LA GOCCIA ED IL VASO di GIOVANNI BUONTEMPI - UG ROMA

 Roma 14/05/02 

Quando stamattina insieme ad altri colleghi ho firmato la lettera di dimissioni dal sindacato, mi sono sentito finalmente un uomo libero.

E mi sono chiesto il perché, visto che in fondo un gesto come quello era ormai scontato e comunque per nulla cambia,se non forse addirittura in peggio, le mie prospettive lavorative.

Non capivo il perché del mio improvviso buonumore.

Per caso in cambio sarebbero arrivati gli arretrati di tre anni(sì, dico TRE!!!)di una parte del mio stipendio che l’Amministrazione arbitrariamente mi nega?

O forse più semplicemente la Corte d’Appello avrebbe trovato i fondi per l’anticipazione del 75% delle spese vive necessarie per andare e soggiornare in quel di Genova per “riqualificarmi”(…ma perché,chi mi ha mai squalificato??).

Oppure la nostra sempre amatissima e generosissima mamma Amministrazione avrebbe deciso che l’inflazione non si doveva più combattere tenendo bloccate da sei anni(sì, dico SEI!!!!)le nostre indennità di trasferta(adeguando invece con svizzera precisione biennale quelle dovute per i protesti cambiari, in quanto agganciate,guarda un po’, alle indennità notarili)?

La lista era così lunga che ho preferito non andare avanti, tanto le ragioni del mio buonumore andavano ricercate altrove.

E non risiedevano certo nell’illusoria speranza arrecare un danno al mio (ex) sindacato,perché figurati quanto gliene frega di avere tra i loro iscritti un Ufficiale Giudiziario in più o in meno(per come ci hanno trattato…).

No, il mio stato d’animo, finalmente leggero e sereno, non più incupito da una fastidiosissima sensazione di impotenza(…in senso buono,s’intende!!) e di predestinazione alla sconfitta, dipendeva da una cosa molto più semplice: ho capito di aver fatto una cosa giusta!!

Ma vi rendete conto che sindacalmente non abbiamo ottenuto un successo che sia uno?

Ma ci rendiamo conto che vengono lesi i diritti più elementari dei lavoratori di un’intera categoria ed il Sindacato se ne sta con le mani in mano?

Impegna milioni di lavoratori in uno sciopero generale contro le modifiche all’art.18 dello statuto dei lavoratori e non è capace di ottenere una cosa, almeno UNA!!!!, per una categoria che ha deciso evidentemente di abbandonare a sé stessa?

Allora,apponendo una semplice firma, improvvisamente ti senti un uomo libero.

Libero di gridare ai quattro venti che l’Amministrazione della Giustizia, col beneplacito sindacale, ha deciso di sbarazzarsi di uno dei più antichi e gloriosi capisaldi dell’intero impianto processuale civile italiano: l’Ufficiale Giudiziario.

La longa manus  del Giudice viene amputata perché, questo è il progetto, vecchie e nuove figure professionali( notai, avvocati,agenzie di recupero credito, banche, Poste,

ecc.,ecc.) hanno fiutato l’affare e allora, prima di farci sparire del tutto, ci indeboliscono, ci fiaccano, in modo tale che, quando verrà l’ora, non avremo neanche la forza di dire Amen.

Ci rimetteremo noi, come categoria e come individui, ci rimetteranno, così come ci stanno rimettendo, le nostre famiglie, ma ( e guarda caso non ne parla nessuno), ci rimetteranno( come al solito) i cittadini i quali non saranno più garantiti, nel momento più delicato del processo esecutivo, dalla figura  dell’Ufficiale Giudiziario che, pure se in una forma spuria di terzietà(in quanto  esegue pur sempre su istanza di una parte ed in danno di un’altra), assicura comunque il rispetto delle regole e la dignità dei soggetti che subiscono l’azione esecutiva.

Il vaso era ormai colmo e dire quale sia stata la goccia che l’ ha fatto traboccare davvero non saprei dire.

Ma certo l’idea di dover anticipare circa 2000 Euro alla mia Amministrazione, ad una Amministrazione che rifiuta di pagarmi una parte del mio stipendio, anche in presenza di decreti ingiuntivi con tanto di regolare “Comandiamo”(Comandiamo a chi? Agli Ufficiali Giudiziari,naturalmente!!),   per andare a Genova ad un  corso di riqualificazione, dove non verrò riqualificato, a vantaggio di colleghi di altre   sedi che non hanno neanche la metà dei miei anni di servizio(il Sindacato ha così contrattato con l’Amministrazione,  giustificando l’abnormità della distrettualizzazione al fine di evitare una mobilità indesiderata.Come dire: per non cambiarti sede, ti lascio fuori!),per riaverli chissà quando(che ne dite colleghi,faranno tutto un conto con la percentuale????),senza che nessuno muova un dito per difendermi, deve avermi eroso l’ultima porzione di fegato che ancora non m’ero mangiato!!

Ma in fondo sono un po’ ingeneroso con i nostri sindacati.Se ben ci pensate sono riusciti a benedire uno dei matrimoni più impossibili della storia politica del nostro Paese: centro-destra e centro-sinistra,in disaccordo su tutto il resto, sembrano essersi ritrovati su un punto: contro di noi!! Cambiano le maggioranze, cambiano i governi, cambiano perfino certi funzionari, ma il risultato per noi è sempre lo stesso:infame!

E allora, non potendomi dimettere dal servizio(sapete com’è…tengo famiglia!), mi dimetto  da un’associazione che invece di rappresentarmi, mi ha  tradito!!!

Giuda, almeno, con quei famosi trenta denari  comprò la corda del rimorso!

Un abbraccio a tutti.  Giovanni Buontempi. Ufficiale Giudiziario C/1 C.A. Roma

  P.S. Se qualcuno pensa di utilizzare questo mio sfogo per attacchi personali contro i nostri colleghi sindacalisti, sbaglia di grosso.

Colpevoli non sono solo loro, ma noi tutti,certamente anche il sottoscritto,più volte invitato ad assumere  ruoli che mai ha accettato.

I “giochi” sono stati decisi più in alto ed essi si sono ritrovati invischiati in un meccanismo dal quale sarebbero potuti uscire, e qui sono gravemente colpevoli per non averlo fatto, con le dimissioni.

Dimissioni che li invito a presentare almeno ora ai vertici sindacali in segno di totale

disaccordo con la linea finora perseguita.  

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