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25 e 26 ottobre 2002 - Rimini - Stage di formazione e aggiornamento per gli ufficiali giudiziari.


Arcangelo D’Aurora  - Saluto ai partecipanti e breve presentazione del corso.

Cari colleghi, amici,

desidero ringraziare uno per uno tutti quanti voi, per la motivazione che vi ha spinto a essere qui presenti nonostante non siamo qui per discutere di problemi cronici della categoria, ma per cercare di crescere e riqualificare la nostra professione attraverso funzioni da una parte nuove, solo perché non ci siamo mai offerti sul mercato, e dall’altra, vecchie perché il nostro ordinamento del 59 le aveva previste.

Non possiamo nascondere tra noi né al mondo esterno che la categoria in questi ultimi decenni è stata abbandonata ed emarginata non solo dall’Amministrazione,… che con provvedimenti tampone e con circolari scritte da incompetenti che hanno la presunzione spesso di sentirsi legislatori,…. hanno ridotto l’Ufficiale Giudiziario ad una figura di secondo piano. Per non parlare poi dell’ignoranza politica e istituzionale che in malafede fa ancora finta di non aver capito il ruolo che riveste l’Ufficiale Giudiziario nel contesto sociale economico ed internazionale.

 Lo stage di Rimini non è un’idea casuale, ma punta a diversi obiettivi, che spero si possano raggiungere presto:

-    Gratificazione morale di una professione che si è ridotta a semplice esecutore di attività a volte inutili, per noi, per il cittadino, per la società;

-   Gratificazioni economiche. Non voglio essere venale, i soldi danno sempre felicità ad un professionista ed un potere perché è innegabile che la misura del compenso e vincolata alla qualità della prestazione. Io sono umiliato quando lo Stato per una attività delicata come la nostra, mi ricompensa con miserie a tassazione irpef. Preferisco lavorare gratis… mi sentirei meno avvilito.

 Lo dico per i nostri docenti non Ufficiali Giudiziari, ma siamo l’unico paese al mondo ad essere pagati per l’improduttività e penalizzati per la produttività.Chiarisco con un esempio: l’Ufficiale Giudiziario per ogni atto eseguito riceve una indennità di trasferta… se in un giorno eseguo dieci pignoramenti mancati mi riconoscono 10 trasferte, se quel giorno ne eseguo uno a dovere, con forza pubblica fabbro, e finisco al calar del sole, mi è riconosciuta una sola indennità. Questo è il parametro di un’Italia che incentiva lo sfacelo di una giustizia basata sulla quantità, indipendentemente dal risultato, e penalizza la qualità delle prestazioni.

 L’Ufficiale Giudiziario non è un burocrate e aspiriamo ad un dinamismo vero e intellettuale che è in totale contraddizione con la vergognosa tendenza dell’amministrazione di voler contrattualizzare  l’Ufficiale Giudiziario attraverso riqualificazioni beffa di cui gli hotel e i ristoranti genovesi ringraziano.

Ma riusciremo a fare questo da soli?

Credo proprio di no, ed è questo un altro obiettivo dello stage. Far conoscere al mondo accademico la nostra funzione europea.

Già il mondo accademico!

Lo scorso luglio ho partecipato ad un seminario internazionale organizzato dall’unione internazionale degli H.J. un grande giurista italiano ..... era uno dei relatori reputati in campo internazionale, tra i grandi d’Europa. Conosce tutte le realtà europee, tutto di tutti, ma…..

Io mi sono avvicinato, con molta umiltà… sono italiano… un Ufficiale Giudiziario …. Mi ha guardato con una strana aria… un sorriso smorzato …

 Ho detto al collega Sergio..provaci tu..forse gli sono antipatico….

……….morale.. il professore con l’aiuto del presidente dell’unione internazionale si è prestato ad una foto… e colui che sapeva tutto dell’Europa degli Ufficiali Giudiziari conosceva quasi nulla di noi italiani  UG.

E’ paradossale, ma è così.

Questa iniziativa, è nata dal cuore, dal mio amore e desiderio di arrivare a svolgere una professione con tutta la passione di cui ha bisogno.

 Svolgiamo una professione che è una missione, siamo spesso di fronte a delle decisioni che coinvolgono diritti e doveri di cittadini, siamo di fronte a cittadini che vedono in noi uno Stato.

Può sembrare strano al mondo esterno, ma spesso alla gente siamo anche graditi… spesso molto spesso, la nostra opera non si limita ad eseguire dei principi freddi della legge, ma andiamo oltre, verso la conoscenza della profondità delle persone che ci troviamo di fronte… siamo spesso di fronte all’esasperazione di chi vuole tutela e la disperazione di chi subisce. E questo equilibrio di doveri/diritti, molte volte non lo si impara studiando, ma attraverso la nostra esperienza, la nostra professionalità.. il nostro cuore.

