. .
. .
Arcangelo D’Aurora
Cari colleghi, amici,
desidero
ringraziare uno per uno tutti quanti voi, per la motivazione che vi ha spinto a
essere qui presenti nonostante non siamo qui per discutere di problemi cronici
della categoria, ma per cercare di crescere e riqualificare la nostra
professione attraverso funzioni da una parte nuove, solo perché non ci siamo
mai offerti sul mercato, e dall’altra, vecchie perché il nostro ordinamento
del 59 le aveva previste.
Non
possiamo nascondere tra noi né al mondo esterno che la categoria in questi
ultimi decenni è stata abbandonata ed emarginata non solo
dall’Amministrazione,… che con provvedimenti tampone e con circolari scritte
da incompetenti che hanno la presunzione spesso di sentirsi legislatori,….
hanno ridotto l’Ufficiale Giudiziario ad una figura di secondo piano. Per non
parlare poi dell’ignoranza politica e istituzionale che in malafede fa ancora
finta di non aver capito il ruolo che riveste l’Ufficiale Giudiziario nel
contesto sociale economico ed internazionale.
Lo
stage di Rimini non è un’idea casuale, ma punta a diversi obiettivi, che
spero si possano raggiungere presto:
-
Gratificazione morale di una professione che si è ridotta a
semplice esecutore di attività a volte inutili, per noi, per il cittadino, per
la società;
-
Gratificazioni economiche. Non voglio essere venale, i soldi danno
sempre felicità ad un professionista ed un potere perché è innegabile che la
misura del compenso e vincolata alla qualità della prestazione. Io sono
umiliato quando lo Stato per una attività delicata come la nostra, mi
ricompensa con miserie a tassazione irpef. Preferisco lavorare gratis… mi
sentirei meno avvilito.
Lo
dico per i nostri docenti non Ufficiali Giudiziari, ma siamo l’unico paese al
mondo ad essere pagati per l’improduttività e penalizzati per la produttività.Chiarisco
con un esempio: l’Ufficiale Giudiziario per ogni atto eseguito riceve una
indennità di trasferta… se in un giorno eseguo dieci pignoramenti mancati mi
riconoscono 10 trasferte, se quel giorno ne eseguo uno a dovere, con forza
pubblica fabbro, e finisco al calar del sole, mi è riconosciuta una sola
indennità. Questo è il parametro di un’Italia che incentiva lo sfacelo di
una giustizia basata sulla quantità, indipendentemente dal risultato, e
penalizza la qualità delle prestazioni.
L’Ufficiale
Giudiziario non è un burocrate e aspiriamo ad un dinamismo vero e intellettuale
che è in totale contraddizione con la vergognosa tendenza
dell’amministrazione di voler contrattualizzare
l’Ufficiale Giudiziario attraverso riqualificazioni beffa di cui gli
hotel e i ristoranti genovesi ringraziano.
Ma riusciremo a fare questo
da soli?
Credo proprio di no, ed è
questo un altro obiettivo dello stage. Far conoscere al mondo accademico la
nostra funzione europea.
Già il mondo accademico!
Lo scorso luglio ho
partecipato ad un seminario internazionale organizzato dall’unione
internazionale degli H.J. un grande giurista italiano ..... era uno dei relatori
reputati in campo internazionale, tra i grandi d’Europa. Conosce tutte le
realtà europee, tutto di tutti, ma…..
Io mi sono avvicinato, con
molta umiltà… sono italiano… un Ufficiale Giudiziario …. Mi ha guardato
con una strana aria… un sorriso smorzato …
Ho
detto al collega Sergio..provaci tu..forse gli sono antipatico….
……….morale.. il
professore con l’aiuto del presidente dell’unione internazionale si è
prestato ad una foto… e colui che sapeva tutto dell’Europa degli Ufficiali
Giudiziari conosceva quasi nulla di noi italiani UG.
E’ paradossale, ma è così.
Questa iniziativa, è nata
dal cuore, dal mio amore e desiderio di arrivare a svolgere una professione con
tutta la passione di cui ha bisogno.
Svolgiamo
una professione che è una missione, siamo spesso di fronte a delle decisioni
che coinvolgono diritti e doveri di cittadini, siamo di fronte a cittadini che
vedono in noi uno Stato.
Può
sembrare strano al mondo esterno, ma spesso alla gente siamo anche graditi…
spesso molto spesso, la nostra opera non si limita ad eseguire dei principi
freddi della legge, ma andiamo oltre, verso la conoscenza della profondità
delle persone che ci troviamo di fronte… siamo spesso di fronte
all’esasperazione di chi vuole tutela e la disperazione di chi subisce. E
questo equilibrio di doveri/diritti, molte volte non lo si impara studiando, ma
attraverso la nostra esperienza, la nostra professionalità.. il nostro cuore.
