Relazione di Jacques Isnard Presidente dell’UIHJ per il Convegno Nazionale UIUG 23/24 giugno 2001 Chieti

E' un vero piacere parlare per la prima volta in un convegno in Italia davanti ad un parterre di autorità e colleghi.

Si tratta di un grande avvenimento in quanto, sfortunatamente, nel futuro che ci riguarda, e cioè quello della professione degli Ufficiali Giudiziari l'Italia è sempre stata esclusa dalle azioni internazionali.

Noi abbiamo sempre deplorato questa situazione nella misura in cui non si poteva concepire che questo grande paese, padre della civilizzazione del diritto, culla dei più grandi giuristi, sia escluso dalle grandi riflessioni che preparano il nostro avvenire.

E con grande entusiasmo, dunque, che ho risposta all'invito dell' Unione Italiana Ufficiali Giudiziari e al suo Presidente Corrado Macchia di cui noi dell’Unione Internazionale apprezziamo il dinamismo e la volontà di conferire agli Ufficiali giudiziari Italiani il posto che meritano: e cioè il più alto.

Il tema che avete scelto è talmente esteso che spazia dalle relazioni degli Ufficiali Giudiziari con i cittadini alla riforma della professione, dalla revisione delle procedure alle nuove tecnologie.

Un ampio e coraggioso programma che ha il merito di voler affrontare la totalità dei problemi che tocca l’Ufficiale giudiziario.

Nonostante l'ampiezza degli argomenti proposti, io interverrei su un altro tema: quello degli Ufficiali Giudiziari in Europa, della loro situazione attuale e del loro avvenire.

Questo non vi stupirà poiché il mio interesse è più indirizzato verso il contesto europeo dell’Ufficiale giudiziario che non verso quello della sua posizione in Abruzzo.

UNA PROFESSIONE DIVISA

In Francia, ma anche in Belgio, in Benelux, in Scozia, in Polonia, in Ungheria, in Slovacchia, nella Repubblica Ceca, in Romania gli Ufficiali Giudiziari svolgono la loro attività seguendo uno statuto definito liberale.

In Italia, ma anche nei paesi scandinavi gli Ufficiali Giudiziari sono dei funzionari dello Stato.

In Germania i  “ Geriwollziers “ operano sulla base di uno statuto misto, secondo cui, nonostante siano agenti amministrativi, essi beneficiano di un certo numero di vantaggi generalmente accordati agli Ufficiali Giudiziari liberali.

In Inghilterra, a seconda dei casi, la professionalità che ha l'incarico di rimettere degli atti o nel caso di esecuzioni giudiziarie è sia libero che funzionario.

La situazione appare ancora più complicata quando si parla di altri stati: in effetti in Francia, in Benelux e in Scozia, l'Ufficiale Giudiziario è un libero professionista; inoltre egli ha la qualifica di pubblico Ufficiale.

Egli notifica gli atti e procede alle esecuzioni mobiliari.

In Ungheria e Polonia L'Ufficiale Giudiziario è un libero professionista non riconosciuto in quanto Ufficiale Giudiziario e non fa che delle esecuzioni.

In Spagna l’esecuzione è teoricamente assicurata dal magistrato che ha preso la decisione ma in realtà è il funzionario, una sorta di impiegato di cancelleria che lo sostituisce.

 A) HANDICAP DI UNA TALE SITUAZIONE

Stiamo constatando come i diversi regimi statutari dei funzionari incaricati alla notifica e all'esecuzione in Europa abbiano delle caratteristiche molto differenti.

Questa situazione non ha suscitato, fino a un certo tempo, un grande interesse per 1'Unione Europea.

In effetti, l'organizzazione giudiziaria degli Stati, dopo il trattato di Roma dà risalto all'autorità pubblica interna; inoltre, la messa in opera di uno spazio giudiziario europeo non entrava nelle priorità dell'Unione, tanto più che la situazione degli Ufficiali Giudiziari non interessava quasi nessuno.

