Associazione di studio, formazione e informazione per la valorizzazione della figura dell’Ufficiale Giudiziario e gli uffici N.E.P.


Convegno – Fermo 11 marzo 2005

Relazione in formato pdf


Colleghi e amici…. Etc ..

Non si può non ringraziare i promotori di questo convegno, che nel dedicare questo particolare evento alla professione dell’Ufficiale Giudiziario hanno dato dimostrazione che intorno al mondo UNEP non siamo soli.

La mia speranza è, che al di fuori di queste mura, un partito politico di governo come quello di Alleanza Nazionale, mi sorprenda collocandosi in prima linea per ristabilire, attraverso una credibile riforma della giustizia, la legittima collocazione che merita la nostra professione. 

 

Le speranze sono scarse, perché il declino di questa professione storica si mostra inarrestabile.

Troppi sono i segnali che vanno questa direzione.

Nella stessa commissione giustizia, presieduta dal Senatore Caruso, che in questo periodo si discute sulla modifica del codice di procedura civile, i segnali che giungono a favore dell’Ufficiale Giudiziario sono molto molto deboli… anzi la situazione è preoccupante.

 

Se pur vi è la consapevolezza che i servizi degli ufficiali giudiziari non possono costituire merce di scambio o di svendita per ragioni al di fuori di progetti che mirano al buon andamento della giustizia, nei fatti la realtà è l’esatto contrario.

 

Si finge di non sapere …. non si ascolta, ma tutti sanno che una buona giustizia non è solo sintomo di democrazia, di immagine di uno Stato che rispetta e tutela il proprio cittadino, ma rappresenta una fonte di investimento capace di incidere positivamente nell’economia di qualsiasi paese.

 

Da decenni si ascolta la solita canzonetta stonata con il solito ritornello, diventato ormai quasi un inno nazionale:…….. la giustizia è in crisi!

 

Alcuni partiti politici, in sede elettorale strumentalizzano l’incapacità del governo di turno a dare al paese una giusta giustizia, ma nel momento in cui mettono piede a Palazzo Chigi, tali promesse si occultano con il silenzio o soluzioni tampone molto lontani da quei livelli di competitività e adeguamento ai mutamenti del mercato del diritto, indispensabili per ogni paese industrializzato e integrato nell’unione europea.

 

 Non mi riferisco all’ordinamento giudiziario, ma alla giustizia sociale, quella toccata con mano dal cittadino, che giorno dopo giorno si confronta e si scontra con uno Stato che più che fare giustizia …….GIUSTIZIA!

 

Siamo il paese con il maggior numero di condanne per la lungaggine dei processi.

 

L’Europa ci condanna, l’Italia paga!

 

Milioni di euro che se ben investiti, consentirebbero di incrementare le entrate erariali in quanto una pessima giustizia allontana gli investimenti da parte di cittadini italiani ed esteri, perché vi è la consapevolezza che nel momento del bisogno, la tutela dei diritti è debole e spesso offensiva.

In questo l’Europa va verso una tendenza, l’Italia fa l’esatto contrario.

 

All’estero si investe in Italia si taglia.

 

Non voglio essere drastico, ma come cittadino, come Ufficiale Giudiziario, mi rendo conto che il malessere della gente, della classe forense, dei giudici, dei funzionari giudiziari ha raggiunto limiti di guardia allarmanti.

 

L’insoddisfazione di chi deve applicare la legge, come l’Ufficiale Giudiziario, con strumenti sempre più preistorici e sempre meno efficienti, si traduce nell’arte tipica italiana che è quella di arrangiarsi, adattarsi a situazioni spesso paradossali. 

 

Sono entrato nel 1981 in questo mondo e già allora si parlava di grandi riforme. Da subito mi era ben chiaro una cosa, che per molti nostri politici e istituzioni non lo è, che l’Ufficiale Giudiziario è una figura atipica, originale e diversa da tutti le altre figure statali.

