Risposta di Rosanna Esposito UNEP di Nocera Inferiore - qualifica: ufficiale giudiziario C1.
Risposta di Ciano Santanocita -UNEP di Barcellona P.G. - ufficiale giudiziario C1
Messaggio di
Claudio Stasio:
Il testo unico sulle spese di giustizia è una miniera infinita.
Mi permetto di porre delle domande su problemi che, forse, altri hanno risolto
da tempo.
Sarò grato se i frequentatori del sito mi faranno sapere come si stanno
comportando in merito.
1) l’art. 22 del T. U. stabilisce che alle notifiche richieste dalla Pubblica
Amministrazione, alle notifiche richieste dal Pubblico Ministero nei
procedimenti d’interdizione e di inabilitazione ed alle notifiche degli inviti
di pagamento, si applica la disciplina delle notifiche a richiesta d’ufficio.
Tale disciplina prevede l’esclusione dei diritti e l’anticipazione – da
parte dell’ Erario – delle spese postali e delle indennità di trasferta,
senza le limitazioni del vecchio art. 143 dell’ordinamento.
Questo significa che spetta la trasferta anche nel caso in cui la notifica di
questi atti è contemporanea alla notifica di atti a pagamento.
Se così è, su quali registri dovranno essere caricati questi atti?
2) Gli artt. 167 e 283 T. U. prevedono che le indennità di trasferta e le spese
postali relative a notificazioni a carico dell’Erario “sono liquidate
mensilmente … dal funzionario addetto all'ufficio presso il magistrato
militare, se relative al processo penale militare, dal funzionario addetto
secondo l'ordinamento dell'amministrazione finanziaria, se relative al processo
tributario, nonché dal funzionario addetto secondo i regolamenti concernenti la
disciplina dell'autonomia finanziaria del Consiglio di Stato ed i tribunali
amministrativi regionali e della Corte dei conti se relative al processo
amministrativo e contabile”.
Aggiungono, rispettivamente che l'ordine di pagamento è sempre emesso, nel caso
di trasferte, in favore dell’UNEP e, nel caso di spese postali, sempre, in
favore dell'ufficio postale. Da ciò si deduce:
A) che l’ufficiale giudiziario non dovrà materialmente versare somme alle
Poste e, quindi, anche questi atti dovranno essere caricati sul conto di
credito;
B) gli ordini di pagamento, sia relativi alle spese postali che alle indennità
di trasferta, dovranno essere emessi da persona diversa dal funzionario UNEP.
Chiedo: cosa succede se le Poste addebitano quelle somme sul conto di credito
UNEP ed i funzionari suddetti non provvedono ad emanare gli ordini di pagamento?
O, forse, anche quegli uffici dovranno munirsi di conti di credito in tutte le
città d’Italia?
Oppure l’UNEP dovrà distinguere, compilando una miriade di distinte postali
separate, le spedizioni postali relative agli atti di ciascun ufficio incaricato
a liquidare le spese e rifiutare alle Poste il pagamento delle spese relative a
quei procedimenti? Oppure far finta di nulla e continuare a liquidare tutto noi?
Ed ulteriori distinzioni dovranno essere fatte per individuare le spese secondo
i criteri chiesti dal registro delle spese pagate dall’erario?
Se così fosse, ci troveremmo a dover evidenziare tante tipologie di atti da
rendere praticamente inapplicabile la norma (atti rito lavoro; atti GdP
esenti; atti GdP a richiesta d’ufficio; atti del processo penale a richiesta
d’ufficio; atti del processo penale a richiesta di parte ammessa al
patrocinio; atti del processo civile a richiesta d’ufficio; atti del processo
civile a richiesta di parte ammessa al patrocinio; atti della Corte dei
Conti, individuando anche i diversi uffici richiedenti; atti del processo penale
militare, individuando, anche qui, i diversi uffici; atti di ogni singolo TAR;
atti del Consiglio di Stato; atti dell’Amministrazione finanziaria; atti nel
processo di adozione; atti nel processo di interdizione e di inabilitazione;
atti nel processo in cui è parte la P. A.; atti della procedura fallimentare;
atti nell’eredità giacente).
E forse, me ne è sfuggito qualcuno.
Analogo discorso vale per le indennità di trasferta: vengono contabilizzate in
un determinato mese; vengono, perciò, distribuite fra gli aventi diritto; in
mancanza dell’ordine di pagamento, chi anticipa materialmente quelle somme? In
quale registro andranno caricati gli atti? E se non verranno liquidate, cosa
dovrà fare l’UNEP danneggiato?
Ipotesi tutt’altro che peregrina, quest’ultima, visto che, ad oggi, l’UNEP
di Verona non ha ancora ricevuto nemmeno un ordine di pagamento da parte dei
funzionari richiamati negli articoli suddetti.
3) Gli artt. 107 ((parte ammessa al patrocinio nel processo penale) e 143
(processo di adozione, di adattabilità, etc…) T. U. prevedono che sono
anticipati dall’erario, oltre le spese di trasferta e le spese di spedizione,
anche i diritti di notifica.
