ORAZIO MELITA < 25 maggio 2009

Cari amici,

la segnalazione del collega Consoli sugli emendamenti, ventilati ma non definiti, che Tarquini & C. vorrebbero apportare al progetto Berselli e al disegno Patarino, mi ha portato a visitare il sito in oggetto e l'occhio mi è caduto su un breve articolo "Ufficiali Giudiziari e Notai - problematiche sulla libera professione".  

L'articolo pare ventilare una posizione del notariato contraria al progetto di libera professione che sarebbe emersa dal XLIII convegno del notariato svoltosi a Firenze dal 27 al 30 novembre 2008, ebbene mi sembra chiaramente che vi sia stato un completo, e non so quanto in buonafede, travisamento delle parole del presidente del CNN Paolo Piccoli che fra l'altro condivido in pieno e che penso fortemente che siano invece di grande ispirazione per il nostro progetto.


Il notariato si è sempre battuto per mantenere al notaio italiano la sua figura di libero professionista e contemporaneamente di difensore della legalità definito quale "magistrato fra consensienti", contro lo spadroneggiare del libero mercato senza regole e vincoli.

 Credo che la lettura distorta di tali chiarissime parole debba essere addebitata ad una avversione per qualsiasi riferimento alla liberalizzazione non pensando che i primi a non desiderare una professione senza numero chiuso e selvaggemente liberalizzata siamo noi dell'AUGE e l'UIHJ.

 Per questo vi allego il testo dell'intervento del Presidente Piccoli perché possiate vedere pure voi quanto tali parole siano invece da approvare e da ritenere vicine al nostro sentire; infine, sono convinto che la figura libero professionale dell'Ufficiale giudiziario possa invece essere un completamento della funzione di deflazione processuale che è una mission della funzione notarile.
Un caro saluto a tutti. Orazio

 POST SCRIPTUM
Vorrei sottolineare certe parole dell'intervento del Presidente Piccoli che ritengo particolarmente degne di nota:
1. (a pag. 1) "Siamo dalla parte del cliente, ma in ogni caso sopra le parti", come non sottoscrivere pienamente questa affermazione anche per la nostra futura  qualificazione libero professionale?


2. (a pag. 2) "Come è stato rilevato da autorevoli studiosi, il Notariato è un caso ben riuscito di outsourcing da parte dello Stato di una pubblica funzione che viene delegata a privati. Per questo noi dobbiamo rimarcare sempre che il Notariato ha una posizione del tutto peculiare rispetto alle altre professioni: la professione nel nostro caso è uno strumento di efficienza al servizio della pubblica funzione." Ribadisco che questo stesso concetto muove il DL Berselli;


3. (a pag. 3) "La delega di funzione pubblica implica necessariamente una serie di capisaldi: il concorso, che deve garantire una preparazione ed una selezione rigorosa, all'altezza dei compiti sempre più complessi che  l'ordinamento affida al notaio, un concorso che noi vogliamo frequente, rapido e tale da coprire tutti i posti disponibili; il radicamento sul territorio mediante l'assegnazione ad una sede, dove il cittadino e le imprese possano trovare un riferimento stabile e l'archivio dei loro atti; la definizione di un numero programmato, adeguato al volume degli affari e delle esigenze dei cittadini, ma al tempo stesso garante delle esigenze di  indipendenza e di imparzialità nell'esercizio dei nostri doveri; la fissazione di una tariffa certa, a garanzia del cittadino, per quella parte di attività che è obbligatoria per il notaio in quanto legata alla pubblica funzione; le funzioni riservate."

Ed inoltre a pag. 6 "Non si tratta infatti di mettere in concorrenza tra loro pubblici ufficiali o professionisti diversi con l'unico obiettivo del "low cost", quanto di ribadire che il tema vero è quello della affidabilità, della neutralità, della incorruttibilità, dell'assenza di conflitti di interessi.

Si tratta di dire alto e forte che il vero problema - di fronte alla globalizzazione, al mercatismo, alle cosiddette semplificazioni - è se si voglia ancora un sistema di legalità e di affidabilità dei diritti che solo i Pubblici Registri possono garantire; oppure no, prendendosene tutti i rischi e tutte le responsabilità.


Abbiamo subito per lunghi anni l'egemonia di un pensiero - che Robert Reich ex segretario al Lavoro degli Stati Uniti negli anni Novanta sintetizzò come "supercapitalismo" - tramite il quale la concorrenza sfrenata, pur abbassando i prezzi ha affievolito la democrazia, i diritti di libertà,la tutela dell'ambiente: ha cioè sostituito il consumatore al cittadino......Come è stato autorevolmente rilevato "la concorrenza senza vincoli determina la ritirata del diritto, figlio della politica" a favore di una contrattazione sempre più parcellizzata nella quale prevale il più forte."

Spero che questo basti a fare capire che liberalizzazione può, ed anzi deve quando è in gioco una pubblica funzione, essere coniugata con una rigida regolamentazione della professione;


4. (a pag. 9) "Quanto all'Europa politica - che nel 2010 vedrà nuovamente un notaio italiano alla guida dei 21 notariati di diritto civile - si è espressa sempre chiaramente perché il Parlamento Europeo ha più volte accomunato il ruolo dei Notai a quello dei Magistrati quali tutori dello Stato di diritto.

Per questo, signor Ministro, mi chiedo se in vista di una riforma del titolo IV parte II della Carta Costituzionale non dovrebbe trovare tutela esplicita il valore costituzionalmente garantito della sicurezza giuridica preventiva quale uno dei diritti fondamentali del cittadino e pilastro dell'ordinamento." Di fronte a tale, giusta rivendicazione, noi, da chi siamo tutelati, chi rivendica a voce alta l'importanza costituzionale del nostro ruolo?

Forse quei sindacalisti che si affrettavano a dire che tutto va bene e che così stando le cose lo Stato pure ci risparmia?

VOGLIO DIRLO CON FORZA, NOI UFFICIALI GIUDIZIARI DOBBIAMO GUARDARE CON EMULA AMMIRAZIONE IL NOTARIATO ITALIANO.


DISCORSO del PRESIDENTE del CONSIGLIO NAZIONALE del NOTARIATO, Paolo Piccoli < 27 novembre 2008