La sola regolamentazione europea che poteva avere qualche rapporto con 1'Ufficiale Giudiziario era la Convenzione di Bruxelles del 25 settembre 1968 sulla competenza e il riconoscimento delle decisioni giudiziarie.

Dico Bene " era" perché in effetti la Convenzione di Bruxelles, come voi sapete, senza dubbio è destinata a scomparire il 1 marzo del 2002.

La stessa situazione , e sarebbe vano negarlo, alimenta una serie di handicap che sono di nocumento al fiorire della nostra professione.

Pertanto, a guardar bene, 1'Ufficiale è   soprattutto nel futuro della notifica e dell'esecuzione. 

1"/LA NOTIFICA DEGLI ATTI E IL RUOLO  DELL’UFFICIALE GIUDIZIARIO.

La notifica è definita dall’Unione Internazionale come.........  l'azione che consiste, per un funzionario debitamente accreditato, a rimettere fisicamente un atto giudiziario al suo destinatario.

Spesso questo funzionario è un Ufficiale Giudiziario.

Ma il termine di " Signification" è spesso opposto a quello di "notification, quest'ultimo s'identifica come la rimessa di una lettera da parte di un fattorino.

Infine, nel diritto inglese, le nozioni di " signification" e " notification" sono sconosciuti poiché esiste solo il " servizio" che permette, non importa a quale cittadino britannico, di rimettere un documento giudiziario al suo destinatario.

Tuttavia, la superiorità della " signification" sulla " notification" è incontestabile. Esempio:

Immaginiamo un caso di un'impresa di Roma che cita davanti al tribunale di·Roma un suo debitore di Marsiglia.

Se l'atto introduttivo è contenuto in una semplice lettera, questa e: priva di tutto l'effetto d'informazione e senza dubbio non c'è fattorino che potrà dare delle indicazioni al destinatario sulla natura della faccenda.

Se quest'atto introduttivo prende la forma di una notifica dell'Ufficiale, il destinatario può ottenere direttamente delle informazioni discutendone con l’Ufficiale.

Altrove, per riprendere l'esempio, gli Ufficiali francesi sono tenuti a fornire in calce all’atto le indicazioni riguardanti le condizioni di rimessa al destinatario, queste precisazioni saranno particolarmente utili al Giudice di Roma che potrà verificare se il convenuto è stato ben informato del processo che gli è stato intentato.

Oggi , se si vuole tenere conto della Giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e della nozione di processo equo" tratto dall'art. 6, il carattere informativo della "signification" prende una dimensione nuova che è sufficiente a dimostrare la sua superiorità sulla " notification".

Si è vista, dunque, tutta I'importanza dell'intervento dell’Ufficiale Giudiziario nella sua materia. Ma questo intervento deve essere di qualità e rispondere a delle condizioni rigorose che rilevano, tuttavia, le regole del diritto interno.

Per avallare ancor più questa tesi, la qualità della "Signification", specialmente se si tratta di un atto introduttivo d'istanza, influirà sullo svolgimento del processo.

Un esempio:

Nel diritto comunitario per l'art. 19 del regolamento del 29 maggio2000, gli Stati membri dopo il 31 maggio prescrivono, secondo i casi, che il Giudice è tenuto a soprassedere alla decisione, anche lungamente finché

egli non stabilisca che l'atto destinato al convenuto che abiti in un altro Stato non gli sia stato rimesso (l'atto) personalmente o presso la sua residenza.

In molti casi la lunghezza del processo dipenderà dalle condizioni di rimessa e dalla qualità dell'informazione data al Giudice.

 20/ L'UFFICIALE GIUDIZIARIO FUNZIONARIO D' ESECUZIONE.

L'esecuzione delle decisioni di giustizia è vista come una prerogativa essenziale degli stati che vigilano gelosamente a conservare il dominio.

Tutto sommato, quando si avvicina come prospettiva, quella di sistemare lo spazio europeo della giustizia, si urta  inevitabilmente a questo vecchio riflesso degli stati molto legati alla salvaguardia della loro sovranità nazionale.