Secondo l’interprete ministeriale, “quod lex voluit, dixit” (si veda la
nota dell’Ufficio VI – Prot. 6/490/03-1 del 17 marzo 2003, a firma del dott.
Pacileo) ritenendo che, laddove i diritti non sono indicati (procedure
fallimentari), l’ufficiale giudiziario non ne ha diritto.
Nel caso, invece, dei sopra citati articoli, i diritti sono compresi tra le
spese anticipate dall’Erario.
Faccio notare la differenza tra la disciplina dell’art 107 (patrocinio nel
processo penale) e l’art. 131 (patrocinio nel processo civile). In
quest’ultimo, infatti, sono anticipate “le spese per le notificazioni a
richiesta d’ufficio”, mentre “sono prenotati a debito o anticipati ai
sensi dell’art. 33, i diritti e le indennità di trasferta e le spese di
spedizione … a richiesta di parte”.
Ovvero, nel processo civile è prevista la prenotazione a debito o
l’assorbimento dei diritti, nel processo penale, la loro anticipazione?
Si deve presumere che, in ossequio dello stesso principio (“quod lex voluit,
dixit”), in questi casi, l’UNEP dovrà farsi anticipare anche i diritti?
Cosa fare materialmente allo scopo? Di fatto, ai nostri fini, gli atti richiesti
dalle parti ammesse al patrocinio dovranno essere considerati alla stregua degli
atti a pagamento? Indicheremo direttamente sui registri i diritti e le indennità,
facendo poi un mandato per entrambe le voci? Come mai, però, la voce
“diritti” non è presente tra quelle elencate nelle istruzioni allegate al
registro delle spese pagate?
Altra stranezza si rinviene nel dettato dell’art. 143 T. U.: fra le spese
anticipate sono indicati i diritti di notifica e le indennità di trasferta,
mancano – invece - le spese postali.
E’, a mio avviso, chiaramente un errore che, però, toglie certezze a tutte le
altre interpretazioni.
Il principio del “quod lex voluti, dixit” non sempre è
affidabile.
4) Non ho capito come devono essere utilizzati i registri delle spese
pagate e di quelle prenotate.
In particolare, in quello delle prenotate vanno iscritte solo le spese NON
anticipate?
E, se è così, a cosa serve la colonna “spese di spedizione”(anche se gli
importi di quella colonna non sono contabilizzati nel totale)?
E, se è così, quando dovrò segnarvi un atto richiesto dalla P. A. o dal P.
M., visto che per gli stessi, ex art. 22, deve applicarsi la disciplina delle
notifiche a richiesta d’ufficio, che – a sua volta -prevede solo
anticipazione e non prenotazioni? Eppure, tale tipologia di atti è chiaramente
prevista dalle istruzioni allegate al registro.
Se, invece, vanno annotate tutte le voci relative all’atto, sarà difficile
differenziare le indennità di trasferta anticipate da quelle prenotate.
Informo che, nel Veneto, le Cancellerie sono orientate ad iscrivere nel registro
delle prenotate solo le voci di spesa che non hanno dato luogo ad esborsi,
attenendosi strettamente alle definizioni contenute nell’art. 3 del T. U.
Grazie a tutti coloro che vorranno illuminarmi e a quanti mi faranno sapere come
i rispettivi Uffici hanno affrontato i problemi.
Claudio Stasio
Uff. giud. - Verona
Risposta a:
Claudio Stasio da Rosanna Esposito UNEP di Nocera Inferiore - qualifica:
ufficiale giudiziario C1.
messaggio:
Caro collega,
sono il Dirigente degli Ufficiali Giudiziari di Nocera Inferiore e posso dirti
che condivido pienamente tutte le tue perplessita'sul Testo Unico.
Per quanto mi riguarda, dopo aver passato varie notti a cercare di venir fuori
illesa dal Testo Unico ho concluso che per quanto riguarda il modello
2/B/SG,l'ho messo in cassaforte senza averci scritto ancora nulla ( e cosi' ha
fatto il collega di SALERNO)...ASPETTIAMO LUMI, in poche parole non sappiamo che
scriverci.
Sul registro 1/B/SG, inserisco i mandati cosi' come li facevo prima, firmando da
sola quelli che vanno sul capitolo 1360 e facendo firmare al Presidente quelli
del capilo 1430.
Continuo ad anticipare, le spese postali per gli atti di lavoro e del Giudice di
Pace esenti e poi mi faccio il Mandato, e continuo a mettere tutti gli atti a
Richiesta della P.A. sui Campioni...e chi vivra' vedrà.
Unica discussione seria ce l'ho con Il Funzionario Delegato per le spese di
Giustizia che fino ad ieri non voleva gli elenchi allegati ai mandati, e io non
li formavo piu', mentre adesso ha scoperto che gli occorrono, come io avevo
sostenuto sin dall'inizio, ma che ora mi rifiuto di andare a recuperare...Un
saluto ed una abbraccio da una collega di sventura.
