni non si vada lontano e che ci sia una urgente necessità di riforma. Abbiamo apprezzato come tutti gli interventi si siano concentrati molto sul modo in cui attuare la riforma o sul timore, legittimo, che durante l’iter legislativo ci potesse essere lo strappo da parte di qualche potere forte per sottrarci qualche funzione. Ma nessuno ha negato la necessità della riforma in senso liberale. E per quanto riguarda i timori abbiamo risposto secondo quello che noi riteniamo: attualmente non vi sono forze oscure che tramano contro gli ufficiali giudiziari, se non gli ufficiali giudiziari stessi. E sappiamo tutti dove essi si trovano. Certo l’immobilismo in cui vorrebbero ricacciarci coloro che sguazzano nella situazione attuale ci porterebbe prima o poi a perdere quelle funzioni che ancora ci rimangono, ma noi dell’Auge non siamo fermi nemmeno ad Agosto per cui che dirvi: se dal 1 luglio siamo cresciuti così tanto cosa dovremmo aspettarci per l’autunno?

 Un grazie quindi a Pasquale Porciello che ha voluto e ha organizzato questo incontro, grazie al Dirigente Unep di Avellino Francesco Ballarano per l’ospitalità e per come ha saputo sensibilizzare tutti i suoi colleghi che hanno aderito all’Auge e grazie a tutti coloro che hanno partecipato e per il sostegno che abbiamo avuto, per noi indispensabile riscontro per comprendere che la strada intrapresa è quella giusta.

 

Giuseppe Marotta

Responsabile Nazionale Auge-Italia

 


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