Relazione di Arcangelo D'Aurora

L’UFFICIALE GIUDIZIARIO – L’HUISSIER DE JUSTICE- Italia ed Europa a confronto ovvero Come affrontare il problema giustizia?”

“…le numerose condanne inflitte dalla Corte di Strasburgo dicono che l’Italia è lontanissima dagli standard europei per quel che riguarda la giustizia civile. Questo stato di cose, oltre che danneggiare l’immagine del nostro paese a livello internazionale, ha pesanti conseguenze per le relazioni personali, familiari, commerciali e imprenditoriali. Lo sviluppo economico ne risente perché l’incertezza del diritto è una delle cause della scarsa capacità di attrarre capitali dall’estero” ….(Ministro Castelli )

    Parole che il cittadino e gli operatori della giustizia sono abituati ad ascoltare da decenni. Ed oggi come ieri anche l’attuale Ministro si pone la domanda di rito: Come affrontare il problema giustizia?

In Europa siamo considerati da serie B, se non da terzo mondo! Un livello così basso si spiega anche con la mancanza di coraggio da parte del legislatore di produrre una riforma della giustizia civile scevra da condizionamenti. Alcune lobbies prive di ogni legittimazione giurisdizionale, hanno ottenuto in appalto funzioni pubbliche sottratte a figure istituzionali storiche.  

 

Questo trasferimento di funzioni a figure “improprie” ha prodotto un proliferare continuo di agenzie di recupero crediti che è motivo di grande preoccupazione in Europa.

Nonostante il sorgere di questi gravi fenomeni, che rappresentano degli attentati alla democrazia del nostro paese - un oltraggio alla civiltà - oggi come ieri, nulla è cambiato in proposito e l'esecuzione forzata dei provvedimenti di condanna civile restano ancora oggi sostanzialmente un miraggio.

Ed allora ci si chiede: Perché?

Le cause che hanno causato tale “collasso” della giustizia italiana, sono molteplici, ma la fonte naturale a tali guasti è riconducibile ad un solo elemento: il sistema giudiziario italiano è superato dai tempi e le figure a cui sono affidati la gestione di alcuni servizi è inadeguata.

In materia civile tutti i sistemi giudiziari dei paesi industrializzati e non, si basano su tre vertici che corrispondono a tre figure insostituibili in cui ognuno ha un ruolo ben definito: Giudice, Avvocato e Ufficiale Giudiziario. Principi fondamentali che anche i grandi giuristi italiani ci hanno tramandato.

IL GIUDICE.

Il Giudice ha una delega ricevuta dal popolo italiano: interpretare la legge e prendere una decisione.

I motivi per cui l’attesa interminabile che il cittadino deve subire per ottenere una decisione da parte del giudice è nota a tutti:

la domanda di giustizia è aumentata in questo ultimo decennio in misura notevole, ed ai giudici spesso sono affidati compiti puramente amministrativi.

 

Le soluzioni pertanto sono riconducibili a due alternative:

1)      aumento della pianta organica dei magistrati, così come ha fatto la Germania portando a 21.000 i giudici togati e riducendo l’attesa a non oltre 4 mesi (media), oppure, si prende in considerazione la seconda ipotesi:

2)    Ristrutturare il processo in modo da far intervenire il giudice solo quando c’è bisogno della sua opera giurisdizionale, prevedendo che la stessa attività istruttoria e tutte quelle incombenze di tipo meramente amministrativo possa svolgersi senza il suo coinvolgimento.

 Appare naturale che la seconda soluzione è quella che meglio si adatta alla realtà italiana ed europea in generale. In particolare sarebbe auspicabile che gran parte del processo esecutivo possa essere affidato a professionisti già esperti della fase esecutiva, come l’Ufficiale Giudiziario.

D’altra parte una simile soluzione è già nota alla procedura esecutiva immobiliare là dove è stata affidata la vendita al notaio. Quest’ultimo, pur essendo estraneo alla Magistratura (dubbia legittimazione giurisdizionale), svolge un ruolo particolarmente significativo nell’espropriazione immobiliare dal momento che viene ad essere deputato alla fase più significativa del processo espropriativo: la vendita.

         Logica vorrebbe che se un estraneo alla magistratura svolge un ruolo così significativo nella espropriazione immobiliare, ben potrebbe essere affidato all’Ufficiale Giudiziario un ruolo parimenti rilevante nella procedura espropriativa mobiliare.

L’AVVOCATO.

L’Avvocato ha il compito di assistere, rappresentare e tutelare il cittadino-cliente.

