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Italia
7 ottobre 2008
PRIMO Consiglio Nazionale AUGE
Scriviamo questa relazione sul primo Consiglio
Nazionale dei Presidenti di sezione dell’AUGE dopo aver appreso la notizia
della calendarizzazione del DDL Berselli.
Sembrava lontana e invece eccola qua: la 2a commissione Giustizia del
Senato ha iniziato l’esame del progetto di riforma dell’ufficiale
giudiziario. Un primo passo è stato fatto, da oggi ci confronteremo finalmente
su aspetti concreti del DDL e non su ipotesi insensate, come quelle messe in
giro dai soliti “noti”, i quali, non avendo idee per confrontarsi, hanno
usato l’unica arma a loro disposizione:disinformare ed ingenerare confusione
con notizie false, come la “bufala” che il DDL fosse stato ritirato.
Oggi
sappiamo con certezza che i peggiori avversari degli ufficiali giudiziari sono
sempre e solo gli stessi, quelli che presumono di essere i maggiormente
rappresentativi della categoria, che non solo si sottraggono al confronto, ma
tentano, invano, di impedire che l’AUGE
possa riunirsi nelle aule dei palazzi di Giustizia, perché secondo loro
ottenere l’autorizzazione ad utilizzare le aule di un palazzo di Giustizia
sono solo una prerogativa sindacale, preclusa a tutti gli altri.
Ma
di questo ci importa ben poco.
Il
paradosso della nostra categoria è proprio tutto interno: infatti, sebbene non
ci siano lobby che incombono, nè influenze astrali nefaste, sebbene non ci
siano poteri occulti che smaniano per succhiarci il sangue, ci sono coloro che
ritengono di rappresentare la maggioranza
della categoria, i quali vogliono mantenerci in ostaggio di un immobilismo che
non ha precedenti nella storia degli ufficiali giudiziari italiani.
Un
paradosso che i nostri colleghi europei fanno fatica a comprendere tenuto conto
che l’Italia è uno dei paesi più industrializzati del mondo: non un solo
paese, dall’Africa all’Europa, di fronte ad una simile attraente prospettiva
si è tirato indietro o ha manifestato perplessità.
Il problema, caro Isnard e
illustri confréres
– rispondiamo noi – è che non tutta
la categoria ha preso coscienza e conoscenza, dopo decenni di frustrazione, che
questo progetto di legge ci porterebbe ad essere dei veri protagonisti in campo
nazionale ed internazionale, recuperando in un solo colpo quanto da anni
rivendichiamo: dignità professionale ed economica.Tutto questo è cosi
meraviglioso che si fa fatica a
crederlo possibile.
A
parte questo inciso, al contrario, c’è una forte volontà politica di
approvare il progetto di riforma e noi dell’Auge siamo pronti a fare la nostra
parte per far sì che si giunga preparati al grande evento. La strada da
percorrere, certo, è lunga ancora qualche chilometro, ma sappiamo che la
direzione è quella giusta. E intanto è stato intrapreso il cammino.
Si dice che le parole fanno accadere le cose e noi di parole, sane e
belle parole, ne abbiamo spese tante per arrivare fin qua. Continueremo a
spenderle, sempre più belle sempre più sane e vere,
per andare fino in fondo.
Lo
faremo Roberto Lorenzini, stanne
certo. Lo faremo anche per te. Molti Presidenti non ti conoscevano, ma Angelo
D’Aurora ha avuto per te parole d’altri tempi, parole che si riservano agli
amici di vecchia data quando non ci sono più: il primo consiglio nazionale
dell’AUGE è dedicato a te, Roberto, con la speranza che se esiste un al di là
sia per te accogliente. Questo è il nostro modo per stare vicini al dolore di
chi in questa terra ti ha voluto bene.
Domenica 28 settembre 2008 ore
È
stato davvero emozionante iniziare questo 1° Consiglio Nazionale dell’Auge.
Dopo
le presentazioni dei presidenti di sezione, Arcangelo D’Aurora in qualità di
Presidente dell’associazione ha
espresso la sua grande emozione e
soddisfazione per la realizzazione di questo gruppo di ufficiali giudiziari
venuti da ogni parte d’Italia per conoscersi e compattarsi, ognuno portatore
della sua esperienza locale ma accomunati dalla speranza di diventare al più
presto liberi professionisti. “Sarà certamente un gruppo vincente”: è
stato il commento del Presidente.