 

Infatti l’Ufficiale Giudiziario, se pur si tenta di assimilarlo sempre più ad un impiegato dello Stato, nella realtà lavorativa e organizzativa non lo è:

 

-          Ha una organizzazione interna autonoma e funzionale

-          Non ha un orario di lavoro

-          versa una cauzione prima di essere immesso nell’esercizio delle funzioni

-          utilizza il proprio mezzo di trasporto per l’espletamento di un servizio pubblico

-          autofinanzia il proprio stipendio con i diritti che incassa dalle parti private

-          gestisce il fondo spese costituito da una trattenuta su tutti i proventi

-          ha una responsabilità personale patrimoniale, penale e disciplinare

-          è sostituto d’imposta

-           

E quindi, la ostinazione di volerlo assimilare sempre più agli impiegati dello Stato è stato il più grande errore dei sindacati, complice anche l’amministrazione, che nel corso di questi anni, hanno causato l’appiattimento della professione con la conseguenza di portarla ad assumere un ruolo marginale rispetto all’evoluzione professionale dei nostri colleghi europei e africani.

 

In Europa, l’Ufficiale Giudiziario ha la titolarità dell’intero processo esecutivo, nonché molte funzioni amministrative che in Italia sono attribuite al giudice. Questo ha permesso di velocizzare le procedure non solo esecutive, ma ha consentito ai giudici di occuparsi esclusivamente alla funzione giurisdizionale.

 

In Italia questa professione in apparenza insostituibile, nel decorso degli anni ha trovato sempre più concorrenti con figure non pubbliche ma private, i quali, grazie ad un legislatore disattento o condizionato (fate voi), hanno trovato la maniera di sostituire l’Ufficiale Giudiziario in attività esclusive, riuscendo anche ad ottenere compensi 100 volte superiori rispetto alle modestissime elemosine concesse all’Ufficiale Giudiziario.

 

Sembra che la giustizia sia in mano agli avvoltoi … troppi sono gli interessi di “privati” che ruotano intorno a questo settore delicato e fondamentale per il paese e certamente sono interessi che non hanno alla base come priorità la tutela del cittadino o l’efficienza del servizio, ma sono esclusivamente interessi di portafoglio e di propri tornaconti. Fino a quando non ci sarà uno stop istituzionale a tutti questi parassiti che hanno capito il business delle funzioni dell’Ufficiale Giudiziario, non ci sarà mai la giusta giustizia, che rappresenta la base di ogni democrazia.

 

Se la tendenza di molti governi è quella di privatizzare determinati servizi pubblici, le delicate funzioni affidate all’Ufficiale Giudiziario dalle leggi nazionali ed europee non possono essere delegate a SpA o altre figure perché toccano la libertà dei cittadini.

 

Non ci si può nascondere dietro il paravento della mancanza di fondi per riorganizzare i servizi degli ufficiali giudiziari,  per giustificare accordi vergognosi svendendo la giustizia a quei poteri economici che hanno contribuito alla elezione di questo o quel parlamentare.

Le banche

I notai

I commercialisti

L’IVG

Le poste

Tutte figure che nulla hanno a che fare con il processo esecutivo eppure il loro forte potere economico gli ha permesso di influenzare un legislatore poco attento a quello che succede nel resto dell’Unione europea.

 

In Europa l’Ufficiale Giudiziario è un pubblico ufficiale operante in un libero mercato sotto il controllo dello Stato. Un professionista del diritto, un professionista del processo esecutivo.

Molti sono i paesi dell’est, dell’africa e di quasi tutti i continenti che hanno o stanno per adottare questa figura libero professionale all’interno dell’apparato giustizia.

Quando spiego ai colleghi europei quali incentivi ha l’Ufficiale Giudiziario italiano non sanno se ridere o piangere perché è unico al mondo.

Infatti il criterio di incentivazione dell’Ufficiale Giudiziario italiano è tutto basato sull’improduttività: si premia la quantità attraverso una indennità di trasferta, indipendentemente dal risultato, e si penalizza la qualità della prestazione.

