29 ottobre 2002 - Gattullo Vincenzo - Ufficiale Giudiziario

 

Egregio D’Aurora

            Potrebbe sembrare strano, sia a Lei quanto a tutti i suoi colleghi C1 che un B3 le scriva per complimentarsi della lucidissima e oserei dire cruda analisi che ha fatto prendendo spunto dalla recentissima circolare ministeriale sulla interfungibilità delle funzioni dell’Ufficiale Giudiziario appartenente alle due diverse aree.

 

Appunto solo diversamente collocato in aree diverse ma con funzioni primarie comuni, la circolare riserva alle figure professionali attualmente collocate nell’area C1 tutte quelle che l’ex ordinamento e la 44/90 assegnava al collaboratore U.N.E.P.. In buona sostanza si è voluto riunificare ciò che i codici assegnano come compiti all’U.G.(art.59 c.p.c.), e differenziare le RESPONSABILITA’ burocratiche(che non  sto qui ad elencare ma che sono sicuramente note a Lei ed ai suoi colleghi C1).

 

Le parti potranno finalmente(e qui mi differenzio dalla sua posizione rifacendomi al contenuto letterale dell’integrativo e, conseguentemente, della circolare) avere un unico interlocutore per ottenere il servizio che richiedono, sia esso notifica od esecuzione, senza possibilità di confusione di ruoli.  In buona sostanza un atto sarà cominciato e portato a termine da un unico soggetto.

 

Ma non è questa parte della questione a spingermi a scriverLe. Come saprà, se ha avuto modo di leggere alcune mie lettere al Mondo Giudiziario, la mia posizione in merito alle prospettive della nostra  categoria collima in modo perfetto con le posizioni espresse dall’Uiug. Mi preoccupa, ed in questo senso vorrei ampie assicurazioni, che tutti gli ufficiali giudiziari, indipendentemente dalla posizione economica attualmente occupata all’interno dell’organizzazione giudiziaria, possano passare, volendolo, ad esercitare le loro funzioni in chiave libero-professionale ove questa ipotesi dovesse avere concreta attuazione.

 

Personalmente nutro forti dubbi che questo governo abbia la seria volontà di porre mano ad una così forte e per certi versi rivoluzionaria, riforma della figura professionale dell’Ufficiale Giudiziario.

 

Ragioni storiche e pratiche impediscono, secondo me, l’attuazione di un tale progetto.

 In primis, si legga la composizione dell’assise parlamentare. Nutritissima schiera di avvocati e/o ex magistrati. Solo questo dovrebbe far riflettere. Del resto basti pensare che sono ormai quasi sei anni che si elude una precisa disposizione di legge che prevede l’adeguamento automatico, secondo l’indice dei prezzi al consumo, del rimborso spesa (non trasferta, maledetta parola!) per tutti gli atti compiuti fuori dall’ufficio.

 

Secondo. Il potere esercitato dai funzionari è difficilissimo da scardinare, credo ne abbia, purtroppo, preso atto anche il Ministro Castelli. Infatti è bastata la circolare di un funzionario(anche se magistrato) a scatenare un putiferio di dimensioni mai viste sinora, e non una legge dello stato(CCI) che in pratica dice la stessa cosa della circolare. Punto.

 

Non la tedio oltre, Le rinnovo i miei complimenti per la voce fuori dal coro che ha la capacità di avere e La esorto a voler continuare su questa strada per il bene ed il futuro della categoria.

Cordialmente.                                                             

                                  GATTULLO Vincenzo - U.N.E.P. Corte d'Appello di Bari


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