"CONTROCONVENZIONE!"

 

 

Informativa in formato pdf


Caro collega,

come avrai certamente saputo, il Ministero della Giustizia, in data 15/07/04, ha stipulato con poste Italiane s.p.a. una scellerata convenzione che ha come scopo dichiarato la gestione integrata degli esiti delle notifiche a mezzo del servizio postale e come scopo non dichiarato quello di emarginare l’Ufficiale Giudiziario e ridurre alla paralisi l’intero servizio degli uffici U.N.E.P.

 

Tutto sembra ormai predestinato, ma non tutti assistono con passività ed indifferenza a questo declino tutto italiano della figura dell’Ufficiale Giudiziario, una categoria che è stata fin troppo tempo a lagnarsi senza reagire, a sopportare senza avere il coraggio di rispondere alle umiliazioni, senza trovare l’orgoglio, la dignità e l’unione per opporsi allo scippo della sua professione da parte di legislatori disattenti o interessati .

 

Per questo ed altri motivi che tu ben conosci, ti chiedo di appoggiare il movimento di protesta e azione AUGE per ribaltare e vincere, per reagire e agire, per evitare che il silenzio si trasformi in un’inesorabile declino della nostra professione.

 

Ho da qualche giorno registrato lo statuto AUGE per tale scopo, per unire le forze, senza bandiere e colori, ma sotto un unico slogan ”difendiamo la professione dell’Ufficiale Giudiziario “

 

Le battaglie, è inutile negarlo si fanno con i numeri e con … il sostegno economico. Non si può lasciare sulle spalle dei soliti “solisti” difendere un’intera categoria perché come ben sai l’isolamento non è solo all’interno: l’amministrazione non ci ha mai sorriso anzi i nostri diritti sia di natura economica che funzionale ci sono stati riconosciuti sempre e sistematicamente a seguito di ricorsi e sentenze.

 

La convenzione con le poste è una delle tante vergogne in cui l’amministrazione da una parte sostiene che non incide sulla professionalità dell’Ufficiale Giudiziario e dall’altra c’è la voce dell’Ingegner Ministro Castelli che dichiara pubblicamente e ufficialmente che:

 

“Gli ufficiali giudiziari non ci servono e lo Stato con la convenzione poste risparmierà sulle indennità di trasferte.”

Ed ancora

 “ … l’esecuzione delle notifiche saranno affidate alla posta e quindi gli ufficiali giudiziari avranno più tempo per dedicarsi alle sole esecuzioni mobiliari”

 

A parte queste dichiarazioni, basta leggere attentamente la convenzione per capire cosa si nasconde dietro la “gestione integrata degli avvisi di ricevimento”.  Un accordo che nonostante sia incostituzionale, illegittimo, paradossale e “grottesco” , ci porterà verso un vicolo cieco senza via d’uscita per la nostra professione. 

 

Collega…non dormire!

 

Contro le ribalderie e le bravate di manzoniana memoria di questa Convenzione più evidenti e lesive dell’interesse pubblico la nostra associazione ha già fatto, a sue spese, un esposto alla Commissione Europea, mentre altri gruppi di colleghi si sono rivolti al Garante della privacy, senza trascurare le manifestazioni che ci sono state a Roma davanti  e dentro al Parlamento, sempre organizzate dalla nostra associazione. Se pur fiduciosi sul risvolto positivo europeo, siamo consapevoli che i tempi tecnici per arrivare alla diffida formale contro lo Stato italiano sono troppi lunghi rispetto all’urgenza di bloccare questo accordo prima dell’entrata a regime della convenzione.

 

L’Associazione ha già incaricato un avvocato per il ricorso al TAR che in questo momento rappresenta l’unica via per far cessare questa vergogna. Non ti sarà difficile capire che i ricorsi al TAR hanno un costo non indifferente ed è per questo motivo che ti chiedo un sostegno/contributo economico affinché la spesa non gravi su poche persone nell’interesse di tutti. 