 

Io amo il mio lavoro, lo faccio con passione, sento dentro fino all’anima il desiderio di tutelare il cittadino che si rivolge allo Stato attraverso me, ma sento anche la totale assenza di uno Stato che non mi tutela, che non mi sostiene, che mi umilia costantemente e, senza consultarmi su quali sono le reali esigenze per far funzionare la nostra giustizia, fa accordi con privati senza badare a spese.

 

Ad esempio la recente legge sul processo telematico civile coinvolge i nostri uffici ma… le dichiarazioni pubbliche ministeriali sono: gli uffici NEP non sono informatizzati, non ci sono i fondi per farlo… troveremo una soluzione alternativa agli U.N.E.P. 

 

Questa è l’Italia!  E allora cosa si fa?


Credo che prima di tutto bisogna essere chiari:

-    o si fa scomparire questa figura e ci mandate a lavorare nelle cancellerie…ma ditelo subito al fine di consentire a molti di noi di trovarsi un altro lavoro

-    o liberalizzate la professione

 

Molti sono stati i politici che hanno presentato un disegno di legge sulla liberalizzazione della professione, addirittura l’ex ministro Flick nominò una commissione per studiare la situazione europea, affidando lo studio ad un professore universitario il quale concluse che l’unica vera figura per il nostro paese era la libera professione, ma

non è andata a buon fine!

 

Sapete perché?

Per lo stesso motivo che oggi vede questo governo costretto ad accontentare i notai, i commercialisti, le banche, gli IVG e…le poste!

 

Per questo motivo sono pessimista sul futuro della nostra professione nonostante nella costituzione europea si legge:

I settori in cui l'Unione può legiferare sono stati ampliati. Essi includono un efficace accesso al diritto, l'eliminazione di ostacoli allo svolgimento di procedimenti civili, lo sviluppo di metodi alternativi per la composizione delle controversie e la promozione della formazione di giudici e ufficiali giudiziari.

 

Non so se è chiaro questo passaggio… giudice e Ufficiale Giudiziario … l’Europa chiede che queste due figure siano efficienti, efficaci e preparati … da una parte il giudice che ha il delicato compito di accertare e condannare la violazione di un diritto/dovere, dall’altra l’Ufficiale Giudiziario che rappresenta l’effettività della legge.

 

Sono ormai diversi anni che tento di reagire ed agire, di urlare nelle piazze istituzionali, nei corridoi,  cerco di capire se da qualche parte c’è buonafede ma…

……… oggi sono qui per capire anche questo!

 

Un esempio emblematico su quanta disattenzione politica vi è intorno al mondo degli ufficiali giudiziari è dato dal grande affetto nato tra il ministero della giustizia e la spa Poste Italiane.

Per chi mi conosce sa, che oltre al ricorso alla commissione europea ed al ricorso al TAR che mi accingo a presentare, sono in prima linea per ostacolare con tutti i mezzi possibili questo accordo in difesa della professione e professionalità dell’Ufficiale Giudiziario .

 

Mentre in tutta Europa si organizzano costantemente convegni e seminari sul diritto della notificazione e sull’importanza del ruolo che riveste l’Ufficiale Giudiziario in questo particolare istituto, in Italia si fanno scelte condizionate, non dalle garanzie costituzionali che si devono offrire a chi riceve un atto giudiziario, ma dagli interessi di bilancio e di debiti della Spa poste italiane!  

 

Non capisco e spero che Alleanza nazionale in questo quadro disastroso faccia la sua parte con onestà e contrasti le dichiarazioni pubbliche del nostro caro ministro, il leghista Ing. Castelli .

“Gli ufficiali giudiziari non ci servono e lo Stato con la convenzione poste risparmierà sulle indennità di trasferte.”

In questa dichiarazione c’è tutto quanto per consentire ad un governo che si rispetti di indurre il ministro a rassegnare le dimissioni.

Non perché ha offeso una categoria, ma perché dimostra che è un bravo ingegnere.

 

La convenzione con le poste è nata per accelerare i processi ed evitare il rinvio dei processi causati dal mancato recapito dell’avviso di ricevimento.

