Unione
Italiana Ufficiali Giudiziari
Segreteria
Nazionale : 47100 Forlì FC (ITALY) Via
S. Pellico 18 c/o
A. D’Aurora
Membre de l’Union Internationale des Huissiers des Justice et officiers Judiciaires - 42, rue De Douai , 75009 PARIS - Membro Consultivo del Consiglio Economico e Sociale dell’ONU - Membro della Convenzione dell’HAYE – Membro del Consiglio d’Europa.
Italia, 31 luglio 2002
INFORMATIVA : RIUNIONE DI SEGRETERIA del 28 luglio 2002 a Roma e
nota di Angelo D'Aurora.
In
data 28 luglio 2002 si è svolta a Roma una riunione di segreteria dell’U.I.U.G.
(tutti presenti nonostante le ferie, il mare ed il caldo)
convocata dal sottoscritto al fine di fare il punto della situazione per
programmare le iniziative da intraprendere subito dopo il mese di agosto.
Sintetizzo
brevemente gli argomenti oggetto dell’ordine del giorno.
1)
La conclusione dei lavori della commissione per la riforma del processo
civile.
Insieme
al collega Macchia abbiamo
approfondito tutti i punti della riforma che incideranno sulla nostra
professione.
Personalmente
ringrazio il collega Macchia per come è riuscito a gestire la situazione
all’interno della commissione. In particolare segnalo alcune importanti
conquiste che potranno aprire
nuovi orizzonti alla nostra professione:
a)
l’armonizzazione
della notificazione a quella degli altri paesi europei.
E’ una proposta importante anche in considerazione dei vergognosi accordi che
l'amministrazione ha stipulato con le poste italiane. Questo ci porterà verso
l’abolizione della notifica per posta, salvo casi particolari, e la qualificazione
(atto di significazione) di un atto che oggi viene trattato come una
semplice materiale consegna di fogli di carta.
b)
Verbale di constatazione (constat) che rappresenta all’estero uno dei
muri portanti della professione.
c)
Dichiarazione testimoniali scritte.
d)
Al punto 39 la relazione indica al legislatore la necessità di spogliare
i giudici di tutte quelle attività puramente amministrative affidandole agli
ausiliari. Si evidenzia inoltre la necessità in tema di esecuzioni forzata che
il fascicolo resti nelle mani dell’Ufficiale Giudiziario . Quindi non si può
escludere che il legislatore possa affidare all’Ufficiale Giudiziario
l’intero processo esecutivo.
e)
Pignoramento e valutazione di azienda o parte di esse. Questo è un
compito di grande responsabilità.
f)
La previsione di formazione di nuovi titoli esecutivi,
semplificati rispetto alla procedura vigente.
g)
La dichiarazione, sotto responsabilità penale, del debitore sui
beni di sua proprietà,
h)
la dichiarazione del terzo
i)
poteri ispettivi.
Non
è tutto, ma dà una prima valutazione sulla considerazione che l’Ufficiale
Giudiziario ha avuto dalla commissione e gli scenari che potranno aprirsi alla
nostra professione.
2)
Progetto libera professione.
Alla
luce di queste nuove funzioni e delle ultime novità legislative, hanno portato
la segreteria a rivedere il progetto di legge, facendo proprie alcuni commenti
propositivi indicati nella relazione elaborata dalla commissione.
Tale
nuovo elaborato, in prima bozza predisposto da D’Aurora, sarà sottoposto alla
valutazione delle istituzioni, e di tutti coloro che potranno contribuire in
modo costruttivo a realizzare uno strumento idoneo ed europeo al fine di trovare
consensi politici di tutti i gruppi parlamentari per l’approvazione
definitiva.
I punti 1 e 2 non possono essere divisi perché
non oso immaginare quello che accadrebbe se venisse definitivamente approvato il
nuovo c.p.c dal parlamento secondo le indicazione della commissione, e lo status
dell’Ufficiale Giudiziario rimarrebbe così come lo è oggi.
3)
Tutti i componenti della segreteria nei prossimi mesi si impegneranno,
dividendosi territorialmente l’Italia, a portare direttamente in riunioni
regionali, l’approfondimento della relazione della commissione e spiegheranno
nei dettagli il nuovo progetto di istituzione della libera professione.
Tutti
coloro che sono interessati, o hanno sete di sapere, sono pregati di contattare
il sottoscritto proponendo sede, luogo e giorno per un incontro di categoria.
E’ superfluo sottolineare, che per ragioni economiche, di sacrificio personale
e di gratificazione, coloro che prenderanno questo impegno dovranno
sensibilizzare i colleghi per garantire una minima presenza di partecipanti.
Questa segreteria, una volta ricevuta la richiesta, provvederà a comunicare i
nomi di uno o più componenti di segreteria che parteciperanno .
4)
Stage di formazione.
Lo
scopo dell’Unione di istituzionalizzare la professione liberale
dell’Ufficiale Giudiziario non
passa solo attraverso la sensibilizzazione dei colleghi o della classe politica,
ma anche attraverso l’arricchimento di conoscenze su ciò che oggi è
possibile fare al di fuori di quelle attività come il pignoramento o la
notifica.
Mi
riferisco a tutte quelle attività, considerate lavoro autonomo, ma che possono
già da ora qualificare la professione, come ad esempio l’arbitrato,
consulenze tecniche o perizie. Attività che per inerzia o per mancanza di tempo
abbiamo rinunciato a svolgere nonostante siano previste nell’ordinamento e
confermate nelle norme di raccordo.
Uno stage di un paio di giorni per sviluppare con l’aiuto di docenti
universitari e altri professionisti specialisti di queste materie.