 

Questa convenzione con le Poste (con relativa circolare esplicativa) non è una tragica fatalità alla quale non ci può opporre, non è il frutto di un’antica tabe né una ineluttabile maledizione divina, è semplicemente un atto amministrativo opponibile entro i sessanta giorni davanti al TAR competente, che è, per la precisione, quello del Lazio.

 

L’avvocato (lo stesso che ha preparato l’esposto alla commissione europea) a cui ho già affidato la vertenza non ha ancora quantificato la spesa in quanto non è stato in grado ancora di quantificare il costo della domiciliazione. Ad ogni modo per ragioni di trasparenza pubblicherò su richiesta i nominativi (o un soprannome per chi vuol restare anonimo) di coloro che daranno il contributo di 50 euro.

 

I vizi di legittimità che tale convenzione presenta sono così palesi e macroscopici che possono essere passati inosservati solo ad un estensore tracotante che abbia avuto la presunzione di poter imporre la propria volontà ad una controparte lobotomizzata o quanto meno fortemente anestetizzata.

 

Dall’incompetenza (del firmatario della convenzione) alla violazione di legge ( per la mancanza della gara d’appalto, che crea di fatto un indiscusso monopolio di Poste Italiane), all’eccesso di potere (per illogicità e per ingiustizia grave e manifesta) questa convenzione è davvero una sorta di compendio di diritto amministrativo negato degna di figurare nei futuri manuali della materia come terrificante esempio di aberrazione giuridica.

 

Pensa soltanto alla creazione che si farà, scannerata dopo scannerata, di un archivio parallelo a quello delle varie Procure Italiane in mano ad un privato (Poste Italiane) che potrà non solo leggere gli atti a suo piacimento, ma farne anche l’uso che riterrà più opportuno, mentre tu, piccolo travet del diritto, sei costretto dalla legge sulla privacy a consegnare gli atti in busta chiusa anche ai parenti del destinatario o all’impiegato comunale che riceve i tuoi 140 cpc.

 

Concludo,

passando ai fatti concreti, ovvero alla questione “piccioli”. Non mi vergogno certamente a chiederti questo contributo perché forse mi dovrei vergognare io nel rischiare tutto personalmente e di far gravare sulla mia famiglia l’intera spesa, ma … ho una dignità e so.. che anche tu sei come me!

 

Italia 23 marzo 2005

Angelo


Per versare il contributo di euro 50,00 utilizzare i seguenti metodi di pagamento:

Bonifico bancario

-  conto corrente intestato a Associazione Ufficiali Giudiziari in Europa (AUGE)

-  Banca Popolare Emilia Romagna – filiale di Savignano s/ Rubicone

-  C.C. 1317331….. ABI 5387 …..  CAB 68050 ….. CIN   M

-  Causale: ricorso al TAR convenzione poste

Assegno non trasferibile o vaglia postale intestato a “Associazione Ufficiali Giudiziari in Europa ”


PS. A parte l'aspetto politico, Mi rivolgo a tutti quei colleghi che in questi giorni sono stati contattati dai responsabili delle poste per raggiungere un accordo sulle modalità di consegna degli atti da spedire a mezzo posta. Fate attenzione a non violare la legge e gli accordi della convenzione perché come è stato più volte scritto, la responsabilità ricadrà tutta sui dirigenti e responsabili U.N.E.P. preposti a tale servizio se le cose, come penso, andranno male. Leggete bene la convenzione ed i limiti in essa contenuti. In particolare leggete la parte di responsabilità affidata all’Ufficiale Giudiziario in materia di riservatezza dei dati personali, nonché i volumi preventivati dall’amministrazione e per finire la natura degli atti da notificare con il metodo della nuova convenzione.    Cautelatevi per favore! 

 

Fac-simile di istanza da presentare al Capo dell'ufficio circa i limiti di applicabilità della convenzione con le poste italiane .


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