Consiglio Permanente Europa/America dell’UIHJ
Tallin (Estonia)
28-30 maggio 2008-
C’eravamo
anche noi dell’AUGE il 28 maggio 2008 al Reval Hotel Olimpia di Tallin, pronti
a dare un sacco di buone notizie sui progressi e gli sviluppi della nostra
attività di informazione sull’introduzione della libera professione nel
nostro Paese.
Come
segno di stima e di gratitudine per tutto il lavoro svolto in questi anni
dal Presidente dell’AUGE Arcangelo D’Aurora e dai suoi più stretti
collaboratori, il Presidente dell’UIHJ Jacques Isnard ha voluto aprire i
lavori chiedendo a tutte le nazioni presenti di votare per l’ammissione
dell’AUGE, quale unica associazione rappresentante l’Italia in seno all’UIHJ.
Tutte le nazioni hanno accolto con favore la proposta senza astensioni o
opposizioni, salutando l’ambito riconoscimento con un fragoroso applauso.
Finalmente un riconoscimento prestigioso da parte di un’istituzione come l’UIHJ,
che ha voluto premiare l’impegno profuso dall’AUGE per diffondere l’idea
di una professione riconosciuta a livello europeo. Abbiamo ribadito che anche in
Italia, la nostra figura professionale non è nata per essere costretta negli
schemi di un impiego pubblico burocratizzato e statico, e di come grazie alla
compiacenza dei sindacati si sia ottenuto quello che
nessun Paese europeo, si sarebbe mai pensato di fare, cioè affidare
un’attività così delicata a degli operatori scarsamente motivati, senza
formazione alcuna, che alloggiano in uffici in cui cadono tetti e in cui gli
avvocati sgomitando attendono per ore agli sportelli prima che sia il loro
turno.
Abbiamo
reso noto all’assemblea il rinnovato impegno dell’attuale compagine
governativa sul tema a noi caro dell’istituzione di un Ufficiale Giudiziario
libero professionista. Infatti nei giorni precedenti all’appuntamento di
Tallin, l’attuale Presidente della Commissione Giustizia del Senato Sen.
Filippo Berselli ci aveva comunicato di aver ripresentato il ddl delega per
l’armonizzazione della figura professionale dell’ufficiale giudiziario agli
standard europei.
Un
appassionato
Si
è illustrato poi, il ruolo deleterio dei sindacati di categoria, i quali si
oppongono pervicacemente alla riforma in senso liberale della nostra
professione, adducendo “ingenuamente” insensate argomentazioni, sul venir
meno della terzietà dell’ufficiale giudiziario nell’esercizio del suo
ministero, come se gli altri 21 paesi europei ove l’ufficiale giudiziario è
un libero professionista fossero dei paesi in cui l’inciviltà regni sovrana,
e il rispetto dei diritti dei cittadini sia perennemente calpestato.
Infatti
in regime di libera professione l’ufficiale giudiziario sarebbe sottoposto
alle stesse regole di ora, essendo pur sempre un pubblico ufficiale, e in
aggiunta sarebbe sottoposto ad un rigoroso controllo deontologico da parte
dell’ordine professionale.
Rideva
Mourad, rappresentante tunisino, libero professionista da anni, quando gli ho
raccontato che il tetto dell’ufficio unep di Napoli ogni tanto crolla. E’
rimasto esterrefatto dopo aver letto l’articolo de “Il Messaggero” sulle
code agli sportelli dell’Unep di Roma, che iniziano alle quattro del mattino.
Rideva, ma poi ha compreso quando gli ho spiegato che non è colpa degli
ufficiali giudiziari i quali pur con tutta la buona volontà non hanno né mezzi
né tempo e siano ormai rassegnati a tutto quello che gli piove dal cielo. Non
è colpa certo di chi è costretto a correre come un dannato per evitare le
scadenze degli atti o per guadagnare un centesimo in più di trasferta o per
sostituire un collega in part-time. E lui ha compreso. Ha compreso come a volte
si venga schiacciati da un meccanismo, imprigionati da un vortice che impedisce
di alzare la testa per guardare oltre la staccionata, per vedere come i nostri
colleghi europei rappresentino una folta schiera di professionisti, al pari di
avvocati e giudici, che si pongono come un corpo sempre più omogeneo, in grado
di porsi come soggetto politico e istituzionale, in grado inoltre di porsi come
punto di riferimento delle professioni legali. Francesi, olandesi,
lussemburghesi, greci, estoni, belgi, macedoni, solo per citarne alcuni, si
auspicano che presto l’Italia si decida ad entrare in questo club, affinché
il sistema giustizia possa beneficiare degli indubbi vantaggi che ne
deriverebbero.
Intanto nell’UIHJ quest’anno è entrata a far
parte anche
In
Estonia invece la riforma è iniziata nel 2001 ed è stata un successo. Il
ministro della giustizia estone, ospite al Consiglio Permanente, ha spiegato che
un capitolo importante della riforma ha riguardato il sistema di remunerazione
degli ufficiali giudiziari, ai quali è stato garantito un reddito adeguato per
due motivi: il primo è connesso al ruolo dell’ufficiale giudiziario,
indispensabile per il buon andamento dell’economia. “Una giustizia
efficiente e celere” ha ribadito il Ministro “garantisce democrazia e
assicura investimenti”. Il secondo motivo, invece, ha un risvolto di rilevanza
penale in quanto, secondo il Ministro: “una retribuzione, adeguata al grado di
responsabilità assunto, è una garanzia quasi certa di incorruttibilità.”
Anche
per
Gli
Spagnoli invece, hanno una situazione identica a quella italiana: una legge in
parlamento che liberalizza la figura dell’Ufficiale Giudiziario ed attende
l’assenso di Zapatero, che arriverà presto.
Unica nota dolente l’Austria, ove
non si registrano novità rispetto al passato. Attualmente
non esiste un’associazione, o una rappresentanza di ufficiali giudiziari che
promuova la riforma della professione in senso liberale. Possiamo dire
che i colleghi austriaci sono in un momento di stallo, in attesa di
riorganizzarsi. Anche se si potrebbe prospettare, visto il comune sentire tra
austriaci e tedeschi, che non appena si approverà la riforma in Germania anche
gli austriaci si faranno sentire.
Arrivederci
a Parigi.
Relazione
di Giuseppe Marotta
Responsabile Nazionale AUGE