UNIONE ITALIANA

UFFICIALI GIUDIZIARI

  SEZIONE ABRUZZO

    In data 7 e 8 aprile 2001 a Roma si è tenuta la riunione del Comitato centrale della UIUG.

     I temi di principale rilievo sono stati: la ricerca di nuove strategie di lotta in vista degli ultimi risvolti relativi alla nostra categoria, ormai perseguitata da una sempre più evidente volontà di annientamento per motivi non ancora del tutto chiari, e l’annuncio di un convegno nazionale da tenersi a Chieti, per non arrendersi e farsi scoraggiare da chi non coglie l’importanza di una professione che invece in altri paesi europei (ad es. in Francia) è ritenuta di grande prestigio.   

   Il dibattito ha avuto inizio con il riesame di tutte le manovre poste in essere negli ultimi due anni, cominciando ad analizzare il modo con cui il governo ha ignorato non solo le promesse fatte alla nostra categoria, ma, cosa più grave, gli impegni e le dichiarazioni rese all’Unione Internazionale degli Ufficiali Giudiziari, dimostrando che gli italiani sono dei superficiali, non degni d’attendibilità.

       Si è, quindi, ritenuto opportuno riproporre in parlamento, adeguato alle nuove norme in vigore ed alle esigenze espresse dai colleghi di tutt’Italia, un nuovo disegno di legge, più o meno in linea con quelli presentati dal Ministro Flick e dall’Onorevole Parrelli, cercando di ottenere maggiori appoggi, sia da parte d’altre categorie, come quella degli Avvocati (molti di loro hanno aderito alla nostra associazione in qualità di soci di sostegno) che da parte di organi politici locali, forse più vicini alle reali esigenze dei cittadini.

       Il convegno di Chieti dal titolo “L’UFFICIALE GIUDIZIARIO CON IL CITTADINO, PER IL CITTADINO, DAL TERRITORIO DEL COMUNE AL SISTEMA GLOBALE” si terrà il 23 e 24 giugno 2001, per richiamare ancora una volta l’attenzione di tutti i soci, dei colleghi, iscritti e non iscritti, dei soci di sostegno, dei cittadini e dei politici verso una categoria che negli anni ha acquisito un notevole bagaglio di esperienza e professionalità in un settore così delicato e difficoltoso della giustizia, salvaguardando sempre con obbiettività e scrupolosità gli interessi degli utenti e, quindi, del cittadino.  Il Comune di Chieti nella persona del Sindaco si è dichiarato disposto a sostenere un convegno nazionale dell’UIUG, anche in vista della riunione del     Consiglio Permanente della Union Internationale des Huissiers de Jiustice et Officiers Judiciares, programmato per l’anno venturo, che si terrà per in Italia, per sostenere la riforma della “libera professione”.

     Il Presidente del Consiglio comunale di Chieti, in qualità di Coordinatore dei Consigli Comunali dell’area sud Italia presenterà un ordine del giorno, già presentato in data 11 aprile 2001 al Consiglio Comunale di Chieti, a tutti i Comuni facenti parte della suddetta area sud esprimendo al parlamento raccomandazione affinché sia sostenuta e dibattuta una legge di riforma della professione dell’Ufficiale Giudiziario. L’11/4 u.s. il sottoscritto ha avuto l’onore di tenere una relazione, a seguito di graditissimo invito formulatomi dal Sindaco Cucullo e dal Presidente del Consiglio Comunale Di Primio, per sostenere le ragioni di noi Ufficiali Giudiziari e della nostra attuale “spaventosa” condizione professionale. Alla relazione hanno assistito tutti i consiglieri comunali con viva attenzione e alla fine hanno chiesto di manifestare a tutti i colleghi Ufficiali Giudiziari la loro solidarietà e ammirazione per chi come noi continua ad esercitare una professione tanto difficile e bistrattata.

  Si raccomanda ai colleghi, soprattutto ai più scettici o rassegnati, di partecipare al prossimo convegno affinché il dibattito sia determinante per raggiungere lo scopo di non farsi gestire a braccia conserte, per non farsi spogliare di mansioni, di stipendio e per non continuare a sopportare pazientemente i disagi attuali (carenza di organico, mancanza di mezzi meccanografici, ecc.) degni di un paese “medievale” e non di un paese civilizzato che intende allinearsi al futuro europeo.

    L’annientamento di una categoria non deve vederci partecipi: l’inerzia e la rassegnazione equivalgono al nostro valido contributo affinché ciò avvenga.

   Confrontiamoci e mettiamoci in discussione ancora una volta per evitare che altri ci manovrino a loro piacimento per il tornaconto di chi intravede fonti di guadagno nelle mansioni che noi da anni svolgiamo con professionalità, nel pieno della legalità.

                                                                  IL PRESIDENTE di SEZIONE

                                                  Vincenzo CASTELLANO

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