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Italia, Brescia, 19 luglio 2008 < Riflessioni > Incontro di Brescia e dintorni
Primo
tempo
Il
19 luglio c.a., in occasione della costituzione della prima sezione provinciale
AUGE, si è svolto presso l’Unep della Corte d’Appello di Brescia
un incontro tra Ufficiali Giudiziari per un approfondimento del progetto di
legge AUGE/Berselli sulla liberalizzazione della nostra professione.
Alla riunione coordinata da Arcangelo D’Aurora e Giuseppe Marotta, rispettivamente Presidente e Responsabile nazionale AUGE hanno partecipato 58 Ufficiali Giudiziari provenienti da diverse sedi del nord, nonché il collega Pietro Sardano dirigente dell’unep di Monopoli.
Per
questo a Brescia è stato deciso che presto costituiremo altre sezioni
provinciali e regionali per essere presenti concretamente su tutto il territorio
nazionale.
Nonostante
la comunicazione “porta a porta” sia passata di moda, quando si parla del
proprio futuro è comprensibile che risulti fondamentale il confronto personale
con i colleghi, il contatto visivo. Siamo consapevoli che il collega incerto
vuole comprendere se noi dell’AUGE siamo venditori di sogni, come ci
definiscono alcuni, o persone che credono più di ogni altra cosa che la nostra
professione deve essere salvata dalla melma in cui è stata ricacciata dopo anni
di inerzia sindacale.
Il
collega incerto vuole che gli si spieghi, con atti e riscontri concreti, che la
libera professione non è solo una finestra alternativa alla cancelleria,
ma un portone che apre un mondo nuovo in cui professionalità, efficienza,
dignità, rispetto, gratificazioni economiche e quant’altro non fanno fatica
ad affermarsi.
Insieme stiamo progettando il nostro futuro, perché è lì che andremo ad abitare con le nostre famiglie
AUGE
Secondo
tempo
I
colleghi presenti a Brescia mi hanno commosso … perché finalmente, dopo anni
di triste agonia, ho visto “il risveglio” di
persone che pensavo spente…il desiderio di essere protagonisti veri della
giustizia. La possibilità di equipararci ai colleghi europei ha dato loro la
forza di sperare ancora, e le tante facce sorridenti di colleghi motivati e
attenti non li avevo mai viste. Una luce nuova si sta allargando sui nostri
volti. Dopo Brescia la consapevolezza che la nostra professione è qualcosa che
va al di là del semplice impiego pubblico è divenuta certezza. La nostra
dinamicità questa volta non sarà frenata dalla staticità contagiosa di
sindacalisti inermi.
Già, i sindacati: nota amara di questo
incontro a Brescia.
Quando il collega Catapano, appena giunto a
Brescia il 19 mattina, mi ha riferito che due esponenti sindacali avevano
chiesto la revoca dell’autorizzazione all’utilizzo della sala ufficiali
giudiziari, concessa all’AUGE dal Presidente della Corte d’Appello di
Brescia, sono rimasto a dir poco sconcertato … non ci sono parole per definire
tale atteggiamento teso ad impedire una democratica discussione sul futuro di
questa professione …boh!
Cosa
dire senza essere offensivi, se non quello di fare un plauso a coloro che in
questi giorni hanno restituito la tessera come unico strumento di difesa della
democrazia e della professione.
Questo mi dispiace perché molti di loro
sono miei amici, sono dei colleghi che come me soffrono la quotidianità dei
nostri uffici e del modo di operare da terzo mondo,…e nonostante ciò non
hanno ancora la forza di guardare la realtà ….
Il
futuro della categoria non riguarda solo noi dell’AUGE … ma anche loro
…sarebbe utile un confronto leale, perché il confronto leale è sempre un
segnale positivo, e spesso porta buoni frutti che tutti possono gustare. Ma
alcuni preferiscono lo scontro, la provocazione. (Angelo)
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Terzo
tempo
E’
sicuro che i B3 siano inclusi nel progetto libera professione?
Le
attività inserite nel progetto sono in grado di garantire un reddito
dignitoso?
Il
progetto prevede un minimo garantito?
la
libera professione è un rischio?
E’
sicuro che i B3 siano inclusi nel progetto libera professione?
