Associazione
di studio, formazione e informazione per la valorizzazione della figura
dell’Ufficiale Giudiziario e gli uffici N.E.P.
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29
settembre 2004 … Piazza Montecitorio .. cronaca di forti emozioni in una
giornata di libera protesta…di angelo (Arcangelo D’Aurora).
…
Troppo presto sono arrivato in piazza Colonna. Mancava oltre un’ora
all’inizio della “Festa”. Sono un po’ in tensione, sento
un peso sulle spalle…la forte responsabilità delle centinaia di speranze di
tanti ragazzi che dopo aver gioito hanno visto crollare un sogno, una speranza
di vita su cui partire per costruirsi un futuro.
Pensavo
anche a tutti quei colleghi, a quelli che con me non hanno abbassato la testa,
che hanno una dignità e una professionalità da difendere, e che sono convinti
che la nostra professione merita una collocazione di alto livello in una nuova e
dinamica Europa.
Pensavo
anche a Mediolanum, alle poste, al capo del governo … ed a noi…con questa
determinazione di costringere il potere “pubblico” a vergognarsi di fronte a
tanta ingiustizia, di fronte a noi cittadini italiani, elettori di questi
personaggi che in campagna elettorale hanno promesso speranza ed oggi, con i
fatti, seminano dolore!
Mi
avvio verso piazza Montecitorio e sento che due ragazzi mi chiamano. Due ragazzi
arrivati dal sud (Cosenza). Hanno viaggiato l’intera notte e come loro in
piazza ce ne sono tanti altri. Mi stringono la mano e sento una forte emozione
perché sento il loro entusiasmo di lottare per vincere. Sono consapevoli che di
fronte a loro Golia non cederà, ma la storia ci insegna che non sempre i
prepotenti vincono, specialmente quando devono affrontare un popolo che non si
arrende.
Il
cellulare squilla in continuazione… la voce di Nicola, di Donato che arrivano
da lontano e mi annunciano il loro ritardo perché bloccati da un incidente.
Sorrido perché è bello riscontrare che in questa protesta l’elemento
principale non è la massa, ma ognuno si sente protagonista e indispensabile.
Arrivano
anche le telefonate di amici/colleghi che non sono presenti per motivi più o
meno validi. Ascolto in silenzio le loro parole e la delusione è tanta,
specialmente perché confidavo sul loro appoggio, sulla loro presenza di
affiancarmi in prima linea in questa battaglia.
Ingoio
la mia amarezza e vado avanti.
Arrivo
in Piazza Montecitorio e già vedo un gruppetto di ragazzi che sistemano gli
striscioni.
Fanno
tenerezza, così belle e giovani, con tanto entusiasmo. Meritano molto di più
di quel posto di lavoro oggi negato, meritano tutti la mia stima ed è grazie a
loro se oggi sono qui. Sono stato trascinato da quella forza giovane, perché
sono loro la speranza di salvare questa categoria, sono loro che daranno
l’esempio ai “vecchi” colleghi che hanno distrutto il prestigio di
questa professione con la loro tolleranza, subendo senza reagire. La loro
assenza oggi qui lascia un vuoto dentro tutti noi, come un padre che lascia
morire i propri figli perché la sua fine è vicina.
La
piazza comincia a riempirsi, e sono ancora i giovani ad essere dinamici ed
impazienti, hanno voglia di cominciare la festa, sono disposti a tutto …in
fondo non chiedono molto, vogliono il posto di lavoro per cui hanno studiato
nelle notti di un’estate senza mare, vogliono sentirsi utili alla società e
chiedono che i principi costituzionali che hanno studiato non servano solo per
superare un esame, ma siano dei diritti
da applicare.
Dalle
finestre intorno alla piazza qualche testa curiosa si affaccia…”I soliti
rompipalle” pensano. Sono quasi abituati a queste proteste, perché ormai è
entrata in una contorta mentalità tutta italiana che il cittadino che subisce
non può essere tutelato dalle istituzioni ma deve autodifendersi: relazionare
prima i mass media, poi … le forze politiche… e se l’argomento riveste
carattere nazionale, riceverà attenzione altrimenti sarà costretto a
rinunciare con umiliazione.
