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Trasferta per il deposito in Cancelleria degli atti di esecuzione.
(Nota n. 5/652/03.1, in data 14 luglio 1999, del Ministero
Giustizia AA.CC. UFFICIO V)
L'art. 133, D.P.R. n. 1229/59, non lascia alcun dubbio sul diritto dell'ufficiale giudiziario ad esigere l'indennitą di trasferta per gli atti compiuti ·fuori dell'edificio ove l'ufficio giudiziario ha sede». L'attivitą di deposito in Cancelleria del verbale di pignoramento rientra tra i compiti istituzionali cui l'ufficiale giudiziario č tenuto a compimento dell'attivitą esecutiva richiesta.
Nel caso in cui gli uffici della Cancelleria del giudice dell'esecuzione siano ubicati in edifici diversi dagli UNEP spetta all'ufficiale giudiziario una seconda trasferta corrispondente al percorso eccedente l'ordinario diritto di trasferta determinato dalla distanza tra l'ufficio ed il luogo dell'esecuzione;
tale tesi č supportata oltre che dall'art. 133, anche dall'art. 136, D.P.R. n.1229/59, e dalle note ministeriali del 2 marzo 1988, n. 5/385/03-1 e del 24 marzo 1990, n. 5/556/03-1.
La distanza dall'ufficio deve essere determinata dallo stato polimetrico, ai sensi dell'art. 25, prima parte, R.D. 3 maggio 1923, n. 1043, la cui certificazione deve essere rilasciata dall'ufficio del Genio Civile; nel caso in cui alcune distanze non siano state determinate in tutto o in parte, l'art. 134,
D.P.R. n. 1229/59, secondo comma, prevede la possibilitą che la parte ricorra direttamente all'autoritą competente. I1 legislatore in ogni caso parla di certificazione scritta escludendo che l'assunzione di notizie orali possa essere equivalente. Ne tantomeno č affidata, in subordine, agli interessati.
Si ritiene che la certificazione de qua, in attesa di quella rilasciata dal1'Autoritą preposta, possa essere rilasciata dall'Ufficio Tecnico del Comune ove ha sede l'ufficio, in analogia a certificazione similare richiesta al personale comandato a prestare il suo ministero presso altri uffici, al fine della liquidazione dell'indennitą di missione.