Ringrazio
per l’organizzazione di questo seminario, il mio nuovo amico Andrea: è stato
bello per me scoprire in lui una persona che non ha solo l’intelligenza del
sapere, ma è un idealista inteso in senso positivo e verso il trasformismo
sociale... crede sempre in quello che fa e …………. lo fa con una
professionalità che vorrei imitare.
Io
forse sono più un sognatore che idealista, anche se ho l’incoscienza di
crederci fino in fondo, e di questo non mi pento perché comunque mi sento vivo,
mi permette a volte di chiudere gli occhi e andare avanti per non assistere a
tutte quelle vergogne quotidiane di colleghi che non definirei neanche tali
quando si fanno contaminare dal virus della rassegnazione a tolleranza infinita
e non reagiscono neanche quando qualcuno gli tocca il profondo del cuore…la
propria dignità.
La
verità è che noi Ufficiali Giudiziari non ci siamo mai guardati nello
specchio, ma abbiamo sempre percorso un cammino seguendo la nostra ombra. Quando
la luce ci è mancata e allora ci siamo persi e la confusione intorno a noi ci
ha fatto perdere di vista il nostro vero traguardo..
L’argomento
che tratterò riguarda la vendita per mezzo di commissionario. Una attività che
personalmente ho già svolto. Non è questa la materia che ci qualifica, ma
certamente mi aiuta a lavorare meglio perché ho la possibilità di portare a
termine l’intera esecuzione con qualità ed ottenere il giusto riconoscimento
economico.
Voglio
ora ringraziare con emozione un caro collega…. Orazio Melita ….. arrivato
qui dalla lontana Sicilia, come anche la collega di Reggio, ma questo vale per
tutti voi, era solo per dirvi che sono rimasto commosso…sono felice di aver
coinvolto persone veramente stimolate a migliorarsi ed a migliorare una
professione che merita rispetto.
Con l’occasione desidero fare, una brevissima presentazione sullo staff che terrà questo seminario.
Per
ragioni di ospitalità, spendo qualche parola in più sul collega francese Jean
Paul Spinelli.
A me piace
quest’uomo perché è una persona molto sorridente, anche quando è triste,
sincera e affidabile. Riveste un ruolo importante nell’Unione internazionale e
grazie anche al suo contributo in molti paesi, l’Ufficiale Giudiziario ha
raggiunto un prestigio ed un ruolo di
assoluto rispetto. Lo scopo dell’unione internazionale, che comprende oltre 60
paesi, aspira all’istituzione di una figura libera professionale per tutti, ed
in particolare aspira ad una Europa con una figura unica. Nell’unione sono
tanti i paesi che si sono allineati su questa strada, per ultima la Germania,
per ultima.. ma non allineata l’Italia.
Jean
Paul è qui per una relazione sulla notificazione all’estero, ma vi invito a
pedinarlo ed interrogarlo perché è uno dei pochi che conosce le realtà
dell’Ufficiale Giudiziario in tutti i paesi europei. Solo così potrete
rendervi conto di cosa significa operare in modo liberale.
Ricordo
ancora l’entusiasmo di Jean Paul ed il mio quando circa due anni fa
incontrammo quella specie di ministro della giustizia italiano che promise
l’istituzione di un nuovo Ufficiale Giudiziario italiano entro breve termine.
Che
delusione … scoprire che il peso
di un ministro a volte è meno di un ....bip.
Jean Paul
ci esporrà la nobiltà dell’istituto della notificazione anzi per essere
precisi della significazione che è cosa ben diversa della notificazione
all’italiana ancorata a dei principi di terzo mondo, dove c’è una totale
inadeguatezza di tutela dei diritti del cittadino nonché di doveri di uno Stato
democratico.
Argomento
questo che merita un seminario da destinare ai geniali professori che siedono
dietro le scrivanie ministeriali.
Ringrazio
il collega Macchia per tutto quello che ha fatto all’interno della commissione
Vaccarella e di come ha saputo contrastare le iene che si erano infiltrate
all’interno della commissione. Grazie a lui, sono state riconosciute, per ora
solo a livello di proposta, importanti funzioni per la nostra categoria.
Ad
ogni modo ce ne parlerà direttamente.
Di
Carmine Tarquini posso dire tanto e nulla, chi non lo conosce e lo sente parlare
in pubblico..li viene spontaneo spostarsi dalla sedia e chiedersi::”Chi è
costui?”
Si
rimane impressionati dalla sua padronanza degli argomenti
spesso di difficile interpretazione. Lo chiamano il tecnico.. so che lui
detesta questo perché si definisce solo uno che studia.
Carmine
tratterà un argomento che riguarda la normativa che consente oggi
all’Ufficiale Giudiziario di svolgere tutte quelle attività libero
professionali.