Mi
avvicino ai ragazzi e quando mi riconoscono come l’angelo “AUGE”, si crea
intorno a me un piccola folla. Mi sento come cristo con i suoi discepoli. Mi
colpisce una ragazza, che sotto i suoi occhialini sorride, ma con tristezza.
Arriva da Messina ed è solo idonea. Mi chiede che speranze ci sono per gli
idonei. La rassicuro, ma non è convinta dopo le mie parole. Lei vorrebbe
risposte certe, ma cerco di farle capire che siamo qui anche per arrivare ad
avere delle certezze.
La
giustizia è in totale collasso per mancanza di personale.
Tutti
ci chiediamo perchè questo governo è disposto a investire milioni di euro in
privati per un servizio che non offre qualità e tutela al cittadino?
Perchè
ignora che ci sono circa 800 giovani tra vincitori e idonei di un concorso che
sono disposti a dare una mano per elevare il livello da terzo mondo a questa
giustizia italiana?
La
carenza di organico negli uffici NEP e nelle cancelleria è una realtà che va
affrontata nell’immediatezza e se questo governo
continuerà ad ignorarla si troverà di fronte un paese che perderà la
sua democrazia.
Puntuale
come sempre arriva Paola, con il suo megafono e inizia il suo show. Non
so cosa ha ingoiato per avere tutte quelle energie inesauribili. Incita,
stimola, strilla per ore, è una donna con le palle. Ha molti nemici tra le file
degli altri sindacati. Io stesso con lei ho avuto diversi scontri, ma ci siamo
sempre rispettati.
In
questo periodo è criticata su scelte fatte quando era in cisl, ma lei non
risponde ed oggi in questa piazza si dedica anima e corpo alla nostra categoria.
Un vero esempio per i rappresentanti nazionali ufficiali giudiziari di altre
sigle sul vero significato di “attività sindacale e TUTELA DEL LAVORATORE”.
E’
arrabbiata contro l’amministrazione e il governo per la mancanza di rispetto
che hanno verso questa categoria. Oggi Paola è solo per gli ufficiali
giudiziari e vederla qui, in questo modo, ogni perplessità sulla Paola Cisl
cade nel dimenticatoio.
Sono arrivati tutti, non in mille ma tanti quanto basta per far
sentire nel palazzo di fronte che gli ufficiali giudiziari non sono ancora
morti.
Diversi
sono i politici che si avvicinano e tante sono le telefonate che ricevo da loro
per solidarietà con i manifestanti.
Il
primo a prendere la parola è l’On. Di Pietro, poi Cento, Finocchiaro, Lucidi
e Taormina e infine Diliberto (fortuna sua che ero all’interno del palazzo.
Questa persona, ex ministro della giustizia, lo avrei allontanato con la forza
delle mie mani perché non solo non ha la mia stima, ma nei confronti della
categoria deve ancora dare tante giustificazioni).
Dalla
voce di alcuni politici ascolto ciò che non avrei voluto sentire: la volontà
di far scomparire l’Ufficiale Giudiziario è una realtà! Hanno manifestato
solidarietà e appoggio, ma conosciamo i politici e la politica italiana, quindi
è meglio non illuderci e continuare la lotta.
Una
nostra delegazione inoltre è stata invitata due volte all’interno del palazzo
per esporre i motivi della contestazione, prima con l’On. Delle Vedove, e poi
con il vice ministro Tassone. Anche qui promesse … staremo a vedere se alle
parole seguiranno i fatti.
A
parte questo, il successo della protesta è proprio questo:siamo riusciti a far
parlare di noi all’interno del Parlamento… ora che ci conoscono, sanno cosa
vogliamo, inizia la vera battaglia per raggiungere gli obiettivi. Questo volevo
quando ho lanciato la manifestazione e lo sciopero…ora bisogna stargli dietro,
pressarli e contemporaneamente agire su più fronti, compresa la proclamazione
di un altro sciopero e manifestazione tra due mesi.