 Ringrazio per l’organizzazione di questo seminario, il mio nuovo amico Andrea: è stato bello per me scoprire in lui una persona che non ha solo l’intelligenza del sapere, ma è un idealista inteso in senso positivo e verso il trasformismo sociale... crede sempre in quello che fa e …………. lo fa con una professionalità che vorrei imitare.

Io forse sono più un sognatore che idealista, anche se ho l’incoscienza di crederci fino in fondo, e di questo non mi pento perché comunque mi sento vivo, mi permette a volte di chiudere gli occhi e andare avanti per non assistere a tutte quelle vergogne quotidiane di colleghi che non definirei neanche tali quando si fanno contaminare dal virus della rassegnazione a tolleranza infinita e non reagiscono neanche quando qualcuno gli tocca il profondo del cuore…la propria dignità.

La verità è che noi Ufficiali Giudiziari non ci siamo mai guardati nello specchio, ma abbiamo sempre percorso un cammino seguendo la nostra ombra. Quando la luce ci è mancata e allora ci siamo persi e la confusione intorno a noi ci ha fatto perdere di vista il nostro vero traguardo..

 L’argomento che tratterò riguarda la vendita per mezzo di commissionario. Una attività che personalmente ho già svolto. Non è questa la materia che ci qualifica, ma certamente mi aiuta a lavorare meglio perché ho la possibilità di portare a termine l’intera esecuzione con qualità ed ottenere il giusto riconoscimento economico.

 Voglio ora ringraziare con emozione un caro collega…. Orazio Melita ….. arrivato qui dalla lontana Sicilia, come anche la collega di Reggio, ma questo vale per tutti voi, era solo per dirvi che sono rimasto commosso…sono felice di aver coinvolto persone veramente stimolate a migliorarsi ed a migliorare una professione che merita rispetto.

 Con l’occasione desidero fare, una brevissima presentazione  sullo staff che terrà questo seminario.

 Per ragioni di ospitalità, spendo qualche parola in più sul collega francese Jean Paul Spinelli.

A me piace quest’uomo perché è una persona molto sorridente, anche quando è triste, sincera e affidabile. Riveste un ruolo importante nell’Unione internazionale e grazie anche al suo contributo in molti paesi, l’Ufficiale Giudiziario ha raggiunto un prestigio ed un ruolo  di assoluto rispetto. Lo scopo dell’unione internazionale, che comprende oltre 60 paesi, aspira all’istituzione di una figura libera professionale per tutti, ed in particolare aspira ad una Europa con una figura unica. Nell’unione sono tanti i paesi che si sono allineati su questa strada, per ultima la Germania, per ultima.. ma non allineata l’Italia.

 Jean Paul è qui per una relazione sulla notificazione all’estero, ma vi invito a pedinarlo ed interrogarlo perché è uno dei pochi che conosce le realtà dell’Ufficiale Giudiziario in tutti i paesi europei. Solo così potrete rendervi conto di cosa significa operare in modo liberale.

Ricordo ancora l’entusiasmo di Jean Paul ed il mio quando circa due anni fa incontrammo quella specie di ministro della giustizia italiano che promise l’istituzione di un nuovo Ufficiale Giudiziario italiano entro breve termine.

Che delusione … scoprire  che il peso di un ministro a volte è meno di un ....bip.

Jean Paul ci esporrà la nobiltà dell’istituto della notificazione anzi per essere precisi della significazione che è cosa ben diversa della notificazione all’italiana ancorata a dei principi di terzo mondo, dove c’è una totale inadeguatezza di tutela dei diritti del cittadino nonché di doveri di uno Stato democratico.

Argomento questo che merita un seminario da destinare ai geniali professori che siedono dietro le scrivanie ministeriali.


 Ringrazio il collega Macchia per tutto quello che ha fatto all’interno della commissione Vaccarella e di come ha saputo contrastare le iene che si erano infiltrate all’interno della commissione. Grazie a lui, sono state riconosciute, per ora solo a livello di proposta, importanti funzioni per la nostra categoria.

Ad ogni modo ce ne parlerà direttamente.


 Di Carmine Tarquini posso dire tanto e nulla, chi non lo conosce e lo sente parlare in pubblico..li viene spontaneo spostarsi dalla sedia e chiedersi::”Chi è costui?”

Si rimane impressionati dalla sua padronanza degli argomenti  spesso di difficile interpretazione. Lo chiamano il tecnico.. so che lui detesta questo perché si definisce solo uno che studia.

Carmine tratterà un argomento che riguarda la normativa che consente oggi all’Ufficiale Giudiziario di svolgere tutte quelle attività libero professionali.