La
riunione, come accennato, è cominciata con l’autopresentazione dei Presidenti
delle sezioni AUGE: da Caltanissetta a Bressanone, Candura e Paolo Pesa; da
Giarre a Padova, Consoli e Caradonna; da Nocera a Monza, Esposito e Alvino,
Landi e Zecchino; da Como a Monopoli,
Ragni e Sardano; da Parma ad Avellino, Marco Tranquilli e Pasquale Porciello; da
Piacenza a Campobasso, Monari e Filippone; da Pavia a Latina, Gerli, Gallo e
Cafasso; da San Donà di Piave a Velletri, Tognella e Ciarla; da Napoli a
Pordenone, Venezia e Pichierri; da Ventimiglia a Milano, Della Vittoria Scarpati,
Meo e Ranieri; da Castelfranco Veneto a Brescia, Pierucci e Catapano; da Varese
a Verona, De Filippo e Squillaci; da Roma ad Orbetello, Falcioni e Costabile. E
poi tutta l’esperienza di Corrado Macchia da Frosinone e Pino Lobrano dell’UIUG
da Sassari.
Iniziamo dagli ultimi due che dopo le
relazioni di D’Aurora, Mascioli, Marotta e Adele Carrera hanno preso la parola
per gli interventi.
Corrado Macchia
l’ha detto chiaramente: andate avanti perché è la prima volta che vedo un movimento così
giovane e motivato ad
andare fino in fondo. E’ l’interesse generale che deve spingere la classe
politica ad approvare questo progetto di riforma della nostra categoria. Questa
è la sua forza. Andate avanti senza sosta e senza timore dei sindacati. Che ci
provassero a indire uno sciopero contro la libera professione, ha continuato
Macchia, sarebbe l’ennesimo e devastante insuccesso, come sono state le
proteste contro la convenzione delle poste e contro tutte le altre sottrazioni
di funzioni che si sono susseguite negli anni.
E
ascoltandolo ci siamo convinti ancora di più di quello che avevamo sempre
sostenuto, al di là dei benefici che potremmo avere come liberi professionisti,
questa è una riforma necessaria. Una riforma che tende la mano ai cittadini
senza svuotare la casse dello Stato: una politica attenta agli sprechi non può
non tenerne conto. Vi esorto a continuare ha
concluso Corrado, Perseguire
l’obbiettivo della libera professione è un favore che facciamo a noi stessi e
ed io faccio a me stesso perché solo in questo modo “andrei in pensione da
uomo libero”. “Sarò sempre vicino all’AUGE!”
E
noi continueremo.
Corrado
Macchia, ha infine messo in guardia tutti gli ufficiali giudiziari; la sua forte
preoccupazione di questi ultimi tempi è che di fronte ad un orientamento
politico prevalente di voler sbloccare, comunque, la situazione degli Unep si
arrivi alla privatizzazione delle funzioni anziché della figura
dell’ufficiale giudiziario. È questo uno dei motivi per cui è nostro dovere
chiedere e lottare per la libera professione.
Di
notevole interesse è stato anche l’intervento di Pino Lobrano. Ha iniziato da
una considerazione condivisa da tutta la platea e cioè quanto sia stata
fallimentare la riforma Kessler non seguita da una riforma dello statuto in
senso liberale degli ufficiali giudiziari. Ha
poi dimostrato candidamente come la tanto sbandierata terzietà oggi nei fatti
non esista, perchè quella che scambiamo per terzietà altro non è che
inefficienza totale, che avvantaggia inevitabilmente debitori, indagati,
imputati e convenuti. Questo e altro ha detto Lobrano e vi invitiamo a leggere
il suo commento sul sito www.uiug.it (tivoli 1
e tivoli 2)
Infine
ha concluso Pino, è inutile coinvolgere i
sindacati perché non hanno alcun interesse a promuovere l’uscita dal
sindacato. In questo momento si guarda all’economicità della giustizia: è
questa un’argomentazione da sostenere. “C’è un progetto di legge,
cerchiamo di mandarlo avanti.”
D’Aurora,
ha illustrato una panoramica degli incontri che l’AUGE ha avuto nei mesi
scorsi con gli esponenti politici e dell’avvocatura e delle speranze che
questi incontri potranno avere sviluppi positivi, senza che nulla lasciava
ancora presagire l’imminente calendarizzazione.
Andrea Mascioli
ha illustrato invece gli appoggi internazionali che giungono all’AUGE dall’UIHJ
e dal Presidente Isnard, il quale nel maggio scorso al Consiglio Permanente di
Tallin ha chiesto e ottenuto da tutti i paesi membri l’approvazione di una
delibera di riconoscimento ufficiale dell’AUGE come l’unica organizzazione
italiana riconosciuta in seno all’Unione internazionale degli Ufficiali
giudiziari, in quanto associazione che promuove la libera professione degli
ufficiali giudiziari italiani. E ciò in sintonia con quanto auspicato dall’UIHJ
per tutti i paesi aderenti.
