RISERVATO AI SOCI AUGE

Hanno aderito all’iniziativa gli ufficiali giudiziari iscritti all'AUGE in servizio presso:

E-mail per richiedere il ricorso per il tentativo di conciliazione: kasko@auge.it

Per chi aderisce all'iniziativa .....  inviate e-mail di conferma > kasko@auge.it 

Colleghi AUGE,

se pur lo scopo principale della nostra Associazione è l'istituzione della libera professione, non possiamo non ascoltare quanti ci invitano a intraprendere parallelamente altre iniziative che mirano a realizzare e sanare situazioni ancora oggi irrisolte e paradossali, come ad esempio l'assicurazione Kasko.

Quanti di voi per fretta, per stanchezza sono andati a sbattere contro un albero?

Quanti di voi hanno subito danni notevoli alla propria autovettura nell'orario di lavoro e hanno dovuto pagare di tasca propria le spese dal carrozziere e del meccanico nonostante l'incidente sia avvenuto nell'esercizio delle funzioni?

La risposta ministeriale è: non ci sono i soldi per voi ufficiali giudiziari! Avete le trasferte!

già, le trasferte ....

... non la faccio lunga perchè tutti avete la consapevolezza di questa Ingiustizia .... e lasciarsi calpestare così da una Amministrazione che non sente il dovere di tutelarci ci deve far riflettere e non farci sempre abbassare la testa... quindi ... cominciamo a reagire UNITI... TUTTI INSIEME!

E' un vero peccato che tutte le singole iniziative di lasciare l'auto a casa ed usare i mezzi pubblici non siano state appoggiate dai "più"  perchè se ci fosse stata un'azione comune su tutto il territorio nazionale, l'amministrazione non si sarebbe mai permessa di dire e ribadire tutte quelle imbarazzanti risposte!

Esiste una norma ben chiara che ci dà diritto ad essere assicurati per questi tipi di danni a cura e spese dell’Amministrazione.

L’articolo 16  (Copertura Assicurativa) del CCNL integrativo del 16 maggio 2001 del comparto ministeri dispone che “ Le amministrazioni stipulano una apposita polizza assicurativa in favore dei dipendenti autorizzati a servirsi, in occasione di trasferte o per adempimenti di servizio fuori dalla sede di servizio, del proprio mezzo di trasporto, limitatamente al tempo strettamente necessario per l'esecuzione delle prestazioni di servizio.”

L’articolo 16 perché non è applicabile anche agli Ufficiali Giudiziari?  

1. L’Ufficiale Giudiziario non è dipendente pubblico del Ministero della giustizia? O siamo già dei liberi professionisti? (magari!)

2. L’Ufficiale Giudiziario non svolge prevalentemente la propria attività fuori dalla sede di servizio? O l'attività di notifica e esecuzione si svolge stando comodamente seduti dietro una scrivania?  

3. L’Ufficiale Giudiziario non percepisce, se pur misera, una indennità di trasferta variabile ed in funzione dei chilometri percorsi di andata e ritorno dal luogo di esecuzione o notificazione;

4. L’Ufficiale Giudiziario non è tacitamente autorizzato dall’amministrazione a servirsi del proprio mezzo di trasporto? Oppure pensano che utilizziamo la bicicletta o il tram per dare esecuzione agli atti o ci facciamo chilometri e chilometri a piedi quando ci sono luoghi non raggiungibili con i mezzi pubblici?

5. all’Ufficiale Giudiziario  è stata forse concessa un’auto di servizio dall’amministrazione?

I giudici che hanno riconosciuto questo diritto sostengono che  la copertura assicurativa dovuta dal datore di lavoro costituisce la controprestazione della prestazione del lavoratore, consistente nell'utilizzo della propria autovettura in luogo di quella che l'Amministrazione avrebbe dovuto fornire.

L’uso del mezzo proprio di trasporto è sempre una necessità. Loro lo sanno! Se si considera che il territorio di competenza di qualsiasi U.N.E.P. è costituito da numerosi comuni e relative frazioni e che gli ufficiali giudiziari devono effettuare quotidianamente numerosi spostamenti sia nell’ambito del comune, sede dell’ufficio, sia in tutti gli altri comuni con elevato sviluppo chilometrico complessivo, l’uso della propria autovettura costituisce l’unico modo per assicurare il tempestivo adempimento degli atti e delle relative attività loro commessi. In difetto sarebbe impensabile poter ottenere lo stesso risultato spostandosi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici (paralisi del servizio)

 Detto questo cari colleghi AUGE, vi invito a comunicarmi la vostra disponibilità a partecipare in massa al ricorso, autorizzandomi ad inserire il vostro ufficio o nominativo in questa pagina al fine di capire quanti e chi siamo.

Il ricorso deve essere preceduto dal tentativo obbligatorio di conciliazione. Pertanto coloro che sono interessati dovranno richiedere il fac-simile al sottoscritto il quale provvederà ad inviarVi il documento da completare con i vostri nomi e quello del legale.

Un legale o consulente è obbligatorio nell’ipotesi di ricorso collettivo, mentre non serve per il tentativo di conciliazione individuale.

Una volta che avete inserito i vostri dati il ricorso va spedito con raccomandata con ricevuta di ritorno:

1. alla camera provinciale del lavoro

2. al ministero della giustizia

e una copia va consegnata al Capo dell’ufficio di appartenenza.

Esperito il tentativo di conciliazione- dall’esito negativo quasi scontato -  sempre su vostra richiesta vi farò pervenire il ricorso da depositare nella cancelleria del giudice del lavoro della vostra sede …..

.. un passo alla volta…. Ma uniti……

ciao Angelo

E-mail per richiedere l'istanza per il tentativo di conciliazione: kasko@auge.it (solo soci AUGE)