SEZIONE ROMA

                                                                        Egregio. Signor. Roberto Martinelli

                                                                        Redazione de Il Messaggero

                                                                        Via del Tritone 152  R O M A

     Ogni qual volta ho avuto l’opportunità di leggere sulla stampa nazionale di “Giustizia civile” l’impressione, forse errata, che ne ho tratto è di resoconti fumosi e giudizi rispettosi.

Nel leggere il Suo articolo pubblicato in prima pagina su Il Messaggero di mercoledì 05.9.2001 vi è da cogliere un pressante invito, rivolto evidentemente alle Autorità, ad indagare sui mali del sistema (Giustizia) e ad intervenire con severità ed intransigenza.

Condivido.

La prego, però, di voler essere ancor più propositivo contribuendo a fare cassa di risonanza alle idee innovative. Fra esse meritano particolare attenzione quelle partorite da settori non riconducibili agli avvocati ed ai magistrati. Esse vengono penalizzate anche dalla errata convinzione di larghi strati della classe dirigente italiana che queste due categorie, e solo esse, costituiscono la Giustizia in Italia.

A tal proposito Le segnalo che da tempo gli Ufficiali Giudiziari, categoria alla quale appartengo, hanno cercato, nei settori di loro competenza, con proposte anche formali, di superare le disfunzioni ed anticipare le prevedibili difficoltà. Con tale scopo siamo giunti anche ad organizzarci nella Unione Italiana Ufficiali Giudiziari, associazione che, pur operando alacremente, manca di visibilità.

Indirizzo web: www.uiug.com

 Le chiedo la sua attenzione in modo che, per il futuro, gli ufficiali giudiziari d’Italia non debbano più ricercarsi negli << eccetera >> come è capitato leggere il 05.9.2001 su Il Messaggero. 

 Cordialmente Antonio Capalbi

Antonio Capalbi Ufficiale Giudiziario presso U.N.E.P.via Carlo Poma 5 00195  RO M A