Pertanto alla libera circolazione delle merce, alla moneta unica, ben presto si oppone un'armata europea che vuole ancora un tale protezionismo.

Paradossalmente l’Europa giudiziaria soffre sempre del fardello dell'esattore stesso, così il regolamento del 22 dicembre 2000 tende a ridurre gli effetti.

L'esecuzione delle decisioni di giustizia è una faccenda troppo seria per non vigilare e affidarne la cura a dei funzionari che non presentino tutta la serietà e tutte le garanzie possibili.

Garantire a un cittadino l'esecuzione della decisione che egli ha ottenuto  a suo favore è una necessità per uno stato. E' anche un diritto che mette in luce i principi costituzionali.

E' intollerabile che in certi Paesi l'esecuzione di un giudizio non intervenga che al termine di una lunga attesa.

L'inesecuzione di un titolo o l'esecuzione, alla fine di un termine anormalmente lungo, costituiscono un attentato alla democrazia.

Le stesse critiche sono ancora da formulare quando delle forze politiche o autorità più o meno ufficiali, rivendicando una legittimità delle volte contestabile, costituiscono intralcio all'esecuzione.

Tutto ciò mantiene un clima di insicurezza giuridica la quale appanna l'immagine di un paese.

L’Ufficiale giudiziario,in particolare a statuto liberale, è il solo professionista che garantisce tutto questo sia per la sua indipendenza che per la sua responsabilità disciplinare, finanziaria e penale, l'esecuzione rapida, efficace e nelle forme legali delle decisioni di giustizia.

In questo senso bisogna deplorare il lassismo di certi stati che hanno lasciato proliferare qualsiasi tipo di agenzie o di società di recupero di credito.

Alcune fra queste poco scrupolose, sono ricorse a metodi che non dovrebbero essere ammessi in paesi esperti in tradizioni d'ordine e di legittimità.

Questi organismi che, per poco denaro, si appropriano con la forza degli oggetti del debitore o espellono brutalmente le famiglie dai loro alloggi, rappresentano un oltraggio alla civiltà.

Se gli stati non reagiscono per arginare tale deriva, la giustizia perderà tutto la sua credibilità.

 B) L'UFFICIALE GIUDIZIARIO: IL SUO POSTO NELL'ECONOMIA.

L’UIHJ lotta strenuamente, ovunque nel mondo, per far prevalere il diritto sulla forza e la legittimità sul caos.

Per questi motivi la posta in gioco è particolarmente importante.

1° L'IMPORTANZA ECONOMICA DEL RECUPERO

Da qualche giorno si è svolto, in Francia, a Lione, il Congresso Nazionale degli Ufficiali Giudiziari francesi.

Il tema centrale del convegno era: L’Ufficiale giudiziario e l’Impresa.

I giovani colleghi francesi hanno svolto, nell’arco di un anno e mezzo, una lunga ricerca e hanno presentato dei rapporti ricchi di suggerimenti, insegnamenti e di prospettive ricche di idee sulle possibilità di sviluppo dell’attività dell’Ufficiale Giudiziario nel su rapporto con l’impresa.

I lavori erano arricchiti da numerose statistiche delle quali una merita un’attenzione particolare.

Si tratta della somma recuperata annualmente dagli Ufficiali Giudiziari in Francia: 43 miliardi di Franchi pari a circa 7 miliardi di Euro.

La somma così reintrodotta nel circuito economico potrebbe rappresentare il volume di affari di una multinazionale e ha permesso di salvare migliaia di posti di lavoro.

Nell’Unione Europea il recupero si presenta come un problema di notevole acutezza; per esempio il ritardo dei pagamenti o la cattiva qualità del recupero hanno fatto disperdere dal circuito economico 47 miliardi di Euro e hanno causato nel 1999 la perdita di 310.000 impieghi.

E’ stata ancora dimostrata tutta l’importanza del recupero prendendo l’esempio di una grande banca di finanziamento i cui tassi d’impagati, recuperati dagli Ufficiali Giudiziari, salga dall’1 all’1,5% del giro di affari. Questo permette di gratificare gli azionisti con un dividendo confortante in grado di soddisfare le loro esigenze.