Giuseppe Marotta
ha proseguito illustrando gli emendamenti al DDL Berselli preparati dall’AUGE
in particolare, la possibilità dei due anni di aspettativa per chi sceglie la
libera professione con decorrenza dall’inizio dell’attività; della
previsione di un assegno integrativo, leggasi minimo garantito, e di un rimborso
spese per l’avvio dello studio professionale, così come la possibilità di
creare degli studi professionali associati tra più ufficiali giudiziari, con un
massimo di cinque.
Adele Carrera
invece si è soffermata sulla riunione del giorno precedente all’Unep di Roma:
riunione partita in sordina, con un’aula inizialmente semideserta, e finita
con un aula discretamente piena e interessata. Infatti in questi giorni numerose
sono le iscrizioni che giungono all’AUGE dall’unep romano.
Interessanti gli interventi dei vari Presidenti che
si sono succeduti al microfono, un po’ tutti hanno illustrato le condizioni
dei loro uffici e hanno esortato a restare uniti per il perseguimento
dell’obiettivo.
E
in questi interventi, che sarebbe troppo lungo citare integralmente, è venuta
fuori l’anima vera degli ufficiali giudiziari liberi professionisti.
Abbiamo
scoperto isole di potenziali energie nascoste nei vari uffici unep d’italia,
per cui con estremo piacere abbiamo appreso di:
Daniele
Gerli, presidente
AUGE-Pavia, lauretosi con una tesi sulla esecuzione forzata;
Orazio Melita
ha rappresentato la sua duplice esperienza di ufficiale giudiziario e praticante
notaio ed ha fatto notare come possiamo trovare un alleato naturale nel
notariato dal momento che la figura dell’ufficiale giudiziario, una volta
riformata, avrebbe forti analogie con i notai a partire dal suo stato giuridico
di libero professionista e pubblico ufficiale. Anche il notariato è attualmente
minacciato da nuove e sempre più aggressive società che cercano di estendere
il raggio delle loro competenze a accaparrarsi lauti profitti.
Si
sono susseguiti poi gli interventi di:
Vito Pichierri
presidente Auge-Pordenone che ha illustrato la realtà del suo ufficio, nonché
le sue difficoltà ad intessere un dialogo serio e costruttivo con i sindacati;
Piero
Sardano
Auge-Monopoli, invece ha esposto problematiche interessanti di cui dovremo tener
conto in seguito su alcuni punti del DDL;
Landi, Auge-Monza,
ha voluto sapere se eravamo a conoscenza di eventuali documenti di appoggio al
DDL Berselli da parte di qualche
sigla sindacale, e la risposta non poteva che essere negativa.
Stimolante
anche lo spunto di Walter Zecchino
che ci ha invitato a riflettere se l’attuale espletamento delle nostre attività
corrisponde a quelle per cui avevamo partecipato alle prove concorsuali o se,
invece, le progressive spoliazioni ed i mutamenti
peggiorativi delle nostre condizioni lavorative nonché le richieste sempre
negate dall’Amministrazione, non ci abbiano portato a svolgere un’attività
che non riconosciamo più come nostra. “Io
non svolgo più il lavoro per cui sono stato assunto” questo il sunto del
discorso di Zecchino, a voi le considerazioni finali.
Aldo Catapano,
Auge-Brescia ha riferito degli incontri bresciani con esponenti della Lega.
Secondo
il collega Consoli, l’esperienza
con i sindacati, con i quali alla fine degli anni novanta si era tentato un
dialogo (in occasione della proposta del ministro Flik di liberalizzare la
categoria poi fallita), non ha portato a niente e dialogando dialogando siamo
arrivati nel punto in cui siamo. “ La proposta deve andare in discussione e
subito” ha infine esclamato come una premonizione.
Cristiano Ragni,
Auge Como:” Per descrivere la maniera in
cui i sindacati stanno affrontando il declino costante ed inesorabile che, a
detta di tutti, ci aspetta, mi viene in mente la classica metafora del
comandante della nave - riadattata per l'occasione: "la
nave sta affondando .... restate comodamente seduti ai vostri posti!"
Francesco Filippone
– AUGE Molise, si è presentato come portavoce di una piccola regione ove
operano colleghi sicuramente tutti già all'altezza della riforma che avanza, e
che attendono un chiaro segno dal legislatore prima di intervenire nel dibattito,
aderendo all'AUGE.
Ha inoltre relazionato brevemente anche sulla circostanza che alla Sezione di
Campobasso hanno aderito tutti i maggiori utenti istituzionali dell'UNEP presso
Paolo Pesa (AUGE Bressanone) e
Marco Tognella (Auge San Donà di Piave),
hanno sintetizzato il loro intervento in una sola frase: Homo faber
fortunae suae, l'uomo è l'artefice della sua fortuna.