Ci
sono tre motivi per escludere definitivamente questo dubbio:
il
progetto di legge è chiaro e non pone limiti in relazione alla posizione
economica. In particolare l’articolo 5 prevede che in sede di prima
attuazione all’albo unico nazionale saranno iscritti tutti gli ufficiali
giudiziari, appartenenti alle aree funzionali B e C, che presenteranno
domanda entro due mesi dalla data di entrata in vigore della legge.
lo
stesso Senatore Berselli dopo la prima stesura del disegno di legge ed al
fine di non lasciare dubbi di interpretazione della norma ha aggiunto che si
intendono compresi anche gli ufficiali giudiziari non muniti del titolo di
laurea;
Siamo tutti consapevoli che la libera professione non è per tutti e che una buona percentuale, prossimi alla pensione, preferirà la cancelleria. Quindi al fine di garantire in primo impianto un regolare inizio di attività pensate che i soli C1 che opteranno per la libera professione siano sufficienti a coprire la futura pianta organica? Poi non vedo per quale ragione, specialmente dopo l’introduzione dell’interfungibilità in quasi tutti gli uffici, i B3 dovrebbero essere esclusi.
Se
qualcuno dice questo, è solo per creare confusione e per tenere in vita quel
rancore tra ufficiali Giudiziari ed ex Aiutanti che è stata causa di tante
battaglie perse. Una vergogna da dimenticare in fretta!
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Le
attività inserite nel progetto sono in grado di garantire un reddito dignitoso?
Se
leggete attentamente il progetto di legge scoprirete che si compone di :
Articolo
2 comma 1 lettera a. > Attività esclusive
1.
attività di notificazione civile, penale e amministrativa, mediante supporti
telematici o a mezzo fax,
da effettuare a richiesta dei soggetti pubblici o privati;
2.
attività di significazione, prevedendo che la consegna di determinati atti
giudiziari sia effettuata con processo verbale;
3.
attività inerente alla formazione di titoli esecutivi stragiudiziali e
attività connesse, secondo le disposizioni del codice di procedura civile e
delle leggi speciali;
4.
attività diretta alla constatazione che la pretesa assistita da titolo
esecutivo è stata comunque interamente soddisfatta, con effetti estintivi
dell’esecuzione iniziata, ovvero che è intervenuta conciliazione tra le
parti, con effetti estintivi o sostitutivi del titolo esecutivo originario;
5.
attività inerenti all’espropriazione forzata, prevedendo in particolare la
possibilità per l’ufficiale giudiziario di iniziare e terminare l’intero
processo esecutivo, salvo intervento del giudice dell’esecuzione sulle
impugnazioni;
6.
tutte le altre attività deferite alle attribuzioni dell’ufficiale
giudiziario in base alla legislazione previgente;
7.
rilascio di copie di atti, di estratti, di certificazioni concernenti le
attività comprese nelle attribuzioni dell’ufficiale giudiziario;
8.
servizio protesti di cambiali ed assegni bancari ai sensi del regio decreto 14
dicembre 1933, n. 1669, del regio decreto 21 dicembre 1933, n. 1736, e della
legge 12 giugno 1973, n. 349;
9.
atti di offerta reale e per intimazione ai sensi degli articoli 1209 e
seguenti del codice civile;
10.
atto di constatazione ispirato al modello vigente in altri Stati
membri dell’Unione europea;
Articolo
2 comma 1 lettera b. > Attività delegate.
1.
Nelle espropriazioni mobiliari, la vendita e l’assegnazione, la redazione
del progetto e la distribuzione della somma ricavata;
2.
Nelle espropriazioni immobiliari, la vendita e l’assegnazione, la redazione
del progetto;
3.
La vendita di corpi di reato;
4.
Le attività necessarie ai fini della precisazione delle modalità di
esecuzione dei provvedimenti cautelari e di urgenza;
5.
L’apposizione e la rimozione di sigilli nei casi previsti dalle leggi civili
e commerciali,
6.
Gli inventari in materia civile e commerciale ai sensi dell’articolo 769 del
codice di procedura civile,
7.
La ricezione della dichiarazione del terzo prevista dall’articolo 547 del
codice di procedura civile;
Articolo
2 comma 1 lettera c. > Ulteriori attività.
1.