 

Le poste sono inefficienti, non sono in grado di garantire il recapito dell’avviso di ricevimento e il ministro cosa fa?

Stipula una convenzione senza considerare minimamente che il vero problema non è l’avviso di ricevimento ma la notifica a mezzo del servizio postale.

 

Ma non si ferma qui!

Sostiene addirittura che l’intero istituto della notificazione sarà affidato alle poste, manifestando in questo modo che intende privilegiare la notificazione per posta invece di quella a mani:

Non c’è mai fine al peggio: L’ing. Ministro intende anche obbligare l’Ufficiale Giudiziario a mettersi al servizio delle poste.

Lo Stato paga l’Ufficiale Giudiziario per meglio pagare le poste.

 

Brevissimi cenni sulle modalità della convenzione al fine di rendersi conto dell’assurdità!

1.      l’Ufficiale Giudiziario riceve l’atto

2.      lo consegna alla posta

3.      la posta provvede all’imbustamento

4.      lo restituisce all’Ufficiale Giudiziario

5.      l’Ufficiale Giudiziario provvede alla relazione di notificazione indicando una data di spedizione presunta (falso in atto pubblico)

6.      lo consegna nuovamente alla posta

7.      la posta lo consegna al postino

8.      il postino si reca sul posto e consegna il plico

9.      l’avviso di ricevimento viene restituito alla posta e lo scarica sul server

10.  il giudice controlla l’atto e se non c’è l’avviso, via internet controlla se l’atto è stato ricevuto dal destinatario

Ho omesso alcuni passaggi per non farla lunga

 

Ora invece immaginiamo la notifica a mani

1.      l’ufficio consegna l’atto all’Ufficiale Giudiziario

2.      l’Ufficiale Giudiziario va a consegnare l’atto

3.      fa la relazione sull’originale e lo restituisce al giudice

4.      il giudice controlla l’atto e la relata di notifica

 

Come è facile immaginare non vi è paragone tra le due procedure. La differenza è che la notifica a mani è di maggior tutela e garanzia per il cittadino per le informazioni che riceve dal professionista, mentre quella per posta costa l’800% in più rispetto a quella fatta a mani.

 

In Italia si notificano in media 4.000.000 di atti. Senza considerare le esecuzioni, i protesti e tutte le altre attività istituzionali dell’Ufficiale Giudiziario, significa che l’attività di notificazione consente all’Ufficiale Giudiziario di autofinanziare il proprio stipendio e di incrementare con milioni di euro le casse dello Stato.

 

Una critica che ci viene posta quando ci si confronta con l’amministrazione su questi argomenti è che molti ufficiali giudiziari ricorrono alla notificazione per posta anche quando hanno la facoltà di scelta.

Chissà perché si dimenticano sempre un particolare: la carenza cronica di personale!

Gli ufficiali giudiziari in servizio collocati nell’area C sono circa 1600 contro i circa 3.100 previsti in pianta organica.

Una vacanza che sfiora il 50%.

 

Alla luce di quanto detto, appare ancor più vergognosa la mancata assunzione dei vincitori ed idonei dell’ultimo concorso per Ufficiale Giudiziario.

Un Ufficiale Giudiziario ha uno stipendio lordo di circa 70 euro al giorno ovvero il costo di sette notifiche a mezzo posta.

 

Questo significa che, conti alla mano, se invece di dilapidare denaro pubblico a favore dei privati, si assumesse personale giovane e dinamico, laureato, e preparato come lo sono i vincitori ed idonei dell’ultimo concorso, a costo zero il cittadino avrebbe la giustizia che merita!

Una giustizia europea

 

 La conclusione di questo mio intervento non ha una conclusione, ma un pensiero detto ad alta voce:

 

chissà se tra i senatori o onorevoli presenti in questa sala c’è né uno che … il mio pensiero si ferma qui perché non credo di appartenere ad un altro mondo!

 

Angelo


11 marzo 2005 ore 15.00 - Locandina Convegno a Fermo  "L'ufficiale giudiziario e il funzionario giudiziario nuove norme per una dimensione europea"