Associazione di studio, formazione e informazione per la valorizzazione della figura dell'ufficiale giudiziario

29 luglio 2003 - Rossi Francesca - Rifiuto domanda part-time UG.

E' POSSIBILE CHE UNA DOMANDA DI PART-TIME VERTICALE CON ARTICOLAZIONE DELLA PRESTAZIONE DI SERVIZIO DAL LUNEDI' AL VENERDI' CON ORARIO 8,30-14,30 SIA STATA PRIMA ACCETTATA E POI DOPO SEI MESI IL P.D.G. SIA STATO RETTIFICATO IN BASE ALL' ART.7 DEL C.C.N.L. NORME DI RACCORDO PER GLI UFFICIALI GIUDIZIARI DEL 24 APRILE 2002?E' COSì CHE VIENE TUTELATA LA MADRE LAVORATRICE?PERCHE'L'UFFICIALE GIUDIZIARIO "MAMMA"DEVE ESSERE DISCRIMINATO RISPETTO ALLE LAVORATRICI DEL SETTORE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE?

 


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Cara Francesca,
mi dispiace essere d'accordo col PDG, ma ritengo che sia stata un'interpretazione esatta non concedere il part-time verticale 8,30-14,30 in quanto le norme di raccordo hanno ribadito, giustamente, che gli ufficiali giudiziari non hanno orario di lavoro per cui il PDG è coerente con quanto stabilito con le suddette norme.
Ora potremmo discutere per ore se sia giusto o meno non avere un orario di lavoro, ma certo non risolveremmo il tuo problema.
Io ritengo comunque che il non avere un orario di lavoro sia un privilegio e un vantaggio per noi;
un privilegio perchè è ovvio che non avere un cartellino da timbrare ogni mattina ci fa sentire già un po' meno Fantozzi degli altri;
un vantaggio, perchè ci da la possibilità di programmare al meglio la nostra giornata e tra una notifica e un pignoramento si trova sempre un po' di spazio per fare la spesa, pagare un bollettino alla posta, passare in tintoria e...quant'altro, non credi?
Insomma Francesca, almeno per quanto riguarda l'orario di lavoro non possiamo certo dire di non essere tutelati, più liberi di così...semmai sarebbero, anzi sono altre le cose di cui lamentarci.
Un caro saluto
Giuseppe Marotta


Cara collega Francesca,
sono assolutamente in disaccordo con quanto espresso dal collega Marotta sulla questione dell'orario di lavoro. In particolare, a tal proposito, ribadisco quanto già detto, sul confronto che si è sviluppato sul sito (tra fautori e contrari all'orario di lavoro), sulla problematica dell'orario e che, se vuoi, puoi andarti a leggere perchè è interessante. Secondo me, l'orario di lavoro è una garanzia fondamentale per qualsiasi tipo di attività, e ciò è comprovato storicamente dal fatto che, la prima preoccupazione e le prime lotte e conquiste sindacali, avevano come obiettivo prioritario la definizione e la fissazione di un orario massimo di lavoro per tutte le categorie del lavoro dipendente. La fissazione di un orario di lavoro massimo, rappresenta un limite alla utilizzazione della forza-lavoro nei confronti del datore di lavoro, in quanto, si prende atto e si attesta, normativamente e contrattualmente, che il fattore produttivo uomo, a differenza di una macchina o di un robot, per motivi fisiologici, non puo' essere utilizzato oltre una certa soglia, per cui occore fissare un limite massimo all'impiego di esso. Del resto se l'orario non fosse una garanzia fondamentale, non si capisce perchè, tranne noi, praticamente tutte le categorie produttive, hanno un orario di lavoro: non è possibile che gli altri sono tutti fessi, e gli unici dritti siamo noi! I problemi cagionati dalla mancanza di orario sono talmente tanti che un trattato non sarebbe sufficiente per contenerli tutti. Basti pensare alla situazione che si viene a creare nei periodi in cui, come quello attuale, c'è carenza di personale: non avendo orario, gli ufficiali che sono in servizio, sono obbligati a fare il lavoro di due o tre persone, per cui si lavora anche 13-14 ore al giorno, e malissimo tra l'altro, perchè tali ritmi moltiplicano conflitti interpersonali, stress, fatica e errori, e incentivano il ricorso a tutti gli istituti quali malattie, aspettative, part-time,  con gravi conseguenze per l'organizzazione degli uffici, e per i malcapitati che devono coprire i vuoti. Non voglio dilungarmi e concludo con un consiglio. Secondo me, preso atto che l'orario di lavoro non verrà mai concesso operando su base sindacale e politica per varie ragioni: la categoria e i sindacati (tranne la CGIL, ma da sola può fare pochissimo), sono prevalentemente contrari alla istituzione dell'orario di lavoro perchè, putroppo, la pensano come il collega Marotta; a livello politico non ne parliamo proprio: se venisse istituito l'orario, il personale dovrebbe triplicare, cosa che, con i chiari di luna attuali (problemi di bilancio, tagli alle spese, ecc.), è pura fantascienza; l'unico modo per ottenere questo diritto costituzionale, secondo me, è chiedere una pronuncia di costituzionalità su questa questione. A tal riguardo, tu dovresti secondo me , consultando preventivamente un avvocato giuslavorista o amministrativista, impugnare tale provvedimento dell'amministrazione che ti nega il part-time ad orario, e sollevare incidentalmente davanti al giudice a quo la questione di costituzionalità (per violazione dell'art 3 sul principio di uguaglianza, dell'articolo, non ricordo il numero, che prevedo l'obbligo dell'orario di lavoro massimo, ecc),   delle norme legislative e contrattuali,  che ci negano l'orario di lavoro. Ti costerà qualcosetta, ma innanzitutto ti levi una soddisfazione (sto pensando anche io di farlo, ma, putroppo, in questo momento ho altre cose a cui pensare, ma un giorno lo farò), e magari riuscirari a risolvere questo annoso problema una volta per tutte. Se decidi di muoverti in questo senso, fammi sapere, puoi contare sul mio sostegno come collega.
Ciao, Raimbow, Torino