Attestare la conformità delle riproduzioni meccaniche o grafiche allo stato
di cose o di luoghi;
2.
ricevere atti di asseverazione con giuramento di perizie stragiudiziali e di
traduzioni di atti o di scritti;
3.
essere prescelto o nominato consulente tecnico, perito o commissionario;
4.
effettuare stime e valutazioni;
5.
redigere inventari;
6.
essere nominato sequestratario nonché amministratore giudiziario dei beni
sequestrati, delle aziende e degli immobili pignorati;
7.
essere nominato custode giudiziario di beni sequestrati, aziende e immobili
pignorati;
8.
certificare e attestare dichiarazioni testimoniali, relazioni peritali e atti
destinati all’utilizzo nel processo, nonché certificare fatti e situazioni
da lui stesso constatati in qualità
di pubblico ufficiale;
Articolo
3 > Ulteriori attività.
1.
Prevedere che il creditore, nelle ipotesi in cui può avvalersi del
procedimento ’ingiunzione di cui agli articoli 633 e seguenti del codice di
procedura civile, ha facoltà di richiedere la notificazione dell’atto di
precetto e che si formi il titolo esecutivo nel caso in cui il debitore, su
specifico interpello dell’ufficiale giudiziario, riconosca, anche in parte,
il debito;
2.
Estendere, eventualmente, la previsione di cui alla lettera a)
ad
altre ipotesi analoghe;
3.
Prevedere che, anche dopo la chiusura del verbale di pignoramento, è data
facoltà al debitore di adempiere totalmente l’obbligazione versando le
somme dovute all’ufficiale giudiziario che ne rilascia quietanza, con
effetti estintivi della procedura;
4.
Prevedere l’esecutività a tutti gli effetti della conciliazione intervenuta
tra le parti del
processo
esecutivo, la cui autenticità sia accertata dall’ufficiale giudiziario;
5.
Introdurre modificazioni alla disciplina del processo civile di esecuzione in
funzione dei princìpi di cui alle lettere da a)
a
d);
affidare alla competenza dell’ufficiale giudiziario il ricevimento della
dichiarazione del terzo di cui all’articolo 547 del codice di procedura
civile, nonché, per delega del giudice, la vendita delle cose e dei beni
immobili pignorati, la redazione del progetto di distribuzione della somma
ricavata ed il pagamento agli aventi diritto;
6.
Provvedere a tutte le altre modificazioni necessarie in relazione
all’oggetto della professione di ufficiale giudiziario.
Secondo
voi con tutte queste attività e tenendo presente che l’articolo 1 prevede la
modificazione dei codici e delle leggi speciali in
relazione all’oggetto della professione, pensate ancora che ci possono essere
margini di dubbi?
Nessun
Ufficiale Giudiziario al mondo ha tutte queste attività, per questo motivo è
totalmente ingiustificato ogni dubbio.
E
a chi obietta che poi durante l’iter sarà tutto stravolto, noi rispondiamo
che certo qualcosa potrà essere modificato, e sicuramente lo sarà, ma la
sostanza del progetto rimarrà intatto. Si chiede 100 per ottenere 80, e
quell’80 lo otterremo insieme, potete starne certi.
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Il
progetto prevede un minimo garantito?
Innanzitutto
va precisato che la garanzia di un tetto di retribuzione minima non si definisce
minimo garantito bensì di assegno integrativo, che corrisponde alla differenza
tra la retribuzione garantita e gli onorari percepiti.
Fatta
questa precisazione occorre ancora chiarire che l’assegno integrativo non sarà
pagato dallo Stato, bensì da un fondo comune gestito dalla Cassa Nazionale
privata degli ufficiali giudiziari costituito da una
percentuale di tassazione stabilita dal consiglio nazionale da applicare su
tutti gli atti redatti dall’Ufficiale Giudiziario nell’esercizio delle sue
funzioni. Tale assegno integrativo spetterebbe, previo i dovuti controlli, a
tutti gli ufficiali giudiziari che, per cause non dipendenti dalla propria
volontà – esempio malattia o servizio
in zone disagiate – percepissero una retribuzione inferiore ad un tetto
minimo stabilito dal consiglio nazionale ovvero da noi stessi ufficiali
giudiziari.
Per
questo motivo con il senatore Berselli non si è ritenuto importante inserirlo
nel disegno di legge.