 Piero Sardano, l’ho conosciuto in un congresso molti anni fa. E’ tra i pochi che in concreto hanno svolto alcune di queste attività libero professionale a regime di compensi. Il suo impegno per la categoria è notevole ed i suoi progetti sono degni di rispetto. Piero proporrà nel suo intervento, dal punto di vista quasi materiale, e grazie alla sua esperienza, suggerimenti e consigli su come iniziare a svolgere queste particolari attività.


 Non ricordo il nome forse è tra voi, ma una collega leggendo la locandina dello stage, mi ha telefonato per dirmi” Ecco è arrivato Angelo che ci propone la luna. Non posso credere che i colleghi sono tutti ignoranti e in 40 anni nessuno ha pensato a queste attività”

 Non è l’ignoranza, ma semplicemente che fino a pochi anni fa, non c’era tempo per approfondire queste materie. Quando la burocrazia ti soffoca, quando devi correre come una trottola, quando la notte sei ancora in ufficio per ultimare l’ultimo atto di una giornata lavorativa che durava oltre le 12 ore…non si ha tempo per studiare. Oggi siamo per volere di sua eminenza grigia, alleggeriti del carico di lavoro, e se pur ci rendiamo conto dello sfruttamento subito in questi anni, dove lo Stato riconosce alle Banche notevoli compensi su atti che per noi era un affronto chiedere anche l’anticipazione della trasferta, vogliamo andare avanti, con forza e determinazione.

  Non sono la persona idonea per presentarvi gli altri docenti, non avendo una conoscenza diretta. Potrei esaltare le loro grandi capacità, ma preferisco che ognuno di voi giudichi i docenti sul campo. Devo però ringraziarli per la sensibilità, o meglio il calore con cui hanno dato in pochi minuti oserei dire, la loro disponibilità a capire e contribuire ad una iniziativa che non vede protagonisti i soliti avvocati, commercialisti o magistrati, ma una categoria sempre assente dai grandi temi della giustizia, ma se pur sconosciuta, sempre presente nel campo di battaglia  per dare un senso al primo concetto vero di giustizia, e cioè l’effettività della legge.

 Inoltre è bello notare la numerosa  presenza femminile che c’è in questa sala. Tante donne Ufficiali Giudiziari. Spesso si sente dire..

un Ufficiale Giudiziario donna? Come fa?

40 anni fa era impensabile, ma la mia idea è completamente diversa. Non voglio offendere la mascolinità di nessuno, ma in questi anni di attività dell’associazione, ne ho incontrate tante, e posso dirvi che le donne, generalizzando ovviamente, hanno qualcosa in più di alcuni uomini….

Hanno le palle.

Scusate, ma come dice la collega di  …. Un altro termine non rende l’idea del concetto.

Le vedo sempre incazzate, battagliere, pronte a dare la vita per  raggiungere l’obiettivo. Dovrebbero essere un esempio per i colleghi.. che non hanno i loro attributi. Avremmo già risolto gran parte dei nostri problemi.

 A parte questo, e ritornando a noi, allo stage, come avete tutti letto dal programma, tratteremo argomenti come il processo telematico, la firma digitale che non sono proprio attinenti alle attività oggetto di questo seminario, ma sono importantissime nella formazione di ogni ufficiale giudiziario.

 Il processo telematico può far paura, specialmente agli Ufficiale Giudiziari che vivono la realtà degli uffici notificazioni dove l’informatizzazione degli UNEP è utopia e dove diventa un sogno ricevere dal ministero una semplice fotocopiatrice per fare le copie degli atti da notificare.

 Questo stage vuole essere il nostro schiaffo morale alle istituzioni ed a tutti coloro che hanno boicottato questo stage.

Il nostro bisogno di qualificare la nostra funzione, il bisogno di sentirci europei, vincenti e competitivi e gratificati dalla nostra professione, ci porterà senza ombra di dubbio molto in alto…..basta crederci e guardare al di là dei confini, dove l’Ufficiale Giudiziario che è messo in condizioni di operare contribuisce in modo incisivo nell’economia di ogni paese.

 A questo punto, concludo,

 Nell’augurarvi buon lavoro, voglio aggiungere un’ultima cosa molto importante….. non riguarda questo stage..non riguarda me.. riguarda uno di voi… qui presente…

Mi ha minacciato di alzarsi e andar via se riferissi quanto sto per dire.

Penso che non lo farà altrimenti scoprirebbero tutti che sto parlando di lei e i maliziosi potrebbero pensar male.

Questa collega ha detto solo una parola….

Una parola che mi ha dato forti emozioni…..

Senza parlare si è avvicinata a me e dandomi un bacio sulla guancia mi ha detto…

Grazie per la speranza che ci dai...… i suoi occhi erano lucidi.

 Grazie anche a voi tutti.

Da angelo


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