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Cari colleghi,
sollecitato da alcuni di voi a dare una
risposta dell’UIUG alla circolare sull’interfungibilità, mi limito con
questo comunicato a esprimere la mia personale interpretazione in quanto
la volontà dell’Unione sarà espressa nella riunione di segreteria prevista
per il 27 ottobre 2002 a Rimini.
Parto da alcune considerazioni, anzi vi rammento come si è arrivati
a tutto questo:
1)
Con
l’entrata in vigore dell’ordinamento degli ufficiali giudiziari e Aiutanti
Ufficiali Giudiziari (anno 1959), l’Aiutante Ufficiale Giudiziario poteva
esercitare le funzioni dell’Ufficiale Giudiziario con provvedimento del
Presidente della Corte di Appello. Un provvedimento che non
teneva conto di particolari capacità individuali,
ma ogni volta che le esigenze di servizio lo richiedevano(assenza
in pianta organica dell’Ufficiale Giudiziario o insufficienza di organico,
ecc…)
2)
Dal 1990, circa, con decorrenza 1978,
Gli ex aiutanti, sono diventati assistenti UNEP, e nel loro profilo
professionale - sesto livello - come lo erano gli ufficiali giudiziari prima di
quella data - è stato confermato, che potevano svolgere funzioni superiori in
caso di assenza, ecc….
3)
Con l’entrata in vigore del contratto integrativo le figure
professionali di collaboratore UNEP e assistente UNEP sono state unificate in
un’unica denominazione distinguendoli dal punto di vista della posizione
economica in c3, c2, c1 e b3.
4) Il C.C.N.L. 1998-2001 per il personale del Ministero della Giustizia sottoscritto il 3 febbraio 2000 precisa che i
B3, sono
Lavoratori che, secondo le direttive ricevute, esplicano compiti di
collaborazione qualificata nell'ambito dell'attività degli uffici unici
notificazioni, esecuzioni e protesti (uffici N.E.P.), eseguendo tutti gli
atti attribuiti alla competenza dell'ufficiale giudiziario, in
quanto non riservati alle professionalità superiori.
Mentre i
C1 sono Lavoratori che compiono
tutti gli atti demandati dalle norme all'ufficiale giudiziario, compresi
eventualmente quelli di pertinenza anche della professionalità
appartenente alla posizione economica più elevata dell'area
inferiore, e curano altresì, nell'ambito di direttive di massima, la
connessa attività istruttoria ed amministrativo-contabile; lavoratori che
svolgono attività di direzione di una unità organica nell'ambito
dell'ufficio N.E.P. ovvero di quest'ultimo nel suo complesso quando, per le
sue dimensioni non ne sia necessaria o opportuna l'ulteriore articolazione.
I famosi corsi concorsi - beneficio solo per gli hotel e ristoranti genovesi - prevedevano un incremento di Ufficiali Giudiziari di area C di 880 (c3 e c2) + 500 (c1) e una diminuzione di 700 unità di Ufficiale Giudiziario B3.
Un
esercito di C… e una netta inferiorità di B.
Un esempio: Nell’ufficio NEP
di Bologna la nuova pianta organica prevede: due C3,
sette c2, trenta C1 e ventidue B3.
Questo
cosa significa?
Che
la figura B3 Ufficiale Giudiziario è destinata all’assorbimento nell’area
C, mentre
nella situazione attuale invece
i C1 possono eseguire le notificazioni per particolari esigenze di lavoro e quando hanno dato la
loro disponibilità… e la circolare del 6 maggio
2002 della Direzione Generale del personale e della formazione - Ufficio
VI, conferma questo:
Premesso che sia gli ufficiali
giudiziari B3 che C1 possono effettuare la notificazione degli atti, in quanto
espressamente previsto dalla norme ordinamentali e contrattuali (declaratoria
delle posizioni economiche B3 e C1 del C.C.I. del 5/4/2000), si ritiene
opportuno sottolineare come le mutate esigenze degli uffici giudiziari già
menzionate, in tema di notificazioni di atti richiedano una maggiore
contribuzione lavorativa ed una più equilibrata suddivisione delle
attribuzioni tra il personale delle due aree funzionali, peraltro di fatto già
verificatasi.
Pertanto,
laddove si verifichi che ufficiali giudiziari C1 abbiano garantito la
loro disponibilità ad attivarsi per il servizio notificazione – sia
in materia penale, civile che amministrativa – per carenza degli
ufficiali giudiziari B3, per documentato “surplus”
di lavoro per accordi intervenuti all’interno degli uffici tra le due
distinte aree, per scadenza di atti da notificare e tenuto conto
del disposto dell’art.9 del DL 374/2001, l’attribuzione del 50%…..ecc…
Infine
la Circolare del settembre scorso sull’interfungibilità ripercorre
esattamente la direzione inversa della precedente circolare, cioè le funzioni
che possono essere svolte dal B3 e di esclusiva competenza del già
collaboratore UNEP, precisa appunto, come sopra, … nella
interfungibilità della funzione di notificazione ed esecuzione pur
mantenendo le opportune distinzioni per la riconosciuta maggiore professionalità
delle posizioni C1 e C2 e per le loro diverse posizioni economiche.