Il ruolo dell’avvocato va modificandosi, soprattutto, sotto la spinta dell’apertura dei mercati. La loro professione si va assimilando sempre più all’impresa e la globalizzazione dei servizi legali richiederà una maggiore capacità gestionale e organizzativa per mettere gli studi legali italiani in competizione sul mercato, europeo prima, mondiale poi.

 In questa ottica appare chiaro le motivazioni che spingono la classe forense a sollecitare una riforma del processo civile contrariamente a chi li accusa di avere delle grosse responsabilità in merito alla crisi della giustizia.

La professione di “Avvocato” è fatta principalmente da gratificazioni anche personali che non è certamente quella di condividere il paradosso in cui si trova oggi la giustizia civile:

-         Da una parte i cittadini che sono costretti a rinunciare a far valere un diritto, anche nel caso in cui sia ragionevolmente sicuro di poter ottenere una pronuncia giudiziale favorevole, e

-         Dall’altra una lentezza e un’inefficienza a tutto vantaggio del soggetto che, da una pronuncia non favorevole, ha più da perdere.

 Tale accuse sono ingiustificate perché nessun Avvocato potrà mai sentirsi gratificato nel portare avanti una causa per anni, per poi, come spesso capita nelle esecuzioni mobiliari, dover informare il proprio cliente:”Mi dispiace, lo Stato ci ha dato ragione, ma non è in grado di tutelarci.”  Né è possibile immaginare l’imbarazzo del legale quando deve chiedere al cliente le spese vive e gli onorari con la consapevolezza che si trova di fronte ad un cittadino che oltre ad aver subito un danno deve tollerare la beffa di pagare i costi di una giustizia che giustizia chi ha il diritto di essere tutelato.

 L’Ufficiale Giudiziario.

l’Ufficiale Giudiziario “Huissier de Justice” è una figura istituzionale storica che ha il compito di eseguire le decisioni del giudice e, più in generale, dei titoli esecutivi, se non vi è  adempimento spontaneo.

Questa figura in tutti i paesi europei (e non) ha un ruolo fondamentale nell’economia di ogni governo, e non è un caso che paesi dell’est (Ungheria, Slovacchia, Russia, ecc..) hanno chiesto l’intervento dell’Unione internazionale degli Huissiers de Justice per istituire o rafforzare poteri e funzioni di questa figura.  Se questa figura è inefficiente, oltre a incidere negativamente sull'economia di ogni paese, compromette gli investimenti, il mercato unico e la effettiva realizzazione del titolo esecutivo europeo.

Il modello del nuovo Ufficiale Giudiziario europeo dovrà ispirarsi a quello francese, che funziona egregiamente da oltre 200 anni. In Italia l’Ufficiale Giudiziario è un professionista che ha uno stato giuridico sui generis. Infatti non è vincolato da un orario di lavoro, ha responsabilità personali civili, penali, amministrativi, disciplinari, fiscali e patrimoniali; prima di essere immesso nelle funzioni deve versare una cauzione, usa il proprio mezzo di trasporto per espletare un servizio pubblico, è sostituto d’imposta, è remunerato secondo un sistema retributivo che non è svincolato dal criterio di produttività.

Purtroppo l’ultima riforma che lo riguarda risale al 1959. E’ seguito un lento, inesorabile processo di statalizzazione rubricato, da ultimo, come recupero pattizio delle norme ordinamentali autonome, che ha prodotto la burocratizzazione della categoria con rinuncia a svolgere le attività tipiche.

Una commissione di studio recentemente istituita (Commissione Vaccarella) sta provando a razionalizzare e modernizzare il codice di procedura civile e quindi anche il processo esecutivo. Ma le modifiche normative e le novità legislative avranno bisogno preliminarmente di una riforma dell’organo dell’esecuzione, cioè dell’Ufficiale Giudiziario secondo un modello libero professionale.

Una figura che ha trovato consensi ufficiali in quasi tutte le forze politiche di governo e di opposizione, nonché dalla stessa classe forense che in uno degli ultimi convegni dell’ O.U.A (ORGANISMO UNITARIO DELL'AVVOCATURA) sulla riforma del processo esecutivo ha auspicato una ridefinizione della natura e delle funzioni degli ufficiali giudiziari con preferenza per un modello libero professionale sul modello degli "huissers de justice" francesi e con maggiori poteri ispettivi ed adeguati incentivi.

Quali sono i vantaggi che offre una figura sul modello degli Huissier de Justice?

Il primo vantaggio, quello che sta a cuore ad ogni governo è l’aspetto economico.

