Da Giuseppe Marotta Ufficiale Giudiziario B3 - Corte di Appello di Milano.
Circolare 1521/027.1 del 27 settembre 2002: interfungibilità degli ufficiali giudiziari"
Scrivo questa lettera dopo qualche giorno dall'emanazione della "Circolare" sulla interfungibilità degli ufficiali giudiziari C1 e B3, che ha così tanto turbato i sogni degli ufficiali giudiziari C1 e in particolare dell'ufficiale giudiziario Nino Laganà, Segretario Generale Lisug-Uil, il quale in una lettera pubblicata sul sito www.ufficialegiudiziario.com all'indomani dell'emanazione della "Circolare" ha paragonato gli ufficiali giudiziari C1 a dei cavalli e gli ufficiali giudiziari B3 a dei muli.
Capisco il suo livore, ma definirci muli e definirsi cavalli: suvvia, paradosso che sia, credo che quella frase sia stata proprio infelice. Nel leggerla mi sono subito ricordato di un'altra sua chicca, quella sui medici e gli infermieri: beh, in quell'occasione almeno era stato più generoso, gli infermieri tra l'altro svolgono un lavoro insostituibile. Ma a pensarci bene anche dei muli non si potrebbe fare a meno, così come dei medici, dei cavalli e degli operatori ecologici; quest'ultimi in particolare, sant'uomini sono, fossi in loro mi rifiuterei di svolgere quel lavoro: che ognuno raccolga la propria merda e che il mondo vada in malora, sommerso da una valanga di rifiuti.
Veniamo al dunque. Sinceramente non credo che questa circolare sia illegittima. Credo anzi che finalmente sgombri il terreno da ogni incertezza in merito all'applicazione del contratto. Contratto che hanno firmato i sindacati senza però prendersi la briga di chiarire minimamente in che modo questo benedetto contratto avrebbe poi dovuto trovare applicazione. Ed è inutile ricordare le mille questioni irrisolte, (corsi-concorsi bloccati- norme di raccordo ininfluenti - decimo-decimato...).
Ora non negherete la generale confusione venutasi a creare da quando hanno firmato il contratto. Per cui sapete cosa penso? Che questa Circolare sia l'unica cosa chiara derivante dal contratto. Gli aiutanti, come molti ancora si ostinano a definirci, fino ad oggi, per svolgere le esecuzioni, necessitavano del decreto di applicazione del PdCA, da ora non più. Se ne erano capaci prima, non vedo perchè non dovrebbero esserlo adesso. Purtroppo gli artt. 32 e 33 del DPR 1229/59 ci danno ragione ed è inutile cercare sottigliezze giuridiche per dimostrare il contrario perchè francamente considero ciò un arrampicarsi sugli specchi.
Sia chiaro una cosa, però: non è che io non dorma di notte per la smania di andare a fare le esecuzioni, anzi, per fortuna...sono ben altre le cose che 'turbano'...i miei sogni. Quello che però mi fa rabbia è questo poco edificante modo di guardare le cose, quest'anomala guerra fatta a noi aiutanti da anni, che ha portato solo conseguenze nefaste per tutti gli ufficiali giudiziari. Questo non capire che non saranno certamente gli aiutanti a squalificare la categoria, nel caso dovessero effettuare le esecuzioni, ma sarà questa ennesima occasione mancata di unire le forze per il conseguimento degli stessi interessi che possono essere tanti: aumento delle trasferte, indennità di funzione a seconda dell'atto che si pone in esecuzione, buoni pasto, richiesta di ulteriori funzioni, ecc...).
Perchè vi ostinate a non capire che è giunto il momento di far fronte unico per migliorare tutti e per offrire, finalmente un servizio all'utenza più snello e meno burocratizzato: qualcuno può dimostrare che seguire un utente dalla prima richiesta di notifica fino al pignoramento, o meglio ancora fino alla vendita sia, dal punto di vista dell'efficienza del servizio e dell'organizzazione del lavoro, cosa di poco conto? Io non credo.
Comunque sia è davvero un peccato continuare a lottare tra di noi.
Mi rendo conto che molti ufficiali giudiziari C1, in particolare quelli degli ultimi due concorsi che hanno dovuto superare un concorso per laureati, si sentano forse defraudati da questa Circolare. Timori che però dovrebbero in parte essere fugati dal fatto che la Circolare riserva loro la direzione degli uffici nonché la posizione economica e non mi sembra poca cosa: in fondo le differenze permangono, come è giusto che sia. Non sono d'accordo, se mi si obietta che hanno dovuto superare un concorso per poter fare le esecuzioni ed ora basta essere un ex aiutante per poterle fare: purtroppo è l'ordinamento che lo ha sempre previsto, con forme diverse certo, ma lo sostanza non cambiava.
Non voglio poi pensare che ci sia ancora qualcuno che invece considera effettuare le notifiche un'attività dequalificante, perché sinceramente in merito a ciò non avrei parole.
Un'ultima cosa per chi si ostina a parlare di laureati e non. Facciamola finita con questa storia. Sia tra gli ufficiali che tra gli aiutanti ci sono persone laureate, persone diplomate e persone che hanno il diploma di terza media, in particolare molti di quest'ultimi, da aiutanti hanno svolto per anni le funzioni di ufficiale giudiziario senza demerito, anzi. Tra gli aiutanti, inoltre, ci sono coloro che sono laureati, abilitati alla professione forense, e con specializzazione post-universitaria. Tra gli ufficiali, mi dicono, che alcuni hanno, o hanno avuto fino a poco tempo, fa la quinta elementare, e hanno svolto questo lavoro egregiamente.
Ora cosa vogliamo fare? Continuare a farci del male?
Io direi di mischiare le carte e di ricominciare una nuova partita. Perchè solo così potremo uscire finalmente dall'empasse in cui ci siamo ricacciati.
Buone notifiche e buone esecuzioni.
Giuseppe Marotta ufficiale giudiziario B3 Corte d'Appello Milano
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