Conclusione:
tutto
è rimasto come prima con l’unica differenza che un B3 per poter
eseguire una esecuzione non occorre più il provvedimento del Presidente della
corte di Appello, ma sono le esigenze di servizio a giustificare tale attività
(idem per le notificazioni ai C1 )
Ora,
se da una parte o dall’altra, dai B … ai C.… , si vuole strumentalizzare una
circolare che non dice nulla di quanto si sapeva già con la sottoscrizione
del contratto, cadere in queste trappole significa…. o la categoria non sa
leggere o chi strumentalizza tutto questo è in totale malafede.
La
vera vergogna non è la circolare… la vera vergogna è quella della
sottoscrizione di un contratto che ha inserito forzatamente una figura atipica
come la nostra in un sistema statale a pieno titolo e che consentirà a figure
di altre aree di occupare la dirigenza dei nostri uffici, lasciando fuori
colleghi con più esperienza.
Questo
doveva essere l’elemento scatenate per far fermare gli uffici, non certamente
la possibilità che si dà agli Ufficiali Giudiziari B3 – figura
voluta e istituita grazie agli stessi Ufficiali Giudiziari
- di eseguire un pignoramento che, come sappiamo tutti, è una attività che
viene svolta anche da figure private non titolate.
Quello che noto
in questo clima di esasperazione collettiva sono semplicemente miserie!
Quello che
invece non noto, stante la totale passività, di mirare verso la consapevolezza
che si stanno aprendo nuovi orizzonti e sulla la necessità di una nuova
metodologia lavorativa basata non più sulla quantità ma sulla qualità delle
prestazioni.
La quantità è finita!
Il trasfertismo è ormai una illusione!
Le
tante riforme normative e proposte degli ultimi mesi, realizzeranno sensibili
variazioni nell’attività classica dell’ufficiale giudiziario, il quale dovrà
confrontarsi quotidianamente con elementi basati sulla competitività e
sull’efficienza del servizio, e saranno queste capacità di rinnovarsi che
potranno rendere il nuovo Ufficiale Giudiziario protagonista a pieno titolo di
un nuovo modo di gestire l’amministrazione della giustizia.
Ai
colleghi romani che mi hanno sollecitato ad una risposta sulla iniziativa del
dirigente UNEP della capitale di procedere ad una selezione tra gli Ufficiali
Giudiziari B3 tramite un corso teorico e pratico al fine di assegnare una zona
operativa, credo che al di là di ogni considerazione circa la legittimità di
un potere di selezione di questo tipo, trovo che se un solo Ufficiale
Giudiziario B3 aderirà a tale discriminazione non merita di rivestire la
qualifica di Ufficiale Giudiziario.
In
questo squallore, l’unico obiettivo miserevole è quello, e lo dico senza
mezzi termini, è di poter partecipare come parassiti alla ripartizione delle
trasferte. Tutto questo ci porterà alla totale estinzione della nostra gloriosa
professione se non ci rendiamo conto che la valorizzazione della nostra
professione non è attraverso la difesa tra di noi di un pignoramento o di uno
sfratto… ma, ed insisto, attraverso un rinnovamento radicale della nostra
immagine.
Ignorate
coloro che guardano nel contratto, nelle miserie, nell’assistenzialismo, come
fonte di riqualificare la nostra professione. Troppi errori ed orrori sono stati
fatti in questi decenni, l’Ufficiale Giudiziario è una figura che merita
rispetto, che riveste un ruolo fondamentale in una società industrializzata ed
europea. Lasciate che i sindacati si occupino di buoni pasto e armatevi di
spirito combattivo e difendiamo tutti insieme il nostro prestigio, la nostra
professionalità, la nostra capacità di rispondere positivamente al mutamento
del mercato del diritto … perché non siamo degli impiegati statali, siamo
Ufficiali Giudiziari e la nostra opera lavorativa è una missione al servizio e
tutela dei diritti violati.. non siamo dei burocrati..
siamo l’effettività della legge!
Quindi
per favore meno ipocrisia e più serietà.
Io
sono il nulla, una delle tante voci, e nel mio piccolo tento a volte con
successo a volte con disperazione di trascinare la categoria verso la speranza
di un futuro europeo e dinamico. Lo stage che ho organizzato a Rimini,
strumentalizzato da alcuni personaggi come una iniziativa inutile perché la
categoria è incapace di svolgere certe attività, è il classico sintomo di coloro che soffrono di sensi di
inferiorità, che ci ha portato a cadere a picco sempre più verso il basso.
Se lo stage di Rimini,
cosa che non credo, si rivelasse un fallimento, non sentirete più parlare di
me.
Questa
è la mia promessa.
Vi lascerò nelle mani di
rappresentanti degni di voi, che sanno dove portare questa … categoria.
Un abbraccio
Angelo
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