Ma l’impatto economico dell’Ufficiale Giudiziario, specialmente quando è un libero professionista, si estende ancora di più fino al livello delle finanze dello Stato.

 2° L’UFFICIALE GIUDIZIARIO: UNA MANNA PER LO STATO

 Secondo l’UIHJ l’Ufficiale Giudiziario a statuto liberale è destinato a un avvenire sicuro.

Le ragioni sono molteplici, ma fra queste ce n’è almeno una che raccoglie il consenso delle autorità governative, si tratta dell’aspetto economico.

Salvo il fatto che l’Ufficiale Giudiziario liberale ( di questi in Francia ce ne sono 3300 ) rappresenta contemporaneamente una risorsa preziosa di reddito per lo Stato grazie alle imposte che egli paga e alle tasse sugli atti di cui egli è collettore per il fisco. L’insieme dei dipendenti degli studi degli Ufficiali giudiziari non è una categoria di lavoratori trascurabile ( 12.000 impiegati in Francia )

Ma ciò che è decisivo nella scelta dei governi è l’economia realizzata in termini di impiego di funzionari.

Si è calcolato che in Francia, in Belgio e in Olanda, occorrerebbe, in un sistema di Ufficiali giudiziari dipendenti dello Stato, moltiplicare per 2,5 il personale degli U.G. per rimpiazzare le stesse funzioni, tenuto conto delle regole che impongono la gerarchia e il formalismo amministrativo.

Oggi, per ragioni di budget, tutti gli Stati cercano di ridurre il numero dei funzionari e noi sappiamo all’UIHJ che nella maggior parte degli Stati nei quali l’Ufficiale giudiziario è, come in Italia, funzionario dello Stato le sue funzioni sono in stato di crisi.

L’Unione Internazionale ha tenuto una conferenza su questo argomento da circa un anno. Si è appreso che gli Ufficiali giudiziari austriaci rischiavano di scomparire nello stesso tempo in cui si potevano osservare le minacce che pesavano sui nostri colleghi tedeschi e scandinavi il cui lavoro era sempre più intenso nonostante le remunerazioni non aumentassero e le prospettive di carriera fossero completamente deluse.

Così, oggi, gli Ufficiali Giudiziari tedeschi sono decisi ad optare per la libera professione.

La nostra Europa sul piano economico è guidata dall’applicazione delle regole o dei criteri; alcune tra queste sono evidenziabili

-         il liberalismo che è un liberalismo a oltranza;

-         il rispetto dei criteri economici imposti dalle autorità europee che obbligano gli Stati ad operare una vera  “ginnastica del  budget”

Il vostro Governo, i ministri della giustizia o i segretari di Stato che ho avuto il privilegio di incontrare fino ad ora, si sono mostrati sensibili a questa situazione e so bene, anche, che il progetto di legge a favore del cambiamento della posizione degli U.G. è stato largamente preso in considerazione.

Dall’inizio, questa situazione è sta presa in mano dall’Unione Italiana degli Ufficiali Giudiziari che riguardo a tale questione ha dato sempre prova di una particolare chiaroveggenza grazie anche al Presidente Corrado Macchia il quale ha immediatamente compreso dove si posizionava il futuro della vostra professione in Italia.

Al Presidente Macchia e ai membri dell’UIUG credo di poter affermare che siete voi che detenete la verità e perciò il cambiamento è irreversibile e non si può remare contro corrente per molto tempo.

 UNA PROFESSIONE VOLTA VERSO IL FUTURO

 a)     ELEMENTI FAVOREVOLI ALLO SVILUPPO DELLA PROFESSIONE DELL’UFGFICIALE GIUDIZIARIO IN  EUROPA

 L’Unione Internazionale ha effettuato la constatazione secondo la quale tutti i sistemi giudiziari del mondo sono articolati da tre professionalità:

-         Il Giudice,  il ruolo è di dire il diritto;

-         L’Avvocato, la funzione consiste nell’assistere o rappresentare le parti;

-         Il funzionario d’esecuzione, la missione è di eseguire le decisioni di giustizia e altri titoli esecutivi.