Tale riforma a COSTO ZERO e generatrice di nuovi posti di lavoro (dipendenti degli Ufficiali Giudiziari), oltre a rappresentare una risorsa preziosa di reddito per lo Stato, grazie alle imposte che egli paga e alle tasse sugli atti di cui è collettore per il fisco, consente un risparmio - che oggi grava sul bilancio dello Stato - di oltre mille miliardi di lire (stipendi, locali, attrezzature, ecc..).

Il secondo vantaggio è dato da un grado di efficienza molto alto.

Le attribuzioni che per legge sono affidate all’Ufficiale Giudiziario sono molteplici e poco conosciute. Esaminiamo le più significative:

ESECUZIONE MOBILIARE (pignoramento, vendita e distribuzione ricavato)

L’esecuzione mobiliare rappresenta un servizio di fondamentale importanza per le ripercussioni che ha nell’economia di ogni paese. E’ noto a tutti che in campo economico il patrimonio mobiliare è divenuto prevalente rispetto a quello immobiliare ed in molti paesi dell’Unione Europea la tutela di questa tipologia patrimoniale è assolutamente ed efficacemente prioritaria.

Un’inadeguata attività di recupero  aveva provocato in ambito europeo una sottrazione dal circuito economico di circa 47 miliardi di Euro ed una diminuzione di 310.000 posti di lavoro. Ciò ha costretto alcuni Paesi a concentrare tutte le fasi del processo di esecuzione nelle mani dell’Ufficiale Giudiziario. Egli è l’unico organo istituzionale legittimato perché capace di portare a termine con competenza, professionalità ed esperienza l’intera procedura nel rispetto delle norme che regolano i vari istituti.

 

Oggi la procedura esecutiva in Italia è ridotta a mera perdita di tempo e …danaro! Né basta più modernizzare le norme del processo esecutivo: è indispensabile anche  armonizzare lo status dell’Ufficiale Giudiziario con quello dei colleghi europei

 

Non sarà possibile affidare ad un Ufficiale Giudiziario burocratizzato come quello italiano la responsabilità di organizzare e strutturare un servizio senza considerare che fino a quando non cesserà l’assistenzialismo statale non potrà primeggiare mai la qualità sulla quantità delle prestazioni.

Sembra un paradosso, ma oggi l’Ufficiale Giudiziario è incentivato all’improduttività attraverso il pagamento di una trasferta a tariffa politica. Questo significa che nell’arco della giornata lavorativa la produttività è rappresentata dal numero di accessi, indipendentemente dal risultato (chiuso, negativi, ecc…), e mai dalla qualità della prestazione (una esecuzione fruttuosa può impegnare il professionista a volte oltre l’intera giornata lavorativa ).

 

Nessun paese al mondo ha dei criteri di incentivazione come quelli italiani. In Francia ad esempio, quando l’Ufficiale Giudiziario ”liberale” riceve da un legale l’atto di precetto da notificare, attraverso una propria struttura organizzativa, è in grado di concludere l’intera procedura esecutiva (notifica, pignoramento, vendita e distribuzione del ricavato) entro termini “umani” ed il giudice interviene solo nell’ipotesi di opposizione ed eventuale fase contenziosa.

Inoltre ha poteri di procedere ad accertamenti patrimoniali (per evitare spese inutili al creditore in ipotesi di insolvibilità), di rateizzare il credito, con il consenso del creditore, ed ha l’obbligo di concludere la procedura entro termini”umani” (in media un mese).

 

NOTIFICAZIONE

Ciò che sconcerta in Europa è il tentativo, tutto italiano, di affidare questo servizio alle poste mostrando di privilegiare la notifica a mezzo posta rispetto a quella eseguita personalmente dall’ufficiale giudiziario.  L’Unione internazionale degli huissiers de Justice - organizzazione alla quale hanno aderito circa 60 paesi e membro del consiglio d’Europa – convinta che il procedimento di notificazione incide direttamente e pesantemente sui diritti dei cittadini, intende salvaguardarne la solennità e l’esclusività di attribuzione a persona altamente specializzata. Ha quindi richiesto l’Unione Europea di limitare l’uso del servizio postale.

Non è un caso che molti giudici  dei paesi dell’Unione rifiutano delle decisioni quando la notificazione è fatta a mezzo posta, tramite il postino, il quale, quando deve notificare un atto preliminare ad un processo,  nel consegnare l’atto non ha l’obbligo né le capacità di informare il cittadino sui diritti di difesa, ma si limita a consegnare in busta chiusa l’atto e quando non lo trova lascia un  bigliettino nella cassetta della posta.

