17
ottobre 2008 > Salvatore
Franco UNEP Ivrea.
Cari
colleghi, sinceramente non condivido affatto tutto questo entusiasmo sulla
possibile istituzione della libera professione di Ufficiale Giudiziario.
Non
può sfuggire, infatti, ad un attenta analisi come questo dibattito pur essendo
sempre presente nella categoria, solo oggi ha raggiunto un adeguato livello di
attenzione, in coincidenza, guarda caso, con la vergognosa campagna di
deligittimazione dei pubblici dipendenti tanto in voga in questo periodo.
Insomma cari colleghi siamo caduti in trappola: il pubblico impiego e un luogo
improduttivo o inutile e perciò scappiamo, dimenticando che
Certamente
l'attività dell'Ufficiale Giudiziario così com' è va certamente rivista e in
questo senso le riforme contenute nel DDL Berselli (quali, solo per citarne
alcune, la significazione o l'attività diretta alla constatazione che la
pretesa di cui al titolo esecutivo sia stata sodisfatta con effetti estintivi o
che sia intervenuta conciliazione tra le parti) vannno certamente nella giusta
direzione ma non capisco perchè qeste stesse attività non possano essere
svolte dai pubblici dipendenti. E' come dire oggi sei un povero pubblico
dipendente e non puoi fare di più di quello che fai perchè non ne sei capace,
quando diventerai libero professionista potrai fare di più. Ma signori,
parliamo sempre di noi!
E'
chiaro, infine, che in quest'ottica di smantellamento della Pubblica
Amministrazione a nessuno sia venuto in mente di riflettere sull'enorme aumento
che avrebbe il costo di un singolo atto di notifica o di esecuzione
in caso di privatizzazione della professione e dei servizi dell'Ufficiale
Giudiziario. Così facendo l'accesso al processo esecutivo o più in generale
alla giustizia sarebbe precluso a chi a pochi mezzi, si avrà sempre più una
giustizia non intesa come servizio alla collettività, come ci hanno insegnato
all'Università, ma privilegio per ricchi. IO NON CI STO!
Salvatore
Franco UNEP Ivrea.
non
posso tirarmi indietro e rispondere a queste tue affermazioni da un mio
personale punto di vista.Cercherò di essere sintetico il più che posso, anche
se richiederebbe un maggiore approfondimento.
1.
Costi delle notifiche ed esecuzioni.
Sui
costi credo che la tua osservazione sia molto riduttiva e non adatta a fare un
confronto di spesa tra l’attuale e quello che sarà. Il mio punto di vista è
un altro e precisamente non limito la mia analisi alla specifica del verbale di
pignoramento o all’atto da
notificare – molto spesso a meno di 5
euro - bensì all’intera procedura esecutiva.
Il
processo esecutivo, non è la sola misera distinta dell’Ufficiale Giudiziario
quando redige un verbale di pignoramento – molto
spesso non supera i 10 euro - ma, per avere un dato di riferimento valido di
confronto, occorre tener presente di tutti i costi che deve sostenere il
cittadino a processo esecutivo concluso nonché le spese reclamate da tutti i
“personaggi” che ruotano intorno a questa fase del processo:
-
le
ore perse in fila dalle segretarie o dall’avvocato stesso per presentare la
richiesta di notifica o esecuzione;
-
i
verbali di chiuso
-
il
contributo unificato
-
le
udienze
-
le
percentuali dell’IVG
-
l’intervento
di ausiliari
-
ecc..
Fatte
queste premesse, una procedura esecutiva in media ha un costo fisso di oltre 500
euro, senza considerare le spese dell’avvocato che variano in funzione dei
tempi di realizzo, e senza considerare la beffa oltre al danno che subisce il
cittadino quando si accorge che il televisore pignorato è conteso da una
pluralità di altri creditori.
