Vincenzo Castellano  > 14 novembre 2005 > Esperienza Operativa

Egregi colleghi, per aderire alla numerose, quanto doverose richieste di chiarimenti pervenutemi, Vi invio le informazioni che Vi sono dovute.

 

Premetto, solo a titolo di cronaca e senza alcun intento polemico,  che i colleghi del mio ufficio, edotti nel 2003 del contenuto della sentenza del Tribunale di Vasto datata 19/6/2003, non hanno inteso aderire alle modalità di operazione che di seguito Vi sottopongo.

 

Consentimi di precisare, inoltre, che quanto di seguito riportato, è solo la relazione su ciò che è stata la mia esperienza operativa, e pertanto non vuole in alcun modo influenzare il  "modus operandi " di alcuno. Quelle che saranno le corrette modalità di operatività le decideremo tutti insieme, durante l'incontro che abbiamo promosso, e che speriamo di tenere al più presto.

 

Il nostro deve essere solo un confronto. Poi mi farete sapere se riterrete attuabili le modalità di seguito esposte:

 

1) quando ricevo la richiesta di provvedere alla evasione di una procedura di messa in mora del creditore, la prima cosa che faccio è rendere noto al richiedente ( chiunque esso sia) che la detta attività è assoggettabile ad un  compenso che sarà, successivamente, quantificato in relazione al disposto del D.M. 27/11/01.

 

2) Per maggiore tutela personale, poiché, come ben sapete, la nostra è una professione molto delicata, preliminarmente agli atti, faccio sottoscrivere al richiedente una "lettera di conferimento dell'incarico ", ove riporto  quanto riferito, verbalmente, alla parte.

Questo adempimento, anche se può sembrare superfluo, in realtà, ci tutela da eventuali cambi di opinione, prodromici a sicure denunce.

 

3) Accettato l'incarico, poiché ritengo, evidentemente, inevitabile surrogarmi alla parte istante per i successivi adempimenti, mi reco presso l'ufficio cassa del mio UNEP (anche se  può sembrare un controsenso, ma ad oggi non è ancora chiaro come fare) e deposito una somma forfettaria (a titolo di acconto sulle spese vive da sostenere) come se si trattasse di normale esecuzione mobiliare.

Chiedo quindi all'incaricato di rilasciare a mio nome la ricevuta del registro mod. F, che contiene la descrizione dell'attività da compiere, le rispettive parti, oltre all'indicazione della somma versata.

 

4) Di conseguenza,  mancando disposizioni relative ad una prassi operativa diversa, l'atto o meglio il verbale di offerta reale, da me redatto, viene  registrato sul registro cronologico mod. C, come se si trattasse di una normale esecuzione.

 

Anche la suesposta attività ha, a mio parere, un senso.

 

Infatti, forse per eccesso di zelo (ma non credo),  mi sono sempre preoccupato di tutelare prima me e poi "il mio datore di lavoro " cercando di non   subire una eventuale contestazione relativa , all''inesistente (secondo la mia opinione), omesso versamento di diritti, indennità di trasferta, 10%, 3% per spese di ufficio, tasse e balzelli vari ancora dovuti all'Erario.

 

5) Per quanto sopra, è ovvio che gli atti successivi al verbale di offerta reale, seguono la normale prassi di iscrizione, ciascuno sul rispettivo registro cronologico.

 

6) Completata l'attività, anche con l'eventuale adempimento della registrazione  del verbale di accettazione della somma offerta, sia sul repertorio mod. I sia presso il competente ufficio delle Entrate, restituisco tutti gli atti in mio possesso al richiedente.

 

7) Contestualmente, chiedo la liquidazione del compenso "occasionale "spettante, calcolato in base al predetto D.M., consegnando  la ricevuta, a doppia matrice, relativa alla somma incassata.

 

Copia degli atti relativi all'attività svolta viene da me custodita in un apposito fascicolo.

 

Consentimi, solo due parole in relazione al termine "occasionale" riferito al compenso da percepire.

Il termine occasionale è dovuto al fatto che le attività descritte, capitano raramente, ed ai fini fiscali è sempre meglio specificarlo.

 

Se a  corrispondere il compenso è una persona giuridica, il compenso spettante deve essere calcolato al lordo della ritenuta d'acconto del 20%.

Credo che in particolare, su tutto ciò che è materia fiscale, il vostro consulente saprà essere più preciso di me.

 

8) A fine anno, unitamente al CUD rilasciato dall'ufficio di appartenenza, esibisco al commercialista le ricevute delle somme incassate nell'anno di pertinenza e questi mi calcola l'imposta dovuta, riportando,  sul mod. 730 o 740, l'ammontare dei redditi derivanti dall'attività in parola. 

 

Solo a titolo di cronaca, prima che intervenisse la nota del 28/10 u.s., a seguito dell'ispezione ministeriale intervenuta presso l' UNEP ove sono in servizio, nonostante il provvedimento del Tribunale di Vasto datato 19/6/2003, ho subito una inibitoria al percepimento dei predetti compensi.  Per fortuna, il  resto è e sarà storia !

 

Mi scuso per la lungaggine delle descrizioni, ma è importante essere chiari.

 

Vi allego, qualora dovessero risultarVi utili: copia della sentenza, possibile esempio della lettera di conferimento incarico, esempio di  nota specifica generica ( secondo quanto da me ritenuto spettante), oltre la  sentenza del Tribunale di Vasto.

 

Buon lavoro a tutti!

Vasto lì, 11 Nov 2005                                                    Un abbraccio, Vincenzo Castellano


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