L’intervento dell’Ufficiale Giudiziario in questo servizio è considerato rilevante sia per le informazione che è in grado di fornire al destinatario, sia per tutte le attività che la legge lo obbliga in caso di irreperibilità e infine per tutte le notizie utili che dà al Giudice sulla irreperibilità del destinatario.

La notificazione (signification) all’estero non è trattata “all’italiana” come una semplice raccomandata, ma assume un’importanza rilevante in quando incide sulla sfera dei diritti alla difesa di ogni cittadino europeo.

Per i motivi appena esposti, la notificazione effettuata a mezzo posta e da un pubblico ufficiale diverso dall’Ufficiale Giudiziario, non potrà trovare consensi né tra gli Avvocati - con la lettera A maiuscola – perché una notifica a mezzo posta (in busta chiusa) effettuata da un legale per conto del proprio cliente non offre le garanzie della cd terzietà del pubblico ufficiale – né tra i Magistrati - con la M maiuscola, che non condannerebbero mai una persona che non ha ricevuto la possibilità di difendersi legittimamente.

 Quindi è legittimo chiedersi per quale motivo l’amministrazione nega all’Ufficiale Giudiziario ogni sostegno economico per migliorare il servizio e contemporaneamente fa accordi con le poste promettendo stanziamenti (di miliardi) e costi elevati sulle notificazioni per posta, senza valutare la già onerosa spesa che oggi sostiene nel pagare alle poste una provvigione, sulle notificazioni postali a pagamento differito, del 15% mensile (tasso annuale minimo del 180% sul costo della raccomandata: usura legalizzata?).

Non vuol essere una polemica, ma una riflessione.

A parte queste considerazioni, nel diritto comunitario all'art. 19 del regolamento del 29 maggio2000, gli Stati membri dopo il 31 maggio prescrivono, secondo i casi, che il Giudice è tenuto a soprassedere alla decisione, anche lungamente finché egli non stabilisca che l'atto destinato al convenuto che abiti in un altro Stato non gli sia stato notificato personalmente presso la sua residenza. Questo significa che l’Italia contribuirà a rallentare i processi nel resto d’Europa in quanto le condizioni di consegna e la qualità dell’informazioni date al Giudice saranno ritenute insufficienti.

SFRATTI

Questa è una funzione che fino ad oggi nessuno ha proposto di derubarla agli Ufficiali Giudiziari: forse per la drammaticità del fenomeno.

Le soluzioni dei vari governi si sono sempre limitate ad un principio: SOSPENSIONI.

Queste soluzioni, come quelle che si sono succedute hanno avuto come effetto quello di far innalzare i prezzi del mercato immobiliare, hanno imposto al cittadino proprietario il peso di dover sostenere sui propri investimenti la carenza dello Stato, e hanno prolungato l’agonia dello sfrattando senza dare una un'alternativa a chi si troverà in mezzo ad una strada.

La soluzione a questo grave fenomeno sociale non è il rinvio, ma una legge capace di trasferire più poteri decisionali all’Ufficiale Giudiziario, sia nella formazione del titolo, attraverso accertamenti, che nella fase successiva dell’esecuzione.

L’Ufficiale Giudiziario è l’unico organo vicino alla realtà, tocca con mano i problemi del cittadino, la disperazione e l’esasperazione di chi, non solo subisce lo sfratto, ma anche di chi vuol rientrare in possesso dell’immobile di sua proprietà.

E’ inconcepibile che un inquilino che si chiude dietro le spalle una porta e butta la chiave in un fiume obbliga il proprietario, dopo lunghe attese per ottenere un provvedimento di sfratto  e l’esecuzione forzata, a spendere e perdere diversi milioni per un semplice capriccio.

Casi come questi o contro chi di questa lungaggine riesce a trarne vantaggio sono tanti, e queste situazioni che purtroppo sono generalizzate insieme a chi veramente vive un dramma, provocano nel cittadino proprietario la paura di affittare, contribuendo così all’innalzamento degli affitti ed alla diminuzione dell’offerta nel mercato immobiliare.

Per questi motivi che in molti paesi europei non esiste il problema degli sfratti. Lo Stato garantisce in tempi rapidi l’esecuzione dello sfratto previo accertamenti preventivi affidate agli Ufficiali Giudiziari. In questo modo limita i casi che richiedono particolare  attenzione da parte delle istituzioni.

PROTESTI.

Questo servizio è affidato oltre che all’ufficiale giudiziario anche al notaio ed in via sussidiaria al segretario comunale. L’ultima “novità” presentata al Senato è quella di affidare tale servizio anche all’Avvocato esonerando il notaio.