Nella
professione liberale questa ultima osservazione non esiterà perché, così come
succede negli altri paesi europei e come deve essere, ogni inizio di esecuzione
dovrà essere preceduta da accertamenti patrimoniali del debitore.
Questo
rappresenta un primo abbattimento dei costi.
Quindi
quel “non ci sto!” riferito ai costi non è condivisibile da nessun
Ufficiale Giudiziario, né da noi dell’AUGE né dai nostri oppositori, perché
su questo punto siamo tutti consapevoli che la nostra inefficienza è causata
proprio dalle misere trasferte …. spesso umilianti e sottoposti a tassazione
anche quando i costi superano l’importo totale della indennità stessa.
Nel
progetto AUGE, il processo esecutivo, snellito e semplificato, è affidato tutto
nelle mani dell’Ufficiale Giudiziario, con lo scopo di porre fine ai tempi
biblici di realizzo, causa anche del fallimento di molte imprese per l’effetto
domino delle insolvenze, assegna un termine “umano”
per il recupero dei crediti.
L’abbattimento
dei costi, quando l’intero processo esecutivo è affidato nelle mani
dell’Ufficiale Giudiziario, nasce anche da una naturale legge di mercato: i
prezzi salgono quando tra il produttore ed il consumatore vi è
l’intermediazione di terzi… questo principio è valido anche per i nostri
servizi.
Infine
tieni anche in considerazione che un servizio efficiente, offerto con una
prestazione di qualità, escludendo i casi di insolvenza del debitore, equivale
nella maggioranza dei casi ad un costo per il creditore pari a zero, grazie al
recupero del credito e delle relative spese anticipate.
Ora
fatti un po’ di conti …
2.
Pubblico o Privato?
L’AUGE
come ben sai propone l’istituzione di un pubblico ufficiale operante in un
regime di libero mercato. E’ bene precisare, vista la disinformazione che
naviga su alcuni siti, che tale figura non ha nulla di confrontabile con la
professione dell’Avvocato, ma ha molte similitudini con la figura del Notaio
in relazione alla gestione dell’ufficio.
Invece
per quanto riguarda le competenze siamo quasi su due pianeti diversi.
Quando
ti chiedi perché le stesse funzioni previste nel disegno di legge non possono
essere svolte da un Ufficiale Giudiziario statalizzato, la risposta a questa tua
domanda è scritta nella storia degli ufficiali giudiziari degli ultimi 50 anni,
dal 1959: nascita dell’ordinamento.
Lo
sai vero cosa è successo in questi anni? Non la faccio lunga, mi limito a
ricordarti che i nostri nonni erano degli uscieri di giustizia con uno statuto
invidiabile, mentre i nostri padri ufficiali giudiziari, hanno realizzato un
ordinamento pessimo e quel poco di buono che c’era,
noi figli ce lo siamo fatto distruggere senza opporre una minima difesa
confacente con le nostre possibilità.
Altrettanto
siamo stati incapaci di opporre resistenza ed efficienza all’azione di scippo
di funzioni esclusive. Tanto per fare qualche esempio:
-
le notifiche civili agli avvocati perché erano “incazzati” del pessimo
servizio;
-
la convenzione con le poste … idem come sopra;
-
per il recupero dei crediti erariali lo Stato non si è più fidato di noi e lo
ha affidato a dei privati;
-
e così via….
E
tu a questa figura statale vorresti attribuire altre funzioni?
Non
siamo riusciti a difendere neanche la nostra professionalità dimostrando con i
fatti che è paradossale imporre di pagare 10 euro per una notifica postale e
poco più di due euro una notifica a mani, quando l’intero mondo sa che la
notifica personale rappresenta la forma migliore, mentre quella postale la
peggiore.
Quindi
collega, pensi ancora che se fino ad oggi non siamo riusciti ad emergere in quel
poco che ci è rimasto, cioè nell’attività di notifica ed esecuzioni, domani
con l’attribuzione di nuove funzioni – senza
ampliamento di organico e senza costi aggiuntivi per lo Stato -
la categoria farà quel salto di qualità?
