F. L. P.

Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche  Coordinamento GIUSTIZIA

 

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oggetto: UNEP - Interfungibilità


Comunicato


    Per chiarezza, correttezza nei confronti degli ufficiali giudiziari “TUTTI” e per evitare strumentalizzazioni, illusioni o disillusioni, questo coordinamento pone all’attenzione di questa importante categoria, alcune considerazioni sulla interfungibilità e sulle riqualificazioni nelle posizioni economiche superiori.

 Con l’occasione, si approfondisce il comunicato pubblicato sul Mondo Giudiziario il 15/12/2003 per far tacere quei “POCHI” che hanno dato “in malafede” una loro personale interpretazione ad un comunicato che non aveva altro scopo che quello di comunicare una notizia e non certamente una interpretazione contrattuale.

  In merito alla interfungibilità tra i B3 ed i C1, nel settore UNEP, la prima riflessione che tutti sono tenuti a fare è la lettura delle norme contrattuali, che è una cosa ben diversa dalle rivendicazioni sindacali a favore dei C1 o B3 ovvero il contrario.

 Le norme contrattuali hanno in primo luogo:

a)     istituito una figura professionale di ufficiale giudiziario articolata in quattro posizioni economiche: B3, C1, C2 e C3 (direzione);

b)      Gli Ufficiali Giudiziari C1 sono Lavoratori che compiono tutti gli atti demandati dalle norme all'ufficiale giudiziario, compresi eventualmente quelli di pertinenza anche della professionalità appartenente alla posizione economica più elevata dell'area inferiore;

c)     Gli Ufficiali Giudiziari sono Lavoratori che, secondo le direttive ricevute, esplicano compiti di collaborazione qualificata nell'ambito dell'attività degli uffici unici notificazioni, esecuzioni e protesti (uffici N.E.P.), eseguendo tutti gli atti attribuiti alla competenza dell'ufficiale giudiziario, in quanto non riservati alle professionalità superiori.

 Chiarito che per “…. in quanto non riservati alle professionalità superiori” non si riferisce all’attività di esecuzione, in virtù anche di quanto è previsto nell’ordinamento degli UU.GG (applicazioni con funzioni superiori),  non vi sono dubbi che dalla lettera dei tre punti sopra evidenziati che:

1)      gli Ufficiali Giudiziari C1 sono tenuti al compimento degli atti demandati dalle norme compresi gli atti  di notificazione e gli Ufficiali Giudiziari B3 possono svolgere attività di esecuzione.

2)      In via principale l’attività di esecuzione spetta al C1 perché è una attività che gli deriva dalla legge, mentre il B3 può svolgere tutte le attività di esecuzione quando è richiesto e secondo le direttive ricevute.

 Da ciò deriva la cosiddetta “Interfungibilità delle funzioni” e cioè non è un diritto per i C1 collaborare al servizio notificazioni e non è un diritto per i B3 collaborare al servizio esecuzioni, ma semplicemente l’interfungibilità nasce nel momento in cui particolari esigenze di servizio lo richiedono.

 Ad esempio a Milano, prima il Giudice del Lavoro, poi il delegato alla sorveglianza degli UNEP, hanno ritenuto di invitare il Dirigente UNEP milanese ad applicare “l’interfungibilità”  in quanto il carico di lavoro degli ufficiali giudiziari  B3 era tale che si rischiava la paralisi di questo delicato e importante servizio.

Quanto stabilito dal Giudice di Milano non è una vittoria o una sconfitta per una o per l’altra posizione economica, ma è stato applicato un principio previsto dal contratto e nato per esigenze di servizio.

 Lo stesso ministero, con risposta ad un Ufficiale Giudiziario B3 del 13/11/2003, ha chiarito questo punto: il requisito dell'eventualità nell'espletamento delle funzioni di notificazione da parte del CI, contrattualmente previsto, va evidentemente coordinato con le esposte situazioni di opportunità e necessità, che per altro verso possono determinare l'intervento dell'ufficiale  giudiziario B3 nell'assolvimento delle attività di esecuzione per una più equa distribuzione, del lavoro in funzione del suo carico, del personale in servizio e delle esigenze di giustizia.”

 Chiarito questo delicato punto, che ribadisco è una semplice lettura delle norme contrattuali, altra cosa è la conflittualità tra le due categorie su questo punto e volendo essere più precisi, la strumentalizzazione sia da una parte che dall’altra.

 Questa situazione assurda non tiene conto dei tanti C1 come B3 che sono contrari all’interfungibilità per diversi motivi,  e non tiene conto che gli uffici NEP, stanno per subire una trasformazione organizzativa a seguito delle nuove piante organiche:

 nell’area C vi saranno circa 500 nuovi C1 (nuove assunzioni ) nonché il passaggio di 800 B3 a C1.

 Questo punto non può passare inosservato considerando la diminuzione della vecchia pianta organica dei B3 e la mole di lavoro sempre più pesante nel servizio notificazioni.

 Quindi cosa occorre fare?

-          continuare a fare lotte “tra fratelli” per poi ritrovarsi  senza eredità?

Oppure

-          unire le forze per raggiungere obiettivi prestigiosi e contrastare la tendenza ministeriale e legislative a trasferire alcune funzioni storiche dell’Ufficiale Giudiziario ai privati?

-          Riqualificare degnamente, e non nel modo in cui  vergognosamente è stato fatto fino ad oggi.

 Sono tre anni che si parla di riqualificazioni. Sono tre anni che illudono i lavoratori a salire quel gradino di professionalità posto su un tappeto scorrevole con direzione contraria e dove il rischio non è solo quello essere sempre nello stesso punto, ma di indietreggiare visto che altre professioni sono già state riqualificate in virtù dell’articolo 13 comma 5 del CCNL 1998/2001.

 Tutto questo era solo per far capire, ai colleghi ufficiali giudiziari che questa organizzazione non privilegia una o l’altra posizione economica, come è stato detto e scritto da qualcuno, ma mira a elevare la professionalità dell’ufficiale giudiziario perché sia la notificazione sia l’esecuzione sono servizi di primaria importanza per il paese, per l’Europa, per la dignità di ognuno di voi e per una serenità lavorativa.

 La strumentalizzazione sia essa politica che sindacale confonde le idee e distorce la realtà, e spesso queste spaccature interne oltre al danno che subisce la categoria stessa sia come immagine che nel veder sfumare il raggiungimento di grandi obiettivi,  il rischio è la beffa di perdere anche le poche briciole conservate nelle tasche vuote …tutto questo non è da sottovalutare.

 Per questo motivo e non solo che l’invito è quello di essere uniti…e non arrendersi…. Nessuno regalerà nulla… spero che di questo ne siate tutti convinti.

 Noi siamo qui per questo, per lottare, per ascoltare la tua voce, per elevare quel grado di professionalità che ogni professione merita, per ricevere quelle gratificazioni economiche e morali a cui tutti aspiriamo… nel giusto!

 Auguri a tutti…accendente una candelina in segno di pace per il mondo.. e per tutta la vostra categoria

 Roma - Forlì 22 dicembre 2003

 Il Coordinatore Regionale FLP-Giustizia Emilia Romagna Arcangelo D’Aurora

 Il Coordinamento Nazionale Paola Saraceni (348/5656118)


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