Risposta
di Ciano Santanocita -UNEP di Barcellona P.G. - ufficiale giudiziario C1
La risposta:
Rispondo al valente collega Stasio con l'unica pretesa di esprimere il mio
modesto parere.
1)L'art. 22 T.U.
va posto in relazione con l'art. 31 che prevede, al comma 1, il rimborso delle
indennità di trasferta; al comma 2, si badi bene, non prevede alcun rimborso di
spese postali perché pone il principio lapidario che le spese di spedizione,
senza alcuna distinzione, sono a carico dell'erario. Esclude la legge che
vi siano casi in cui le spese di spedizione debbano essere anticipate
dall'ufficiale giudiziario e successivamente rimborsate, anche perché non
prevede alcun tipo di ordinativo di spese postali a favore dell'UNEP.
Per le richieste d'ufficio non vige il principio dell'assorbimento previsto
dall'art. 33( sia detto per inciso che per me resta un mistero l'assorbimento
delle spese postali) perché la norma riguarda esclusivamente gi atti a
richiesta di parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato. Su quali registri
devono essere caricato questi atti? credo che la forma più corretta sia quella
dell'annotazione nel Mod. A con l'iscrizione della indennità di trasferta
(ovviamente senza il 10%) e per il rimborso formare un elenco mensile da
allegare all'ordinativo di pagamento. Nella prassi degli uffici, per
ragioni pratiche, gli atti vengono iscritti nel mod. A bis.
2) L'art. 283 T.U. è un rebus a causa della sua infelice formulazione.Gli
scenari giustamente paventati dal collega sono impraticabili. Un aiuto può
trovarsi nella relazione illustrativa al T.U. che spesso fa rferimento al
diritto vivente, cioè alle prassi generalizzate che hanno superato le
strozzature delle leggi: all'art. 283 la relazione dice che in ordine al
pagamento differito delle spese postali "espressamente previste solo per le
notifiche penali e civili a richiesta d'ufficio, nella prassi,il meccanismo è
stato esteso anche al caso di gratuito patrocinio e di patrocinio a spese dello
Stato". Quindi, l'ufficiale giudiziario dovrà liquidare all'ufficio
postale TUTTE le spese di spedizione occorse che la legge pone a carico
dell'erario. Qualunque altra soluzione è impossibile da realizzare perchè
darebbe luogo a soluzioni distorte, macchinose e inutili.
3) art. 107 T.U. che prevede l'anticipazione da parte dell'erario,oltre
all'indennità di trasferta e spese di spedizione, anche dei diritti.
In materia penale vige il principio fissato dall'art. 25 T.U.
secondo il quale lo Stato non anticipa mai i diritti all'ufficiale giudiziario,
perchè gli spettano quelli forfettizzati , o per intero quelli evemntualmente
recuperati. Esiste certamente una discrasia tra l'art. 25 e l'art. 107 che la
relazione illustrativa non chiarisce. Credo che sia prevalente l'art. 25 e
che,in materia penale, per gli atti richiesti dalla parte ammessa al patrocinio
a spese dello Stato, l'ufficiale giudiziario debba fare la specifica
ordinaria,iscriverli nel registro Mod. 2/B/SG, e percepire esclusivamente la
trasferta firfettizzata. Sarebbe pura distonia pensare che per la notifica di un
atto penale a richiesta d'ufficio spetta l'indennità forfettizzata e per
quella, sempre in materia penale, richiesta dalla parte ammessa al patrocinio
gratuito spetti l'indennità di trasferta ordinaria.
L'art. 143 T.U.(procedimenti in materia di adozione)
non prevede fra le spese anticipate, quelle postali.
La mancata inclusione delle spese postali è certamente un lapsus calami del
Legislatore, peraltro facilmente superabile dal titolo stesso dell'articolo che
fa riferimento alla legge 4/5/83 n. 184 come modificata dalla legge 28/3/2001 n.
149. Infatti l'art. 75 che disciplina il patrocinio a spese dello Stato rinvia
al comma 2 dell'art. 14 della legge 533/73, processo del lavoro, che prevede
l'anticipazione da parte dello Stato di tutte le spese,effettivamente sostenute,
senza alcuna distinzione.
4) Registri Modd. 1 e 2 B/SG
Per il primo non mi pare che vi siano particolari problemi se non quelli di cui
alle avvertenze realtive alla colonna 9. Per quanto mi riguarda mi limito alla
iscrizione degli ordinativi di pagamento relativi ad ogni singolo registro in
uso: mod.A Bis, A ter, ecc. senza operare tutte quelle impossibili distinzioni e
sottodistinzioni.
Non sono riuscito a comprendere le finalità del secondo. Serve per un
collegamento e riscontro con la cancelleria? per fini statistici o altro?
Mi attengo al titolo del registro:"spese prenotate a debito" che
riguardano esclusivamente quelle che lo Stato può eventualmente recuperare;
pertanto, annoto soltanto gli atti espletati a richiesta di parte ammessa al
patrocinio a spese dello Stato e quelli relativi a processi in cui è parte la
P.A.