PARIGI - Consiglio
Permanente dell’Unione Internazionale Huissiers des Justice.
In
data 12 e 13 dicembre 2002 si è svolto a Parigi il Consiglio Permanente
dell’Union Internationale des Huissiers des Justice et officiers Judiciaires.
Oltre all’esposizione degli sviluppi della professione nei vari paesi europei,
africani e americano, questo evento è stato caratterizzato dal
“CINQUANTENAIRE 1952 - 2002” della fondazione dell’UIHJ.
Il
Presidente Jsnard ha evidenziato gli importati traguardi raggiunti in questo
cinquantennio in quasi tutti i paesi membri (60) nonché la considerazione
raggiunta a livello internazionale come organizzazione di riferimento e di
consultazione per lo sviluppo della mondializzazione del diritto.
L’Unione
IHJ è nata nel 1952 grazie all’iniziativa di sette paesi europei con
l’obiettivo di armonizzare le procedure e la figura dell’ufficiale
Giudiziario in Europa. I paesi fondatori sono stati: Italia, Belgio, Francia,
Grecia, Svizzera, Olanda e Lussemburgo.
L’Italia
presente con il collega Luigi
Pesavento, a nome dei colleghi italiani, partecipò
e aderì all’iniziativa francese nel 1950 nonostante il nostro paese fosse (e
lo è ancora) l’unico a non avere uno statuto liberale dell’Ufficiale
Giudiziario.
Nel
1955 l’Italia annunciò grande apertura dei colleghi italiani verso la
liberalizzazione della professione, ma non fu concretizzata, anzi ci fu una
arretramento nello sviluppo della professione. Infatti nel 1971, il segretario
del libero sindacato degli ufficiali giudiziari, Pasquale Allongi, denunciava il
grande malcontento della categoria per mancanza di tutela e di rispetto
dell’articolo 27 dell’ordinamento che attribuiva all’Ufficiale Giudiziario
attività libero professionali (arbitrato, consulenze e perizie) ed inoltre le
vendite mobiliari spesso venivano affidate a terzi, mentre una legge stava per
affidare il servizio cambiario anche ai notai.
Premesso
questi brevi cenni storici, il Presidente Jsnard, ha fatto una importante
comunicazione che riguarda proprio l’armonizzazione delle procedure e la
figura unica dell’Ufficiale Giudiziario. A
Strasburgo un importante progetto sta per essere ultimato e riguarda quasi tutti
i paesi europei, compreso l’Italia, in cui l’Unione Europea vuole dare una
ulteriore spinta verso l’armonizzazione delle procedure creando un unico
processo esecutivo affidato ad un unico Ufficiale Giudiziario libero
professionale. La scadenza per i paesi di aderire e ratificare questa iniziativa
europea è il 2004.
Questo
progetto, non ancora ufficializzato dall’U.E., sarà reso pubblico nel 2003.
Questo
cari amici ufficiali giudiziari significa, senza bisogno di avere tanta
immaginazione, che o l’Ufficiale Giudiziario italiano comincia sin da ora a
prepararsi mentalmente e operativamente ad affrontare con competitività il
mercato del diritto europeo o
L’Italia
costretta, di evitare l’isolamento, ratificherà un programma giustizia
europeo senza avere a disposizione professionisti competenti tra la nostra
categoria e questo può equivalere all’istituzione di un nuovo ruolo di
professionisti attingendo a professionisti esterni.
Riflettete
un attimo …. E poi continuate a rivendicare pure il C2,3,4…
Un
grande esempio di professionalità, e per questo è stato premiato dall’UIHJ,
è pervenuto dal collega del Congo. Questo collega, in una situazione politica,
sociale ed economica difficilissima, è riuscito ad ottenere, con lotte ad
oltranza, uno sviluppo dignitoso della nostra professione ottenendo uno statuto
liberale alla “francese”. La sua gioia ha commosso tutti quanti noi.
La
Germania, tra i pochi paesi in Europa a non avere uno statuto liberale, ha
annunciato che su iniziativa governativa, ha presentato agli organi preposti
l’approvazione del progetto di istituzione di una figura libero professionale.
La
partecipazione a questi convegni a volte è umiliante per noi italiani, in
particolare per me, quando mi trovo a confrontarmi con paesi da terzo mondo e
scopro che nel servizio giustizia il terzo mondo siamo noi italiani, che viviamo
in uno dei paesi più industrializzati del mondo, e che più di tutti abbiamo
bisogno di una giustizia che non giustizia e umilia coloro che chiedono la
tutela dei diritti violati e degli
investimenti.
Gli
ultimi ad avere ottenuto l’istituzione della libera professione sono i CEKI
…e mi viene spontanea una battuta. “ Persino i cechi sono approdati nella
libera professione dell’Ufficiale Giudiziario e vedono più CHIARO di noi
italiani.”