Il punto ad un mese e mezzo dalla lotta e…la lotta continua

                       

Unep di Tivoli: il punto ad un mese e mezzo dalla lotta

                  

            Ad un mese e mezzo dall’inizio della lotta che ci ha visti impegnati in prima linea a gestire una situazione emergenziale, nuova e senza precedenti, e a ribattere colpo su colpo le iniziative del …palazzo, non possiamo non ritenerci più che soddisfatti dei risultati ottenuti, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti che, con velocità impressionante e con forza devastante, hanno occupato prepotentemente la scena in questi giorni, gettando, forse, le basi per un rinnovato rapporto con la nostra amministrazione, da tutti auspicato e mai realizzato.

            Infatti, siamo lieti di annunciarvi  che da pochi giorni, precisamente dal 7 Novembre, non siamo più soli ma in buona, buonissima, compagnia perché al nostro fianco sono finalmente scesi in campo i colleghi di un secondo, grande, Tribunale metropolitano come quello di Velletri, e di alcune importanti sezioni distaccate come Anzio, Frascati e Albano Laziale.  Per chi non lo sapesse, intorno alle sedi di Tivoli, Velletri e le rispettive sezioni distaccate, ruota un’utenza superiore al milione e mezzo di persone in rispettosa attesa di fruire del servizio giustizia, assolutamente dovuto e prioritario in uno stato di diritto.                

           Ma non è ancora finita perché dopo soltanto tre giorni dal primo importante accadimento è successo qualcosa di nuovo e di irripetibile nella nostra tormentata storia: in data 10 Novembre, i colleghi di Roma, alla presenza di tutte le organizzazioni sindacali, hanno avuto il coraggio e la fermezza di sottoscrivere un documento, che riteniamo di importanza storica proprio perché proviene dal più importante ufficio d’Italia, con il quale si è deliberato il blocco delle autovetture private a partire dal giorno 15 Dicembre 2005.

            Poi sarà la volta dei colleghi di Ancona, che ci hanno chiesto di illuminarli nel dettaglio sulle nostre molteplici iniziative, e di molte altre sedi d’Italia che si apprestano a partire.

           Dietro ai numeri, che si commentano da soli, vi lasciamo immaginare lo sgomento del …palazzo e i tentativi della nostra Amministrazione di porre un freno a questa situazione che sta innescando un effetto dòmino su tutte le altre sedi nazionali.                             

           Tuttavia, in questo momento particolarmente delicato, ci sentiamo in dovere di ringraziare anche i tanti, numerosi, colleghi che si sono stretti intorno a noi esprimendoci la loro solidarietà e la loro partecipazione alla causa (vedi Sassari, Vasto, Trento, Bolzano, Padova, Parma, Teramo, Perugia, Cinquefrondi, Gela, Avezzano, Ancona, Mantova ecc. ecc.) anche se poi non hanno avuto la forza e il coraggio di imbastire una decisa reazione e di scendere in campo al nostro fianco per gridare ad alta voce il proprio disappunto.

            A tutti loro vogliamo dire: “Non vi preoccupate perché abbiamo la pazienza di aspettarvi, tanto non siamo più soli!!

           Sappiate che non siamo per nulla spaventati dal frastuono che si è fatto e si continua a fare intorno a noi perchè possiamo contare sulla …comprensione dell’utenza; sull’incoraggiamento del Consiglio dell’Ordine forense locale; sull’appoggio dell’iniziale nemico presidenziale, divenuto oggi la nostra punta di diamante e, soprattutto, sul consapevole silenzio della magistratura inquirente e requirente."

           Molti di voi, che frequentano i nostri siti, già conoscono nei dettagli le numerose iniziative che abbiamo coraggiosamente portato avanti e che ci hanno consentito sino ad ora di …rischiare il meno possibile. Agli altri che non ci conoscono, vogliamo dire che la nostra azione, che agli occhi di qualche isolato denigratore è sembrata avventurosa e disperata, si è dimostrata nei fatti, invece, nonostante l’improvvisazione, assolutamente pacata, razionale, e sicuramente vincente.

           Un’azione che, giorno dopo giorno, grazie al contributo di tutti, si è arricchita di nuove, illuminate, strategie che ci hanno permesso di gestire gli eventi in assoluta tranquillità e serenità, sempre più convinti che la strada intrapresa è quella giusta e che bisogna per forza andare avanti perché ci troviamo ormai ad un punto di non  ritorno.

           La nostra forza è stata l’aver messo in campo un’arma micidiale contro la quale è difficile per tutti combattere, come lo strumento del convincimento e della persuasione, che ci ha consentito, dopo l’inevitabile, previsto, irrigidimento iniziale, di farci conoscere in maniera approfondita dai nostri interlocutori privati e pubblici; soprattutto da questi ultimi che, in alcuni casi, ignoravano addirittura la nostra esistenza; di interessarli alle nostre problematiche e, infine, di coinvolgerli in suggerimenti di possibili, ipotetiche, soluzioni agli innumerevoli problemi.

           Al sindacato, di qualunque sigla o simpatia politica, vogliamo rivolgere un accorato appello di solidarietà, invitandolo:

a)      ad affiancarci nella lotta, abbandonando la logica dei personalismi e del risentimento verso la sigla sindacale non gradita e/o il personaggio di turno non stimato;

b)      ad accantonare, almeno per il momento, visto che in gioco la nostra sopravvivenza, la difficile, controversa, questione dell’interfungibilità, perchè ci penserà la giurisprudenza ai più alti livelli a scrivere la parola fine sull’intera vicenda;

c)      ad aiutarci ad amplificare le ragioni della protesta in ogni sede, ciascuno mettendo a disposizione la propria, capillare, organizzazione, articolata su diversi livelli territoriali (nazionale, regionale e provinciale);

d)      a indire assemblee e dibattiti in ogni sede, finalizzati alla sensibilizzazione della base.

           Per quanto ci riguarda, siamo perfettamente consapevoli di avere fatto il massimo di quanto è umanamente possibile; più che mai felici di avere contribuito a scrivere una pagina importante per il futuro nostro e quello dei nostri figli, magari da raccontare un giorno, quando ci troveremo in pantofole davanti al caminetto a parlare d’altro.                               

           Solo quando saremo stati capaci di coinvolgere l’intera categoria, o una parte consistente di essa, come sembrerebbe stia avvenendo nei fatti di questi ultimi giorni, e di indicare a tutti una tranquilla strada da seguire per evitare di dare dei punti di riferimento all’Amministrazione in vista di possibili, probabili, repressioni, allora potremo veramente ritirarci di buon ordine, disposti ad ammainare la bandiera per ritornare nell’ombra degli impegni quotidiani.                  

           Per concludere, come vi avevamo annunciato con largo anticipo, siamo stati facili profeti perché quegli scricchiolii che avevamo udito solo venti giorni fa, sono oggi divenuti delle vistose crepe che stanno minando seriamente dalla base la stabilità dell’intero …palazzo.

 

           COLLEGHI, NON PERDIAMO QUESTA IRRIPETIBILE OCCASIONE PER UNIRCI E DARE TUTTI INSIEME LA SPALLATA FINALE!!!

 

 

Tivoli, 12.11.2005

                                                                               Per l’Unep di Tivoli

                                                                         l’Ufficiale Giudiziario C1

                                                                                                          Dr. Luigi Nardella


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