Mentre
ho un momento di pausa, si avvicina Paolo e mi fa leggere un articolo in cui il
segretario Ufficiale Giudiziario del LISUG dichiara:” Mi pare che
protestare ora sia tardivo. Ormai la convenzione c’è, dobbiamo attivarci per
trovare una nuova collocazione nel sistema telematico che si sta costruendo.
E’ fuori discussione il momento di difficoltà, ma il futuro non si arresta”
Dico a Paolo di ignorarlo, di non darci peso
perché il collega fa dichiarazioni senza conoscere i contenuti della
convezione. Il collega non sa che la convenzione doveva regolare solo la
gestione degli avvisi di ricevimento ed invece va oltre, verso la totale
monopolizzazione della notifica a favore delle poste SpA.
Il
collega non sa che le Poste, grazie alla convenzione, metteranno le mani anche
sulla notifica telematica.
Il
collega non conosce la nota del gabinetto del ministro del 2/9/2004 in risposta
ad un avvocato di Biella che denunciava la carenza di organico dell’UNEP del
proprio Tribunale in cui si legge:”Il problema della carenza di ufficiali
giudiziari, soprattutto nelle regioni del nord, è da tempo alla Sua
attenzione(ministro). Un primo risultato raggiunto è la sottoscrizione nel mese
di luglio di un accordo con poste italiane spa a cui sarà affidata
l’esecuzione delle notifiche. Di conseguenza gli ufficiali giudiziari
avranno più tempo disponibile per curare le altre funzioni a loro attribuite
quali, come nel suo caso, l’esecuzione di pignoramenti”.
Mentre
dico questo, non posso fare a meno di pensare all’unità della categoria ed al
rifiuto delle altre sigle di aderire alla protesta di oggi. Lascio alle loro
coscienze sindacali il peso di questa responsabilità di aver deposto le armi in
segno di sconfitta in una battaglia già iniziata anche dalle confederazioni il
19/4/2004.
A
parte questa amarezza che ho subito, vado avanti e non mi arrendo, con o senza
di loro.
Intanto,
i colleghi in coro fanno gli auguri al presidente: oggi è il suo compleanno.
Liuba gli ha preparato una torta senza candeline. In coro sento il canto di
tutti:” auguri presidente.. mille di questi giorni di protesta” e da dietro
qualcuno urla parole di rabbia… tanta rabbia per un potere che non rispetta il
desiderio di rappresentare lo Stato con dignità e professionalità. Un potere
che noi gli abbiamo affidato e noi possiamo toglierlo anche se non siamo …
compagni.
Tra
i colleghi vedo lei, travestita da Ufficiale Giudiziario, ma non lo è. È
venuta per me da lontano. Mi avvicino, sento il suo calore,il suo amore, cerca
di trasmettermi altre energie e forza. Sa che potrei crollare, dopo questi
ultimi giorni senza riposo. Il tempo di un lieve abbraccio, ma i colleghi mi
tirano via e lei scompare. Anche lei, se pur al margine, ha fatto la sua parte
per tutti noi.
La
festa è stata un successo, l’obiettivo della protesta è raggiunto: ora tutti
sanno di noi, dalla stampa all’opinione pubblica, dal governo ai politici, dal
ministero alla corte dei conti. Tutti conoscono questa vergogna… tutti si
assumeranno le loro responsabilità ben consapevoli che noi non ci
fermeremo e non ci fermeranno.
Sono
le 14. Molti scappano a riprendere un treno, contenti di aver partecipato.
Tra
i vincitori del concorso si discute sull’aumento di altre 94 unità oltre ai
154 già autorizzati. Sono concordi che è un “contentino” che non risolve
la situazione perché scatenerebbe una serie di ricorsi per la sede, per la
graduatoria, per altre mille ragioni. Una lotta interna con il solo scopo di
fare il gioco di questo governo: bloccare le assunzioni attraverso la
magistratura.