Se i primi due ruoli sono ben conosciuti e definiti, l’ultimo, quello del funzionario d’esecuzione noi l’abbiamo visto, è più indiscernibile poiché ogni stato mantiene uno statuto differente.

Si comprende meglio perché la professione non è sempre ben conosciuta e soprattutto ben compresa dal pubblico e dagli operatori economici.

Sembra, tuttavia, che le cose siano chiamate ad evolvere a favore,ancora nonostante, i fattori economici emergenti.

 ARGOMENTI TRATTI DA FATTI ECONOMICI

 L’egemonia del mondo economico ogni giorno manifesta dei vantaggi. E’ indiscutibile che l’OMC è oggi il centro decisionale dell’economia mondiale e la sorte del pianeta è in parte regolata attraverso qualche organismo di questo tipo.

Per compensare un tale appetito, converrebbe opporre altre forze che andrebbero ad equilibrare tutta la potenza economica delle finanze e degli affari.

E’ comunque illusorio immaginare che un qualunque politico dinamico venga adesso a contrastare la salita al potere dell’economia e della finanza.

ALLORA CHI?

Forse i giuristi. Troppo timorosi i giuristi, sono nell’incapacità di dare al diritto il posto che gli conviene.

Allora il diritto dovrebbe erigersi contro il piede al potere del denaro, la sua esistenza è raramente consacrata.

Senza entrare in un dibattito accademico ci si limiterà ad osservare che è inconcepibile che i grandi dossiers e i grandi affari siano trattati al di fuori del circuito giudiziario attraverso degli organi arbitrari o attraverso dei mediatori.

Questo non è sano. E’ così che si instaurano differenti giustizie a differenti livelli.

O il principio della giustizia è di riposare essenzialmente sulla legge e la legge è uguale per tutti.

C’è bisogno, dunque, che i giuristi giochino un ruolo migliore e contribuiscano a creare questo necessario contropiede.

Un altro argomento a favore dell’instaurazione di funzionari d’esecuzione prodigiosi: si tratta della necessità di rafforzare l’efficacia dell’esecuzione.

L’Unione Internazionale da questi incontri avuti con autorità, giuristi, operatori economici, ha acquisito la convinzione secondo la quale il futuro dell’esecuzione prenderà una dimensione considerevole all’interno dell’economia di alcuni paesi.

Come? Mi direte voi.

Il mondo economico evolve in un insieme di certezze ma è anche pieno di incertezze. La finanza si nutre di un po’ di incertezza ma anche essa ha bisogno della sicurezza giuridica.

Si può parlare di sicurezza giuridica quando le regole dell’esecuzione delle decisioni sono inoperanti e i funzionari d’esecuzione totalmente inefficaci?

Noi possiamo testimoniare all’Unione di tutte le reticenze degli attori economici a impegnarsi negli investimenti finanziari quando la situazione giuridica è incerta.

A questo riguardo, molto frequentemente, arriva il momento in cui la nostra organizzazione è chiamata presso le autorità di governo per delle missioni.

E sapete cosa ci domandano?

Di partecipare all’elaborazione dello Statuto dell’Ufficiale Giudiziario liberale ricalcato sul modello il quale sarà ben presto il vostro.

 LO STATUTO TIPO

 E’ difficile credere che dall’Unione Europea possa uscire, come per miracolo, un Ufficiale Giudiziario che, come l’Avvocato, presenterà una fisionomia identica a Roma, a Goteborg o a Parigi.

In compenso noi crediamo possibile che la professione sia esercitata attraverso degli specialisti rispondenti a criteri comuni.