Non
ti pare che abbiamo avuto cinquanta lunghi anni per dimostrare che potevamo
essere efficienti e competitivi?
Errare
humanum est, perseverare diabolicum.
Non
serve rispondere a queste domande perché scontate, mentre rispondo all’ultima
tua domanda:
“…
E' come dire oggi sei un povero pubblico dipendente e non puoi fare di più di
quello che fai perchè non ne sei capace, quando diventerai libero
professionista potrai fare di più. Ma signori, parliamo sempre di noi! “
A
questa domanda rispondo con la convinzione di trovare d’accordo molti
colleghi, almeno quelli che si identificheranno …. ovvero
la maggioranza.
Oggi
nella nostra categoria ci sono tantissimi bravi e preparati ufficiali
giudiziari. Persone all’altezza di operare in modo competitivo alla pari dei
nostri colleghi europei liberi professionisti.
Il
problema è che questi colleghi sono prigionieri di un sistema che soffoca
totalmente la loro dinamicità operativa.
I
motivi sono molteplici:
-
l’organizzazione degli UNEP;
-
una amministrazione soffocante
-
mancanza di incentivi economici e morali;
-
mancanza di mezzi e strumenti idonei a svolgere dignitosamente la nostra
professione;
-
l’imposizione di un tributo che devono versare agli interni;
-
uffici in molti casi indecorosi;
-
i litigi con i colleghi dello stesso ufficio per le misere ragioni che tutti
conosciamo;
- forti responsabilità non riconosciute;
-
e cosi via… all’infinito….
Lo
stesso Ufficiale Giudiziario posto nelle condizioni previste dal disegno di
legge Berselli e liberato da tutti quei vincoli statali che ne comprimono la
professionalità, sarebbe in grado, di esprimere il meglio di sé … e di
sentirsi gratificato per aver finalmente ottenuto un riconoscimento in funzione
della qualità della prestazione e non sull’assurdo e attuale criterio di
incentivazione basato sulla quantità.
Questo
è sicuro! Come sono sicuro che non ci sarà posto per i colleghi che
manifesteranno l’arte del diritto arrangiato … perché il futuro libero
professionista sarà tenuto a formarsi e aggiornarsi costantemente …..
obbligatoriamente.
I
furbi, come li chiama la collega Roberta, potranno solo fare del danno a loro
stessi, e si troverebbero in poco tempo isolati e schiacciati da coloro che
amano questo lavoro e lo fanno e lo faranno con la giusta passione che richiede
la missione delicata che ci è stata affidata dallo Stato.
Colgo
l’occasione anche per rispondere a quei colleghi che hanno chiesto se ero a
conoscenza o meno di nuove proposte di legge su iniziativa sindacale.
Si,
ne sono a conoscenza … ne conosco due … non ancora presentate in parlamento
…
Preferisco
evitare ogni commento per ora perché trovo queste iniziative penose che hanno
come unico scopo quello di proporre fumo senza sostanza… fumo per annebbiare
la vista a quella minoranza che ancora si illude che il potere esecutivo è
pronto ad intervenire rivedendo le posizioni già espresse in ogni sede
istituzionale.
Ad
ogni modo, l’AUGE non si tirerà certo indietro per confrontarsi con chiunque
propone soluzioni alternative al nostro progetto … anzi ringraziamo questi
signori che di fronte al nulla di ieri oggi hanno una proposta … aspettavamo
con ansia questo momento per dimostrare all’intera categoria che la scelta
libero professionale non ha confronti in termini di prestigio, professionalità
e gratificazione morale ed economica, mentre queste proposte hanno il solo scopo
di far perdere tempo prezioso agli indecisi …. ma non certamente agli
ufficiali giudiziari in AUGE ..
Un
abbraccio Angelo
In
AUGE