Rosanna
Esposito,
Presidente AUGE di Nocera Inferiore, ha invece lanciato un messaggio rivolto ai
non iscritti: “Voglio solo dire ai colleghi
che si limitano a leggerci senza agire: uscite allo scoperto senza pregiudizi,
camminate insieme a noi verso la nostra libertà e dignità professionale, se
non lo avete ancora capito, questo è un momento storico unico per la nostra
categoria e voi che insieme a me avete avuto la fortuna di esserci, avete il
dovere, nei riguardi di chi verrà dopo di noi, di esserci: non potete più
aspettare, oggi stesso iscrivetevi all'auge e camminate con noi.
Michele
Meo
– AUGE Milano, ha concluso il suo intervento sintetizzando tutto con un
aforisma di Antonin Artaud: “Bisogna
fare uno sforzo per risalire il corso delle cose, e capovolgere gli eventi. Con
purezza e sincerità di fronte a noi stessi...perche'
vivere non è seguire
come pecore il corso degli eventi, nel solito tran tran di questo insieme di
idee, di gusti, di percezioni, di desideri, di disgusti che confondiamo con il
nostro io e dei quali siamo appagati senza cercare oltre, piu' lontano. Vivere
è superare se stessi, mentre l'uomo non sa far altro che lasciarsi andare - da
"Vivere è superare se stessi .”
Alberto
Monari,
Vice Presidente di sezione AUGE Piacenza. "Credo
che a questo punto la "libera professione" per l'ufficiale giudiziario
italiano sia come la "vittoria" per Trapattoni... non una cosa
importante ma "l'unica cosa da fare". L'alternativa allo
stato attuale:
la soppressione degli UNEP, il personale in Cancelleria e le nostre funzioni
alle società di riscossione private... prospettiva triste, ma a mio parere (e
non solo mio) ineludibile."
Il
Presidente D’Aurora ha, poi,chiamato in causa il collega Funicello di
Orbetello che dopo aver partecipato all’incontro di Roma del 27 settembre per
informarsi sul progetto portato avanti dall’Auge da scettico è diventato un
entusiasta sostenitore delle nuove prospettive che la libera professione darebbe
alla categoria degli ufficiali giudiziari.
Funicello Costabile,
ha raccontato la sua esperienza di ufficiale giudiziario B3 vincitore
dell’ultimo concorso da ufficiale giudiziario C1 e
assunto però in cancelleria: ha resistito tre mesi e poi ha preferito
rinunciare e ritornare, nonostante tutto, all’unep: “l’ufficiale
giudiziario, con tutto il rispetto dovuto e meritato per i cancellieri, è un
lavoro più interessante e di maggior sviluppo” ha concluso Costabile. E
questo dovrebbe essere motivo di riflessione per tanti.
Dopo
la breve interruzione per il pranzo a buffet i lavori sono ripresi sugli altri
punti dell’ordine del giorno.
Il
più importante fra tutti era stabilire la data del 1° Congresso Nazionale dell’Auge fissata poi per il 24 gennaio 2009.
Si
è parlato inoltre della necessità di reperire i finanziamenti, e quindi di
mettere in atto iniziative, ciascuno nel suo territorio, volte a raccogliere i
fondi, trovare gli sponsor, interessare la stampa.
I
vari presidenti di sezione hanno evidenziato la necessità di organizzare altre
riunioni presso gli uffici d’Italia al fine di radicare la presenza
dell’associazione sul territorio nazionale: sono state quindi fissate
sull’agenda dell’Auge alcune date indicative da confermare da parte dei
rispettivi presidenti di sezioni, organizzatori degli incontri.
L’AUGE
è attesa inoltre per il 25 e 26 novembre a Parigi per il Consiglio Permanente
dell’Unione Internazionale degli Huissiers de Justice.
A
conclusione dei lavori, tutti insieme ci siamo dati appuntamento per il prossimo
consiglio dei presidenti di sezione che si terrà in Liguria il 10 gennaio 2009.
A questo punto, stante anche gli ulteriori importanti eventi che si sono verificati dopo il consiglio dei presidenti, auguriamo a tutti, presidenti e soci dell’AUGE, un buon lavoro e un sereno svolgimento delle attività volte ad informare tutti i colleghi. Sottolineiamo ancora una volta che questa è una occasione unica, irripetibile, e che quindi va valutata singolarmente da ogni Ufficiale Giudiziario, senza condizionamenti sindacali o di luoghi comuni.
Scriviamo, UNITI, la nuova
storia dell’Ufficiale Giudiziario!
Un abbraccio a tutti da:
Arcangelo D’Aurora
Andrea Mascioli
Adele Carrera
Giuseppe Marotta
NB. chiedo scusa per la scarsa qualità delle foto ....è colpa mia per non aver impostato correttamente la fotocamera .... Angelo