L’UIHJ ha definito tali criteri, in Italia a Stresa nel 1991 nel corso di un Consiglio permanente, nel quale i delegati si sono pronunciati a favore di un Ufficiale Giudiziario:

-         libero

-         giurista di alto livello

-         atto a dare dei consigli giuridici

-         responsabile civilmente, disciplinarmente e penalmente dei suoi atti

-         ammesso alle funzioni di Ufficiale Giudiziario con u diploma di diritto legale come quello richiesto per essere Magistrato o Avvocato

-         ammesso alle funzioni dopo uno stage di due anni e un esame professionale nazionale

-         esercitante in seno a una camera o una associazione nazionale

 Come avete potuto osservare, l’Unione Internazionale appoggia il regime della libera professione, ma questo non vuol dire che i funzionari sono esclusi dalla nostra organizzazione.

Ma evidentemente le azioni di sostegno dell’UIHJ vanno per priorità verso quelli che sono organizzati o che si organizzano a favore della libera professione.

 IL RUOLO DELL’UNIONE INTERNAZIONALE H.J.

 Qualche parola sull’UIHJ.

La forza dell’Unione Internazionale risiede nell’elevato numero degli Stati associati e per la potenza che essa sprigiona al livello degli interlocutori durante l’anno.

Le nostre ambizioni non sono limitate ai soli risultati ottenuti fino ad oggi poiché lavoriamo per allargare sempre la sfera d’influenza dell’Ufficiale Giudiziario.

Sarà fastidioso sciorinare il catalogo delle azioni dell’Unione ma è possibile che senza l’Unione Internazionale molti Ufficiali Giudiziari non avrebbero oggi lo statuto a cui aspirano e che molti paesi non avrebbero creato la professione d’Ufficiale Giudiziario.

La nostra Organizzazione è stata creata nel 1952, essa festeggerà 50 anni il prossimo anno.

Inizialmente essa contava sette stati fra i quali l’Italia che è dunque, allo stesso titolo della Francia, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Grecia, tra gli Stati fondatori.

Oggi l’UIHJ è diventata una delle più grandi organizzazioni del mondo.

53 paesi d’Europa, d’Asia, d’America e d’Africa sono membri dell’Unione Internazionale.

Solo sette anni fa, al congresso di Varsavia, l’Unione contava 21 membri.

L’Unione Internazionale ha installato delle segreterie permanenti o delle delegazioni a Goteborg, Tunisi, Abidjan, Cap Town, Montreal e a Rio de Janeiro.

L’Unione Internazionale è membro della Conferenza Internazionale di diritto Privato de la Haye dove essa coopera molto attivamente con la segreteria permanente agli studi delle convenzioni. Essa è anche membro del Consiglio d’Europa per il quale effettua delle missioni di primaria importanza. Ad esempio siamo impegnati nella creazione della professione di Ufficiale Giudiziario in Russia. Infine l’Unione internazionale è membro del Consiglio Economico e Sociale dell’ONU e beneficia a questo titolo di una rappresentanza a New York.

A livello europeo tutte le delegazioni conoscono l’importanza dell’impegno della nostra organizzazione nell’Unione Europea con la quale si è instaurata una cooperazione permanente alimentata da convegni e seminari.

 CONCLUSIONI

 In conclusione vorrei porgere i miei ringraziamenti agli organizzatori di questo convegno e dire tutta l’importanza che l’Unione Internazionale da agli sforzi dell’Unione Italiana degli Ufficiali Giudiziari a favore del nuovo statuto degli Ufficiali Giudiziari Italiani.

Siamo convinti che le persone ormai non possono restare isolate nel loro guscio senza cercare di evolvere.

Per gli Ufficiali Giudiziari, poco numerosi, comparati agli avvocati, la loro salvezza non verrà se non dall’azione collettiva ed unitaria. Sarebbe un suicidio credere che l’avvenire si basi sull’attesa e sull’inerzia.

E’ dovere di tutti lavorare per l’avvenire del proprio mestiere, per il bene del proprio paese e per la costruzione dell’Unione Europea.

Sappiamo a Parigi di poter contare per questo sulle convinzioni e l’impegno del Presidente Corrado Macchia che opera tanto per il successo delle vostre speranze.

JACQUES ISNARD