Noi
dell’UIUG possiamo occuparci dell’organizzazione, della ricerca di docenti e
professionisti, delle autorizzazioni ministeriali, ma non siamo in grado di far
fronte a spese straordinarie di questo tipo. Pertanto, tenuto conto che tale
stage rappresenta anche un investimento individuale sulla nostra professione, si
chiederà ai partecipanti una quota di iscrizione, che sarà determinata in una
fase successiva.
Quindi
il corso sarà aperto a tutti gli Ufficiali Giudiziari C1 e B3. La prenotazione
sarà possibile effettuarla via internet o via e-mail. Solo dopo aver raggiunto
il numero sufficiente impegnerò le mie energie per la realizzazione di questo
importante evento.
Questa
idea a me piace molto, ma se non troverò consensi sufficienti, non
preoccupatevi, continuate pure a pignorare.
Tra gli argomenti dell’ordine
del giorno era previsto la fissazione del congresso dell’associazione. La
segreteria all’unanimità ha rinviato la discussione ad altra seduta per gli
impegni che sono stati assunti e che vanno portati a termine entro quest’anno
dai componenti di questa segreteria.
:nota
di Angelo D'Aurora9
Dopo la
parte ufficiale, a titolo personale devo ancora una volta esprimere alcune
considerazioni sul vero problema della categoria che non gli permette di
raggiungere quel prestigio che merita: noi stessi.
Siamo
una categoria non unita, ognuno che tenta di afferrare e affermare la propria
situazione locale e individuale; chiusi a nuove orizzonti di crescita culturale
economica e sociale; chiusi alle prospettive europee, alle nuove tecnologie e
rifiutiamo ogni visione nuova di sviluppo, di nuove CONOSCENZE,
di mutamento del mercato del diritto che ci sta inesorabilmente
travolgendo.
Non
so come si possa credere che raggiungere un C3 o C2 possa qualificare la
professionalità, senza considerare che il nostro lavoro non è statico, ma è
una missione: il contatto quotidiano con tantissime realtà ed esterne alle
quattro mura che circondano la nostra scrivania.
La
gente, i cittadini hanno bisogno di giustizia, hanno bisogno di sentire in noi
uno Stato presente e mai assente, hanno bisogno di tutela contro chi viola la
legge e non vogliono più subire anche altre le umiliazioni istituzionali.
Lo
confesso, a volte sono sdegnato di vedere la tristezza passiva ormai esasperata
nei visi di molti Ufficiali Giudiziari, diventati insensibili a tutto e a tutti
dopo la delusione dei corsi, ma non voglio credere che la maggioranza sia
rassegnata.
La
nostra “salvezza” non sarà in queste miserie, ma è nella capacità di
adeguare una nuova mentalità ad una nuova metodologia lavorativa. L’era
dell’ assistenzialismo è finito, ancor più quello del parassitismo.
Noi
siamo diversi dagli statali e spero che gli ufficiali giudiziari, prendano coscienza di questa nuova realtà, sappiano valutare che
questo trasformismo sociale, economico e culturale richiede una ridefinizione
radicale della nostra missione verso standard europei.
Se ciò
non accadesse, la strada è l’appiattimento, lo stipendio fisso, l’orario di
sei ore e la campanella di entrata e uscita ed in fila per due verso casa.
Il
nostro progetto mira a rassicurare tutti gli ufficiali giudiziari e nonostante i
tempi stretti che abbiamo davanti nel capire che liberalizzare la professione
non è più una rivendicazione, ma un’esigenza del nostro paese che ci può
essere imposta, desideriamo il bene di tutti. Vogliamo l’inserimento nei ruoli
statali, per chi opterà la statalizzazione, con una dignità ed un
riconoscimento economico che premi tutti
i sacrifici sofferti e subiti in questi ultimi decenni. Tutto ciò è previsto
nel nostro nuovo progetto di riforma dello status dell’Ufficiale Giudiziario.
Io
desidero un Ufficiale Giudiziario dinamico e con una preparazione di base
adeguata, incentivi rapportati alla professionalità ed alla qualità delle
prestazioni, desidero che il cittadino esca dal mio ufficio sentendosi protetto,
o che sarà fatto tutto il possibile, non desidero speculare sui secondi di
attesa davanti ad una porta chiusa per un mancato e desidero organizzare il mio
lavoro circondandomi di persone e strumenti che possano realizzare le
aspettative del cittadino e garantire la tutela degli investimenti.
Ambisco
ad un Ufficiale Giudiziario che sia anche utile a se stesso: oggi non lo è. I
francesi dicono che abbiamo una miniera nelle mani, ma il problema è che non
sappiamo riconoscere l’oro dal carbone.
Io non
sarò mai un rassegnato, ed è per questo che invito la categoria al risveglio.
“Una goccia nell’oceano?” Forse si, ma voglio crederci ancora, perché
trovo assurdo che siamo noi i primi
a ridimensionare il nostro lavoro nonostante assistiamo alla corsa
dei privati di accaparrarsi parte delle nostre attività.
Pensate
che lo fanno per pietà o per farci un favore? No, loro hanno capito il giro di
affari che ruota intorno a noi e quello che è grave è che noi lo sappiamo,
specialmente quando confrontiamo i nostri 2 euro di trasferta tassata e divisa
con altri, con la fattura dei periti che noi nominiamo SOTTO LA NOSTRA
RESPONSABILITA’.
Concludo
questa non breve informativa rispondendo ad un noto collega che oggi è in
pensione e che ha sempre contrastato la nostra iniziativa : mi ha telefonato per
dirmi che avevo ragione ed è un pentito.
Gli ho
risposto "falsamente" che apprezzavo questo suo gesto, ma dal profondo del cuore
avrei voluto rispondergli ….
Ho
rispettato la sua età..
angelo (Arcangelo
D’Aurora )
Segretario Nazionale
UIUG