il mattino
Martedì 14 Dicembre 1999

Ufficiali giudiziari a Marano «Vogliamo contare di più»

 AMEDEO PUGLIESE

Dopo Parigi e Serrapetrona nelle Marche l'Unione Italiana Ufficiali Giudiziari approda a Marano per un dibattito sulla nuova figura dell’ufficiale giudiziario che il Ministro Diliberto intende creare. Nell'aula a piano terra della Pretura di Marano si sono dati appuntamento gli ufficiali giudiziari e gli assistenti di tutta la Campania, della Basilicata e del Lazio per discutere sulle nuove opportunità che offre il disegno di legge presentato dal governo il quale prevede, tra l’altro, l’istituzione di un albo professionale. «Vogliamo che la nostra categoria, defraudata già di tante funzioni, sia equiparata ai parametri europei», è il messaggio lanciato da Corrado Macchia, presidente dell'Uiug. Il processo di adeguamento della figura dell'ufficiale giudiziario italiano a quella già presente da tempo nell'Europa si basa infatti su due punti fondamentali: consentire di poter svolgere la libera professione svincolandosi dallo Stato (di cui è tutt'ora dipendente), e conferirgli più poteri esecutivi rispetto a quelli che possiede ora. Le nuove direttive del ministero di Grazia e Giustizia vanno in questa direzione, ma restano da superare ancora alcuni contrasti all'interno della categoria, una parte della quale non sembra d’accordo nello svincolarsi totalmente dall'apparato statale. E l’appuntamento di Marano aveva proprio come obiettivo quello di far confluire il pensiero di tutti gli ufficiali giudiziari in un unico senso e di fare pressioni sul ministro per accelerare i tempi di una riforma che non può attendere. E sulla necessità di presentarsi compatti al dialogo con Diliberto interviene il Presidente Macchia: «Questo decreto potrebbe rappresentare una svolta per la categoria verso una professione più gratificante sul piano personale, più stimolante e più redditizia, ma bisogna fare fronte unico per avviare la riforma».  

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