Sento
anche due che litigano… si parla di interpello. Ufficiali Giudiziari B3 che
dopo la riduzione delle piante organiche sono praticamente inchiodati in uffici
in quanto non ci sono posti vacanti.
Penso
che solo agli U.N.E.P. poteva capitare questo!
La
verità è che tutto quello che riguarda l’U.N.E.P. è nella totale confusione
e nell’abbandono istituzionale. Questa politica di portare la categoria
all’esubero, poi alla soppressione e alla mobilità è vergognoso,
incostituzionale, è ….
La
convenzione, la mancata di assunzione totale dei vincitori e idonei non sono rivendicazioni isolate perché rappresentano la vera portata
di questa volontà e tendenza antieuropeista.
Per
questo motivo, Montecitorio è solo un punto di partenza e si concluderà solo
quando tutti, dico tutti, i disagi organizzativi, economici e morali saranno
risolti.La classe politica deve prendere coscienza che la giustizia vera e
giusta è nelle mani anche dell’Ufficiale Giudiziario. Investire su questa
figura significa dare al cittadino certezza e fiducia nelle istituzioni e
contemporaneamente dare una risposta tanto attesa all’Europa.
Conclusioni.
Come
avrete notato non amo fare il protagonista in queste occasioni, cerco di
defilarmi, perché mi sento come uno di voi e se questa manifestazione è stata
un successo è il successo di tutti noi.
Mi
auguro che nelle prossime lotte, battaglie, i colleghi che sono rimasti in
standby prendano coscienza di quanto importante sia l’unità e di quanto
distruttivo siano le divisioni interne tra B3 e C1 o la mancanza di unità tra
tutte le sigle sindacali quando c’è di mezzo il futuro di un’intera
categoria.
L’interfungibilità
ha fatto il gioco perverso a favore del governo e dell’amministrazione.
Strumentalizzata da più parti è venuta meno al vero significato per cui i
sindacati l’hanno voluta e sottoscritta.
Sono
favorevole all’interfungibilità, sono contrario a questa strumentalizzazione
perché essa doveva rappresentare uno strumento in più per gestire le risorse
umane, per organizzare al meglio gli uffici NEP.
Tutti
fanno tutto è pura follia e in que uffici dove questo principio è stato
applicato sono convinto che tanti sono i disagi per coloro che o per età o per
altri cento motivi devono riorganizzare la propria vita lavorativa.
Non
è mia intenzione polemizzare con nessuno, ma ascolto e leggo le centinaia di
lettere dei colleghi B3 e C1: l’individualità di ognuno di noi va rispettata.
Organizzare
o gestire le risorse umane significa valutare, ascoltare e applicare dei criteri
che tenga conto delle capacità, preparazione e attitudini di ognuno di noi.
Ringrazio
di cuore… uno ad uno i protagonisti della manifestazione e coloro, se pur
assenti, hanno aderito attraverso una giornata di sciopero.
Siamo
stati veramente grandi! E’ bello vedere questo risveglio della
categoria, grazie anche al determinante sostegno dei nostri futuri colleghi.
Agli
assenti ingiustificati dico solo una cosa: Non faccio un dramma caro collega per
la tua assenza, ma un consiglio mi sento di dartelo: visto che hai sentito il
bisogno di appoggiare o tollerare l’amministrazione e il governo, inizia a
compilare la domanda per la mobilità in altra amministrazione, lo dico per la
tua dignità e come ultima occasione da Ufficiale Giudiziario di fare una scelta
prima che ti sia imposta.
Quanto
prima lo farai meglio sarà per noi.. veri Ufficiali Giudiziari!
Non
gettare la spugna collega… io ci credo e non mi arrendo. Unisci la tua forza
alla nostra e prenota la tua presenza in piazza Montecitorio tra due mesi!
Italia
1° ottobre 2004
(Angelo)
Arcangelo D’Aurora
angelo@auge.it
www.auge.it 347/2358950 fax 0547/22434