Viene spontaneo quindi chiedersi per quale motivo, un servizio che è svolto con celerità ed efficienza dagli Ufficiali Giudiziari e da pubblici ufficiali che non curano interessi di parte, e che i diritti dei protesti che gli ufficiali giudiziari riscuotono costituiscono una entrata per lo Stato, si desidera affidarlo in via concorrenziale ad una figura che cura gli interessi di parte, dà origine ad una diminuzione delle entrate per lo Stato e lascia senza lavoro numerose persone che coadiuvano il notaio e l’Ufficiale Giudiziario in questo servizio.

 Non c’è una risposta logica, ma rappresenta la  dimostrazione del disinteresse di quanti avrebbero dovuto dare risposte adeguate e strumenti idonei a rimuovere l’insostenibile stallo in cui versa la giustizia.

***

Quanto appena illustrato se pur non relazionato in modo approfondito dà la possibilità di riflettere su quali sono le reali esigenze della collettività italiana ed europea e quali sono le figure su cui centrare la riforma del processo civile. Affidare ai giudici compiti puramente decisionali (come in Europa), agli avvocati il ruolo naturale di difendere e tutelare gli interessi del proprio cliente, e all’Ufficiale Giudiziario il dovere di garantire l’effettività della legge, è l’unica vera soluzione attraverso una logica di interventi che si iscrivono in un profilo generale di riforma - per far cessare “il parassitismo” che oggi ruota intorno ad un settore tanto importante quanto delicato come quello della giustizia.

 

Solo in questa maniera sarà possibile donare un’immagine che ogni paese democratico deve avere in quanto principi come Stato di diritto, effettività della legge, costituzionalità, garanzie, 8 terzietà, affidabilità e esigenze di legittimazione giurisdizionale, possono offrire al cittadino europeo tutte quelle garanzie istituzionali oggi messe in discussione e che ci hanno dato un triste primato in Europa.

 

Una fuoriuscita dell'economia dal circuito della Giurisdizione produce incertezza e ripercussioni estremamente negative in un sistema economico moderno, con conseguente ricorso a forma di "giurisdizione privata" che sfuggono a qualsiasi controllo di legalità. L’esigenza di armonizzare, facilitare e accelerare i rapporti fra gli Ufficiali Giudiziari dei diversi Stati per meglio tutelare il libero scambio di merci, persone e servizi non è una politica adottata solo negli Stati aderenti all’Unione europea ma è, tal esigenza, sentita e necessaria per ogni governo che vuole evitare l’isolamento  a causa di una giustizia “non garante” o addirittura di parte ed è proprio in questa prospettiva che la figura dell’Ufficiale Giudiziario è costantemente rafforzata e rivista in chiave libero professionale perché rappresenta un investimento per ogni Stato che a costo zero difende il proprio principio di democrazia.

 L’associazione “Unione Italiana Ufficiali Giudiziari” che dà anni tenta di sensibilizzare le forze politiche, sociali e istituzionali per dare una dignità alla giustizia - con iniziative che mirano a ridisegnare la professione nell’ottica dell’efficienza e dell’immagine dello Stato -, si attende che la presente relazione “informativa” faccia riflettere quanti hanno nelle mani la responsabilità del paese e che “sentono” il dovere di rappresentare la parte “bella” di un’Italia che vuole rinnovarsi all’interno di una Europa  giovane e dinamica. 

 Se oggi siamo in una situazione difficile da affrontare è che per proteggere piccoli interessi territoriali e individuali, alcuni politici non hanno esitato a danneggiare un concetto al quale per anni esperti e popoli hanno lavorato al fine che esso diventi la realtà. Oggi questo concetto rappresenta il coronamento della buona volontà di tutti i governi europei che hanno saputo mettere da parte orgoglio, ego, interessi individuali e nazionalistici, per far nascere questa sol Europa  che è stata sin dai lontani tempi nella mente di tutti un sogno, un ideale, di ogni cittadino europeo.

Quindi è impensabile che in una fase di livellamento, nel senso positivo, una unificazione di popoli diversi, ma solidali, certe professioni, come la nostra, possa competere con i colleghi europei se è privata di strumenti di lavoro fondamentali o addirittura se la giustizia è gestita da figura prive di ogni legittimazione giurisdizionale.

 Questi pochi spunti di riflessione affidiamo ai nostri parlamentari, perché finalmente si decidano a porre rimedio alla scandalosa situazione del processo esecutivo, con lo strumento che ci sembra più sicuro: ridare dignità e professionalità all’organo preposto.

Si attente una risposta, anche negativa, ma una risposta per capire.

Arcangelo D’Aurora

Ufficiale Giudiziario dirigente U.N.E.P. Tribunale di Cesena.