Piero
Sardano, l’ho conosciuto in un congresso molti anni fa. E’ tra i pochi che
in concreto hanno svolto alcune di queste attività libero professionale a
regime di compensi. Il suo impegno per la categoria è notevole ed i suoi
progetti sono degni di rispetto. Piero proporrà nel suo intervento, dal punto
di vista quasi materiale, e grazie alla sua esperienza, suggerimenti e consigli
su come iniziare a svolgere queste particolari attività.
Non
ricordo il nome forse è tra voi, ma una collega leggendo la locandina dello
stage, mi ha telefonato per dirmi” Ecco è arrivato Angelo che ci propone la
luna. Non posso credere che i colleghi sono tutti ignoranti e in 40 anni nessuno
ha pensato a queste attività”
Non
è l’ignoranza, ma semplicemente che fino a pochi anni fa, non c’era tempo
per approfondire queste materie. Quando la burocrazia ti soffoca, quando devi
correre come una trottola, quando la notte sei ancora in ufficio per ultimare
l’ultimo atto di una giornata lavorativa che durava oltre le 12 ore…non si
ha tempo per studiare. Oggi siamo per volere di sua eminenza grigia, alleggeriti
del carico di lavoro, e se pur ci rendiamo conto dello sfruttamento subito in
questi anni, dove lo Stato riconosce alle Banche notevoli compensi su atti che
per noi era un affronto chiedere anche l’anticipazione della trasferta,
vogliamo andare avanti, con forza e determinazione.
Non sono la persona idonea per presentarvi gli altri docenti, non avendo una
conoscenza diretta. Potrei esaltare le loro grandi capacità, ma preferisco che
ognuno di voi giudichi i docenti sul campo. Devo però ringraziarli per la
sensibilità, o meglio il calore con cui hanno dato in pochi minuti oserei dire,
la loro disponibilità a capire e contribuire ad una iniziativa che non vede
protagonisti i soliti avvocati, commercialisti o magistrati, ma una categoria
sempre assente dai grandi temi della giustizia, ma se pur sconosciuta, sempre
presente nel campo di battaglia per
dare un senso al primo concetto vero di giustizia, e cioè l’effettività
della legge.
Inoltre
è bello notare la numerosa presenza
femminile che c’è in questa sala. Tante donne Ufficiali Giudiziari. Spesso si
sente dire..
un
Ufficiale Giudiziario donna? Come fa?
40 anni
fa era impensabile, ma la mia idea è completamente diversa. Non voglio
offendere la mascolinità di nessuno, ma in questi anni di attività
dell’associazione, ne ho incontrate tante, e posso dirvi che le donne,
generalizzando ovviamente, hanno qualcosa in più di alcuni uomini….
Hanno
le palle.
Scusate,
ma come dice la collega di …. Un
altro termine non rende l’idea del concetto.
Le
vedo sempre incazzate, battagliere, pronte a dare la vita per
raggiungere l’obiettivo. Dovrebbero essere un esempio per i colleghi..
che non hanno i loro attributi. Avremmo già risolto gran parte dei nostri
problemi.
A
parte questo, e ritornando a noi, allo stage, come avete tutti letto dal
programma, tratteremo argomenti come il processo telematico, la firma digitale
che non sono proprio attinenti alle attività oggetto di questo seminario, ma
sono importantissime nella formazione di ogni ufficiale giudiziario.
Il
processo telematico può far paura, specialmente agli Ufficiale Giudiziari che
vivono la realtà degli uffici notificazioni dove l’informatizzazione degli
UNEP è utopia e dove diventa un sogno ricevere dal ministero una semplice
fotocopiatrice per fare le copie degli atti da notificare.
Questo
stage vuole essere il nostro schiaffo morale alle istituzioni ed a tutti coloro
che hanno boicottato questo stage.
Il
nostro bisogno di qualificare la nostra funzione, il bisogno di sentirci
europei, vincenti e competitivi e gratificati dalla nostra professione, ci
porterà senza ombra di dubbio molto in alto…..basta crederci e guardare al di
là dei confini, dove l’Ufficiale Giudiziario che è messo in condizioni di
operare contribuisce in modo incisivo nell’economia di ogni paese.
A
questo punto, concludo,
Nell’augurarvi
buon lavoro, voglio aggiungere un’ultima cosa molto importante….. non
riguarda questo stage..non riguarda me.. riguarda uno di voi… qui presente…
Mi
ha minacciato di alzarsi e andar via se riferissi quanto sto per dire.
Penso
che non lo farà altrimenti scoprirebbero tutti che sto parlando di lei e i
maliziosi potrebbero pensar male.
Questa
collega ha detto solo una parola….
Una
parola che mi ha dato forti emozioni…..
Senza
parlare si è avvicinata a me e dandomi un bacio sulla guancia mi ha detto…
Grazie
per la speranza che ci dai...… i suoi occhi erano lucidi.
Grazie
anche a voi tutti.
Da angelo