Ad
ogni modo, se ciò deve creare dubbi e incertezze e se i colleghi AUGE
sollecitassero all’associazione l’inserimento di un emendamento, se pur non
necessario per il momento, siamo pronti a intervenire presso il senatore per
approfondire la questione e valutarne l’opportunità.
Ad
ogni buon fine sottopongo alla vostra attenzione l’emendamento che abbiamo
pensato di proporre se ritenuto importante dalla categoria:
INCENTIVI
PER IL PASSAGGIO ALLA PROFESSIONE DI UFFICIALE GIUDIZIARIO
ARTICOLO
6 (aspettativa)
L’ufficiale
giudiziario che si avvale della facoltà di cui all’articolo 5 comma 1
lettera a) viene collocato in aspettativa per anni due, ed entro tale periodo
può essere riammesso, a domanda, nel ruolo dei dipendenti del ministero della
Giustizia, con la stessa qualifica funzionale e lo stesso trattamento
economico maturato dagli ufficiali giudiziari che non si sono avvalsi della
suddetta facoltà.
Articolo
7. Fondo unico.
E’
istituito un fondo unico degli ufficiali giudiziari, gestito dalla cassa
nazionale degli ufficiali giudiziari che
provvede alla corresponsione:
a. di assegni di integrazione a favore
degli ufficiali giudiziari in attività;
b.
al rimborso delle spese sostenute
dagli ufficiali giudiziari che si sono avvalsi della facoltà di cui
all’articolo 5, lettera a), nei limiti stabiliti dal consiglio nazionale e
previa istruttoria e parere del consiglio distrettuale.
c.
di prestiti di cui all’articolo
2, p.15, da destinare ai vincitori di concorso.
Il
fondo comune è costituito da:
d. una percentuale di tassazione
stabilita dal consiglio nazionale da applicare su tutti gli atti redatti
dall’Ufficiale Giudiziario nell’esercizio delle sue funzioni;
e. da una quota pari a 60 milioni di
euro versata dall’Erario da destinare esclusivamente a titolo di rimborso
spese per l’avvio dell’attività libero professionale di cui al primo
comma lettera b. Tale rimborso
dovrà essere restituito all’Erario in caso di cessazione dell’attività
professionale entro il primo anno dal suo avvio, salvo le cessazioni per
limiti di età.
L'assegno
di integrazione è concesso anche per l'intero anno per interruzioni dal
servizio per malattia o altro impedimento non dipendente dalla volontà
dell'ufficiale giudiziario e non può superare la retribuzione già in
godimento alla data della domanda di cui all’articolo 5, punto 1/a,
rivalutata annualmente secondo i criteri stabiliti dal consiglio nazionale.
La
richiesta dell'assegno integrativo deve essere presentata da ogni ufficiale
giudiziario al consiglio distrettuale, che provvede a trasmetterla alla Cassa
nazionale, previo parere motivato e circostanziato circa l'accoglimento o il
rigetto della stessa.
Il
consiglio distrettuale e
La
richiesta del rimborso delle spese vive sostenute per avviare l’attività,
valutata in 60 milioni di euro, circa 20.000 euro pro-capite, non dovrebbe
trovare ostacoli tenendo conto che il risparmio di spesa pubblica con la
liberalizzazione della professione si aggira intorno ai 500 milioni di euro
l’anno.
Infine
desidero precisare, ai pochi per fortuna, che la frase “libera professione
dell’Ufficiale Giudiziario ” viene usata per semplificare, ma in realtà si
dovrebbe definire la qualifica:
pubblico ufficiale operante in un regime di libero mercato
ed
inoltre
l’istituzione
della nuova figura è a numero chiuso, così come lo è in tutti i paesi
dell’unione europea e non solo.
Per
quelli che contestassero anche questo punto osservando che vogliono abolire
gli ordini professionali, occorre rammentare che la ormai nota direttiva Bolkenstein
sulla liberalizzazione dei servizi ha escluso i notai e gli ufficiali
giudiziari.
A
conclusione di questa nota, desidero ringraziare il collega Catapano per la
magnifica ospitalità e invito i colleghi desiderosi di darci un sostegno, non
solo morale, a farsi avanti, siamo solo all’inizio di una nuova era
dell’Ufficiale Giudiziario. Chi ci crede non molli, uniti si vince sempre.
A
presto
Arcangelo
D’Aurora
Presidente
AUGE
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