Riflessioni sull'incontro formativo AUGE del 16/10/2009 Bologna.

di Deborah Minasi

Cari colleghi e colleghe,

eccomi reduce dall’ultima “impresa” AUGE: il corso formativo che si è tenuto a Bologna lo scorso 16 ottobre e che ha visto partecipare ufficiali giudiziari ed avvocati insieme, col patrocinio del Consiglio dell’Ordine di Bologna, dell’Associazione giovani avvocati e della Banca di Bologna, che ci ha messo gratuitamente a disposizione la meravigliosa aula dell’Oratorio di San Giovanni (un autentico gioiello d’arte della nostra città).

Che dirvi? La fatica è stata premiata! L’adesione è stata immediata (abbiamo dovuto chiudere le prenotazioni sul sito dopo appena qualche giorno dall’apertura, e di questo ci scusiamo con chi non è riuscito a iscriversi), gli avvocati ed i colleghi che non hanno potuto partecipare all’evento si sono già prenotati per il prossimo, i commenti e le mail che mi sono giunte a convegno terminato erano di grande apprezzamento sia per i contenuti dell’incontro che per la sua organizzazione.

Uno dei più noti ed apprezzati avvocati di Bologna (che ha voluto partecipare con tutti gli avvocati e praticanti del suo studio!) mi ha inviato questa mail  : “anche a nome dei Colleghi di Studio che erano presenti desidero ringraziarTi per l'invito al Convegno e complimentarmi per il taglio dello stesso; uno sguardo a tutto campo a problemi che non sono trattati dalla dottrina paludata ma che si impongono. Finalmente un Convegno che sprona gli Avvocati alla necessità e al dovere di aprirsi all'Europa”. Altri ancora mi hanno fatto richiesta di pubblicare gli interventi.

Devo fare i complimenti ai colleghi della nostra Scuola nazionale di procedura, ad Angelo, a tutti i colleghi del Direttivo: siete stati eccezionali. Abbiamo dimostrato, forse più a noi stessi che agli altri, che possiamo stare al passo con le categorie più “blasonate” , ovvero avvocati, magistrati, notai…e considerando che è il nostro secondo convegno in assoluto…direi che non c’è male!

Voglio però mettere a parte di una cosa i colleghi tutti…siamo davvero contenti, ma siamo anche stanchi…in pochi stiamo dando tutte le energie che abbiamo…per un sogno che sempre più si sta facendo realtà…

Conversando prima del convegno con la collega francese dell’Unione, Rose Marie Bruno, che sempre partecipa alle nostre iniziative e ci sostiene, mi sono resa conto della profonda consapevolezza e autostima della loro categoria, e mi sono chiesta: “Quando? Quando potremo anche noi essere una categoria unita, apprezzata, stimata, professionalmente inattaccabile?”

Mi sono anche risposta…se negli occhi della collega già vedo la stima e l’estrema considerazione per il nostro impegno, allora il sogno non è poi così utopico…

Voglio ribadirlo a voi tutti: dipende solo da noi.

Ma non da noi del Direttivo o della Scuola…da tutti noi insieme.

E lo dico sottolineando l’unica nota di amarezza che questa esperienza mi ha lasciato: le poltrone vuote di alcuni colleghi che avevano assicurato la loro presenza e non sono venuti…senza neppure avvisare…

Ai tanti colleghi che invece, anche da lontano, sono venuti, dico grazie col cuore.

Gli impegni sono molteplici, il tempo è poco, c’è la famiglia, il lavoro, i costi degli spostamenti…eppure voi c’eravate al nostro convegno (e nostro vuol dire di tutti).

Abbiamo bisogno di tutti quanti voi, nessuno escluso. Ognuno di voi è un tassello fondamentale. La posta in gioco è troppo alta. Chi di voi ha figli e non farebbe un sacrificio immane per loro? Sappiate che il sacrificio, non immane ma affrontabile, che questa associazione vi chiede servirà a garantire il futuro dei figli. Pensate solo a questo quando sacrificate altre esigenze a questa che è a tutti gli effetti una lotta…pacifica ma pur sempre una lotta.

Attraversiamo un periodo estremamente critico: l’economia è barcollante, le istituzioni sembrano lontane, tutti siamo confusi su ciò che avverrà…beh, direi che storicamente è proprio in questi periodi che arriva il cambiamento. Cerchiamo di essere pronti.

Un caro saluto a tutti.

Deborah

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